Benvenuti a voi che passate per questa mia casa, l'allevamento de
I Certosini della Sciamana!

Lo so che questo sito è anomalo, lo so, abbinare al mio piccolissimo allevamento di gatti certosino i miei pensieri mi rende fragile...

Scrivere, buttare fuori le mie emozioni siano belle che brutte è uno scaricarsi che mi fa andare avanti anche se a volte è difficile come credo lo sia per tutti la vita. Scrivere, raccontare di me, dei miei Sciamanini mi rende serena, attraverso loro ho fatto amicizie che durano da anni, perchè si, sono ben 26 anni che convivo con questa splendida razza di Gatti Certosino e ogni cucciolata è rimasta nel mio cuore.

Chiedo venia a chi passerà a trovarmi, sicuramente troverà un sacco di errori ma anche tanta ma tanta bellezza nelle foto dei miei Sciamanini.
Le foto che sono su queste pagine di Certosino adulti sono tutte state mandate da chi li ha cresciuti e con i quali io resto sempre in contatto.

Per cui ricordatevi sempre che chi vuole un mio Sciamanino avrà anche me accanto. Grazie per avermi letto e ...... Gatti Certosino/ Sciamanini per sempre!!

Oggi è un giorno importante per una mia amica.
Oggi lei si sposa e sebbene lontana le voglio augurare un mondo di cose belle.
Ci sono amicizie virtuali che sono importanti, fa nulla se ci si sente poco ma quando a unirci è un filo fatto di Grigioni le cose cambiano.
Eccome se le cose cambiano, vero Mari?
Oggi ti sposi dopo ben 17 anni di convivenza, sicuramente non ci sono dubbi ma solo la consapevolezza di poter dare uno all'altro la sicurezza che deriva da un'unione vissuta nell'Amore.
Noi ci siamo conosciute attraverso i Grigioni e siamo diventate consuocere, abbiamo gioito per ogni nascita, abbiamo seguito ogni cucciolo che la nostra Satanella ha partorito e poi abbiamo lasciato andare.
Tu generosamente mi hai dato Krizia e spero tantissimo di poter ricambiare con una Sciamanina speciale.
Ma oggi sono qui a dirti di pensare solo a Te stessa e al tuo Carlo, mi spiace essere così lontano, sarei venuta con il cuore a festeggiarti, a tirarti manciate di riso e sicuramente sarei stata una Cesy imbarazzante tutta in lacrime!
Sono felicissima per Te e per Carlo, digli che lo aspetto a mangire i miei petti di pollo impanati che gli sono piaciuti tanto e che vi farò una torta speciale.
Tantissimi auguri, mille e mille di questi giorni.
Viva gli SPOSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Non riesco a scrivere nulla di nulla, so solo che in cinque mesi abbiamo perso Kora e Tata, non ditemi che sono dolori minori, che due cani non contano come due esseri umani, per noi loro erano umani e molto di più.

Lascio parlare l'Amore abbracciato al Dolore più straziante.

La lettera che mio figlio ha scritto per Tata esprime tutto, orgogliosa di avere un figlio così.

Ciao Tata  ciao piccola nipotina mia

 

Questa mattina guardandoti negli occhi ti ho detto che sarebbe andato tutto bene. Che sarebbe stato un normale controllo, uno dei tanti come quelli fatti negli ultimi due mesi. Ti avevo promesso che ti saresti addormentata nella tua casa. Ti avevo fatto tante promesse e ti giuro bimba mia avrei voluto davvero rispettarle tutte. Gli eventi sono precipitati così rapidamente che ho dovuto decidere in fretta, e spero di aver deciso per il tuo unico bene lasciando da parte il mio egoismo. Per il mio egoismo ti avrei certamente ancora qua con me, con un catetere… aspettando la prossima infezione? Dovendoti imboccare? Portandoti in braccio a fare cacca e pipì? Per quanto? Un mese? Due mesi? Io ti giuro che l’avrei fatto. Ma tu lo avresti voluto? Se così fosse ti chiedo di perdonarmi. Ti chiedo di perdonarmi con tutto il tuo cuore perché il mio è in mille pezzi. Per dodici anni sei stata la mia compagna, la mia migliore amica. Sei stata la custode dei miei casini, dei miei pianti. Sei stata la spalla di supporto delle mie relazioni finite male. Hai supportato il mio carattere, i miei alti e bassi. Ci siamo sempre stati l’uno per l’altra. SEMPRE. Mi mancherà il tuo sguardo profondo, il ticchettio dei tuoi passi… l’odore delle tue zampetta. Mi mancherai immensamente TU. Ti amo vita mia… BUON PONTE. Con la speranza di poterci ritrovare.
 
 
 
 
  •  

 

Che devo dire?

Che amo un pazzo?

Che è difficile lasciarti andare, che ho sempre una paura fottuta che ti possa succedere un qualcosa?

Ma so che non ti posso fermare, tu in tutti questi anni hai sempre evitato di pensare al tuo cuore malandato.

Sorrido pensando a quando il tuo cardiologo ti chiede della tua terapia, tu non ne sai nulla, tu ingoi tutto quello che ti preparo, ti potrei avvelenare vero?

Beh, in questi trent'anni ne hai ingoiato di pastiglie, chili e chili ma sei ancora con noi!

Tu che mi vai a fare ferrate con un cuore che ha una frazione di eiezione del quaranta per cento a sputarci sopra.

Tu che hai un defibrillatore che ti fa anche da pacemaker, insomma che ti credi?

 

Nemmeno quaranta giorni fa eri ricoverato per un'angioplastica dove ti hanno messo 5 stent ma che ti credi?

Guarda che ti  muoio prima io di paura sai?

A volte la notte mi sveglio e ascolto il tuo cuore battere, sai che ci parlo con il tuo cuore?

Ci parlo e lo prego di non mollare, lo prego di perdonarti se lo tratti così male, lo sai che un altro con tutto quello che hai starebbe in poltrona a vita?

Si, lo so che non ne saresti capace ma insomma, cosa vuoi dimostrare?

Non ti basta il tempo per fare tutto quello che fai, non stai fermo un attimo!

Vai a canto, a danza, meditazione, reiky e poi c'è Caffaro, ti scopri contadino espertissimo anno dopo anno, insomma, il seguirti a volte è dura.

Dura quando tua figlia manda certe foto dove ti trovo appeso a rocce e mi viene il mente sempre la frase del tuo cardiologo.

" ma perchè non va al mare?"

... parlami di te, dimmi che ora stai bene, ora che sei nell'azzurro più calmo.
Mi piace pensarti nel posto che tu sognavi, senza più scimmie sulla schiena, senza tutto quel dolore che ti faceva urlare e picchiare il mondo.
Ti ricordo sai?
Una foto, una foto orribile mi ha fatto rivedere i tuoi occhi vuoti e il tuo corpo scosso da scatti quando non eri fatto.
Certo, quando eri fatto non c'eri, rimaneva solo quel tuo sorriso idiota ma no, grazie, mai stata interessata a scoprire quello che provavi.
Quante menate ti ho fatto, tempo perso lo sapevo ma io dovevo tentare, dirti cose che già sapevi e che nemmeno ascoltavi perchè sei sempre stato sincero, non incolpavi nessuno del tuo essere così.
Non cercavi scuse, tu, ammettevi che il farti ti piaceva, stop!
Beh, alla fine sono sparita io, ciao ciao, in fondo ognuno ha il libero arbitrio e nessuno lo potrà cambiare.
Ti hanno trovato con la siringa ancora nel braccio come un povero pricipiante, non ci ho creduto nemmeno per un secondo sai?
Tu hai scelto di andartene nel solo modo che amavi e potevi, tu hai gestito tutta la tua vita e la tua morte come e quando hai voluto, non ho dubbi.
Io so che è stato un suicidio, un lungo suicido se ci penso ma sei stato tu a decidere come hai sempre fatto.
Maledetta foto in bianco e nero che mi riporta a te, ai nostri vent'anni, agli eskimi e a tutti quei sogni lasciati per strade diverse.
La tua strada finisce al cimitero, ma sei in buona compagnia vero?
Quando ci passo (raramente) sento le vostre voci che mi chiamano, lo so, vi mancano le menate che vi facevo, dopotutto il nome di "zia" che mi avete dato mi stava bene vero?
Già, io alla fine non sopportavo più del vedervi perdere ogni giorno e poi per finire è arrivata anche l'Aids a fare tabula rasa, sento male anche adesso il vostro morire, uno a uno ve ne siete andati.
Uno a uno siete caduti e a distanza di anni nessuno più vi ricorda, fate parte di una guerra che nessuno ricorda.
Un guerra voluta per fermare chi sapeva sognare un futuro migliore.
Una porca guerra senza nessuna medaglia, hanno fatto tabula rasa e nessuno se ne è accorto...
Solo che a volte basta una foto in bianco e nero a ricordarmi il perchè la mia generazione ha perso....
 
 
 
 
...

EZRA DE LA SCIAMANA

Questa piccola vive con mia figlia, ha quattro anni e è bellissima.

Quando è nata era strana, diversa dai suoi fratelli, lei non camminava, rotolava!

Sentito il veterinario mi ha rassicurata, aveva la sindrome del cucciolo nuotatore.

Panico, cos'era questa sindrome? 

Mai avuto cuccioli così, ora cosa fare?

Devo dire che il mio veterinario mi aveva  rassicurato,  mi aveva dato tutte le dritte per il trattamento ma la paura rimaneva.

Ogni giorno guardavo quella cucciolina tra i suoi fratelli e mi intenerivo, la coccolavo di più degli altri e pensavo al suo futuro.

Che fare?

A dire del mio veterinario tutto sarebbe andato a posto ma io non ne avevo la certezza e cercavo altre soluzioni.

Stava diventando un pensiero costante senza sapere che anche mia figlia l'aveva presa  a cuore e un giorno mi ha chiesto se poteva tenerla lei.

La soluzione era quella ideale e Ezra è diventata una coinquilina di Mara.

A un anno l'abbiamo sterilizzata e devo dire che anche la sindrome del nuotatore è sparita, è una certosino perfetta e molto affettuosa.

 

 

Io ho uno Sciamanino che è un divo, modestamente lo dico, sicurissima di non peccare di superbia!
Il nostro Dexter de la Sciamana lo conoscono tutti nel giro dei Chartreux e non per merito mio...
Dexter è un Sciamanino speciale, unico, un Certosino che ti parla con gli occhi oltre che con la voce, si fa amare da tutti quelli che lo conoscono e le sue foto sono diventate famose.
Ma torniamo alle origini.
Dexter era un cucciolino adorabile, amava farsi fotografare, i suoi occhi splendenti me li trovavo sempre in primo piano.
Devo anche ammettere che è stato lui a scegliere la famiglia in cui vivere (di solito scelgo io).
Lui quando sono entrati i suoi futuri genitori ha iniziato a smiagolare correndo incontro a Stefania e questa scoppiando in lacrime ha detto, "è mio"!
Che potevo fare?
 
 
Nulla, tutto era già deciso e scritto.
A casa loro c'era già un altro certoso, Troy, più grande e quindi un fratello maggiore, ricordo che ho riempito Stefania di consigli e lei... si.. si.. lo faccio.
Ricordo che quando si sono portati a casa Dexter dopo nemmeno un'ora mi ha mandato la foto dei due assieme scrivendomi che i fratelli devono imparare da subito a vivere assieme e che le gelosie andavano risolte fra di loro.
Devo dire che aveva ragione, lei conosceva perfettamente il carattere di Troy.
Dopo i primi due giorni di soffi e ringhiate Troy si è arreso a quella faccina tutta triste (Dexter è sempre stato un attore da oscar).
Dexter è diventato un certoso bellissimo e con il suo fratellone Troy fa una vita da re.
 
 
I loro genitori sono anni che non vanno in ferie, non vogliono lasciarli e tutta la loro vita girà attorno ai loro figli Grigioni.
Dexter sul Web è un mito, con i suoi occhi così espressivi e la faccia da attore consumato sa come colpire dritto al cuore.
Quando guardo le foto dei miei Sciamanini sorrido sempre perchè tutti sono legati a dei bei ricordi, tutti mi hanno dato attraverso loro e le loro famiglie dei bellissimi momenti.
Quando vedo Dex, credetemi, non smetterei mai di sorridere perchè è un meraviglioso pagliaccio e sa donare a tutti una briciola di allegria che scalda il cuore.
Dexter è un gigante ma ha l'anima di un bambino, non conosce tristezza,  non si arrabbia mai, sa cogliere sempre il meglio di ogni cosa e è per questo che è così amato.
Per lui non potrei volere di più, solo augurargli altri cent'anni con la sua meravigliosa famiglia.
Grazie Stefania, grazie Luca e grazie Troy per amarlo così.
 
 

Chi l'ha detto che i gatti non fanno yoga?

Non è il caso del nostro Elmer!

Questo Sciamanino di due anni e mezzo sa che il vivere in pace è la cosa migliore.

Ultimamente gli hanno anche trovato una meravigliosa compagna e questo ha portato tanta gioia e serenità in casa.

Ora Elmer non si annoia più quando i suoi umani sono fuori, ora ha una compagna di giochi e assieme scoprono che anche il dormicchiare abbracciati fa bene...

...

Dustin de la Sciamana.

Quante storie potrei raccontare, quante risate, quanti vite intrecciate ai nostri Grigioni.

Anche Dustin ha la sua storia.

La sua mamma umana l'ha aspettato tantissimo, colpa mia che non mi  decidevo a dargli un mio piccolo.

Ma lei si era fissata su di me e non mi ha mai mollata finch'è io mi sono decisa.

Come al solito sono io che decido a chi assegnare chi, e dopo aver conosciuto suo marito e sentito che la loro vita era tra la Puglia e Milano ho assegnato il più tranquillo (allora).

Devo dire che  le cose sono andate benissimo, Dustin è diventato un figlio anche se un pochino prepotente e viziatissimo.

 Dustin ha imparato a parlare, oppure se vogliamo, gli umani hanno imparato il "gattese" e tra di loro c'è una complicità pazzesca.

Io resto sempre stupita di quel che può fare l'amore, non ci sono confini, non esiste più " ma è solo un gatto" , sono figli e come figli sono amati e rispettati.

La mamma umana di Dustin con la pandemia ha dovuto chiudere la sua attività e essendo a casa si è dedicata totalmente a Dustin.

Ha cambiato tutta la sua dieta, gli fa tutto lei, quando mi manda le foto dei petti di pollo cotti a vapore, o del pesce o.. ecc..ecc... capisco che è una mamma perfetta e mi rammarico di averla fatta aspettare così a lungo un mio Sciamanino...

Ma si vede che doveva andare così, in fondo lo Sciamanino giusto era  e resta Dustin.

Ecco qui la principessina Ludovica e il suo inseparabile fratello diverso Galileo de la Sciamana.

Io credo che una foto deve emozionare e in questo scatto  si vede tutta la complicità e la serenità dei due cuccioli.

Ogni certosino è diverso morfologicamente, non ci saranno mai due fratelli uguali, simili si, ma uguali no,  anche in cucciolate diverse raramente nasceranno dei cloni, ogni certosino è unico.

Galileo è un cucciolotto di sei mesi e mezzo, si è inserito nella sua nuova famiglia senza problemi ma di questo ne ero certa, ha un carattere adorabile e sa farsi amare con facilità.

Sta crescendo molto bene circondato da tanto amore e rispetto.

 

 

 

GEA DE LA SCIAMANA 

Ogni mio Sciamanino ha una sua storia e ognuno di loro è un pezzettino di me.
Gea è una di quelle storie che avrò sempre dentro.
Gea è nata all'inizio del mese di settembre e era già assegnata da tempo e aveva anche un altro nome.
A fine novembre ricevo una telefonata di un signore che cerca una certosina, rispondo che non lo posso accontentare, mi spiace.
Il signore mi chiede se può venire a vedere i miei piccoli, stupita dico di si ma che è inutile, non ho piccoli da asseganre, lui insiste.
Arriva in una sera buia e fredda, un uomo gentile, con due occhi buoni, parliamo e mi dice che era già in contatto con un allevamento, che la cosa sembrava conclusa ma poi non se ne era fatto più nulla.
Mi parla di sua moglie, trapiantata di rene.
Ecco, lì è cambiato tutto, di colpo mi sono ritrovata in sala dialisi con i bit.. bit.. dei reni artificiali, con i letti/pesa , le risate e le lacrime.
Si, ci sono malattie talmente sconosciute che chi è sano nemmeno immagina il dolore che si nasconde dietro una famiglia in cui vive una persona affetta da insufficienza renale.
Vite sospese, vite accorciate, ricordo che quando si facevano i PT dovevo nascondere il ghiaccio perchè spariva, ricordo... ricordo tutto...
Solo che non avevo uno/a Sciamanino/a da dare a quella ragazza trapiantata di rene e di pancreas, non l'avevo e mi sentivo quasi in colpa.
La piccolina sarebbe stata un regalo, un pegno d'amore, un altro componente della loro famiglia... una figlia.
Ci siamo lasciati con la vaga promessa che se qualcuno avesse rinunciato ...
Devo dire che ho fatto un tifo sfrenato affinchè qualcuno rinunciasse a una piccola e quando ho chiesto i documenti per i vari passaggi di proprietà una signora voleva il maschietto e non più la femmina!
Ricordo ancora la mia felicità, io che saltellavo per la stanza (avete presente un'orsa? Ecco, appunto, io ) mentre la signora si scusava del suo cambiamento e io che avevo solo voglia di abbracciarla e di chiudere per chiamare il signore gentile e digli che c'era la piccola per il suo amore.
Ho chiamato il signore gentile il quale la sera dopo il lavoro si è precipitato e quasi incredulo ha voluto lasciarmi dei soldi per paura che io cambiassi idea.
C'era poco tempo per fare il tutto senza che la moglie avesse sentore della sorpresa, il nome e tutto il resto.
Alla fine a metà dicembre Gea ha avuto la sua nuova e meravigliosa famiglia.
Gea è la figlia desiderata, è l'amica di giornate passate a farsi le coccole è l'infermiera che sa tenere compagnia e sanare le ferite dell'anima.
Anche ora che la sua mamma umana si è rotta una gamba Gea non la molla, sa che deve proteggerla è il suo compito come Guardiana e devo dire che è veramente brava.
 
 
Gea e la sua mamma umana.
 
 

Ecco due cuccioli di quasi tre mesi e quindi prossimi a lasciare il nido.

Sono Keplero e Heros de la Sciamana.

Due cuccioli dal carattere dolcissimo e sono sicura che i lori umani saranno felicissimi, hanno fratellini che li aspettano da tanto e non vedono l'ora di iniziare il loro percorso assieme.

Io inizio a salutarli già da ora, ogni volta il distacco fa male però sono certa che avrò loro notizie sempre e questo mi rasserena, avrò foto bellissime e ci sarà sempre un filo che ci unisce e che si snoderà nel tempo.

Buona vita miei meravigliosi bimbi.

 

Ecco due cuccioli di quasi tre mesi e quindi prossimi a lasciare il nido.

Sono Keplero e Heros de la Sciamana.

Due cuccioli dal carattere dolcissimo e sono sicura che i lori umani saranno felicissimi, hanno fratellini che li aspettano da tanto e non vedono l'ora di iniziare il loro percorso assieme.

Io inizio a salutarli già da ora, ogni volta il distacco fa male però sono certa che avrò loro notizie sempre e questo mi rasserena, avrò foto bellissime e ci sarà sempre un filo che ci unisce e che si snoderà nel tempo.

Buona vita miei meravigliosi bimbi.

 

Palmiro de la Sciamana, un Grigione di 5 anni, bello e amato alla follia dai suoi umani e da Gioia, una gattina che vive con loro.

Tante volte mi viene chiesto se un gatto da solo sta male, la risposta è sempre difficile, ci sono Grigioni che si bastano ma ci sono altri che amano vivere in compagnia.

Come noi umani. ci sono persone che vivono senza clamore, persone che non hanno bisogno ne di medaglie ne di maledizioni..

Poi ci sono persone a cui piace stare su un palco

 per declamare la loro superiorità e hanno bisogno di un pubblico per avere la sicurezza del loro vivere.

Se un Grigione ha un carattere schivo, diciamo.... un carattere da "pensatore" come dico io, starà bene da solo, mediterà e dormirà di più aspettando i suoi umani.

Se un Grigione ha un carattere esuberante, gioioso e sempre in movimento un altro compagno di giochi sarà la salvezza.

La salvezza per gli umani che non verranno presi d'assalto appena rientrano in casa, la salvezza di notte interrotte perchè il peloso vuole giocare oppure mangiare, la salvezza di mobili e tende.

Fumè de la Sciamana cucciolone di un anno e mezzo, anche lui supercoccolato e viziato dalla sua famiglia umana, lui è figlio unico.

 

Stamattina sono andata al supermercato e dire che sono rimasta basita è poco!

Già all'entrata c'era un non so che di strano, sembrava che la gente si muovesse più in fretta, era come se ci fosse un pericolo che io non vedevo...

Superati i primi reparti dedicati alla Pasqua ho trovato un deserto.

Scaffali su scaffali vuoti, non c'era più pasta, farina, olio e scatolame!

Sono rimasta immobile a guardare la gente che si spintonava per arrivare prima a prendere prodotti a lunga conservazione.

Guardavo tutta quella gente e pensavo che si era arrivati a un punto di non ritorno.

Certo la paura c'è, ma manca la ragione e questo è molto pericoloso.

Pensavo alla nostra realtà, noi viviamo a pochissimi chilometri da una base nato.

A Ghedi c'è l'aereoporto militare e ovviamente non ci sono arrivi e partenze  normali ma abbiamo i Tornado e i caccia  F-35A che possono  portare bombe nucleari, perchè si, a Ghedi abbiamo anche quelle.

Quindi preoccuparci per il cibo mi sembra sciocco, siamo un bersaglio e se qualcuno decide di colpirci... ciao ciao...

Poi altra cosa, la nostra Val Trompia è tutta una fabbrica di armi che vengono esportate in tutto il mondo e sicuramente ora queste armi le stanno usando da una parte e dall'altra, quindi siamo sempre un bersaglio da centrare e il cibo credo che sia l'ultimo dei pensieri.

Scappare, dove?

Oggi a tavola si scherzava, per fortuna si riesce ancora a ridere in mezzo a tutto questo caos..

Mio marito ha deciso, va su a Caffaro, c'è tutto, la casa, l'acqua, il prato, insomma lui farebbe un pò di scorte e va bene.

Io andrei a Saviore, c'è tutto, la casa, l'acqua non manca mai e poi Saviore è appeso all'Adamello, si fa saltare l'accesso alla valle e si vive tranquilli!

ci siamo guardati e siamo scoppiati in una risata, poi ho posto un quesito a Dario.

"Amore mio, saresti capace di sparare a un uomo? Perchè sicuramente anche a Caffaro non vivresti tranquillamente, dovresti prendere un'arma per difenderti da altre persone che vorrebbero le tue cose, saresti capace?"

La risata si è spenta, Dario mi ha guardato strano e non mi ha risposto.

Beh, lasciamo le cose come stanno e continuiamo a sperare che tutto finisca al più presto, che questa orribile guerra si fermi, sarà difficile tornare a una qualsiasi normalità, ci vorranno anni se ne usciremo....

 

...

Un sabato sera qualunque, una telefonata da un numero sconosciuto ma la voce è amica.

Sentire che la "bambina" è stata portata dal pediatra e che l'ha trovata bellissima ti fa nascere un sorriso.

Una telefonata, una cascata di parole entusiaste di un papà orgoglioso e  che tu vorresti interrompere per sapere come sta in salute...

Alla fine ascolti e aspetti che l'entusiasmo si plachi....

La bimba è perfetta in tutto e per tutto e a fine mese sarà sterilizzata.

Che dire?

Nulla, hanno già detto tutto loro e io sono felice.

Ascoltare con quanto amore vivono i miei Sciamanini mi fa stare bene, certo, quando mi separo da loro è sempre un dolore, ho sempre dei dubbi... avrò scelto la famiglia giusta?

Vivranno in ambienti sereni e idonei?

Poi ti arrivano queste telefonate e capisci che hai fatto tutto quello potevi per dare loro una vita meravigliosa.

Questo Sciamanino ha sei mesi oggi, un bel Grigione che vive in Valtellina con una famiglia meravigliosa.

Stamattina mi sono arrivate queste foto con un bellissimo scritto di vita quotidiana, due fratelli diversi sul divano a farsi le coccole prima di iniziare una giornata fatta di scuola e di aspettarne il ritorno per continuare a giocare assieme.

Le foto che mi mandano chi ha un mio Sciamanino mi fanno bene, in qualche modo faccio sempre parte della loro vita e poi, diciamocelo, io non sono capace di fare foto, quindi...

 

 

Grazie Daniela e grazie di farmi partecipe della vostra vita, tanti gratini a Ghigo.

 

Difficile in questi giorni non pensare alla situazione in Europa.

Dopo due anni di lotta contro un nemico invisibile ora abbiamo un nemico visibilissimo, la guerra!

Tantissimo dolore e tanta distruzione in Europa, praticamente in casa nostra, se la Cina due anni fa ci sembrava lontanissima ora sappiamo che in questo mondo le distanze non contano nulla.

Quello che sembrava impensabile nel giro di una settimana è diventata la normalità.

Normale restare con la tv accesa tutto il giorno per seguire l'evolversi delle varie situazioni, normale la notte restare per ore con gli occhi spalancati a pensare a cosa  potrebbe succedere...

Svegliarsi presto e sapere dalle prime notizie che il tuo pensare in qualche modo si è concretizzato in un attacco alla centrale nucleare più grande d'Europa fa paura.

Paura, si paura che ora veramente non tornerà mai più come prima mai!

Da quando è scoppiato tutto questo orrore ci sono frasi che mi tornano in mente come un mantra.

A fine ottobre come ogni anno faccio revisionare la caldaia, da me viene un signore devotissimo  alla Madonnina di Medugorje, sono anni che viene e durante il suo lavoro parliamo.

Quest'anno l'ho trovato cupo e depresso, direi quasi demotivato, alle mie domande mi ha guardato negli occhi e mi ha detto di prepararmi.

 La Madonnina nelle sue apparizioni avrebbe detto che a maggio ci sarà  una guerra devastante dove non ci saranno ne vincitori ne vinti.

La notizia  l'ho presa così, senza commentare, che dovevo dire?

Che la guerra non poteva  scoppiare?

Ma ora che la guerra è scoppiata ho paura, e maggio è dietro l'angolo......

 

...

Ecco dei  Sciamanini diventati grandi, incredibile pensare che sono stati piccini picciò.

Piccoli batufoli, tenere palline che correvano per tutta la nusery come schegge impazzite.

Gattini felici da piccoli e super amanti da adulti, perchè ricordiamocelo, se siamo amati da sempre saremo Grigioni e Umani felice per sempre!!!!!!

 

Come dimenticarsi questa data?

Sono passati quattro anni ma tutto il freddo e la paura, anzi terrore di quella notte sono  rimasti dentro di me.

Una notte  talmente incisiva da  impiantarsi nel mio cuore e so con certezza che non verrà mai estirpata, l'avrò dentro per sempre, certo mi ricorderà  quei terribili momenti ma anche una rinascita.

Credo che sia vero il detto che quando si tocca il fondo poi c'è solo la risalita, per me e la mia famiglia è stato così.

I primi giorni eravamo tutti sospesi in un limbo fatto di dolore e speranza, non c'era un futuro programmabile, ci bastava l'ora dopo ora, poi il giorno dopo giorno, e poi abbiamo inizato a crederci veramente.

Un mese intero di ospedale e la nostra vita scandita su questo,  poi  e poi....

Poi il nostro costruirci tutti assieme, una famiglia, ci siamo "risaldati" abbiamo rimparato l'abbraccio,  il non avere paura dei nostri sentimenti, dopo tutto in quel mese eravamo stati nudi uno di fronte all'altro!

Ci siamo visti piangere, nessuno era il più forte, nessuno proteggeva nessuno oppure tutti proteggevamo tutti, nudi con tutte le nostre paure e incertezze, non ci siamo mai permessi di piangere da soli, di restare da soli, una famiglia siamo e saremo sempre!

Ogni dolore lascia uno strascico, una cicatrice, però non fare diventare questa ferita un cheloide è difficile, ci vuole tanta buona volontà, bisogna trovare sempre il lato buono, coltivarlo e far crescere come un pianticella che prende forza giorno dopo giorno.

Credo che noi ci siamo riusciti, da quel giorno siamo andati avanti e non ci fermiamo, ( a parte il covid ) ogni giorno lo viviamo bene anche se ogni settimana devo preparare  medicine come fossero caramelle colorate da darvi, ma viviamo bene a parte tutti gli appuntamenti e visite che dovete fare, ma viviamo bene.

Viviamo bene e ringrazio Dio e l'Universo per questo.

Quattro anni fa c'era tanta neve e tanto freddo ma io sono sicurissima che il mio cuore era più gelato del ghiaccio.....

...

Palmiro de la Sciamana

 

Sono tempi nuovi, strani, imparare a crearsi nuovi obbiettivi non è facile per nessuno.
Tutto il nostro vivere stravolto, non ci sono più obbiettivi e neppure i sogni ci aiutano.
C'è chi ha già mollato e dato per scontato il tutto e si adegua a una vita da "copia incolla".
Si vive sul web, si fanno nostre storie che non ci appartengono ma ci piace buttare il nostro parere in ogni sua forma.
Ci sentiamo tutti esperti e giudici, sappiamo come grattare il barile di tutte le nostre supponenze e le elargiamo a mani piene come se fossero delle verità incontrastabili.
Non riusciamo a stare nel nostro piccolo io, guardarci dentro, riconoscere quello che siamo, spaventati e disorientati, no, vogliamo essere, apparire forti e invincibili.
Corriamo come formiche a fare i "copia incolla" della vita altrui, a curiosare e a giudicare e si, magari a gioire di una caduta...
Poveri noi tutti, chissà se ci salveremo dalla stupidità e cattiveria che sta dilagando assieme al Covid.
Sicuramente il "copia incolla" è più facile, non si ha bisogno di mettersi alla prova, è come in un film, se non ti piace cambi canale e hai risolto il tuo problema...
Come quei pensieri che rubi su scritti altrui facendoli tuoi illudendoti che siano usciti da te, perchè diciamocelo, lasciare libero il cuore mentre hai in mano una penna è molto dura, bisogna avere coscienza di quello che si è e di quello che uno vuole dire.

 

Stamattina guardavo il silenzio attorno a me ma all'improvviso il garrire delle rondini mi ha fatto alzare gli occhi....
Le rondini sono tornate....
Le rondini hanno ripreso possesso dei nidi sotto al mio tetto, 7 nidi che ogni primavera si riempiono di vita.
Le ho guardate a lungo, il loro volare era un saluto, era un messaggio di speranza.
Ho abbassato gli occhi sulle mie piante in vaso e ho visto piccole foglioline che cercano il sole.....
Il ciliegno sta fiorendo timidamente, quasi sapesse della paura di noi uomini ma per lui è prioritario fiorire, poi non ci sarà più tempo.
Anche i bambini nascono, anche per loro il nascere è naturale.
Bambini che non avranno mai la carezza dei nonni decimati da tutto questo, mai sentiranno le storie dei loro avi, delle loro radici.
Non ci illudiamo, non sarà mai più come prima, mai più e basta!
Certamente ci rialzeremo, lo hanno sempre fatto tutte le generazioni passate prima di noi in ogni pandemia o in ogni guerra.
Ci rialzeremo molto più poveri di tutto e faremo molta fatica visto che abbiamo sempre messo al primo posto le comodità, spiegarlo ai nosti figli sarà dura.
Ci riusciremo lo so, ma per ora guardo questi nuovi monatti tutti vestiti di bianco, con volti coperti portare via bare accatastate come tronchi, dentro corpi avvolti solo dai camici imbevuti di disinfettante e ho solo lacrime chiuse dentro.
Ci sarà tempo per le rondini, per i ciliegni e di bimbi, loro continueranno il loro vivere e senza dubbio saranno stimoli per noi a superare il nostro dolore.
Ci sarà tempo... verrà il tempo lo so.
Forza Italia

 

Si vive ma è come essere in una bolla di cristallo.
Tutto sembra rallentare, anche il tempo ha perso la sua frenesia, tanti perchè racchiusi in pensieri sempre uguali...
Perchè è successo?
Perchè succede? E perchè a noi?
Sono domande che ho sentito migliaia di volte in ospedale, che io stessa ho pronunciato più volte ben sapendo chè non avrei trovato risposta.
Qui a Brescia e provincia i dati sono falsati, purtroppo sono molto di più i morti, molto di più le persone che sono lasciate da sole.
Dicono di telefonare a numeri che se prendi la linea a sua volta dirottano su altri numeri e alla fine si capisce che si deve fare da soli come noi bresciani abbiamo sempre fatto.
Popolo duro noi, con il nostro "POTA" che racchiude tutto.
Pota, ci dobbiamo arrangiare.
"Pota, tira so le manighe, che spetet, dai, mola mia, forza Gnari "
Si allunga lo sguardo su vie deserte e nemmeno sai che ti è morto il vicino, lo apprendi dai cronologi che hanno messo in rete cos'ì riesci a fare le condoglianze alle famiglie chiuse in casa.
A volte ignori i messagi del cellulare perchè sai già il contenuto, sul gruppo del paese hai sempre gli aggiornamenti.
Cerchi di non pensare ma la voglia di sapere è più forte e allora ti spari in testa 6/9 telegiornali e ascolti zappando tutti gli esperti che ti dicono tutto e il contrario di tutto.
Poi ritorni a pensare che passerà anche se sarà dura, durissima ma credi che tutto andrà bene.
Deve andare bene nonostante le bare perse, il non sapere se le ceneri sono effettivamente quelle della tua mamma, del tuo papà, di tuo fratello.
Deve andare bene per noi che con il nostro Pota diamo una timida carezza scritta a chi ci vuole bene e sappiamo nascondere le lacrime quasi fosse una vergogna.
Deve andare bene, guardo i miei Sciamanini che crescono, li vedo felici e questo mi da forza.
La Vita continua, basta tenere duro....
Pota... mai mulà.. forza a tutti noi.

 

Brescia non canta....
Brescia conta i suoi morti e nasconde le lacrime.
Il dolore si mescola alla rabbia e ci fa male.
Il cuore sembra scoppiare, per le strade non c'è nessuno, solo il suono delle campane a morto e le sirene delle autoambulanze che corrono in un codice rosso che ti fa dire... eccone un altro.
Non c'è neppure più la curiosità di vedere dove si ferma, c'è solo tantissimo sgomento e basta.
Sui cancelli ci sono i disegni dei bimbi con tanti arcobaleni ma anche i colori stanno sbiadendo come le nostre speranze.
Anche al mio balcone la bandiera d'Italia sventola poco.. pochissimo, sembra senza vita anche lei.
Anche il vento si è fermato.
Ho dentro tanto di quel dolore, mi pesa sulle spalle, sembra che tutto questo orrore mi stia uccidendo e basta.
Le notizie arrivano tramite whatsapp, troppe, a volte le ignoro perchè so già che sono notizie brutte.
Ho amici intubati da giorni e che non si sa come finirà la cosa.
Ho figli di questi amici chiusi in casa dove aspettano notizie dei loro cari tramite telefonata quando un dottore ne avrà tempo.
Ho amiche al quale sono morte le mamme e non hanno potuto portare l'ultimo saluto, un'ultima carezza.
Ci sono bare accatastate, non bastano i forni crematori per tutte, hanno chiuso i cimiteri e le chiese...
No, Brescia non canta, guardo alla tv quei canti e tremo.
Una sola speranza, che questo virus non vada oltre.
Non scenda al sud dove ora l'azzurro cantato misto all'inno di Mameli ci fa commuovere, sarebbe un ecatombe!
Se non riusciamo noi a far fronte a questo nemico che abbiamo una sanità efficente come sarebbe al sud?
Ricordo quando lavoravo in ospedale le tantissime persone che venivano su anche per semplici operazioni di cataratta, come potranno ora sconfiggere questo mostro?
Oggi pensavo a un cartone animato, credo che tutte le mamme l'abbiano visto, La Spada nella Roccia, vi ricordate la battaglia di Mago Merlino e di Magò?
Vi ricordate che vinse?
Un piccolo insignificante virus...
Forza Italia... ne abbiamo bisogno a mille..

STATE A CASA

 

Non è un bel periodo si sa, ma dire che sono preoccupata è niente, da noi le cose sono veramente al limite.
Brescia è una città ricca di ospedali, privati e pubblici ma ora sono al collasso tutti, indistintamente.
Non ci sono più posti in rianimazione, non ci sono respiratori, pompe a infusione e non ci sono operatori che sanno gestire queste cose così complesse.
Fuori gli ospedali ci sono, stanno nascendo, teloni per i primi triage, hanno aperto caserme in disuso per mettere i malati che dimettono da reparti critici ma che non possono ancora andare a casa.
Io so per esperienza, essendo un'ex lavoratrice sanitaria che non stanno gonfiando nulla e so anche che si arriverà a scelte dure e tremo per questo.
Tremo per Dario, lui ha 66 anni e è cardiopatico.
Mi ricordo come se fosse oggi quel lontano 7 aprile del 1994, quando finalmente mi ha ascoltato e dopo una visita fatta privatamente siamo arrivati in PS dove lo stavano aspettando avendo il cardiologo avvisato del suo arrivo.
Ricordo come fosse ora il rianimatore che urlava al telefono con quelli della rianimazione cardiaca di staccare il vecchio di 80 anni perchè c'era un ragazzo di 40 anni con due figli da mettere sotto macchine.
Quel ragazzo era il mio Dario, è stato lì che tutto il mio mondo si è ribaltato!
Ho vissuto 10 giorni in una bolla fatta di non so cosa, so che avevo una sua maglia addosso e che alla fine le mie colleghe delicatamente mi hanno fatto notare che forse era il caso di cambiarmi.
So solo che ogni sera mi tiravo nel lettone i miei due bambini e dicevo loro di mandare tanti pensieri belli al loro papà.
Mi ricordo Mara che ha vissuto tutto questo come un abbandono....
Fabio, che quando il medico ci ha detto che non ne sarebbe uscito vivo non ha più parlato per una settimana.
Ricordo che ogni mattina entravo in terapia intensiva (potevo essendo operatrice sanitaria) e stavo con lui per un bel pò.
Avevo messo le foto dei bimbi incollata dove lui poteva vederle, ricordo, ricordo tutto....
Sono passati 26 anni e lui c'è ancora a dispetto delle diagnosi.
Ventisei anni di medicine, chili e chili di medicine e di controlli, ricoveri e anche di due defibrillatori e per non farci mancare nulla un'asma feroce sfociata in BPCO insomma ora sarebbe lui a essere staccato dalle macchine.
Ecco la mia paura più grande. se questo virus lo prende Dario sono realista, lo metterebbero in astanteria, per lui non ci sarebbe nessun respiratore, la precedenza andrebbe a chi non ha i suoi problemi.
Non credete che esageri, si fa e basta, certamente la cosa può sembrare giusta o sbagliata a secondo dalla parte dove uno sta, è questa la differenza.
Per cui, stiamo tutti a casa e basta!!!!!!!!

Sono passati due anni ma ricordo tutto di quel giovedì primo di marzo.

Un giovedì strano, pieno di neve, sembrava che la primavera fosse lontanissima.

Ricordo ancora il film che stavo guardando e di cui non saprò mai la fine, poi sono precipitata in un incubo di cui stento ancora a uscirne.

Due anni in cui si è andati avanti nonostante tutto e ringrazio l'universo per essere qui a scriverlo.

Lascio la lettera che il mio Fabio ha scritto un anno fa, quale migliore augurio per lui, per noi come sua famiglia?

Forza e basta, anche questo mese ci sarà un'altra prova, sarà uno stare sospesi su un precipizio ma so anche che sotto c'è una coperta fatta di una speranza e di amore che non si romperà mai!

 

Il 2018 per me è stato un anno particolare ma che mi ha insegnato tanto, che mi ha fatto scoprire e riscoprire un sacco di cose.
Ho riscoperto la mia splendida famiglia, zii, cugini e in particolare mamma, papà e mia sorella perchè mi sono stati vicini ogni secondo della mia vita...
Sempre con la mia famiglia ho riscoperto le colazioni, i pranzi e le cene. Le camminate e le passeggiate con i nostri bimbi a quattro zampe. Le risate a squarcia gola e le prese in giro (che poi il soggetto preso di mira sono sempre io ).
Ho realizzato che i veri Amici possono essere contati su un palmo della mano perchè tutti gli altri nel momento del bisogno sanno solo girare le spalle ed eclissarsi.
Ho imparato a diffidare di tutti quelli che ti riempiono la bacheca di messaggi e poi puff svaniscono nel nulla.
Quest`anno ho riscoperto la vita, quella vera. Non quella vita passata dietro ad una scrivania lavorando su siti o giocando a videogiochi. Lavorare si... ma si deve lavorare per vivere non vivere per lavorare.
Questo è stato in parte il mio 2018, lo possiamo definire l`anno della mia rinascita.
Grazie ai pochi che mi sono stati vicino.

ULISSE DE LA SCIAMANA

 

 

Non più ottico ma spacciatore di lenti 
Per improvvisare occhi contenti
Perché le pupille abituate a copiare 
Inventino i mondi sui quali guardare
Seguite con me questi occhi sognare
Fuggire dall'orbita e non voler ritornare
........
è da ieri che ho in mente questa canzone del grandissimo De Andrè.
Ieri ho postato la foto di Dario e di Mara, una foto che mi da i brividi tutte le volte che la guardo, c'è tutto l'Amore e la fiducia che possa esistere nel cuore di una persona che sa di essere amata e accettata.
Ho messo uno scritto a me caro da sempre ma non volevo che apparisse come cosa mia, non sarebbe stato giusto, ho fatto in fretta a trovare da dove proveniva....
Ecco... è da ieri che penso alle migliaia di persone che " spacciano" per loro i sentimenti altrui.
Semplice in rete, basta fare il copia/incolla senza mettere il nome di chi veramente l'ha scritto e si diventa "autori" .
Ovviamente in rete diamo il meglio di noi, cerchiamo consensi e ci basta contare i "mi piace" per sentirci importanti... sic... sic
Ovviamente mi ci metto pure io visto che ci sono su questo mondo ma posso dire onestamente di non aver mai rubato emozioni altrui, mi bastano le mie!
Amo scrivere, l'ho sempre fatto, è una mia valvola di sfogo e non mi interessa l'apparire, non credo di essere seguita come una blogger ma so che chi mi vuole bene e mi conosce piace leggermi.
Mi stupisco di queste persone e basta, mi stupisce l'ignoranza di chi le segue e che prende come oro colato tutti gli scritti come se fossero usciti da cuori puri...
un consiglio a tutti noi..
A volte la realtà è più intrigante, basta fare un copia/incolla e mettere il tutto nel motore di ricerca e ... non rimaniamoci troppo male... dopotutto è solo un mondo virtuale.
Ma i sentimenti altrui non si possono copiare, sia nel dolore che nella gioia, lasciano segni su chi li vive e alla lunga gli "spacciatori" dovranno confessare che l'aridità del loro cuore è immensa perchè è semplicemente un furto e basta !

CASPIAN DE LA SCIAMANA

 

Stamattina ho permesso al sogno di seguirmi nella luce del giorno....
Era talmente vera la gioia che provavo e tu eri talmente viva che ti ho voluta accanto e basta.
Questi dieci giorni di ogni anno sono diventate ali che mi portano a te.
Sono ali che ogni anno diventano più splendenti e che ti fanno ritornare con immagini e ricordi che credevo perse.
Il suono della tua voce... i tuoi occhi, il tuo sorriso...
Tu ci sei e io ci sono, sempre!
Emozioni nostre miste a dolore ma anche di tanta gioia.
Nessuno può portarci via nulla, lo sappiamo bene io e te, possiamo ballare guardandoci negli occhi e dirci tutto l'affetto che proviamo.
Nessuno potrà rubarci nulla, quello che siamo sarà nostro per sempre, sia nel bene che nel male.
Balliamo sorella mia, lasciamo fuori per questi dieci giorni il resto del mondo, c'è tempo per tutto.
Anche oggi come allora è il 19 marzo 1987 e io ti ricordo, non ti lascio andare.. mai....

...

DAFNE DE LA SCIAMANA

 

Quei ricordi che ritornano....
Basta solo un messaggio...
" è morta Bortolina"...
Tu sai già chi è e Bortolina è lì che ti da un pezzo di pane e marmellata.
Ricordi gli sgabelli per vedere la tv dei Ragazzi, ovviamente a casa tua non c'era televisione e andavi in case amiche a vederla...
Poche case accoglienti,fatte di figli e di caos dove tu potevi nasconderti senza vergognarti della tua povertà.
La casa di Bortolina era fatta di figli e caos, non si sapeva dove finivano i suoi figli e dove c'era l'imbucato... il pane e marmallata era di tutti e così gli sberloni se si sgarrava e nessuno andava a protestare.
Quanti giochi e quanti sberloni giravano, ma quanto affetto c'era!
Ho un altro ricordo di te, Bortolina, tu che a piedi venivi ansimando a salutare per l'ultima volta la mia mamma e il tuo dolore era immenso come il mio.
Mi piace pensarti in un posto fatto solo di Luce e dove saprai conquistarti l'Amore di tutti con il tuo sorriso misto alla tua marmellata.
Ciao Bortolina

DASTIN DE LA SCIAMANA

 

Una giornata per festeggiare noi Donne, una giornata fondata sul dolore. 
Dolore di Donne arse vive per aver contato meno di niente.
Dolore a noi conosciuto e compagno fedele dei nostri giorni.
Che senso ha?
Una festa che profuma di mimose che se poi vogliamo dirla tutta profumo non è....
Una festa di un giorno a chi basta?
Basta scimiottare per una sera chi va a vedere corpi esposti pagando.
No, è una festa che non riconosco e basta.
Noi Donne siamo molto di più di una giornata segnata da mimose lungo le strade dove i prezzi si abbassano man mano che il giorno invecchia.
Noi Donne siamo la Terra Madre, da noi nasce la Vita, non permettiamo a nessuno di dimenticarsene, dovremmo essere festeggiate per sempre!
Per sempre dovremmo non aver paura di essere maltrattate, derise e uccise per mano di piccoli uomini che cercano di averci totalmente.
Dovremmo fare quadrato attorno a ogni Donna lasciata da sola a rivendicare quello che sappiamo essere tutte noi.
Lasciamo le pizzerie deserte, buttiamo le mimose, sorridiamo alle catene degli auguri sciocchi, siamo Donne, siamo Guerriere del nostro Tempo.
Prima di noi e dopo di noi ci saranno sempre Donne in prima linea, saremo sempre sulle barricate ma sopratutto insegnamo ai nostri figli maschi al rispetto delle Donne.
Ma se anche per un solo attimo questa buffa festa fa bene a qualcuna di noi lasciamola esistere....
Buon otto marzo a tutte allora.

BODI DHARMA con i suoi bimbini

Eron, Edward, Esmè e Ely de la Sciamana

 

La vita va avanti, c'è chi si perde dietro a cose inutili, si carica di rabbia e risentimento per cose che ormai non hanno più vita.
C'è chi corre sulle cose che gli sono successe e così non impara nulla, non riflette, non si ferma per cogliere il tutto, sa solo correre...
Poi ci sono quelli che camminano adagio, rispettando ogni vita, quelli che abbracciano gli alberi, quelli che sanno chiedere scusa e che si fermano a dare la mano...
Quelli che imparano da sbagli e da dolori, non sono certo i più belli o facili, sono i più soli e basta.
Oggi c'è il sole e si sente la Primavera che pulsa in ogni respiro, oggi si sta bene e si cammina con gioia...
Un anno fa c'era la neve, era un inverno buio e io ero all'inferno, non avevo speranza di uscirne.
Ho lottato fino allo sfinimento, non mi sono fermata un attimo e con me hanno combattuto tantissime persone.
Catene di preghiere che aiutavano mio figlio a restare aggrappato a quel filo talmente sottile che era un niente.
Preghiere e positività per quel suo cuore che batteva solo grazie a un contropulsatore, un corpo da dove uscivano mille tubi e fili, un corpo che non potevo neppure accarezzare o bacire da tanto era coperto di cose che lo teneva in vita.
Baciavo i piedi mi ricordo, piedi freddi... gelati, li accarezzavo per scaldarli ma restavano freddi... ricordo che il mio dolore diventava fuoco che mi divorava e basta.
Ho pregato senza esserne capace, ho cercato di ricattare il mondo, ho avuto pensieri e incubi orrendi!
Poi la vita va avanti, 13 giorni interminabili ma piano piano tutto è migliorato, il primo cenno al suono della mia voce.... il suo svegliarsi a poco a poco... 
Oggi c'è il sole e noi siamo ancora una famiglia.
Oggi c'è il sole e abbiamo imparato tantissime cose, abbiamo imparato che il vivere è un attimo ma che l'Amore è tanto di più.
Abbiamo imparato a prendere più tempo per noi, andiamo piano e ci "viviamo" come dice il mio Fabio oggi.

Dexter de la Sciamana

Questo bimbo andrà a far da fratellino a una Principessa e so già che sarà amato tantissimo.

Dorothy de la Sciamana 

Questa cucciola resterà vicino a me e di questo ne sono felice...

Dea de la Sciamana

Unico nome che ho scelto io, se proprio non piacerà si può cambiare ma gli sta talmente bene addosso.....

 

...
 
 
Dopo 18 giorni di fermo stamattina sono andata a camminare.
Lo sapevo che sarebbe stato difficile, non il ricominciare ma il ripensare a quello che ci è successo....
Anche il parco è diverso, mi sono persa le prime foglioline e le viole, le margheritine oramai fanno tappeto e gli uccellini si sono triplicati e io mi sento un rottame.
Ho pregato la mia mente di andare avanti ma so benissimo che ci vorrà tempo per superare tutta la paura e l'angoscia che ho immagazzinato dentro di me.
Anche se ho cercato di dimenticare, di nascondere le cose più brutte ora stanno ritornando a galla e non è semplice.
Camminavo e dentro tremavo come i primi due giorni, quando nemmeno le lacrime trovavano la strada per uscire da me.
Ho dentro un ricordo.. un abbraccio di una sconosciuta quando al Pronto Soccorso mi hanno informata, io credo di essere morta per un attimo, ho ricordo solo del mio grido senza voce e il dolore terribile dentro e attorno a me, ho ricordo di un abbraccio sconosciuto e poi di un bicchiere con del caffè.... sarò debritrice sempre per quel caffè e ancor più di quell'abbraccio da mamma a mamma perchè ne sono sicura, lei era una mamma e ha capito tutto quello che stavo vivendo io.
Camminavo e il mantra che mi ha sostenuta in tutti questi giorni mi è salito alle labbra....
Va tutto bene... Va tutto bene.. Deve andare tutto bene....
 
 
...

MIRTILLA DE LA SCIAMANA 

PALMIRO DE LA SCIAMANA

ZEUS DE LA SCIAMANA

SPIKE DE LA SCIAMANA

 

ELORA DE LA SCIAMANA

19/03/2017

Quando si è giovani il tempo ha un’altra valenza, forse perché non lo si è vissuto.

Un anno sembra lunghissimo, interminabile….

Quando si è giovani vediamo persone di trent’anni vecchie, si è alle porte della vita e si ha fretta di conoscerla, di viverla.

Continuiamo anno dopo anno a correre, a rincorrere quello che crediamo di volere, a porci obbiettivi incuranti del tempo che passa, ci crediamo immortali e nessuno potrà fermarci.

Quando si è giovani tutto ci scorre addosso, prendiamo quello che vogliamo e il resto scivola via, sicuri che tutto si può recuperare, tutto.

Tutto ma non il tempo, alla fine ci fermiamo e ci guardiamo indietro.

Ci fermiamo e ci accorgiamo che anno dopo anno siamo arrivati a un punto di non ritorno.

Siamo sul ciglio della montagna e possiamo solo guardare giù , non possiamo più scendere.

Ci accorgiamo che il tempo è nostro padrone e che ci ha ingannato parecchio.

La sicurezza della gioventù è diventata consapevolezza di un vivere giorno per giorno e si vorrebbe ritrovare quello che si è lasciato andare con troppa superficialità.

Anno dopo anno si diventa vecchi ma almeno abbiamo vissuto, bene o male abbiamo dato e ricevuto, il raccolto sta in che cosa abbiamo seminato.

Anno dopo anno abbiamo perso persone che amavamo, che amiamo…

Persone che sono rimaste ferme nel tempo anno dopo anno….

Persone che vivono per sempre in noi e nemmeno il tempo potrà cancellarle.

Persone che a ogni anno diventeranno più sbiadite nel ricordarle ma che basterà risentirne la risata, l’abbraccio e diventeranno vive per noi.

Quando si è giovani trent’anni sono un’eternità ma stamattina per me sono nulla.

Trent’anni fa iniziavano i 10 giorni più lunghi della mia vita.

Per l’eternità lei avrà sempre 26 anni e per sempre il suo sorriso è la giovinezza,  nessuna ruga nascerà sul suo viso.

Ora pensando a lei mi rendo conto che sono più vecchia di mia madre quando successe il tutto.

Non c’è giorno che io non pensi a lei, a come sarebbe stata, che vita avrebbe vissuto…

Ogni anno questi 10 giorni si fanno più  pesanti, il dolore resta uguale a  trent’anni fa e mi lascia dentro un rimpianto enorme.

Quanti anni senza di te Antonietta, quante volte rivivo quello che è stato e quello che non è stato.

Chissà se si poteva fare di più, se potevo fare di più….

Ogni anno abbiamo questo strano appuntamento, 10 giorni di noi.

Dieci giorni per lasciarti andare via di nuovo.

Dieci giorni per accettare che il tempo ti rubi a me.

Dieci giorni per dirti che ti ho perdonata e che puoi rivolare via con i tuoi stupendi 26 anni, ora sono più serena, non sei più da sola ….

 

 

 10/03/2017

Ho dovuto aspettare per scrivere di Lancillotto.

Di lui, di come era lui e della sua meravigliosa famiglia umana.

Iniziamo dal lontano 07/03/2004 era una mattinata bella, dove già la primavera bussava e dava il benvenuto a una cucciolata di Grigioni.

L’emozione di una nascita non cambia mai, è sempre una meraviglia e da tanta gioia.

Ricordo bene, Lancillotto era rimasto da solo, maschietto bellissimo che aspettava senza fretta …

Alla fine una famigliola è venuto a conoscerlo…

Lei una fatina, piccina picciò… bionda con due occhi buoni buoni…

Il marito illuminato dall’amore della moglie e in mezzo a loro Matteo, il figlio che era lo specchio dei due genitori.

Ovviamente di Lancillotto si sono innamorati all’istante ma c’era di mezzo le ferie…

Va beh, Cillo avrebbe fatto le ferie con noi e in cambio mi avrebbero portato dalla Grecia una conchiglia (faccio collezione di conchiglie).

Conchiglia che ogni volta  la guardo penso a loro…

Loro che sono diventati amici, ma veramente amici, cene assieme e tanti ricordi su Lancillotto.

Claudia  aveva un Blog sulla piattaforma di Splinder  che mi ha incuriosito a tal punto che ho fatto un corso di computer.

Claudia aveva un blog bellissimo, etereo come lo è lei, infatti la chiamo la mia Fatina/Sorellina, lei scriveva di tutto, di Arte e di nonna Talina, leggerla era  entrare in un mondo fatato.

Io che non sapendo nulla di tecnologico mi sono buttata e mi sono inventata un blog.

Io che ho  studiato ore per costruirmi  una casa virtuale e ho iniziato a scrivere di me.

Io che ho trovato tantissimi amici di cui porto il ricordo nel cuore.

 

 

Poi dopo anni Splinder ha chiuso e tutti siamo rimasti orfani ma alla fine sono riuscita a aprire un mio sito web dove scrivere le mie emozioni.

Ma torniamo a Lancillotto, ormai integrato in una famiglia che lo ha sempre amato come un figlio e Matteo come un fratello.

Sono passati anni belli e brutti, sia Claudia che Andrea hanno dovuto fare i conti con una crisi lavorativa fortissima, lei licenziata, lui costretto a trasferirsi prima in Russia poi a Bologna ma sempre con il loro Amore hanno saputo resistere a tutto.

Claudia ha iniziato a studiare e a laurearsi in Giudisprudenza e come compagno di studi aveva sempre accanto Lancillotto che non la mollava mai.

Assieme hanno passato esami su esami e Cillo era sempre il cuscino su cui Claudia si addormentava sfinita per il troppo studio.

Da lei i professori pretendevano di più, molto di più.

Ci sono state notti che la voglia di mollare in mezzo a quel silenzio e con Andrea lontano era fortissima ma bastava una testatina di Cillo perché tutto tornasse alla normalità.

Anche Matteo ha trovato la sua strada e a casa si vede poco, Lancillotto è un figlio unico e nonostante i vari problemi (una zampa rotta con operazione e decorso difficile per recuperare il tutto) la vita va avanti.

Anno dopo anno, io e Claudia ci sentiamo per telefono oppure su fb, ognuna di noi ha i suoi problemi e va bene così.

Poi sono iniziati le prime paure, messaggi e risposte rassicuranti o miste a paura…

Poi la telefonata fatta solo di lacrime e basta.

Lancillotto ha un tumore ormai in metastasi, non c’è più nulla da fare.

Lancillotto che ci ha fregato tutti, lui sa quanto sia amato e non ha mollato che alla fine, infatti non c’era più tempo per nulla.

Non c’era tempo per accettare, non c’era tempo per elaborare, non c’era più nulla da fare se non lasciarlo andare via sul ponte.

L’ultimo regalo lo ha fatto a Matteo venuto a salutarlo, ha cercato di giocare come si fa tra fratelli ma era stanco, tanto stanco.

Matteo ha capito e lo ha lasciato andare così come hanno fatto la sua mamma e il suo papà.

Amare è anche questo, è rispettare le scelte di chi sia ama e basta.

Ora c'è solo il dolore e tantissimi bei ricordi..

Verrà il tempo per un buovo Grigione ma tutti noi sappiamo che non sarà mai come Lancillotto, non sarebbe giusto per il nuovo arrivato ne per Cillo.

Lancillotto sarà sempre il Cavaliere Speciale di Claudia  e ci sarà per sempre nel suo cuore.

Buon viaggio bellissimo amore, lasci tanto rimpianto e tantissimo amore su questa terra,

salutaci nonna Talina.....

 

...

 

08/03/2017

 

Oggi è un giorno speciale, oggi festeggiamo te, dolcissima Tiffany.

Oggi nel giorno più femminile dell’anno, quindici anni fa sei nata tu femmina speciale della nostra stramba famiglia.

Tu  che sei mia figlia e sorella dei miei figli, tu che sei cresciuta con loro e che sei stata scelta da una bambina di solo 10 anni, chissà cosa avrà guidato questa sua scelta.

Tu hai portato risate e allegria, sei cresciuta talmente umana da parlare quasi, anzi, noi ci parliamo e ci intendiamo a meraviglia.

Tu sei la nostra Tiffany di cui tutti si innamorano, tu sei quella che accogli tutti e da tutti ti fai accarezzare.

Tiffany dolcissima che dorme tra i cuscini di me e Dario, allungata come un’umana e che russa come gli umani e che la mattina quando mi alzo mi guarda con stizza perché l’ho svegliata.

Tiffany che capisce quando c’è qualcosa che non va e fissandomi dritto negli occhi miagola piano dicendomi che andrà tutto bene, che c’è lei a proteggerci.

Tiffany poco materna da ignorare la nursery quando ci sono cuccioli ma che diventa nonna per le Grigie stringendo in bocca un topo finto e miagolando forte per richiamarle al gioco.

Tiffany che nonostante gli anni è ancora capace di catturare un passero e di scegliere a chi regalarlo e di scappare per non farselo togliere da me.

Tiffany che nelle sue pochissime gravidanze metteva in conto che eravamo tutte e due madri dei suoi piccoli.

Tiffany che iniziava a urlare come una prefica ancora prima di iniziare il travaglio e che non mi mollava neppure un attimo, parti veloci e normali ma che lei faceva diventare lunghissimi con miagolii e con occhiate accusatorie .

Tiffany che ogni notte portava i cuccioli sul lettone e non c’era cesta o porta chiusa che resistesse alla sua sfiancante guerra su chi mollava prima.

Tiffany che allevata con il biberon esigeva lo stesso trattamento per i suoi bambini solo per poter anche lei avere a ogni poppata il suo bibo.

Tiffany che aspettava Mara quando tornava da scuola e che ancora adesso l’aspetta e che tiene il broncio se sta via qualche giorno.

Tiffany che ha accettato Kora la pit bull ma che comanda lei e non perde occasione per fargli capire che lei è la capo branco.

Tiffany che ha il suo posto a tavola, sulla sedia con le zampine sulla tovaglia tranne quando abbiamo ospiti che allora si allarga perché sa che noi non vogliamo offenderla e facciamo finta di non vederla.

Tiffany che inizia la giornata sulle ginocchia di Dario mentre fa colazione,.

Tiffany che sale sulle spalle di Dario a pranzo se c’è qualche cosa che le piace tanto perchè sa che il papà non sa resistergli.

Tiffany che ama essere accarezzata e che ricambia con testatine affettuose.

Tiffany che se sono sul divano a leggere mi si accoccola in grembo e si addormenta e mi obbliga a girare pianissimo le pagine per non svegliarla.

Tiffany che la sera viene con me nel lettone a vedere la tv e che mi si attacca e esige la mia mano.

Tiffany che ama essere presa in braccio per poi nascondere la testa sotto il braccio come a farmi credere che sta giocando a nascondino.

Tiffany che capisce quando la mia carezza diventa ispezione.

Tiffany intuisce il mio dolore e la mia immensa paura.

Tiffany sta dimagrendo, sta bene e si vede, mangia, corre, tutto sembra normale.

Ma sta invecchiano, 15 anni sono tanti mi hanno detto, ma per me, per noi che l’amiamo sono niente e basta.

Tiffany è la nostra bambina magica, fa parte di noi e è impensabile che se ne vada …

So che succederà e che ne saremo devastati, solo al pensarlo si sta male.

Ma oggi vogliamo solo che sia un giorno di amore e allegria, per cui…

Mille e ancora mille di questi giorni nostra Grigiona speciale…

Che il Tempo ci sia Amico e che le proverbiali 7 vite dei gatti siano verità.

Auguri Gatta/Donna del nostro cuore.

Buon Compleanno tesoro e che l'Amore che abbiamo per Te e che ti fa per sempre nostra ti sia scudo e medicina per ogni cosa.

Buon Compleanno e basta....

 

...

05/03/2017

E infine ci sono io, unica principessa del gruppo, mi chiamo MIRTILLA DE LA SCIAMANA.

Io oltre a mamma e papà che mi aspettano ho anche un fratellone, GERALT DE LA SCIAMANA.

Sono felice, chissà qunte lotte con lui... sicuramente sarà il mio cavaliere e gli farò fare tutto quello che vorrò....

Beh, io sono sicuramente una principessa e non mi serve nessun principe ma uno scudiero quello si,

hahhahahahhah povero Geralt non sa cosa lo aspetta 

hahhahahhhahahhaah

04/03/2017

Ciao, io sono SPAIKE DE LA SCIAMANA,

Non capisco perchè la mamma umana mi abbia prelevato dalla mia colazione per mettermi vicino a sto pupazzo che non è nemmeno caldo, morbido si, ma caldo come la mia mamma Rebecca no...

Che dirvi di me?

Ho 24 giorni e sto iniziando a conoscere la nursery, ora siamo fuori dalla cesta e abbiamo anche dei giochini profumati, certo che le lotte tra noi fratelli sono tante e ci divertiamo un sacco!

La nostra priorità è crescere e ancora crescere, la mia mamma umana mi sta aspettando e so che già mi ama per cui va tutto alla GRANDE,

MIAOOOOOOOOOOOOOOOO

.... CIAO, ho tanto sonno, la mamma umana mi ha svegliato per farmi le foto, uff...

Mi presento, mi chiamo PALMIRO DE LA SCIAMANA e so che vivrò una vita FANTASTICA.

La famiglia che mi sta aspettando non vedono l'ora di portarmi via ma la cosa non mi spaventa, intanto devo crescere con la mia mamma Rebecca e con i miei fratellini ancora per due mesetti e prometto di diventare buonissimo, bellissimo ne abbiamo la certezza io e la mia mamma umana.

Un abbraccio a tutti,

MIAOOOOOOOOOOOOOOOO

Iniziamo a conoscerci....

Matilde ecco il tuo Zeus, ora ha 22 giorni e inizia a esplorare il mondo,

infatti ora sono fuori dalla cesta, tra una settimana o poco più inizierò lo svezzamento,

mamma Rebecca inizia a dimagrire....

...

Questo bel musino si chiama Ryan (piccolo principe), beh, come dare torto al suo papà?

Ha un collarino di color bianco con un fiocchetto arancio, sarà il segno di riconoscimento della loro nuova famiglia, così in qualsiasi foto o filmato potranno invididuare il loro peloso.

Ryan resterà vicino a me e ne sono veramente contenta sperando che l'amicizia che è iniziata con il suo papà non venga mai meno.

 

Questo ha un nome mitico, Sherlock, sicuramente lo porterà con una grande dignità, va a fare parte di una bella famiglia che a lo amerà pazzamente.

 

Jolie andrà a Bologna ma so che ci sarà sempre un filo conduttore fatto di tanto affetto e stima.

 

Ecco Geralt, anche lui mi starà vicino, la sua nuova famiglia è tanto che lo aspettano, finalmente saranno assieme.

 

Jerry vivrà a 3 km da me e questo mi fa bene, questo batufolo argento ha una vitalità incredibile e è sempre in movimento.

 

Un nome che rappresenta la serenità e la pace Om Shanti, lui sarà compagno di vita di due bimbi belli e educati, sono sicura che saprà conquistarsi l'amore di tutti.

Ora tutte le domeniche farò le foto a ognuno di loro e avranno sempre lo stesso pupazzetto così che le loro famiglie potranno seguire la loro crescita e tenere via le foto nell'album dei ricordi.

Buona vita piccoli miei anche se per due quasi due mesi sarete ancora con me devo aiutarvi nel distacco e già mi si stringe il cuore.

Ognuno di voi mi sta colmando di gioia, anche in questo momento vedervi tutti in un mucchio dormire serenamente mi fa sorridere,

vedere che anche Brina vi sta allattando un pò meno, ma so che è una guerra persa, ormai siete una vera famiglia con i due piccolotti che fate giocare come dei fratelli maggiori.

Siete fortunanti, sono fortunata e basta.

Finalmente abbiamo trovato un nome che soddisfa tutti,

ecco a voi Zoe de la Sciamana, (è quella girata verso l'obiettivo)

lei farà parte della nostra famiglia, suo fratello andrà dal suo papà Vincent del Fureur Bleu a Bologna.

Questa cucciolata me la ricorderò per sempre, un parto lunghissimo e tante brutte conseguenze.

Mi auguro che le fate cattive si siano allontanate e che restino solo quelle buone a vegliare su questa bellissima cucciola.

 

 

 

A volte è difficile esternare i propri sentimenti.

Sia quelli colmi d’amore o quelli pieni di dolore.

Ecco, oggi mi sento così, chiusa in un dolore solo mio e basta.

A pochissime persone ho detto di Ariel, una piccolina di Brina.

Fino a una settimana fa stavano tutti e tre benissimo, crescevano bene, erano già sui due etti l’uno e mi sembrava che tutto andasse bene.

Ogni mattina c’era la pesata per vedere la crescita, è anche l’unico modo per capire se le cose vanno nella direzione giusta.

Lunedì il peso di una piccola era come domenica mattina.

Mi sarò sbagliata a pesarla ho pensato, ma il dubbio è rimasto.

L’ho tenuta sotto stretto controllo e prima di arrivare a sera ho capito che c’era qualcosa che non andava.

All’inizio pensavo a una piccola infezione al cordone ombelicale, consulto con il veterinario e corsa in farmacia per prendere l’antibiotico in gocce.

Ovviamente l’ho isolata subito, l’ho messa in una cesta morbidissima con il termoforo al minimo, un bel nido caldo e io quasi sempre con lei.

La piccola faceva fatica a respirare, infatti lo faceva con la bocca, uno strazio vederla.

Ariel riusciva a succhiare dal biberon a scatti e urlava molto ma riusciva ad alimentarsi cosa che non riusciva dalla sua mamma.

Poi io la stimolavo e Ariel riusciva a fare pipi e pupù da sola, la speranza di salvarla era forte.

Ogni ora davo il biberon a Ariel, a volte succhiava a volte no, la notte ogni due ore e le coccole non sono mai mancate.

Ariel il martedì ha iniziato ad avere un comportamento stranissimo con la testina, la muoveva a scatto e la inarcava verso la schiena.

Vederla faceva una pena infinita, questo batufolo bellissimo tutto inarcato e con la bocca aperta, uno strazio per me che cercavo ogni modo per aiutarla.

Mercoledì altro consulto con il veterinario il quale mi dice che secondo lui ha un danno neurologico dovuto alla nascita troppo laboriosa e lunga.

Sgomenta mi devo rassegnare a dar corpo alle mie paure, anch’io l’avevo pensato, tutto l’atteggiamento di Ariel mi parlava di un deficit neurologico, ora lo dovevo accettare e basta.

Però chiarisco subito con il veterinario che io non l’avrei mai soppressa, me la sarei tenuta anche così, io gli volevo bene e questo basta.

Ci penserà la natura a fare il suo corso mi dice il veterinario e al posto delle gocce ora dovevo fargli l’antibiotico con una iniezione al giorno.

Dopo questa diagnosi le coccole sono aumentate a dismisura, praticamente non mi sono più mossa di casa e tutta la mia attenzione era per Ariel, allattavo in fretta gli altri sei e poi cercavo di stare con lei il più possibile.

Giovedì è stato tutto un alternarsi di su e giù, a volte sembrava migliorare a volte no, ora non urlava più e la cosa mi andava bene visto che sentivo i suoi urli anche quando non piangeva.

Ieri sera me la sono tirata sul cuore e mentre guardavo la televisione lei si è addormentata sotto le mie carezze.

Stanotte all’una c’era ancora, alle quattro c’era solo il suo corpicino caldo, l’ho presa in mano e gli ho dato l’ultimo bacio e ho spento il termoforo.

Non ho permesso al dolore di farmi male, non ancora, potevo fare finta che non fosse successo nulla fino al chiarore dell’alba.

All’alba quando sono uscita a camminare ho aperto a quella cosa che mi premeva dentro, l’ho lasciata uscire e spandersi dentro di me fino a quasi soffocarmi.

Ho camminato e pianto e basta….

Ciao piccola Ariel, ora nuota o vola, ora sei libera e felice, io resto qui a scriverti e so già che resterai per sempre dentro di me.

Ecco Brina con i suoi tre cuccioli.

Hanno già perso il cordone ombelicale e sono già sui 2 etti, dei veri colossi.

Tutto sembra andare bene,  speriamo....

...

Ogni nascita porta tanta gioia, ogni morte dolore, si sa, è così e basta.

Anche oggi ho avuto gioia e dolore.

Questa settimana è stata dedicata tutta a Brina, la nostra gestante.

Veramente pensavo che avrebbe partorito all'otto Marzo, ma mi sbagliavo.

Poi facendo e rifacendo i conti ogni giorno era buono, ma no, nulla da fare.

Giorno dopo giorno siamo arrivati a venerdì mattina quando Brina ha deciso che gli andavano bene anche i bambini di Rebecca e si è piazzata in mezzo a loro e fare la mamma.

I mostriciattoli erano felici, succhiavano il colostro che Brina aveva già, io un pò meno, pensavo ai piccini ancora in pancia.

Tutta la notte ho seguito Brina, i primi segni di un inizio travaglio c'erano e alle 4 di mattina è nato il primo, un bellissimo maschietto.

Poi più nulla.

Alle 9 è arrivato il veterinario, visita, il canale di parto era libero, meno male, ha deciso di dargli un aiuto con l'ossitocina e mi ha lasciato da fare altre due dosì.

Alle 10 è nata una femmina, poi più nulla.

Altra visita del veterinario, concordato una lastra e ecografia.

A mezzogiorno è nata la seconda femmina, bellissima!

Altro tempo ad aspettare per andare in clinica che passassero un pò le contrazioni.

Verso le 14 si intravedeva un musino, perfetto ma immobile.

 

A ogni spinta sembrava che il musino diventasse sempre più grande e sempre più spento, ho capito subito, ancora prima che nascesse che era già volato via.

Quando Brina è riuscita a spingere fuori dal suo corpo il piccolo ormai non c'era nulla da fare.

Ho raccolto mamma e figli e sono andata in clinica.

Fatta la lastra e l'ecografia, pancia vuota, Brina è solo ciccia, da come era grossa si pensava che fossero almeno cinque, invece no.

Questo è senza dubbio l'ultimo parto anche per Brina, troppo rischioso per lei fare bambini.

Io sono stanchissima, e immagino anche la mia Brinona che ora si coccola i suoi tre bimbi e finalmente non corre più a prendere i bambini di Rebecca.

I piccolini sono bellissimi, hanno un colore stupendo, un argento chiaro e hanno dei musetti perfetti.

Questi piccoli hanno un papà speciale, Brina è andata a nozze con Vincent del Fureur Bleu, il quale è figlio di grandi Chartrex.

Di questa cucciolata mi terrò una piccola, in casa mia c'è già il toto nome, vedremo, intanto devono solo diventare grandi. 

 

Rieccoli, sempre più "grandi" e alla scoperta del mondo.

Primo trasloco fatto,

ormai la cesta parto è piccola e la loro voglia di esplorare il mondo è tanta.

Ora iniziano a girare, buffo vederli traballanti sulle loro zampine ma determinati a scoprire cosa li circonda.

Anche mamma Rebecca non basta più, ora i biberon sono ben 6 al giorno e con l'aggiunta di omogeneizzato e miele.

La mattina quando entro in nursery mi vengono incontro miagolando, c'è chi cerca di arrampicarsi lungo il pantalone del pigiama.

C'è chi urla più forte per chiamare attenzione e c'è chi aspetta pazientemente, tanto sa che c'è latte per tutti.

A parte l'influenza che non mi vuole abbandonare va bene tutto.

Brina è a fine gravidanza e spero che vada tutto bene, non avrei proprio voglia di mettermi in macchina visto come sto...

Tanti pensieri positivi,

Grazie

Come si vede oggi è un giorno importante.

Oggi abbiamo messo i collarini di Sara.

Grazie zia Sara, devi sapere che questi bellissimi nastrini fatti da te con l'uncinetto rimarranno nella scatola dei ricordi quando questi bimbi saranno adulti.

Come si mettono via i primi vestitini di un figlio anche questi coloratissimi laccetti saranno messi via assieme alle prime foto.

Per ora predomina il colore giallo dei 5 maschietti, Jolie si individua subito con il suo nastrino color rosso fucsia.

Per i maschietti aspetteremo per rivelare i loro nomi, non c'è fretta, l'importante è che crescono bene e che diventino dei super Certosino come i loro genitori.

 

 

 

Sono sempre molte le domande che mi fanno e che faccio quando incontro le nuove famiglie dei miei bambini Certosino.

Domande che ci fanno capire se siamo le persone giuste sia da una parte che dall’altra.

Domande che sono come delle corde ma che non legano, non pesano, sono corde fatte di emozioni,

di affetto per un tenero Grigione.

Certo, ci sono a volte situazioni strane, divertenti e che rimangono impresse dentro.

Domenica scorsa è venuta a trovarmi Alessandra, una bellissima sorpresa, veramente.

Una visita che ha smosso ricordi e risate.

Alessandra ha un mio certoso, Duca, ricordo che era già stato promesso a una ragazza che aveva già una mia bimba e per questo ero sicura del suo andare a stare bene.

Ma poi c’è stato un ripensamento e Duca era di nuovo solo e senza famiglia.

Ho avvisato Alessandra e dopo un’ora era da me con i suoi due figli, Andrea e Angelica.

Ricordo Andrea sdraiato per terra con Duca addosso che diceva alla sua mamma che lui non poteva resistere ancora 20 giorni, che lui stava da me.

Io per correttezza ho detto che il nome Duca lo potevano cambiare, era  lampante che quella famiglia amava la lettera A.

A come amore e basta, quale garanzia volevo di più?

 

Vedere quel ragazzo che adorava già il piccolo, sentire Alessandra che diceva che Duca era e Duca rimaneva è stato bello.

Mancava un componente di quella bellissima e bionda famiglia, il papà.

Un papà che aveva paura dei gatti!

No, non era possibile, ma allora?

Ero allibita, Angelica e Andrea ridevano Alessandra mi ha rassicurata, vedrai, mi diceva, vedrai….

Parlando parlando mi dice che suo marito è un ex calciatore, Giovanni Stroppa, Giovannino per il mondo calcistico e  che ora fa l’allenatore.

Ho un altro ricordo legato al mondo del calcio con i miei certosino, Alessandro Quaggiotto.

Se ci penso saranno ormai 12/13 anni che Billy Joy se ne è andato con Quaggiotto.

Naturalmente io non sapevo chi era, è stato mio marito a dirmelo e poi Alessandro ha confermato e anche lui ha voluto che restasse il nome scelto da noi al peloso..

Ricordi che fanno sorridere, tante Isole che si sfiorano e che navigano affiancate.

Duca ha un anno e mezzo e è bellissimo, Alessandra lo adora e anche…… Giovanni.

Giovanni ne vorrebbe un altro e mi sa che prima o poi avrò sue notizie.

Guardando le sue foto con Duca direi che è amore e basta

 

 

 


E CHE COME ALLORA SORRIDI

Come ogni anno questa canzone mi sveglia all'alba e fa da mantra per 10 giorni. tutto il tempo che ti è servito per andartene, per mollare una battaglia che non avevi modo di vincere...
Dieci giorni pieni di ricordi di Te, non è vero che il tempo fa dimenticare, non sarebbe giusto non ci si dimentica di chi si ama.
Ci si dimentica di chi non si ama, di quelli che non ci hanno dato nemmeno un sorriso, ma di una sorella MAI!!!!
Sono passati 28 anni, oggi come allora era un giovedì, festa del papà, ricordo ogni singolo minuto di quel pomeriggio, ogni sguardo fatto di un dolore muto impastato con una paura folle.
Ogni anno questi 10 giorni sono sempre tuoi, pensieri e ricordi e voglia di sapere come saresti stata ora, tanti rimpianti e ancora la voglia di esserci.
Esserci, eccome se eravamo con te, sempre, con i denti, con le laccrime ma noi eravamo li.
Quella maledetta stanza con i divano verdi in similpelle, quel telefono nero, enorme della prima rianimazione, eccome se eravamo lì.
E quella scalinata che prendevo a scendere per dare modo alla mia paura di sparire... alle mi lacrime di asciugarsi per entrare in un mondo "vero" dove la sofferenza era una minima parte.
Quelle scale sul quale muro leggevo tanti messaggi scritti dall'amore e dalla paura più vera....
Alla fine ci hanno pure fatto un libro su quelle scritte.
Parole urlate e scalfite con tutto l'amore del mondo...
Svegliti.... svegliati..... siamo qui, basta, apri gli occhi, noi ci siamo, ti amiamo, SVEGLIATIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Quante parole scritte con l'inchiostro dell'amore...
Antonietta, svegliati. ti prego, svegliati....resisti, ti prego, resisti.... io che correvo a cercare tutte le informazioni più lontane, io che sapevo... io che VOLEVO...
Già volevo..... non volevo soffrire di più, a volte mi sembrava di morire pure io in quella stanza appesa via...
Tutti quei tubi li sentivo dentro di me e alla fine ho capito la tua stanchezza, il tuo desiderio di mollare e ho iniziato a girare con le immagini di Papa Giovanni in tasca, il  Papa Buono, il Papa dei Bambini.
Tu eri una bambina, purificata dao dolore e quindi pronta per il Paradiso.
A me restano ogni anno 10 giorni di te.
Dieci giorni in cui io posso sperare che le cose siano andate diversamente.
Dieci giorni in cui io posso ricordarti con tutto l'amore che è rimasto in me.
Ogni anno faccio più fatica a metterti a fuoco, i tuoi lineamenti sono offuscati, solo nei sogni sei tu, però so che nel mio cuore ci sei e ci resterai per sempre fino a quando ci ritroveremo...
Ma come dice la canzone...
VOGLIO PENSARE CHE ANCORA VIVI E CHE COME ALLORA SORRIDI....
 

 

 

...

LE 5 DHARMINE CON LA LORO MAMMA

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono ancora qui a ricordarti, come faccio a dimenticarti?

Stanotte sono 27 anni che te ne sei andata ma nel mio cuore tu ci abiti. Ogni anno, giorno dopo giorno, io rivivo il tuo calvario durato 10 giorni.

Ogni anno, giorno dopo giorno io "sento" il tuo dolore, la tua lotta per vivere, a 26 anni si è leoni e tu eri una Leonessa ! Hai lottato con i denti e le unghie!

Hai lottato anche quando i dottori si erano arresi, costringendoli a operarti due giorni dopo l'incidente, quando sembrava ormai tutto deciso. Non hai mai mollato, mai!

Io che vivevo in quella maledetta sala d'attesa della prima rianimazione, io che piangevo e ridevo per ogni piccolo miglioramento di ogni paziente, io che mi prodigavo con biglietti e preghiere, io.. io...

Quanto mi sentivo inutile e priva di poteri. Avrei voluto esserti vicina, abbracciarti, dirti di non avere paura, io ero li... Certo che ero li, non ti ho mai mollata e lo sai, l'ultima persona che tu hai visto della nostra famiglia sono stata io.

Io che superando con il mio cipiglio più sicuro e con la frase magica.... lavoro in ospedale... ogni porta, anche quella della sala operatoria, io che ti ho accarezzata quando eri sotto shock, grigia da sembrare finta, io che ho letto tutto il male ma anche tutta la paura nei tuoi occhi, io che ti ho abbracciata sperando di darti tutto l'amore di questo mondo... io... io...

Come mi sento piccola ora, chissà se tu hai recepito la mia urgenza di amarti?

A volte l'amore sembra scontato, vero? L'amore è naturale, non serve dirlo... sbagliato! Si deve sempre dire quando si ama, lo si capisce quando ti trovi in una saletta d'ospedale e capisci che la vita è li ferma... può continuare ma può finire li....

Quanti rimpianti allora, l'urgenza di dire " ti voglio bene resisti, siamo tutti li fuori per te". Come se alla fine fossimo un muro contro la morte!!! Maledetta... MALEDETTA  MORTE.... ti sei sentita forte, fortissima vero?

Che pensavi, che non amassimo abbastanza Antonietta?

Con quale diritto l'hai voluta con te? Alla fine hai vinto tu ma che ti credi? Che noi l'abbiamo dimenticata?

Mai, mai succederà, ora abbiamo tante persone da ricordare, ora sappiamo che lei è in buona compagnia, ci sono mamma e papà che sicuramente la staranno amando per tutti gli anni a loro negati.

Ma stasera resta solo un dolore forte, forte e forse inutile, ma io so che nessun dolore è inutile, come l'amore, l'amore non è mai inutile, possiamo far finta, possiamo mentirci ma non possiamo combattere l'amore.

Butto questo fuori di me, la mia voglia e il mio rimpianto di quello che poteva essere è non è stato.

Mi piacerebbe tanto conoscerti ora a 53 anni, chissà che donna saresti, di una cosa non ho dubbi, saresti speciale proprio come lo eri a 26, ciao piccola, ciao stella luminosa del mio cuore e non scordarlo mai,

TI VOGLIO BENE

 

 

 

BODI DHARMA CON

DROLL, DUMAS, DAFNE, DIANA E DAISY

 

Sissi, la mia principessa, inizia a uscire da sotto il divano, ma solo quando in casa ci siamo io e Dario.

Mio marito vede questo come un affronto alla sua sensibilità di uomo disposto a perdonare tutti i graffi ricevuti.

Inizia una scaramuccia tra i due, io spettatrice di questo tiro alla fune, mi crogiolo nella certezza che Sissi non mollerà, io e solo io,  sarò la sua preferita!

Mai una mia così sicura convinzione fu così completamente smentita!

La traditrice, dopo pochi giorni si arrende alle moine del maschio umano!

Dario l’ha presa con la dolcezza che gli è tipica, e di cui io posso testimoniare la veridicità!

Solo che io sono rimasta malissimo, io ho impiegato 40 giorni per farmela amica, e lui in pochissimo tempo poteva addirittura prenderla e coccolarsela in barba ad ogni suo brontolio minaccioso.

Certo, quando era con lui le sue unghie sembravano sparire, non esistevano, se si “allargava” coi complimenti c’era un borbottare furioso, quasi un avvertimento giocoso …

 Ma gli artigli non esistevano.

Va a dirlo agli “altri” che ormai era domata….

Bastava che Fabio o Mara allungassero le mani per trovarci una tigre in casa!

Da parte mia ero felice, ma sinceramente incavolata per la situazione.

Tutto come al solito, io facevo il lavoro più “sporco” e Dario ne riceveva il merito!

Nel senso (ogni mamma mi capirà) quando in una casa tutto fila liscio, nessuno chiede il perché, è normale, pensano tutti.

Ma se mettiamo i puntini sulle i, si dovrebbe fare un monumento alla persona che, silenziosamente, fa si che la sua casa sia luogo di serenità e di ricordi che riempiranno la vita ai suoi inquilini nel tempo a venire.

Ma torniamo alla mia Principessa, ormai sono e rimarrò seconda, Dario è stato per Sissi il principe, la persona che poteva prenderla anche quando era furibonda, (e lo era spesso).

Io quella a cui chiedere quando aveva bisogno, vuoi per fame, coccole o quando partoriva.

Ho dei bellissimi ricordi, io e lei da sole, le parlavo, e lei fingeva l’indifferenza più assoluta per poi smentirsi e venire rotolando a cercare la mia mano, oppure mi guardava fisso negli occhi, per poi socchiuderli in risposta ai miei.

Aveva un dono grande, “sentiva” quando stavo male, veniva vicino e si raggomitolava e, miracolo, iniziava a farmi la danza del latte sul corpo, dove poteva e dove la lasciavo fare, beandomi del suo rarissimo ronfare, era un regalo che mi faceva poche volte.

Questi ricordi sono impressi nel mio cuore perché lei non era una gatta comune, ogni giorno era una conquista, un regalo che lei mi faceva.

Per 5 mesi non è mai uscita dall’appartamento, nemmeno sulla terrazza. Ecco la lasciamo qua a conoscerci……

A presto

 

BODI DHARMA CON I SUOI CUCCIOLI

 

 

    ….. LA STORIA DI SISSI ….

Abbiamo lasciato Sissi sotto il divano, ricordate?

Incavolata e affamata ma decisa a resistere ad oltranza! Ricordo bene il periodo, era verso la fine di Dicembre del 1996.

Dal 1 di Gennaio 97 sarei rimasta a casa dal lavoro, finalmente avrei fatto solo la mamma a tempo pieno, casalinga felice con mille interessi messi da parte durante gli anni lavorativi.

Ora guardando Sissi, pensavo con fiducia alla lotta che mi aspettava, contenta del tempo che potevo dedicargli per farmi accettare ed amare da lei.

Ricordo con piacere quelle ore, io seduta vicino al divano che le parlavo dolcemente, cercando di avvicinarmi con la ciotola del cibo, per poi fermarmi davanti al suo furioso soffiare e l’annaspare dei suoi artigli pronti a lasciarmi addosso il suo rifiuto.

Il cibo lasciato a distanza di sicurezza, la cassetta per i suoi bisogni in caldaia.

Durante il giorno non mangiava, quasi a dimostrarmi che non la “comperavo”, non andava neppure “in bagno”. Ma la notte!

Di notte protetta dall’oscurità mangiava, mangiava dosi industriali di crocchette e umido, e usava il bagno.

Se mi alzavo, incuriosita per vedere la sua reazione all’ambiente, immancabilmente vedevo i suoi occhi d’oro che mi fissavano indifferenti da sotto il divano.

Poi ho iniziato a dargli la pappa solo in mia presenza, parlandogli dolcemente allungavo la ciotola, le prime volte rispondeva soffiando e guardandomi con astio, poi piano piano si avvicinava al cibo, mangiava con gli occhi fissi nei miei, pronta a balzare sotto il suo rifugio al primo movimento sospetto!

Così per 40 giorni!

Ma ogni giorno che passava Sissi si avvicinava di più alla ciotola che io tenevo sempre più vicino a me.

Mangiava vicino, certo, ma non l’avevo mai sfiorata, i suoi occhi dicevano che non era pronta.

Non era pronta a lasciarsi alle spalle il suo passato, non si fidava di nessuno, ma io non riuscivo a lasciarla stare, lei era la “mia gatta”, no, di più, lei era me.

In Sissi ho trovato tante cose di me, nel suo modo di chiedere senza dirlo, il suo rannicchiarsi per prendere le coccole ad occhi chiusi, facendo finta di dormire, il suo “sorriso” nei momenti di solitudine che ci trovava felici di essere assieme.

Ecco che sto divagando, ma torniamo alla mia principessa.

La prima timida carezza è stata una conquista da Everest, sole io e lei, con quegli occhi che mi parlavano, mi chiedevano di non farla soffrire.

Era disposta a ritentare, ma solo con poche persone, ed io ero una di quelle.

Dovevo accettarla così, con quel suo carattere spigoloso, ho allungato la mano toccando il suo mantello d’argento e ho sentito la paura attraverso il suo corpo irrigidito.

Avrei voluto stringerla tra le braccia, accarezzarla e baciarla, ma sapevo che non potevo, era lei che stabiliva le regole, lei che dava il tempo.

Una cosa strana, non ha mai fatto le fusa, se a volte succedeva, si fermava spaventata e si guardava attorno quasi a cercare il colpevole. Per oggi basta, ora Sissi è fuori dal suo volontario esilio.

 

 

 

SISSI E DARIO

 

SISSI... LA STORIA CONTINUA....

 

Mi sono fermata alla morte di Scimmia con la promessa " mai più gatti!" Una  promessa fatta a me stessa, per non dover più affrontare un dolore,  usando come paravento  i figli.

Dunque,  detto e fatto, alla richiesta sempre più pressante di Mara ad avere un micino, le porto a casa un coniglietto.

Una bellissima coniglietta dal colore argento con gli occhi neri, una meraviglia, subito battezzata da Mara; Luna.

Luna è dolce, ma è dolce solo con me e Dario, con Mara , no!

Con mia figlia sono liti e morsi, Luna non vuole starle  in braccio, non vuole le coccole, il suo obiettivo è morderla. Mara non vuole Luna, vuole un gatto, un peloso miagolante gatto!

Mi arrendo, ma ad una condizione, in casa entrerà soltanto un gatto dalla razza certosino! Non chiedetemi il perchè di questa mia scelta, forse pensavo all'impossibilità di trovarlo?

Mettiamo un annuncio sul un giornale " scambio la mia tartarughina con gatto certosino". Sicura del risultato negativo scordo l'annuncio nella speranza di una tregua.

Con mia grande sorpresa,  dopo pochi giorni un signore telefona, disposto allo scambio, prendiamo accordi, e il sabato successivo andiamo a casa sua.

L'impatto con questo signore è strano, lui con i gatti ci faceva le mostre, poi una tragedia famigliare fa si che tutta la famiglia si sgretoli, basta mostre, basta famiglia, basta tutto.

Anche i gatti sono lasciati da soli, il maschio muore sotto una macchina, la femmina chissà dov'è, anche l'unica cucciola rimasta è stata abbandonata a se stessa.

Questa micina sui 4/5 mesi vive allo stato selvatico, non si lascia avvicinare, io sono molto dubbiosa, sia del personaggio umano che mi sta spiegando il tutto, sia della gatta, rinchiusa in una gabbia rudimentale che ci soffia addosso guardandoci con odio.

Fatto sta che ce la portiamo a casa, lei nell'angolo più lontano da noi, è affamata, ma con una dignità degna di una regina respinge il cibo,  con occhi che parlano, che urlano di violenza e stenti.

La sera, al sicuro tra le mura di casa apriamo la gabbia, Dario munito di guanti da sci cerca di farla uscire, non l'avesse mai fatto!

Nonostante i guanti la micia è riuscita a morsicarlo, e di brutto.

Dario incavolato urla di aprirle la porta, "che vada dove  vuole", che lui una gatta così "non la vuole".

Intanto la micina si è ficcata sotto al divano, si vedono soltanto due enormi occhioni color ambra che luccicano di una paura che mi commuove, occhi che mi fanno sentire che è lei la "mia gatta".

Lei è la mia Sissi..... é una storia lunga, una storia che fa ancora male... scusate se mi ci vorrà un po' di tempo, forse sarà l'occasione per dirle addio, rielaborare un lutto che ancora non mi sono sentita di fare....

...

 

 

 SISSI....

    .... un'altra storia ...

Questa è una storia che mi fa male  La vita di una gatta unica, speciale , la storia della mia Sissi. La racconterò a puntate, inizierò da così lontano che quando arriverò a lei, vi sembrerà di vederla e conoscerla attraverso l’amore che ho per lei ….. Come una fiaba iniziò …. Tanti anni fa in una casa normale, abitata da una famiglia comune, vivevano in armonia gli umani, una gracula religiosa, chiamata Merlino e una gatta siamese dal buffo nome, Scimmia. Perché avesse quel nome bastava conoscerla, buffa era la prima parola che saltava in mente, buffa e strana.  Non pensate che lei fosse una gatta “normale” nemmeno per sogno! Era una gatta possessiva, amava me e mio marito, ma mio figlio, nato dopo di lei no, proprio non lo sopportava! La convivenza andava avanti tra graffi e pianti, con  gatta e  figlio separati a viva forza, il problema era che a vincere era sempre Scimmia! Poi la svolta, nel 1991 nasce Mara, già preparati al peggio, cerchiamo soluzioni ancora prima del fatidico “primo incontro”. Scimmia diventa una “sorvegliata speciale”, non può avvicinarsi a Mara, il lettone ormai è tabù, le coccole sono miste a urli terrorizzati al suo sempre cercare di “capire” chi è quell’esserino urlante che mi porta via tanto tempo! Una mattina la troviamo pacifica che dorme nella cesta con la bimba, eludendo i nostri sforzi ormai ridotti alla disperazione lei, la carognetta,  era riuscita nel suo intento! Amore a prima vista, mai visto una gatta così innamorata di un cucciolo d’uomo. La prima amica di mia figlia è stata una gatta, come pure il primo gioco, ho dei ricordi bellissimi riguardo a quelle due. Mara che “vestiva” Scimmia con i suoi indumenti, poi la metteva nella carrozzella delle bambole e la portava a spasso per tutta la via, uno spasso! Vivevano in simbiosi, Mara che cresceva e Scimmia che invecchiava.  Poi la natura fa il suo corso, a 15 anni un gatto è vecchio anche se per chi lo ama non vorrebbe mai perderlo.  Ricordo l’ultima sera, è venuta a “salutarmi” sul lettone, le ho fatto le coccole, ricordo stavo leggendo, dopo un po’ Dario mi chiama con una voce stupita, incredula,  dicendomi che Scimmia era morta. Era acciambellata nella sua cesta, una cesta rotonda, azzurra con dei disegni raffiguranti dei gatti, sembrava dormisse …. La mattina dopo, non c’è stato nemmeno bisogno di dirlo ai figli, lo “sapevano” già. Non mi sono mai chiesta il perché lo sapevano, forse il dolore è contagioso. Abbiamo pianto,  tutti, era venuta a mancare una di noi, anche la neve che quel giorno scendeva non portava gioia, era solo dolore e vuoto. Solo una decisione vedendo i figli soffrire così tanto e non poter fare nulla, anche noi eravamo un grumo di dolore, mai più, mai più gatti. Per oggi mi fermo qui, ricordando la mia Scimmia, vi confesso che ho le lacrime agli occhi …..

BODI DHARMA  E I SUOI NUOVI BIMBI

Photobucket

Inizio con dare un nome alla ragazza dei miei racconti, e con tutti i suoi ricordi la trascino nel presente.

Mara ha 24 anni, una vita felice, piena di sogni e di bellezza, la vecchiaia non la conosce, non sa nulla, sa solo che sono persone, anzi di più.

Ama parlare con persone più anziane, le piace sentire raccontare la loro vita, i loro ricordi diventano per lei degli stralci di epoche passate, dove ci si può confrontare leggendo libri per capire il passato, così va in contro al suo futuro.

Persone che lei vede come maestri, con una dignità che solo chi ha vissuto e sofferto ha incollato addosso, e non basta una malattia umiliante a farla  sparire.

Mara è l’ultima arrivata e le colleghe fanno a gara per metterla a disagio, si divertono del suo imbarazzo quando deve lavare un uomo.

luna

Già un uomo, non Giovanni che mi guarda in silenzio, le sue gambe sono morte, ma gli occhi brillano di lacrime, gli stringo la mano, sperando che colga anche la mia di vergogna.

Vergogna perchè non posso aiutarlo, vergogna per come lo trattiamo, la lacrima scende, trova la strada e cade sulla mia mano, incontro il suo sguardo e leggo tutto il dolore del mondo.

Ora devo andare da Clelia, la mia compagna di turno inizia la solita solfa, "non fermarti, mettila sulla comoda e portala nel soggiorno, non ascoltarla, se tutte qui dentro facessero come te…."

oggi sono stanca, ho male alla schiena, non abbiamo argani per spostare i pazienti, solo le nostre braccia, sono stanca.

Entro da Clelia, lei "vive" da sola, la sua stanza è piena di libri e  foto, è tutto quello che le resta della sua vita passata.

Ho deciso stamattina farò presto!

"Forza, Clelia, oggi niente bagno, ho troppo da fare, ti metto sulla comoda, e poi non ho tempo nemmeno per pettinarti, ti porto in sala con gli altri, dai che ti metto sul…."

mi blocco, Clelia mi sta guardano con una dolcezza infinita,

e mentre cerco di metterla sulla comoda mi abbraccia, mi bacia e mi dice

" Mara, Mara, a stare con i lupi si impara a ululare"

Al diavolo tutti, io non sono così!

"Hai ragione Clelia, scusami, non importa se la suora mi farà un richiamo, non importa se vorranno lasciarmi a casa perchè sono pigra, io non sono così"

L’ho portata in bagno, l’ho lavata, pettinata e le ho anche messo il rossetto, quando la suora è entrata a vedere il perchè tardavo così, ci ha trovate sorridenti, pronte ad andare incontro ad un’altra mattinata. 

 

Questa è la storia di Carolina e di Paola.   Un’amicizia unica e intensa, vissuta da ambo le parti con un amore speciale.   Una storia che vi racconto piano piano quasi sussurrandovela, rivivendola con voi.   Una storia che fa male, che va a smuovere ricordi sopiti, rivivere sorrisi che ora sono  nel cuore, risate che risuonano nella mente…   Carolina è figlia di Sissi e Artù, e da subito si era  capito che era una micina dal carattere importante.   Un carattere difficile, spigoloso, non amava il rumore il giocare con i fratelli non la interessava, rimaneva ore in un angolino a studiare il mondo, sfuggiva le carezze e ti guardava con gli occhioni ambrati come a dirti " E ora che te ne fai di me? "   Naturalmente è rimasta l’ultima, nessuna la sceglieva, emanava dal suo corpo una regale indifferenza verso chi veniva a vederla.   Poi, un sabato è arrivata una coppia con un bimbo.   Ricordo lei, tutta vestita di chiaro con un sorriso dolcissimo,  lei che si avvicina alla pestifera, io che già so come andrà a finire guardo sconsolata la scena.   Rimango sconcertata, la peste si annida tra le mani di Paola e comincia a fare la danza del latte …. incredibile … e fa pure le fusa.   La serata finisce con una pizza e l’inizio di una nuova amicizia.   Ci vediamo spesso, ci scambiamo confidenze e lei mi fa partecipe della sua battaglia contro una malattia e questo ci unisce ancora di più.   Passano i mesi e tra una terapia e l’altra ci sono le vacanze al quale Carolina partecipa sempre ( Venezia, L’isola d’Elba ) , è diventata la bambina di casa.   Ricordo la telefonata di Paola, disperata perchè era morto un piccolo di Carolina, si sentiva in colpa perchè si era addormentata,  lei era sicura, sicura che il micino non sarebbe morto se lei fosse stata   sveglia …. cara, cara Paola, amica di una sensibilità rara, unica.   Passano mesi belli e passano mesi così così, ridiamo di come Carolina si sia eletta sua custode, nessuno al di fuori di Mario e Luca possono baciarla, graffia sua sorella solo perchè la vede mentre l’abbraccia aiutandola  ad alzarsi, non l’abbandona un attimo, diventa la sua ombra.   Un’ombra a volte difficile da gestire quando Paola peggiora, sembra che Carolina sappia, che non voglia perdersi nemmeno un attimo della sua amica.   Elena mi racconta di furiosi urli di grattamenti sulla porta quando la chiudono in bagno, perchè in casa ci sono estranei per aiutarla nelle terapie, ridiamo insieme le dico di non mollare… le ordino di non mollare…. che dobbiamo fare tante cose, andare a "mangiare strano" andare in montagna e poi tante cose ancora dobbiamo fare ,tante risate ancora……   Ricordo quella domenica … 22 ottobre… il messaggio sul telefonino,   Paola non c’è più …   sono andata subito a salutarla, era sempre bella, era lei, vestita dal suo colore preferito, il bianco.   Carolina l’ha accompagnata in questo suo percorso, e ha condiviso con lei tutto, sono sicura che anche una micia basta a darti forza, a darti coraggio e a sentirti meno sola.   Penso spesso a Paola, e mi sento fortunata per averla conosciuta,    Confesso che non ho mai cancellato il suo ultimo messaggio nel quale affermava di volermi bene …..

 

..... è tutto il giorno che ti penso,

 

ormai sono 26 anni, tanti, ma se mi guardo dentro sono attimi.

 

A volte ti sogno, situazioni strane, immagini così reali che al risveglio mi trovo a domandarmi qual'è la realtà, sono io fuori dal tempo o sei tu che sei volata oltre?

 

Domande non me ne faccio più, troppo è stato il dolore per accompagnarti lungo il tuo e mio calvario, vederti attraverso quel monitor, sapere cosa stava accadendo e cercare di proteggere ancora qualcuno, basta!

 

Il 19 marzo, una giornata per i  papà.

 

Si, bella festa quel pomeriggio di 22 anni fa, io che gli auguri non lì avevo fatti a papà, quando lui mi ha chiamato mi aspettavo un rimprovero, avrei voluto mille e mille rimproveri, non quel suo grido di aiuto, non quel suo singhiozzo chiuso in gola!

 

Sono stati giorni passanti con la lentezza del sogno, attimo dopo attimo a cercare un perchè o la ragione del perchè, credere di potersi svegliare per continuare a vivere senza quell'orribile dolore che non ci faceva respiarare.

 

Stare in ospedale da sola, sempre, mamma e papà avevano abdicato, ero con te anche se c'era un muro a dividerci, ma so che tu sapevi che io non ti mollavo!

 

Sapevi che mi dannavo, che correvo a cercare le ultime tue notizie,

 

maledetto quel medico che quella mattina alle mie domande mi ha risposto dicendomi che ancora non conoscevo le regole, me le avrebbe dette a suo tempo.

 

Le regole della prima rianimazione me le ha dette stravaccato su una poltrona davanti al monitor dove tu apparivi quasi sospesa in aria,

 

ti avrei vista due volte al giorno sul monitor, eri una malata "critica",

 

e  " il bollettino è finito, vada in pace"... maledetto, se era tua figlia che avresti fatto?

 

E se era tua sorella?

 

Avresti pregato il cielo e anche il mare?

 

Avresti girato come  come un idiota per i corridoi dell'ospedale cercando una chiesa per barattare con qualsiasi dio la sua vita?

 

Avresti finito per stare male in ogni posto tu stavi, tranne che in quella maledetta e inutile stanza dalle assurde poltrone di pelle verde?

 

Avresti guardato le altre persone uguali a te nel dolore come parte di te?

 

Avresti gioito se c'era un miglioramento con loro se un figlio o un fratello migliorava?

 

Avresti pianto se se ne andavano dietro a una barella dove la morte aveva vinto?

 

Non ho mai odiato nessuno, ma te si, magari solo per un attimo ma ti ho odiato e desiderato che fossi tu in quel letto a pezzi!!

 

Non ci si deve mai abituare al proprio lavoro, specialmente al tuo, non si deve lasciare il cuore a casa, una ragazza di 26 anni merita rispetto e umiltà.

 

Sono stati 10 giorni di calvario, poi tutto è finito, finalmente hai smesso di lottare, mi hai lasciato il compito più brutto, avvisare la mamma e il papà.

 

Ho solo un ricordo su tutto, quella domenica mattina sono arrivata  a casa, era prestissimo non c'è stato bisogno di parlare, l'unico grido che ricordo è stato quello di una vicina rivolto verso la mamma,

 

donna.... donna.... donna....

 

in quel grido c'era tutto il dolore del mondo di noi donne,

 

noi che facciamo i figli, noi che li vediamo morire, noi che moriamo con loro!

Era una nonnina piccola, simile a quella che si trova sempre nelle favole.

Un corpo minuto che spariva negli abiti sempre troppo grandi per lei, ma anche infagottata attirava l’attenzione.

Erano i suoi occhi a colpire, simili a cieli azzurri di primavere ormai dimenticate.

Mi piaceva parlare con lei, ascoltarla mentre le pettinavo i fragili capelli bianchi e sentire i suoi ricordi attraverso il suo respiro.

Mi parlava piano, a volte si fermava e mi  guardava con uno sguardo vuoto, allora capivo che era in un mondo dove io non potevo seguirla.

Un mondo fatto di dimenticanze, dove a volte io diventavo sua figlia e tutto era gioia e carezze, altre volte diventavo il suo incubo più atroce e allora  erano urla e morsi.

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Già l’alzaimer, malattia schifosa, quella che ti spegne giorno dopo giorno, ricordo dopo ricordo, quella che ti ruba l’amore e ti lascia solo la vergogna.

La vergogna dei figli che non capiscono come tu possa diventare un ammasso di carne urlante  immersa nella tua stessa urina e  giocare con le tue feci.

Nonna Angela se ne andava così, ogni giorno un pò di più, si dimenticava di aver fame e sete, si dimenticava di vivere.

A tratti emergeva da quell’oceano di nulla e allora le parlavo dei suoi figli, come una cantilena ripetavamo i loro nomi,  lei mi diceva di loro, di quanto li amasse e di come sentisse la loro mancanza.

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Una mancanza che era fatta di silenzi imbarazzanti, di sguardi cupi e colmi d’ansia, dove era finito l’amore?

L’amore e la tenerezza, quella cosa chiamata famiglia, quel cerchio che inizia nella pancia della mamma e che dovrebbe finire con noi figli che aiutiamo i nostri  genitori, amandoli e rispettandoli sempre.

Sempre e non fa niente se non ci riconoscono, siamo noi a conoscere loro e tanto basta, non serve scappare o voltarsi dall’altra parte, siamo sempre figli e dopo genitori.

NON  VOGLIO  LA  MIMOSA!
 
 

mimose Pictures, Images and Photos Non voglio la mimosa. Non voglio una giornata dedicata a noi donne.

Una giornata per festeggiarci?

Per che cosa?

Per farci  riempire le pizzerie e essere servite da camerieri maschi in tanga?

Per renderci ridicole tale e quali agli uomini che credono che noi donne serviamo solo a "quello"?

Scimiottare per una sera quello che gli uomini fanno normalmente come un diritto, andare a vedere gli attributi di ragazzi che si spogliano, magari urlando e ululando come scimmie?

Voglio che ogni giorno sia la nostra festa

Voglio che ogni donna sia  consapevole del potere enorme che ha tra le  mani quando guarda  suo figlio maschio appena nato.

Voglio che capisca che sta a lei crescerlo con l'amore e il rispetto per tutti, che non ci sono persone, maschi o femmine di serie B.

L'amore e il rispetto è dovuto verso la madre, da sempre è così, ma ogni donna è madre, ogni donna è sorella  e allora?

Voglio sapere perchè un figlio non riconosce in ogni donna la sorella, perchè non le riconosce il suo stesso diritto di dignità?

Perchè quella violenza che distrugge l'essere più intimo di noi donne?

Come può un uomo usare  violenza e chiamarla amore?

Ma come può una donna accettare questo amore!

Non è amore è un abisso dal quale ritornare il più delle volte è impossibile.

Voglio mille giorni all'anno per festeggiare noi donne.

Non voglio una catena al collo per ricordare questo giorno, vorrei che ogni donna riuscisse a strappare tutte le catene che le tengono chiuse in stanze di paura.

Voglio poter gestire la mia vita da sola, senza interferenze da parte di una chiesa che sa solo condannare.

Non voglio essere chiamata assassina se decido di abortire, sono io che sanguino e non solo nell'utero.

Voglio più aiuto, in quanto donna, noi lavoriamo molto di più dei maschi, la nostra giornata inizia prima e finisce molto dopo la loro, ricordiamocelo sempre!

Voglio  dire a mia figlia di avere fiducia nel prossimo, lasciarla camminare da sola senza l'angoscia che ho ora nel cuore.....

Voglio che viva in una vita  normale, basata sull'amore e il rispetto reciproco, camminare assieme, ne davanti ne dietro ma sempre affiancati.

Voglio è una parola che uso poco, forse ora l'ho usata a vanvera, ma vorrei tanto questo VOGLIO!

 

AUGURI  A  LANCILLOTTO,  OGGI SONO 9 ANNI,

un abbraccio grande a lui e alla sua mamma umana Claudia, auguri a noi per questa bella amicizia che dura da 9 anni,

grazie Lancillotto, questo è merito tuo!!!

MATISSE E PABLO

 

MATISSE E PABLO

Ognuno di noi si dice, è un'isola, siamo tante piccole isole nel fiume chiamato vita.

Un fiume fatto di tutto con tante piccole isole che cercano disperatamente di evitare lo scontro con il dolore ma che cercano allo stesso modo l'abbraccio dell'amore.

Navighiamo a braccio, non importa per il dove, sappiamo già cosa c'è alla fine, anche se ci piace ignorarlo, andiamo avanti sempre alla ricerca di un qualcosa che in fondo neppure sappiamo.

Ogni giorno ci porta porti a cui attraccare, conosciamo nuove isole e scambiamo i nostri sguardi, a volte apriamo i cuori, a volte scappiamo spaventati.

Ogni giorno diventiamo più soli perchè troppe sono le fughe, tante isole sono fasulle, belle fuori ma dentro c'è solo il marciume!

Metafore.......

Oggi pensavo all'amicizia, sempre più rara, sempre più in fuga, però a volte può nascere anche attraverso un monitor.......

Io mi reputo una fortunata, con i miei gatti certosini ho fatto amicizie bellissime e che durano anni, ho conosciuto donne fantastiche con le quali mi sento regolarmente ma mai erano nate amicizie tra loro.

Claudia con il suo Lancillotto sono ben 9 anni che ci conosciamo, Sorellina la chiamo, è stata lei a farmi conoscere il mondo dei blogger, è stata lei a spingermi a fare un blog e devo dire che è stata una cosa bellissima!

Attraverso il mio piccolo blog ho conosciuto tante persone con cui ho creato amicizie vere, numeri di telefono scambiati, letture di post dove ci si rispecchiava e si commentava.

Anche le telefonate, ricordo il caro Barone Rosso, Eligio, mi chiamava due volte la settimana e sempre la mattina presto, anche il dolore per la sua morte è ancora vivo, a volte vado a trovarlo su fb e gli lascio una parola e sempre un abbraccio.

C'è Rossana, anche con lei gli anni sono tanti, ma da questa amicizia è scaturita l'idea di allargare il cerchio dei gatti certosino.

C'è Luisa con il suo Rocco, 7 anni, insomma tanti amici ma tra loro non si conoscevano.

Con l'ultima cucciolata è successo una cosa molto bella, si è formato un cerchio di amicizie che parte da un gattino all'altro.

Stefania con Dexter, Lucrezia con Bunny, Simona con Brando ecc. ecc.

Ma la cosa bella è che chi aveva già un certosino entra nelle discussioni, nei post e commenta, insomma si sta formando un cerchio d'amicizia "certosa".

Mi piace accendere il pc, entrare in fb e trovare persone che si "parlano", è come se ci fosse un solo filo conduttore, i gatti certosini, e si sente veramente tutto l'amore che danno e ricevono.

Mi fa bene, sento questa energia che cresce e che si allarga, so che i miei certosini stanno bene e che con loro stanno bene le persone che li accudiscono e il cerchio continua ad allargarsi.

A volte si incontrano persone che non capiscono tutto questo, persone con il cuore nero, persone/isole marce che ci vengono addosso e certo non per farci bene.

Sono isole malate, fatte d'invidia e di cattiveria, persone che non capiscono la bellezza della semplicità fatta gatto.

Isole/persone che non sanno abbracciare neppure i loro figli, figuriamoci i gatti!

Vedere l'amore e non capirlo deve essere un castigo grande, il perdono è difficile darlo ma regalarlo a quete persone è sprecato......

  

...

ecco Tanus di Santafiora, futuro stallone delle mie principesse,

ora è ancora piccino ma promette bene,

Rebecca del Borgo Matto lo sta aspettando con impazienza....

 

...

ALLEVAMENTO AMATORIALE CON AFFISSO

GATTI CERTOSINO DE LA SCIAMANA

BRESCIA

DI SEGUITO GLI UNICI CONTATTI VALIDI

+39 377.6874616

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 GATTINI DISPONIBILI

Tutte le mie grigie e gli stalloni sono stati testati tramite prelievo ematico per il rene policistico (PKD Genetic Test) al laboratorio Vetogene di Milano, ecograficamente per HCM, ovviamente testati anche per FIV, FELV. Sono anche membro del Club del Certosino

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Perchè la mia veterinaria è meglio! La mia " dottora" è fantastica, sa parlare agli animali e ha un un lagotto, Ciccio, che accoglie tutti con delle coccole sfrenate e non è geloso di nessuno. Fare un giro in clinica è come andare a trovare dei carissimi amici, consigliato a mille a tutti quelli che abitano a Brescia e che hanno i miei Sciamanini/e. Grazie Ilaria e company, siete super!!!!!!


In ricordo della mia sempre Tiffany


♥️♥️♥️♥️♥️

❤

Non ditemi che è solo un gatto...
Tu Tiffany mia sei molto di più, sei mia figlia, sei la sorellina di Mara, fai parte di noi e basta.
Non ditemi che è solo un gatto perchè se tutto il dolore che ho dentro ora diventasse freccia sareste morti all'istante!
Tu Tiffany mi sei dentro da sempre, da quando sei nata in un giorno importante, un 8 marzo del 2002.
Sono state le mie mani che ti hanno accolto in questo mondo, è stato il mio odore che hai sentito prima di quello della tua mamma, io ero sempre accanto a te e ci sarò per sempre!
Ti ha scelto Mara, chissà come mai ha scelto te nel mucchio dei sei piccoli urlanti grigini, ma sei stata tu da subito.
Eri l'unica con il fiocchetto ingombrante, eri quella amata e coccolata di più...
Sei stata per Mara la sua prima amica, per lei sei diventata bambola e nonna di capuccetto rosso, sei diventata principessa e strega.
Tu, straordinaria in tutto, umana fino a dormire allungata come me e Dario tra i nostri due cuscini e anche brontola se mi alzavo la notte e ti svegliavo.
Tu che a tutti hai regalato una testatina come a dare loro il permesso di accarezzarti.
Tu che eri il biglietto da visita di casa nostra, invadente fino a salire sul tavolo se avevamo ospiti ben sapendo che non ti avrei mai sgridato perchè non volevo offenderti davanti a persone non di famiglia.
Tu che tutti ti portano dentro, tutti sanno chi sei e come sei, sei la gatta più dolce, più vera e più nostra del mondo e basta.
Chi ha un mio Grigione ha anche te nei suoi ricordi, per te c'è sempre un pensiero, un sorriso, un filo che diventa amicizia correlato delle tue immagini, dalle tue fusa esagerate e dalla tua insistenza che a volte diventava invadenza.
Non ditemi che è solo un gatto, lei è Tiffany, mia figlia.
Abbiamo vissuto quasi 16 anni assieme e come figlia ti ho sempre messo al primo posto assieme a Mara, io sono sempre venuta dopo, io sono solo la vostra mamma, voi siete le mie principesse.
Anche nelle tue pochissime gravidanze come una figlia mi hai dato l'onore di esserci sempre, sorrido se ci penso, Tiffany, tu iniziavi a urlare ancora prima che iniziasse il travaglio.
Come una regina mi scodellavi i piccoli guardandomi con occhi pieni di dolore facendomi sentire in colpa, poi me li davi e basta, l'unico tuo compito era allattarli ma la mia presenza ti era necessaria.
Anche le notti le passavi nel lettone con i tuoi bambini, non c'era verso che tu stessi nella cesta, tu dovevi dormire con noi, tra di noi e ci portavi un piccolo per volta visto che noi lo rimettevamo nella cesta vicino al letto, tu allora ne prendevi un'altro e andavamo avanti fino a che sfiniti io e Dario ti accettavamo in toto, bimbi compresi.
Ricordo quelle notti passate sul bordo del letto, il dormire con un occhio aperto per la paura di schiacciare un bimbino, certo, l'unica a dormire alla grossa eri tu fiduciosa in noi... Dio che nostalgia di quelle notti....
Anche ora che non riesco nemmeno a vedere quello che scrivo da queste stupide lacrime ho già nostalgia di te, ora che riposi avvolta nella copertina rosa che ti piaceva tanto chiamo già Tiffany tutte le altre Grigie, che farò senza di te?
Sei stata bravissima come al solito, ci hai permesso di salutarti uno a uno, Mara è tornata a casa per te, ti ha chiamato con il vostro linguaggio e tu le sei andata incontro, stanca ma felice, ti sei lasciata pettinare e coccolare, vi siete salutate , vi siete date un arrivederci, lo so con certezza.
Anche Fabio ti ha salutato, con discrezione e da solo ma quando è uscito i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
Il papà che non riesce a metabolizzare il dolore e che lascia questo compito a me,ti ha accarezzata e sicuramente ringraziato per tutto quello che ci hai dato.
Io che in questi 4 giorni li ho vissuti con te, attorno a te.
Alla fine eri anche stufa di avermi tra i piedi, si sa, ognuno muore da solo ma io questo non te l'ho permesso, te ne sei andata con me, io c'ero e ti ho accarezzato, ti accarezzerò per sempre!
Tu non devi andare in nessun posto, sei già a casa e lo sarai per sempre!
Tu sei nei nostri cuori, hai solo cambiato forma, ora sei l'energia dei ricordi belli, sarai per sempre un sorriso e sarai per sempre la nostra Tiffany.
Non ditemi che era solo un gatto, lei è mia figlia e basta!

Ti prego Signore

 TI PREGO SIGNORE

KORA   15/12/2008----02/10/2022

Signore lo so che stai aspettando Kora, ma che te fai di una pit bull in paradiso?
Signore, anche sul Ponte dell'Arcobaleno non te la consiglio sai?
Signore, so che tu sai, ma quando sei sicuro che tutto va bene molli un pochino...
Signore, tu sai ma lasciami spiegarti del perchè forse è meglio che rimanga con noi.
Kora è una pit bull che ha sempre vissuto con i gatti e ha volte si crede un gatto (quando vuole coccole esagerate) ma lei odia i gatti (quelli fuori di casa nostra) .
Kora ama giocare con altri cani ma vuole essere sempre lei a decidere il come e il quanto, per questo non me la vedo sul Ponte dell'Arcobaleno, sai che scompiglio?
Kora è una gelosona, difficile per lei condividerci, non me la vedo proprio in Paradiso a sorridere a tutti.
Kora è solo nostra, si, lo so che l'abbiamo viziata, che l'abbiamo umanizzata troppo ma amarla non è costato niente sai?
A nostra difesa e sua ti posso dire che ha sofferto tanto, quanto male ha dovuto subire, non serve raccontarti, vero? Sai già tutto, ecco, noi abbiamo solo trasformato il suo dolore in Amore e credo sia stato il minimo.
Signore, capisci il perchè deve stare con noi?
Ho vissuto giorni, ore minuti e anni con lei, fa parte di me, tu sai quanta fatica mi costa anche buttare un paio di scarpe perchè ci sono tutti i passi che ho fatto, i pensieri che ho avuto, i dolori e le gioie, insomma la mia vita.
Come posso dirti Signore, ora è tua?
Oggi è tornata a casa in un'urna, abbiamo pianto ancora e ancora, so Signore che sei stato paziente, ci hai lasciato il tempo di metabolizzare ma questo tempo non ci basta sai?
Signore, non ci basterà il tempo della nostra vita per lasciarla andare definitivamente lo sappiamo, però possiamo fare un patto se vuoi.
Signore, lasciala con noi, verremo noi a portarla quando il nostro tempo finirà, ognuno di noi avrà un pò di Kora tra le mani e tutta nel cuore, che ne dici Signore?
Lasciala con noi fino a che avremo respiro grazie Signore....