..... è tutto il giorno che ti penso,
ormai sono 26 anni, tanti, ma se mi guardo dentro sono attimi.
A volte ti sogno, situazioni strane, immagini così reali che al risveglio mi trovo a domandarmi qual'è la realtà, sono io fuori dal tempo o sei tu che sei volata oltre?
Domande non me ne faccio più, troppo è stato il dolore per accompagnarti lungo il tuo e mio calvario, vederti attraverso quel monitor, sapere cosa stava accadendo e cercare di proteggere ancora qualcuno, basta!
Il 19 marzo, una giornata per i papà.
Si, bella festa quel pomeriggio di 22 anni fa, io che gli auguri non lì avevo fatti a papà, quando lui mi ha chiamato mi aspettavo un rimprovero, avrei voluto mille e mille rimproveri, non quel suo grido di aiuto, non quel suo singhiozzo chiuso in gola!
Sono stati giorni passanti con la lentezza del sogno, attimo dopo attimo a cercare un perchè o la ragione del perchè, credere di potersi svegliare per continuare a vivere senza quell'orribile dolore che non ci faceva respiarare.
Stare in ospedale da sola, sempre, mamma e papà avevano abdicato, ero con te anche se c'era un muro a dividerci, ma so che tu sapevi che io non ti mollavo!
Sapevi che mi dannavo, che correvo a cercare le ultime tue notizie,
maledetto quel medico che quella mattina alle mie domande mi ha risposto dicendomi che ancora non conoscevo le regole, me le avrebbe dette a suo tempo.
Le regole della prima rianimazione me le ha dette stravaccato su una poltrona davanti al monitor dove tu apparivi quasi sospesa in aria,
ti avrei vista due volte al giorno sul monitor, eri una malata "critica",
e " il bollettino è finito, vada in pace"... maledetto, se era tua figlia che avresti fatto?
E se era tua sorella?
Avresti pregato il cielo e anche il mare?
Avresti girato come come un idiota per i corridoi dell'ospedale cercando una chiesa per barattare con qualsiasi dio la sua vita?
Avresti finito per stare male in ogni posto tu stavi, tranne che in quella maledetta e inutile stanza dalle assurde poltrone di pelle verde?
Avresti guardato le altre persone uguali a te nel dolore come parte di te?
Avresti gioito se c'era un miglioramento con loro se un figlio o un fratello migliorava?
Avresti pianto se se ne andavano dietro a una barella dove la morte aveva vinto?
Non ho mai odiato nessuno, ma te si, magari solo per un attimo ma ti ho odiato e desiderato che fossi tu in quel letto a pezzi!!
Non ci si deve mai abituare al proprio lavoro, specialmente al tuo, non si deve lasciare il cuore a casa, una ragazza di 26 anni merita rispetto e umiltà.
Sono stati 10 giorni di calvario, poi tutto è finito, finalmente hai smesso di lottare, mi hai lasciato il compito più brutto, avvisare la mamma e il papà.
Ho solo un ricordo su tutto, quella domenica mattina sono arrivata a casa, era prestissimo non c'è stato bisogno di parlare, l'unico grido che ricordo è stato quello di una vicina rivolto verso la mamma,
donna.... donna.... donna....
in quel grido c'era tutto il dolore del mondo di noi donne,
noi che facciamo i figli, noi che li vediamo morire, noi che moriamo con loro!