STATE A CASA
Non è un bel periodo si sa, ma dire che sono preoccupata è niente, da noi le cose sono veramente al limite.
Brescia è una città ricca di ospedali, privati e pubblici ma ora sono al collasso tutti, indistintamente.
Non ci sono più posti in rianimazione, non ci sono respiratori, pompe a infusione e non ci sono operatori che sanno gestire queste cose così complesse.
Fuori gli ospedali ci sono, stanno nascendo, teloni per i primi triage, hanno aperto caserme in disuso per mettere i malati che dimettono da reparti critici ma che non possono ancora andare a casa.
Io so per esperienza, essendo un'ex lavoratrice sanitaria che non stanno gonfiando nulla e so anche che si arriverà a scelte dure e tremo per questo.
Tremo per Dario, lui ha 66 anni e è cardiopatico.
Mi ricordo come se fosse oggi quel lontano 7 aprile del 1994, quando finalmente mi ha ascoltato e dopo una visita fatta privatamente siamo arrivati in PS dove lo stavano aspettando avendo il cardiologo avvisato del suo arrivo.
Ricordo come fosse ora il rianimatore che urlava al telefono con quelli della rianimazione cardiaca di staccare il vecchio di 80 anni perchè c'era un ragazzo di 40 anni con due figli da mettere sotto macchine.
Quel ragazzo era il mio Dario, è stato lì che tutto il mio mondo si è ribaltato!
Ho vissuto 10 giorni in una bolla fatta di non so cosa, so che avevo una sua maglia addosso e che alla fine le mie colleghe delicatamente mi hanno fatto notare che forse era il caso di cambiarmi.
So solo che ogni sera mi tiravo nel lettone i miei due bambini e dicevo loro di mandare tanti pensieri belli al loro papà.
Mi ricordo Mara che ha vissuto tutto questo come un abbandono....
Fabio, che quando il medico ci ha detto che non ne sarebbe uscito vivo non ha più parlato per una settimana.
Ricordo che ogni mattina entravo in terapia intensiva (potevo essendo operatrice sanitaria) e stavo con lui per un bel pò.
Avevo messo le foto dei bimbi incollata dove lui poteva vederle, ricordo, ricordo tutto....
Sono passati 26 anni e lui c'è ancora a dispetto delle diagnosi.
Ventisei anni di medicine, chili e chili di medicine e di controlli, ricoveri e anche di due defibrillatori e per non farci mancare nulla un'asma feroce sfociata in BPCO insomma ora sarebbe lui a essere staccato dalle macchine.
Ecco la mia paura più grande. se questo virus lo prende Dario sono realista, lo metterebbero in astanteria, per lui non ci sarebbe nessun respiratore, la precedenza andrebbe a chi non ha i suoi problemi.
Non credete che esageri, si fa e basta, certamente la cosa può sembrare giusta o sbagliata a secondo dalla parte dove uno sta, è questa la differenza.
Per cui, stiamo tutti a casa e basta!!!!!!!!