Benvenuti a voi che passate per questa mia casa, l'allevamento de
I Certosini della Sciamana!

Lo so che questo sito è anomalo, lo so, abbinare al mio piccolissimo allevamento di gatti certosino i miei pensieri mi rende fragile...

Scrivere, buttare fuori le mie emozioni siano belle che brutte è uno scaricarsi che mi fa andare avanti anche se a volte è difficile come credo lo sia per tutti la vita. Scrivere, raccontare di me, dei miei Sciamanini mi rende serena, attraverso loro ho fatto amicizie che durano da anni, perchè si, sono ben 26 anni che convivo con questa splendida razza di Gatti Certosino e ogni cucciolata è rimasta nel mio cuore.

Chiedo venia a chi passerà a trovarmi, sicuramente troverà un sacco di errori ma anche tanta ma tanta bellezza nelle foto dei miei Sciamanini.
Le foto che sono su queste pagine di Certosino adulti sono tutte state mandate da chi li ha cresciuti e con i quali io resto sempre in contatto.

Per cui ricordatevi sempre che chi vuole un mio Sciamanino avrà anche me accanto. Grazie per avermi letto e ...... Gatti Certosino/ Sciamanini per sempre!!

 

Cinzia si era svegliata imbragata alla sua solita montagna fatta di paure e ansie e sapeva che nessun Lexotan o Valium l'avrebbe sollevata.

Trovare il capo della matassa che la faceva stare così male le era impossibile e nessuno l'avrebbe aiutata durante  la giornata, lo sapeva con certezza ormai erano anni che combatteva contro i suoi fantasmi, così li chiamava sua madre.

Cinzia ricordava  quelle mille  mattine quando si alzava con tutta la sua voglia di vivere e ridendo  VIVEVA, poi ricordava le mille mattine dove immobile nel letto cercava la forza per alzarsi  ma ritornava arrotolandosi  su se stessa al nulla.

Quante volte aveva tirato le somme, quante volte si era arresa?

La vita le scorreva addosso senza emozionarla, niente e nessuno riusciva a penetrare nel suo dolore.

Un dolore fatto di niente a guardare bene, non sanguinava e neppure aveva cicatrici, c'era solo quel vuoto fatto di nulla e questo la faceva impazzire.

Piano piano era rimasta da sola, una sfigata di cui nessuno si ricordava, altro che miss liceo....

Eppure c'era stato il tempo delle scemenze, del ridere per ogni cretinata e del tirare in giro chi si credeva di più, c'era stato il tempo del crescere e del diventare grande.

Ecco, forse l'intoppo era proprio questo, il diventare grande, perchè?

Perchè si diventa grandi anche se non si vuole?

Stare piccoli, non avere problemi ne responsabilità ecco, è come mangiare caramelle a  gogò , se si sta male non è colpa nostra ma degli adulti che ci hanno permesso tutto.

Ma si cresce e non sempre ci piace il tutto, non sempre accettiamo il maturare e quello che comporta, ci vuole coraggio a crescere, avere idee proprie, diffenderle queste idee contro tutto e tutti.

Si va in guerra ogni giorno, è dura, a volte è più comodo rintanarsi sotto le coperte e sognare un mondo fatto su misura a noi stessi, ci si ribella e ci facciamo del male ogni giorno e ogni notte continuiamo a farci male.

Impariamo a imbragarci in corde talmente resistenti che ci soffochiamo da soli, ci uccidiamo da soli ogni giorno, ogni ora.

Depressione la chiamano.

Depressione, in questa parola è racchiuso tanto di quel dolore che nemmeno non ci si immagina, tanto di quel non vivere che fa veramente paura.

Forse basterebbe un abbraccio un " forza, ce la farai " a cambiare il tutto, ma ci vuole coraggio  e non tutti siamo disposti anche a perdere, perchè ricordiamocelo, non sempre si vince.

Questo scritto lo dedico a chi ha perso e che porto sempre nel cuore, un abbraccio per sempre, 

 

 

Occhi d'oro che si armonizzano con il tappeto..

Per fortuna che l'estate sta finendo....

Giornate noiose....

Ricordi dolci..

Voglia di avere cuccioli..

Questa è la mia Bodi  Dharma, la mia regina.

Bodi ha 10 anni e a giorni sarà sterilizzata, lei è una gattona, una certosa "grande", non ciccia ma "grande".

Tanti anni fa i Grigioni erano tutti un pochino più grandi, ossa lunghe e quindi un corpo più importante.

Un mantello in cui affondi le dita e trovi un piacere immenso.

Bodi ha un carattere meraviglioso, ricordo quando sono andata in Toscana a prenderla, una cucciola di due mesi,  ha fatto tutto il viaggio in braccio a me ronfando.

Lei nonostante sia una gattona non ha mai avuto gravidanze con cuccioli numerosi, sempre 5 o 4, mai di più.

Bodi ha avuto 8 gravidanze in tutto (le ho contate) , per lei partorire era  un gioco, non ha mai fatto fatica e se ci penso è l'unica gatta che non mi ha fatto piangere partorendo un piccino morto.

Lei mi scodellava i suoi Grigini e li allevava con tantissima allegria, mai avuto difficoltà con lo svezzamento, ci pensava lei a stimolare i bambini a mangiare le cose nuove, insomma, una mamma perfetta.

Lei è la mia Regina madre e ora farà una vita solo di coccole anche se so che le mancherà non avere cuccioli ma è giusto così.

 

Sono due anni che non vado via da casa e sinceramente la cosa mi pesa.

Lasciare Kora da sola per me è un dramma ma su insistenza della mia famiglia mi sono presa due giorni.

Andare su a Ponte Caffaro dove ho una casetta e un grande prato mi fa bene, così martedì mattina sono partita ignorando lo sguardo di supplica di Kora.

Si, mi sono rilassata (non è vero, il mio pensiero era costantemente a Kora).

Il mercoledì sono venute a trovarmi le mie sorelle e cugine facendo il passo Crocedomini, una bellissima giornata anche se ogni tanto il pensiero della mia cagnolona faceva capolino...

Giovedi pioveva, dai, mi son detta, ci voleva proprio ( beh, se lo sapevo prima che bastava andare via da casa per scatenere un uragano lo avrei fatto prima) così dopo mangiato siamo tornati a casa.

Arrivati a casa nessun abbaiare, nessun scondinzolamento.. nulla di nulla.

Sono corsa in casa e lei era lì buttata come uno straccio sul suo materasso memory, immobile.

Davanti la ciotola colma di cibo neppure guardato, Kora era immobile di un abbandono che mi ha fatto male, malissimo, l'ho chiamata forte forte.

L'ho chiamata e lei ha aperto gli occhi e vi ho letto la paura dell'abbandono, me la sono stretta forte forte e gli ho promesso che non sarei mai più andata via, mai più, promesso!

Le ho preparato subito la sua zuppa preferita e l'ho imboccata con le mani e le ho sussurrato tutto il bene che le voglio.

Piano piano ha ripreso vita e fiducia, non subito, ci è voluto una giornata intera perchè capisse che io c'ero sempre.

Stamattina sono uscita a fare spesa quando sono rientrata Kora era tutta agitata e ho dovuta rassicurarla a lungo povera figlia mia.

Ma come fanno chi li abbandona? Una vita assieme e poi quando diventano così come fanno a lasciarli?

Non riesco nemmeno a immaginare tutto il dolore che provano, non riesco a immaginare la mia vita senza di lei...

 

 

...

Buon Ferragosto a tutti, a chi si trova al mare.

Buon Ferragosto a chi si trova in montagna.

Buon Ferragosto a chi si trova in campagna.

Buon Ferragosto a chi è a casa ma sempre con un Sciamanino a far loro da compagno.

Buon Ferragosto a tutti !!!!!

 

 

C'era una volta una mosca grossa, essendo grande si sentiva furba e invincibile.

Volava ovunque, senza paura, sicura della sua forza.

Ogni giorno ampiava i suoi giri e ne era felice, conosceva cose nuove, assaggiava cose nuove, il suo mondo non aveva limiti e tutto questo la faceva sentire immortale.

Volava sia sul fiore che sullo sterco e fa nulla se lei trovava più gustosa la cacca, ogni gusto va rispettato!

Certo che chi l'incontrava si spostava subito e lei pensava che fosse per paura e non dell'odore  fetido che l'avvolgeva  e ne era felice e il suo ego cresceva a dismisura...

Un giorno il suo amico stercorario stanco di averla tra le zampe osò dirle che non aveva mai provato a conoscere un.. gatto.

Un gatto?

Ma chi era un gatto contro una grossa mosca?

La mosca si fiondò subitissimo alla ricerca di un gatto e gira e gira alla fine lo vide su un terrazzo.

Il gatto se ne stava sdraiato a pensare alle sue cose a occhi chiusi per cui non vide arrivare la grossa mosca.

La mosca vedendo che il gatto se ne stava immobile e zitto pensò che fosse una reazione di paura verso di lei, si avvicinò ronzando fortissimo.

Il gatto infastidito socchiuse gli occhi e si trovò la grossa mosca a un centimetro dal naso, troppo facile così...

Con una zampata l'allontanò e iniziò un balletto fatto di sguardi e di assalti.

Il gatto giocava con la grossa mosca, si divertiva, forse la mosca un pò meno ma non scappò.

Non scappò neppure quando il gatto stanco del gioco la mangiò.

Fine della storia.

 

 

Va beh, non ci si dovrebbe mai stupire di nulla, ma permettetemi, lo sono oltre che essere incavolata, questa  " signora." ha creato questo profilo oltre 9 anni fa rubandomi foto e scritti.

Si RUBATO, sono cose mie, scrivo per buttare fuori i miei sentimenti, paure e altro, non mi preoccupo se lo scritto è corretto, scrivo per me, poi se leggendomi qualcuno trova un motivo per seguirmi ne sono felice ma non così.

Così  è semplicemente rubare!

Chiedere l'amicizia su FB ai miei amici è introfularsi in case altrui, è spiare le vite altrui, è reato.

Non riesco a capire il perchè, certo che 9 anni sono tanti, chissà a cosa ambisce...

La  " signora " ieri ha messo una foto, la metto, se qualcuno la conosce vi prego di contattarmi,

grazie e ricordiamoci che di Cesy ce ne una sola.

IO

 

 

Perchè un Sciamanino sa sognare e sorridere come noi umani..

Perchè un Sciamanino verrà con te su verdi prati....

Perchè anche sulla neve ti sarà compagno.

Mare o montagna non avrai bisogno di altre presenze se non la sua....

Sciamanini per sempre  !

 

Guardo la foto e mi stupisco.

Io che ti ho sempre tenuto in braccio, io che da sempre, dai primi ricordi ti ho suppurtato nelle tue infinite fragilità.

Quel tuo modo di scansare ogni responsabilità, ogni dolore, Dio, si lo ammetto ti ho odiata e non poco...

Il tuo negare sempre e fare del divano una tana dove ti accucciavi e tutto il resto del mondo era fuori, anche i tuoi figli non ne facevano parte e io che correvo a raccogliere i cocci.

Ma non potevo fare tutto e tutto è andato come è andato.

Guardo la foto e mi stupisco, tu guardi lontano, non guardi me!

Io con i miei occhi da " cinesina " mi rassicuro da sola, già allora ne avevo la consapevolezza.

Però mi hai in braccio, quasi orgogliosa direi, forse a tuo modo mi hai amata anche se non me l'hai mai detto e questo è una tua mancanza grande.

Sono cresciuta a libri e solitudine, mi sono fatta forte e ti ho preso in braccio mille e mille volte, non fisicamente ma con tutta la mia comprensione di figlia non figlia , ti ho perdonato quasi tutto.

Tutto non lo potrò mai fare, il perdono totale non si può, c'è quel dolore che non te lo permetterà mai, impari a conviverci e prendi nota di tutto sperando di non ripetere certi sbagli con i tuoi figli.

Non esiste la madre perfetta, si cerca di fare del nostro meglio.

Sicuramente tu hai creduto di esserlo, hai fatto del tuo meglio, fa nulla se per me non lo eri, quella era la tua vita e non ho nessun diritto ora di rivangare cose a una sola voce.

Mi tenevi in braccio secoli fa e forse avevi dei sogni che non mi hai mai detto, mi sarebbe piaciuto conoscerli, magari ridere assieme a Te, parlare delle persone che amavi, magari anche di quelle che non sopportavi, conoscerti insomma.

Per me sei sempre stata un libro chiuso a doppio lucchetto, mai hai permesso di essere letta, forse non c'era nulla da leggere, oppure temevi un mio giudizio?

Fa nulla, ormai sei  un ricordo..

Oggi è il tuo compleanno, 90  anni!

Vedi? Sarai anche un ricordo ma non ti permetto di andartene.

Hai 90 anni e sono 20 che te ne sei andata ma io sono ancora qui a tenerti in braccio e non ti lascio cadere, stai sicura, non ti lascio andare.

Buon compleanno mamma.

 

Il dolore arrivava a ondate, con le dita strette a morsa sul cuscino contava i secondi chiedendo solo una tregua.
Immobile, anche il respirare faceva male mentre guardava il muro davanti a lei e cercava di allontanare il tutto...
Purtroppo nulla di quello che sapeva mettere in pratica riusciva a sconfiggere il dolore per cui si abbandonò piangendo al momento.
Certamente il caldo non era d'aiuto, Agosto, che mese insulso, che mese di niente!
Agosto è tutto una menzogna nella sua foga di dovere essere per forza perfetto.
Agosto, aspettato dai più per le fatidiche ferie come se questo mese fosse il massimo, tutti ammassati come sardine e sempre a respirare la solita aria viziata.
Per fortuna piano piano passi, te ne vai con il tuo torrido caldo, i tuoi schiamazzi e le tue illusioni che tutto vada bene, finalmente si ritornarà alla normalità.
Si tornarà a guardare un cielo più blù, ci saranno nuovi frutti e nuovi sogni da preparare e non fa nulla se saranno sogni per il tuo prossimo venire....
...

 

 

Sono nata in una casa antica, sicuramente una delle prime case costruite attorno o al castello o alla chiesa.
La casa si trova dirimpetto alla chiesa parrocchiale costruita sulle macerie del castello sul Dos Merlì.
Narra la leggenda, visto che un incendio ha distrutto l'archivio, che sul Dos Merlì c'era un castello abitato da signorotti che sfruttavano gli abitanti del paese, pastori per lo più, gente che viveva nella miseria e che alla fine per disperazione si rivoltarono e rasero al suolo il castello con tutte le persone che vi dimoravano.
Sempre la leggenda vuole che su quelle macerie livellate incuranti delle ossa umane che sbucavano dalla terra si fosse costruita l'attuale chiesa parrocchiale e ancora oggi questa chiesa fa ombra alla casa.
La casa è stata costruita sulla roccia viva, ha una forma strana, esagonale, sembrano che le pareti si tengono per mano e questo da solidità alla struttura.
Una casa strana su tre piani, all'epoca della mia infanzia tutta rimbombante, fatta di scale ripidissime di legno come lo erano i pavimenti e si, anche le pareti divisorie erano fatte di paglia mista a gesso tenute assieme da listarelle di legno.
Pareti che se avevi voglia di parlare con il vicino bastava che grattavi e subito ti arrivava il segnale amico.


Il solaio basso basso con grosse travi di legno portava un tetto fatto di "scandole" e "piode" e tu da bimba lo dovevi riempire di legna portata su a braccia e quanti ruzzoloni per quelle scale ripide!
Anche i mobili pochi, stanze piccole dove c'era solo un letto enorme dove ci si dormiva anche in quattro, a volte ci si svegliava con i piedi in faccia di chi dormina al contrario, un comò di abete e basta.
Le mattine d'inverno erano ricamate dai ghirigori di brina sui vetri.
Nulla potevano quei vetri tenuti su da chiodini fissati a un telaio dove il vento entrava prepotente, nulla potevano quelle povere ante tutte sbrindellate ...
Il gelo entrava nelle camere e si allungava sul letto e ti lasciava striature chiare sulle coperte.
Ti alzavi di corsa e scendevi in cucina sperando nel tepore della stufa, unica stanza della casa a godere del privilegio di un calore quasi costante.
Si nasceva sul tavolo di casa, in cucina, sia in estate che in inverno ma si moriva sempre nel letto sia in estate che in inverno, ovviamente quelli a cui era dato il tempo di stare male.
La morte era di casa nella casa, in paese, era ovunque e si andava a dire rosario senza paura.
La casa è forte, è stata costruita per vivere a lungo, più di tutti gli umani che l'hanno amata o odiata.
Ora la casa è bella, una bellezza fatta di nuovo ma i suoi muri spessi ben 60 centimetri di granito rubato all'Adamello brillano ancora al sole.
Ora non ci sono più le pareti con la paglia, ora ha un'aria quasi da signora per bene e svetta all'ombra del Dos Merlì quasi fosse la sentinella della piazza.
Amo questa casa, io faccio parte di lei e non viceversa, è lei che mi ha visto nascere e che mi ha dato i miei primi sogni e i desideri, tornare a lei è un curarsi l'Anima.

 

ELMER DE LA SCIAMANA

Accendere il falò era un rito, non tutti lo potevano fare..
Ogni frasca di pino secco o ramo di larice rosso venivano raccolti solo quando la loro morte era più che evidente.
C'erano certi rami che sembravano morti ma che in Primavera rinverdivano, rametti verdi pallido sparati verso il sole con tanta forza da lasciare stupiti chi li aveva già ammassati in cataste in luoghi simili a cimiteri.
La radura era sempre la stessa, al suo centro c'era tutto lo spazio che serviva per la festa.
I bambini avevano il compito di raccogliere le pigne e di fare cerchi su cerchi fino a formare vari giri sempre attorno al falò.
Gli anziani aspettavano i rami secchi dalle mani delle anziane che con canzoni vecchie da millenni li passavano da mano in mano.
Ai giovani non era dato nulla da fare se non il guardare e il rispettare le vecchie tradizioni.
Taluni scalpitavano come muli sotto il troppo peso, volevano fare, volevano scappare da queste corbellerie, ma la paura o la vigliaccheria li teneva fermi come lampioni.
La catasta del falò prendeva forma e i canti si intensificarono, piano piano la magia dilagò e il canto divenne unico.
Anche i bambini aspettavano la luce del fuoco, quello che brucia e purifica, quello che fa male ma che rende fertile la terra sotto la cenere.
La pira è alta ma si va avanti fino a che spunta la luna...
Sono momenti fermi, cristallizzati e uguali da sempre.
Quando la luna sorge è tempo del fuoco.
La fiamma ruggisce mentre corre sugli aghi di pino e sui rami di larice rosso, il profumo si spande lungo la radura e una gioia antica e blasfema esplode!
Le danze non hanno regole, è solo un inno alla vita, è un dire siamo vivi ora, qui e il resto poco importa.
I bambini in fila a trenino raccolgono le pigne e le buttano nel falò cantando le loro malefatte e i loro desideri.
I giovani alla fine sono quelli che si scatenano di più, stanotte tutto è possibile, anche incontrare l'amore della loro vita...
Il falò brucia... lasciamolo bruciare, domani verrà e se vogliamo sarà un inizio...

...

CASPIAN DE LA SCIAMANA 

Ci sono silenzi che ti fanno camminare piano solo per il piacere di viverli...
Silenzi fatti di un caos lontano, di battaglie fatte da altri e che nemmeno ti sfiorano.
Il bla bla fatto diventare verità che nemmeno lontanamente rappresenta quello che è stato o che sarà.
La scelta del non sentire, del non vedere e si, del non far parte del mondo urlante.
In un mondo dove chi urla o parla di più, di chi sa tutto di tutti e si eroga il diritto di giudicare, di affossare chi non la pensa come loro, il silenzio è veramente oro.
Silenzio non vuole dire colpa, il silenzio è lo stare fermi, è il non dire, perchè diciamocelo, ne avremmo cose da dire..
Silenzio è andare avanti e lasciare andare tutte quelle urla e le cattiverie gratuite, è l'immergersi nel più profondo .
Un silenzio fatto di mille e mille cose, colori, profumi e suoni che ti fanno bene e che ti fanno staccare da tutto e tutti...

...

 

Fratelli si nasce, ma se siamo fortunati ritroviamo persone che lo diventano per scelta.
L'Amicizia quella che se anche non ci si vede per un tot di giorni o mesi riparte sempre dall'abbraccio dell'incontro è rara.
Tu, Gigi eri mio amico ma con Dario eravate fratelli per scelta.
Ripensare al nostro primo incontro mi fa sorridere, entrare nella tua " tana" e trovarmi come a casa mia è stato un attimo.
Tutti quei libri impiati un pò ovunque, tutti quei dischi e poi tuoi occhi che ci dicevano io vi conosco...
Beh, si può dire che è stato amore a prima vista anche con Dario, un'amicizia fatta di tante cose e tutte basate sul rispetto delle proprie idee.
Con Dario poi, troppe cose in comune, dalle campane tibetane alla musica, alle meditazioni ai libri che vi scambiavate di continuo e tanti pensieri ideologici.
Alla fine mi sono fatta da parte e vi ho lasciato più spazio, era giusto così.
Vi eravati scavati degli spazi vostri, io sorridevo alle cene o pranzi da " soli uomini" da Ruggero dove c'era la saletta zen, però ne ero contenta per voi due.
Le vostre meditazioni o i vostri concerti di campane, la cerchia di amici che andavano e venivano ma il vostro esserci sempre era cosa ovvia.
Anche le nostre pizzate a casa tua con Giusy, i nostri tantissimi discorsi e risate e brindisi....
L'ultimo brindisi fatto sempre a noi quattro mi resterà nell'Anima, chi lo sapeva che era l'ultimo?
Mi piace pensare che te ne sei andato per tua scelta, hai lasciato il tuo corpo in una notte dove tutto era perfetto e questa perfezione ti ha permesso di cambiare forma.
In fondo anche questo mio dolore è egoismo, è soltanto il tuo corpo che non c'è più, lo so, ma mi mancheranno i tuoi abbracci, le tue risate, le telefonate chilometriche...
Ma di più mancherai a Dario, lo so, lui ha perso molto di più anche se mi sembra assurdo solo scriverlo ma è la verità, voi due eravate dei fratelli che si erano ritrovati dopo anni di buio.
Mi fa bene pensare che anche nella tua ultima casa terrena, sopra l'urna delle tue ceneri ci sia la pietra di topazio giallo che Dario ti ha dato.
Ti abbraccio amico mio, ora sei ovunque.

SIMBA DE LA SCIAMANA

Elisa incontrò uno sguardo e qualcosa dentro di lei sobbalzò.
Certo con la mascherina non era facile capire chi era l'uomo che stava andando nella direzione opposta alla sua, ma lei sapeva di conoscerlo...
Proprio mentre si incrociavano lo riconobbe, cioè, quegli occhi alla fine ebbero un viso anche se mascherato.
Svelta Elisa si spostò e fu davanti a lui che colto di sorpresa si fermò di colpo.
" Ciao, come stai?" Elisa non temeva di non essere riconosciuta, sapeva che anche i suoi occhi erano impressi fortemente nel cuore dell'uomo.
Per un attimo lesse nei suoi occhi sbigottimento, sorpresa e alla fine piacere e si stupì che fosse così ricordando il loro ultimo incontro.
Quanto tempo.... anni e anni eppure era bastato uno sguardo a rimescolare le cose.
Cose che erano andate alla deriva in bottiglie piene di rancore e di rabbia.
Anni passati a cercare di dimenticare quelle liti che li facevano esseri ignobili e nelle quali non si riconoscevano ma che non potevano fermare.
Alla fine si erano arresi, nessuna vittoria o sconfitta, patta si erano detti allora lasciandosi con gli ultimi vedrai.
Vedrai, vedrai, mai più troverai, una come me...
Vedrai, vedrai, mai più troverai l'allocco che sono io....
Ecco, dopo anni luce, loro due, camuffati, trincerati, protetti da una mascherina a spiarsi tesi e ansiosi di parlarsi.
Ma perchè?
Dopo tanto tempo era tutto così lontano pensava Elisa mentre stringeva la mano dell'uomo.
Di colpo si allungò e le diede un bacio, metà sulla guancia e metà sulla mascherina e si voltò per andare via.
La rincorse la richiesta dell'uomo quasi fosse una preghiera.
" Elisa, togliti la mascherina..."
Fece finta di non sentire e continuò ad allontanarsi senza voltarsi, dopo tutto erano anni e anni che per lei lui non esisteva più....

...

 

 

Ciao piccolo mio.
Da mamma ora divento nonna ma nulla cambierà nei miei ricordi.
Tu, piccolo Elvis sarai sempre nel mio cuore come Elfa/Elvis.
Tu sarai per sempre lo Sciamanino a cui ho dovuto fare oltre che da mamma, zia, sorella e fratello.
Tu figlio unico, penalizzato in tutto, senza fratelli con cui confrontarsi, ho dovuto inventare mille battaglie, mille agguati e mille coccole per farti sentire quello che sei.
Un Re, tu sei un Re!
Un Re di Cuori e basta!!!
Ora te ne sei andato da poco a vivere nella città dell'Amore e so che vivrai bene, tu sarai Romeo e Giulietta assieme perchè tu sei tutto!
Avrò mille e mille tue foto e mai avrò dubbi sulla tua vita che sarà felice e basta.
Solo scusami questa mia tristezza, mi serve tempo per dire al cuore quello che la mia mente sa...
Buona vita mio Sciamanino speciale, ti voglio bene e basta...

...

 

 

Oggi è un giorno triste.
Rocco de la Sciamana ha deciso di andare via dopo una lotta condotta con una dignità che farebbe invidia a certi umani.
Rocco aveva 13 anni, si potrebbe dire per chi non l'ha amato ne mai l'ha conosciuto che era un gatto vecchio e quindi poco importa se è volato via.
Ma noi che abbiamo vissuto accanto a lui, amato, coccolato e seguito ci resta dentro un dolore che non riesce a trovare sbocco.
Rocco, lo Sciamanino che amava l'acqua.
Mi arrivavano certe sue foto che erano tutto un ridere...
Rocco nella pentola..
Rocco sulla pianta della felicità e che la sua mamma umana ha scelto sempre Rocco a tutto.
Ha scelto sempre Rocco al divano, alle ferie e si anche al piccolo cane che adottato e che proprio non riusciva a non mordere il nostro grigione.
Rocco che era e lo sarà per sempre parte di una famiglia che lo sta piangendo con un dolore talmente forte da fare vergognare chi dice che era "solo un gatto" !
Rocco che ha vissuto in simbiosi con tutti loro e che quando si è ammalato hanno tentato di tutto, compresa un'operazione a Parma con degenza in clinica a un costo veramente alto ma che rifarebbero per avere ancora con loro il loro Guerriero.
Rocco ha avuto ancora mesi belli e solo questo conta anche se si sapeva come sarebbe finito il tutto.
Ho sperato tanto, tantissimo, la sua forza era solo pari all'amore della sua famiglia umana.
Stamattina lui ha detto basta e la sua mamma ha capito, l'ha accarezzato e l'ha accompagnato con tutto il suo amore anche se ne era straziata.
Ora resta solo un dolore atroce e è giusto così piccolo Splendore, sei stato tutto per tanti e di questo ti ringraziamo, tanto lo sappiamo che sei qui, racchiuso nei nostri cuori e basta....
E non ditemi MAI CHE ERA SOLO UN GATTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

DOLCE E I SUOI 4 BIMBI

 

L'esperienza aiuta ma non sempre le cose vanno come tu pensi.
Il parto di una primipera è sempre un'incognita, ogni parto è a se e nulla ti da la certezza di come si svolgerà e il finale non è mai scontato.
Dulcinea detta Dolce è come il suo nome, coccolona e fiduciosa in noi umani, la sua gravidanza è stata normale ma il parto lungo.
Tramite una lastra sapevo che c'erano sei piccoli, tanti, troppi per un primo parto.
Dalla scadenza della data del parto non sono più uscita e ho aspettato i primi segnali che hanno tardato a farsi vedere.
Fatta l'ecografia che ha confermato la vitalità dei piccoli, bisognava solo aspettare.
Inutile dire che l'ansia era dominante, spiavo Dolce e ogni suo più piccolo cambiamento, quando è iniziato il parto ne ero felice.
Sono nati vivi 5 piccolini, il sesto purtroppo è nato morto, ho cercato di rianimarlo ma non c'è stato nulla da fare.
I piccolini erano tutti vitali tranne uno che era molto più piccino dei suoi fratelli e che ho capito subito che era a rischio.
L'ho monitorato, gli ho anche dato del latte con il biberon ma faticava a mangiare e non cresceva come i suoi fratelli.
L'altro pomeriggio mi sono accorta che respirava a fatica, me lo sono preso tra le mani e l'ho coccolato e gli ho parlato per tutto il tempo che ha avuto, fino a che il suo cuoricino ha smesso di battere.
Un'altra piccola vita volata via, spero solo che abbia sentito che non era da sola, che io ero con lei.
Ciao piccola Principessina.

ZEUS DE LA SCIAMANA

 

Che dirti?
Che non passa anno che io possa dimenticare questa data?
Dopo tutto un compleanno va sempre ricordato e festeggiato.
Fa nulla se non ci sarà il festoso scambio di auguri, dell'abbraccio un pò imbarazzante.
Noi non eravamo quelle dell'abbraccio, ci sembrava superfluo, l'ho imparato dopo l'abbraccio.
L'ho imparato e fatto mio, ho imparato a dire " ti voglio bene" , ho capito che il dirlo non mi sminuiva, anzi...
Sono diventata grande senza abbracci e forse è per questo che ne sento la mancanza.
La mancanza dei tuoi abbracci mamma.
Mi mancano tantissimo perchè non so cosa e come sono, mi mancano le tue sconosciute carezze e si, i baci di mamma, so solo darli ai miei figli e moltiplicare a loro tutti gli abbracci che ho dentro.
Buon compleanno mamma.
Buon compleanno e scusa se ti stringo così forte da non lasciarti andare via mai...

...

Chester de la Sciamana, lui è un bellissimo patatone, ha 16 mesi e è intero, non spruzza e questo vuole dire che è un gatto equilibrato.

Lui vive sereno da e riceve tantissime coccole, insomma un gatto semplicemente felice e basta.

Grazie Franca.

 

 

 

COSMO DE LA SCIAMANA

 

Ritorni in posti che ti hanno vista bambina e cerchi le cose che hai impresse nel cuore.
Come sempre entri nel bosco salutandolo come un vecchio amico e ti rendi conto che anche lui è invecchiato.....
Cerchi il grande larice messo a sentinella su un piccolo avvallamento, da dove aggrappata a un suo lungo ramo tipo scimmia ti gettavi nel vuoto fiduciosa della tua forza da incosciente ma non c'è più.
Tanti alberi che erano i tuoi punti di riferimento non ci sono più....
Il sottobosco è diverso, caotico e irriconoscibile.
Alberi caduti per vecchiaia o per il gelo lasciati lì a marcire formano trincee quasi invalicabili.
Nell'aria si sente la stanchezza dell'estate e c'è già il silenzio dell'autunno, il bosco sembra respirare piano come se stesse recuperando forze.
Basta guardarsi attorno per vedere che come ogni anno c'è stata una guerra.
L'invasione degli umani dove tutto è permesso e nulla viene rispettato!
I tappeti del muschio verde sono stati divelti, dove andrà il Piccolo Popolo a ballare le sere di luna piena?
Tutto è stato quasi arato come se fossero stati dei cinghiali enormi, ma non esistono cinghiali a 1200 e più metri in montagna.
Cammini piano cercando i cerchi magici delle Fate, cerchi fatti dei " cucù " rossi, cerchi perfetti nei quali ti sdraiavi e ti sentivi protetta ma trovi soltanto funghi rotti, non tutti sanno cogliere quello che solo il cuore vede....
Cammini e il silenzio ti avvolge, respiri piano e per quasi un minuto il bosco ti regala lo spettacolo di uno scoiattolo fermo su un ramo di abete che guarda verso di te.... due esseri viventi e basta!
Anche l'acqua ha cambiato percorso.
Ricordi bene dove c'era l'acqua più limpida, in montagna tutta l'acqua è buona ma tu hai ricordi ben precisi e ti stupisci quando non trovi quella sorgente...
Come fa a sparire una sorgente?
Il vento soffia piano e fa cantare il bosco, è melodia pura e tu ne fai parte, certo, bisogna chiudere gli occhi e ignorare lo scempio dei rifiuti sparsi ovunque.
Con gli occhi chiusi si ritorna indietro e per un attimo ti concedi di essere ancora una bambina.
Quella bambina che entrava nel bosco parlando a voce muta. Quella bambina che abbracciava gli alberi dopo aver guardato bene attorno se non c'era nessuno.
Quella bambina strana e senza amiche ma che possedeva il mondo nei suoi libri.
Quella bambina che sognava senza sapere che cos'erano i sogni.
Forse sono rimasta ancora una bambina strana in fondo.....

...

Nausicaa de l'Ocean d'Amour con i suoi fantastici piccinini.

Domani avranno due settimane e tutti hanno superato i 200 gr, io li accarezzo tanto ma con dolcezza e lascio che imparino a conoscermi tramite l'odore e il tatto.

Ora hanno gli occhietti aperti e cercano di camminare, sono buffissimi.

Ho già fatto il primo trasloco rispettando le ansie della loro mamma, più di una volta siamo tornate al primo nido, Nausicaa me lo faceva capire prendendo delicatamente in bocca un piccolo e riportandolo al vecchio posto, allora io riportavo la cesta dove voleva lei.

Oggi ha capito che il sole fa bene per la crescita e ha accettato il "trasloco".

Non so ancora quanti maschietti o femminucce sono, non c'è fretta, l'importante è che crescano senza traumi.

Duccio, Elena un abbraccio, a fine mese programmiamo l'incontro con i vostri nipotini.

Un abbraccio speciale al super papà Ulisse de la Sciamana .

Ecco il nostro Don. Diego de la Sciamana.

Ora ha quattro mesi e è in piena crescita, figlio di due certosi di stazza grande diventerà sicuramente un gattone meraviglioso.

La sua mamma umana è molto contenta di averlo al suo fianco.

Ha un carattere docile e affettuoso, insomma un Sciamanino......

...

SPILLO DE LA SCIAMANA.

Spillino come lo chiamiamo noi in termini affettuosi ha più di tre anni e convive con la sua sorellina Milù e con la sua mamma umana.

Gattone pacifico e coccoloso, si lascia amare e a lui tutto va bene.

 

Il nostro Ulisse de la Sciamana è diventato papà per la prima volta.

Nausicaa de l'Ocean d'Amour anche lei primipera.

Da notare l'espressione del suo musetto, tanta serenità e amore per i suoi piccinini.

Tanta vita a voi tutti Grigioni bellissimi.

 

Duccio, Elena, questo è per i vostri ricordi.....

...

Eccolo in nostro Cheope de la Sciamana in modalità cacciatore...

Un gattone attento al suo fratellino umano e bravissimo nel farsi amare da tutti, un carattere meraviglioso e ogni ambiente è suo se ha la sua famiglia umana accanto.

Ora è al mare e si gode le sue vacanze e le coccole di tutti.

Bravo Cheope, sei straordinario in tutto.

Ulisse de la Sciamana da piccino picciò...

 

Era sabato e era giusto alzarsi un pò più tardi del solito pensava Laura mentre apriva le finestre per dare aria alla casa, subito la calura dell'estate e un clamore di voci l'avvolse.
Erano giorni e giorni che si viveva con il clima acceso, un'estate rovente come quest'anno si sarebbe ricordata a lungo, respirare era sudare...
Tese l'orecchio alle urla e come al solito erano i suoi vicini indiani, sospirò e iniziò a fare le sue cose.
Le urla aumentavano e diminuivano a secondo le stanze percorse dalle persone che erano impegnate in quella discussione ma restavano sempre altissime anche se Laura non ne comprendeva il linguaggio.
Ormai erano 4 anni che vivevano li accanto, all'inizio erano 4 coppie e diversi bambini ma ora Laura non saprebbe dire quante persone ci fossero in quella casa..
Le donne le vedeva spesso, avvolte nei loro sari, splendide come farfalle dai colori bellissimi, gli uomini si vedevano un pò meno impegnati a lavorare e poi c'erano i bambini.
Bambini che le sorridevano e che le buttavano tanti " ciao" a ripetizione.
Imparare i loro nomi era arduo, una pronuncia impossibile e poi il loro scappare via sempre.
Anche a scuola dovevano avere problemi, integrarsi non è cosa facile se alla fine non si vuole.
All'improvviso un suono fermò Laura, un colpo di bastone, un sverzata data su un corpo e il grido di dolore che lo segui la fece rabbrividire.
Non era la prima volta che intuiva questo, ma ora ne era sicura, si affacciò sulle scale e sbirciò verso la grande casa, gli uomini erano fuori, seduti sui gradini e dentro le donne.
Cose tra donne dicevano i loro occhi e la postura dei corpi, anche i bambini stavano accanto a loro quasi indifferenti a quello che stava succedendo in casa.
Le bambine erano dentro, forse quello che vedevano era un insegnamento, chissà.....
Laura immaginò la vecchia madre, la suocera che brandiva il bastone che poi lasciva cadere sul corpo sottomesso di una delle sue nuore, sapeva che era lei quella che teneva il potere in quella casa.
Le urla diventavano più contenute e i singhiozzi lontani come se qualcuno li soffocasse sotto a una coperta.
Laura rabbrividì, sapeva che non poteva fare nulla e questo la fece arrabbiare ancora di più.
Chiuse forte le finestre lasciando fuori tutto, urla, botte, lacrime e anche la sua voglia di imprecare.....

Ulisse de la Sciamana ora ha un anno

CLAYTON DE LA SCIAMANA

CAGLIOSTRO DE LA SCIAMANA

CHOPIN DE LA SCIAMANA

 

La vita ci regala emozioni immense.
Belle o brutte tutte ci danno un brivido che ci fa parteci dell'Universo.
Venerdì sera ho risposto al telefono, una voce calmissima mi ha chiesto se avevo un maschietto, una voce misurata come se facesse quasi fatica a parlare.
Non ho Grigioni da dare via ne maschi ne femmine ma quella voce mi dava un qualcosa che non potevo ignorare...
Ho iniziato a fare domande, scusandomi per la mia insistenza ma sentivo che c'era di più.
Così quella voce chiusa è esplosa in un pianto quasi fosse stato tenuto troppo a lungo chiuso nel cuore in agonia.
Laura mi ha confessato con voce colma di un dolore che conosco che la sua bambina, la sua Mirtilla il giorno dopo se ne sarebbe andata.
Mirtilla compagna della sua vita, Mirtilla la sua bambina adorata soffriva troppo e che la decisione era stata presa e che lei non riusciva nemmeno a pensare.
Mirtilla, 18 anni, un'anziana diremmo noi ma per Laura è la sua ragione di vita e basta, non può immaginare la vita senza di lei.
Mirtilla è sempre stata benissimo, solo che da qualche mese ha dei problemi, il suo cuore è stanco e la cosa è grave, molto grave al punto che nonostante le cure ormai per lei è un calvario anche solo respirare.
Laura me ne parla tra i singhiozzi e io la capisco tantissimo, mi spiace di non poterla aiutare, vorrei essere li con lei e abbracciarla, stare con lei in questo suo percorso ma forse sono troppo invadente....
Le dico di non avere fretta, di fare le cose con calma e poi di elaborare ll suo lutto, che se vuole posso indirizzarla da una persona che ha una femminuccia...
Laura dice che non vuole una femmina, le sembra di tradire Mirtilla, vuole un maschietto.
Chiudo il telefono con tanta pena ma chissà perchè salvo il numero...
Ieri mattina la voce di Laura era nella mia testa e alla fine l'ho chiamata, mi sentivo invadente ma quella voce mi chiamava.
Ha risposto. era in macchina e tra i singhiozzi mi ha detto che Mirtilla la sera prima ha avuto una crisi fortissima e lei ha chiamato il veterinario e l'hanno addormentata, che ora era diretta in Liguria dove avrebbe seppellito la sua bimba.
Quanto dolore può sopportare un cuore?
Tanto tantissimo e a volte cerchiamo delle medicine che possono funzionare e smettere di soffrire....
Stamattina verso le 10 mi ha chiamata Laura, mi ha detto che voleva una femmina, di dirgli dove doveva andare, era in macchina dalla mattina presto, ha visitato allevamenti ha visto gattini chiusi in gabbie e ha capito che voleva da subito un Grigione/a amato forse era la medicina migliore...
Ecco ora Laura ha Camilla, una piccolina amata da sempre e che gioca con lei, già si conoscono e stanno imparando a convivere.
Ora Mirtilla dorme sotto un  albero e ha passato il testimone a Camilla anche se forse sembrerà troppo presto sicuramente Laura si conosce e sa che questa era la soluzione più naturale.
Io voglio conoscere Laura, voglio abbracciarla e dirgli che non era sola, io ero con lei con tutto il mio cuore e il suo dolore era anche mio,
Buon Ponte Mirtilla, buona Vita Camilla...

...

CHARLOT DE LA SCIAMANA

CASPIAN DE LA SCIAMANA

CHOPIN DE LA SCIAMANA

CAGLIOSTRO DE LA SCIAMANA 

CLAYTON DE LA SCIAMANA

 

 

Certo che riconoscersi su un quadro dipinto su granito fa un certo effetto!
Eccomi qui a guardarmi, riconosco il vestitino di panno rosso che indossa quella bambina e conosco bene la malinconia che mi invade....
Ricordo perfettamente la foto che ha usato l'artista per il quadro, una foto che mi riporta a tantissimi anni fa.
Io allora ero una tredicenne, una ragazzina che aveva avuto in regalo un vestitino rosso smesso da un'altra più fortunata.
Dio come mi piaceva quel vestito così rosso!
Era un rosso papavero, e era di panno morbido, lo adoravo e stavo attentissima a non sciuparlo.
Tredici anni ma già avevo un sacco di responsabilità, allora nessuno si stupiva se si lavorava, era una cosa normale.
Anche essere una vice madre era normale, infatti nel quadro tengo in braccio la mia sorellina Roberta che aveva circa 2 anni e al mio fianco c'e Livio di tre, non era per gioco e se si, erano le mie bambole.
Bambole vive a cui io dovevo badare sempre, i loro bisogni venivano sempre prima dei miei.
La foto ferma un punto di quello che già ero, una bambina mai stata tale ma sempre girata verso altre priorità e a volte mi sentivo veramente stanca.
Stanca perchè sentivo l'esigenza di poter essere anch'io una bambina " normale" avere anch'io un'amica del cuore o altre stupidate se vogliamo...
Già, stupidate, ma chi aveva tempo per quelle?
Poi allora il bullismo era chiamato altro....
Si era ghettizzati solo per il fatto di essere poveri.
Si era presi in giro con crudeltà additando con scherno il mio vestito di panno rosso dicendo a tutti che mi era stato regalato perchè alla signorina benestante era venuto a noia....
Risatine a non finire e io che arrossivo ancora di più del mio 
bellissimo vestito rosso papavero che veniva così denigrato a straccio da buttare.
Ritrovarmi su quel quadro ha riportato a galla ricordi che credevo sepolti e anche vedere quel vestito mi ha fatto riflettere.
Ho lasciato li, ferma, quella bambina e me ne sono andata, ho cercato di essere migliore per me stessa e credo di esserci riuscita se ora posso guardala con tutta la tenerezza di una mamma.....

 

...

 

Stamattina c'è fresco, l'estate si avvia verso giorni più corti, l'ansia per le vacanze è al suo culmine, tutto deve essere all'impronta del dolce far nulla.

Si fa a gara a fotografarsi per dimostrare quanto ci stiamo divertendo, alla fine si perde anche il gusto dell'esserci nel momento.

Agosto è così, solo apparenza e basta.

Agosto è il mese degli eccessi, tutto può succedere, è tutta una musica portata al massimo volume, sembra solo un gran caos fatto per riempire giorni senza scopi se non il solo ordine, quello di divertirsi.

Per fortuna anche Agosto finisce e poi si rientra nella normalità.. si spera...

Buona giornata a noi, povera gente che ama ancora il silenzio, un buon libro, una cena con persone che si guardano negli occhi e che lascia in cellulare in un angolo, che guarda la luna e ne coglie tutta la sua bellezza e che ancora sa commuoversi.

Buona giornata.

CHOPIN DE LA SCIAMANA

CLAYTON DE LA SCIAMANA

CASPIAN DE LA SCIAMANA

CHARLOT DE LA SCIAMANA

CAGLIOSTRO DE LA SCIAMANA

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Perché a vent'anni è tutto ancora intero

perché a vent'anni è tutto chi lo sa

a vent'anni si è stupidi davvero

quante balle si ha in testa a quell'eta'

Oppure allora si era solo noi......

... e siamo sempre stati noi e basta!
Son passati 41 anni dal nostro si ma siamo rimasti uno nel cuore dell'altro.
Sinceramente per me non è stato un giorno "importante" era il solo modo per stare assieme giorno e notte e era quello che volevamo, tutto il resto non ci importava.
Nessuno avrebbe dato un soldino per la nostra storia, due pazzi che si conoscevano da soli 9 mesi, tu che mollavi l'università io lavoravo ma davo tutto in casa, due pazzi e basta.
La decisione di sposarci è venuta solo dopo tre mesi, era la soluzione più ovvia, la più fattibile... che pazzi...
Hai trovato un lavoro tacendo il fatto che eri diplomato, già, quello poteva essere un problema in certi ambienti ma ti hanno dato un posto di responsabilità, solo guardandoti si vedeva che eri un ragazzo responsabile.
Abbiamo affittato una casa e abbiamo pregato che ci lasciassero quei pochi mobili che c'erano...
Tre stanze che abbiamo dipinto con colori dell'arcobaleno, abbiamo creato un salotto con i sedili di automobili, fatto librerie con cubi di legno, perchè di libri a casa nostra ci sono sempre stati, compagni fedeli di ogni nostra epoca, sparsi ovunque, anche in bagno...
Comperato tappeti e dipinto damigiane con fiori che volavano e sempre con tanta musica attorno a noi.
Per noi era una casa magica, e all'epoca era diventata anche un passaggio obbligato per tutti i nostri amici, quante sere passate a parlare, a discutere, a cantare e a volte anche a piangere e urlare.
Quelle sere, quei ragazzi ormai persi in pagine che non ritrovo più..
Eravamo giovani e pieni di tantissimi sogni e speranze, nulla ci smontava.
Ricordo i tuoi primi stipendi, si correva a Brescia, sulle bancarelle, quanti libri che prendevamo, a volte era dura arrivare a fine mese, avevamo le mani bucate.... si, troppi libri allora come ora, non siamo cambiati poi molto.
Anno dopo anno, mano nella mano siamo andati avanti, abbiamo fatto tantissime cose ma sempre abbiamo messo noi due al primo posto.
Ci sono stati momenti durissimi e colmi di dolore ma sempre con la certezza dell'amore che abbiamo per noi, la paura di perderti è la sola cosa che mi fa tremare e che mi rende fragile ma cerco di non pensarci.
Certo che non mi rendi la vita facile, te ne vai a fare ferrate e a scalare montagne con il tuo cuore a metà, ovvio che non vengo con te, ti rovinerei tutto.
Lo sai che se potessi ti metterei sotto una campana di vetro, ma amare vuole dire accettare i bisogni dell'altro e so che tu ami fare quello che fai, però è dura, credimi.
Comunque siamo ancora qui dopo 41 anni a guardarci come allora, complici, amici e molto di più, che dirti amore mio?
Auguri, auguri a noi, auguri per altri 20 anni almeno e magari potremmo cercare le fedi di allora, nascoste in qualche cassetto e far finta che siamo sposini novelli, anelli mai portati ma che testimoniano con le date incise tutto il tempo trascorso ...

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DYLAN DE LA SCIAMANA

Chissà se esistono i compleanni lassù tra le stelle.... Mi piace pensare di si.... Saresti nonna bis e sicuramente ne saresti stata felice, la tua tenerezza con i bimbi era una cosa commovente. Sono quasi 15 anni che sei scappata via, prima o poi riuscirò a perdonarti, vedrai, ci riuscirò. Ho la tua voce dentro di me, ho il tuo sangue che scorre dentro di me, ho i tuoi dubbi e il tuo immenso dolore dentro di me. Riuscirò prima o poi a perdonarti, riuscirò a lasciarti andare e a non provare più dolore mentre ti vedo... mentre ti parlo con parole senza voce, vedrai mamma, riuscirò a sorridere soltanto mentre ti penso... Buon compleanno mamma, stai serena, va tutto bene, è solo che a volte mi manchi. Manchi nei ricordi, manchi nelle risate, nelle lacrime, manchi nell'aria e io ti cerco ancora, ma vedrai, riuscirò a lasciarti andare. Buon Compleanno e basta!

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CLAYTON DE LA SCIAMANA 

CHARLOT DE LA SCIAMANA 

 

 

CAGLIOSTRO DE LA SCIAMANA 

CASPIAN DE LA SCIAMANA 

CHOPIN DE LA SCIAMANA

 

QUESTO è ULISSE DE LA SCIAMANA,

Al 4 di Settembre avrà due mesi, ama fare le fusa e essere accarezzato, 

un vero Sciamanino come direbbe qualcuno.

ELORA DE LA SCIAMANA

 

Trovare l’equilibrio per vivere con serenità non è sempre facile per noi umani, se poi in famiglia ci sono anche dei pelosi le cose vanno ponderate con attenzione.

Ultimamente c’è disagio tra le mie Certose e devo risolvere la causa nel miglior modo possibile.

Elora è stupenda e io l’amo moltissimo ma ha un carattere fortissimo, insomma è un ALFA, una dominante, un capo.

Questo comporta che cerca di dominare sul gruppo, l’unica che lascia stare è Tiffany, forse sente la sua saggezza e la sua età, per lei non è un pericolo ma per le altre è tutta un’altra cosa….

Elora è mamma da 40 giorni e ho voluto che accanto a lei a seguirla in questo suo percorso ci fosse anche sua mamma, Bodi Dharma, certo, due cucciolate in contemporanea è follia ma dovevo farlo.

Insomma, in nursery ci sono due mamme con i loro cuccioli e per un mese tutto è andato a meraviglia, già mi lodavo da sola, illusa che sono….

Sono circa 10 giorni che l’equilibrio tra mamma e figlia si è rotto, Bodi Dharma come sente un piccolo lamentarsi parte per prima e attacca Elora la quale si mette sulla difensiva e tira fuori degli artigli da far paura.

Non so cosa sia successo, ipotizzo e basta, vedo che quando Bodi Dharma è fuori dalla nursery Elora gioca con i piccoli in maniera forte, ridiventa cucciola anche lei e ovviamente i piccoli gridano, non penso che gli faccia male ma certo un atterraggio con il suo peso deve essere “pesante”.

Fatto sta che Elora è sempre in cerca di coccole da sua mamma e che Bodi Dharma sta sulle sue e non la perdona.

La situazione è triste e sono giorni che cerco di appianare le cose ma i risultati non sono quelli sperati e la cosa peggiora se Elora esce.

Elora scarica tutto il suo disagio su le Grigione in libertà e è sempre una corsa a cercare di nascondere la più bistrattata, Zoe, la quale ormai ha capito e non vuole più essere rinchiusa in camera…

Sto usando tutti gli stratagemma che conosco ma la situazione è quella che è….

Elora dallo stress non ha più latte e mi fa pena il suo cercare amore da chiunque,

sicuramente troverò la soluzione ma deve essere quella giusta per lei in primis.

Sto analizzando tutte le opzioni possibili e immaginarie, io l’amo questa Grigiona speciale e vederla così mi fa male e basta.

 

 

ULISSE  DE  LA  SCIAMANA

La ragazza guardava fuori dal finestrino e si accorse che il paesaggio era cambiato.
La corriera stava arraccando su una strada in salita e guardando dal finestrino vide il lago giù in basso, di colpo capì che era sbagliato.
Lei doveva andare dove iniziava il lago, non su, in montagna.
Si alzò e con una certa apprensione lo fece presente all’autista del pulman.
L’uomo fu gentile e dopo una breve spiegazione fermò la corriera all’inizio di un viottolo che l’avrebbe portata alla frazione dove iniziava il lago.
Tina si avviò imprecando per il disguido e già pensando allo sguardo di disapprovazione della suocera.
Già, sua suocera, sentiva i suoi occhi che come spilli la trapassavano, sentiva il suo rifiuto per tutto ciò che la circondava e la frase “ non starei nemmeno dipinta qui” non lasciava nulla all’immaginazione.
L’aveva vista una volta sola, al suo matrimonio ma era bastato.
Matrimonio fatto in fretta e in furia, matrimonio riparatore si diceva allora.
Già, Tina era in dolce attesa anche se di dolce non c’era proprio nulla.
Ci aveva provato a darsi pugni sulla pancia, aveva saltato e risaltato ma l’alieno dentro di lei non era scappato.
A dire il vero, sembrava che facesse di tutto per non disturbare, niente nausee o voglie o stanchezza, anche la pancia non era aumentata, era come se si facesse piccolo piccolo e non volesse disturbare, chiedeva solo di nascere.
Tina incolpava l’alieno di tutto ciò e non le dava nessun permesso di essere felice dentro di lei, se lei doveva soffrire che lo facesse pure lui e basta.
Andare dalla suocera non era una bella idea e lo sapeva ma suo marito aveva tanto insistito, lui era all’estero a lavorare e lei doveva farsi conoscere dai suoi parenti, magari ne sarebbe scaturito un qualcosa di buono.
Tina rimuginava su queste cose e ancora una volta si dette un colpo sulla pancia quasi a chiamare in causa l’alieno, “ecco cosa mi fai fare, ecco cosa devo subire per causa tua”.
L’alieno non le rispose, cercava di stare fermo il più possibile e già grosse lacrime si mescolavano al liquido amniotico, già sapeva ancora prima di nascere che nulla sarebbe stato facile e quasi quasi si pentì della sua voglia di nascere.
Sarebbe stato facile morire, mollare tutto e tornare a essere solo energia e poi perché aveva scelto quella donna?
Cosa c’entrava lei con questa donna?
Si rannicchiò cercando di non sentire il tum tum del cuore della donna e si immerse in pensieri colorati e si avvolse dell’amore che aveva per se stessa e restò lì a cullarsi da sola……

MORGAN, MARVIN, CASPER e MERIDA de la SCIAMANA

 

Oggi è una giornata bellissima.
Oggi si percepisce che l'estate se ne sta andando.
Da sempre non mi piace Agosto, troppo caldo, troppo vuoto, troppo tutto.....
Un mese che non mi dice nulla se non la frenesia delle vacanze a tutti i costi, del divertimento fine a se stesso.
Un mese che tutti aspettano per buttarsi a fare in 15/20 giorni cose che hanno sognato per ben 11 mesi.
Oggi è una giornata quasi autunnale, bella e ventosa, miriadi di foglie già morte per la troppa calura dell'Agosto  volteggiano piano e danno il senso del tempo che va.
Agosto sfacciato e nudo di ogni valore si va a nascondere e ritornano le piccole cose fatte con la semplicità di un vivere vero, senza clamori o eccessi, finalmente!
Penso già al freddo anche se so che c'è ancora tempo.
Tempo per gustare il cambiamento dei giorni, del tepore delle coperte e del prepararsi al letargo invernale con libri e Grigi.
Già, loro, le mie bimbe belle, loro che stanno fuori a riempirsi di sole e vento, rincorrendo le foglie come folletti mai stanchi, adoro vederle così.
Ci sarà il tempo del divano e del lettone per mesi e mesi, quando il sole diventerà un amico da corteggiare ogni minuto, ci saranno giorni fatti solo di coccole e freddo.
Ci saranno storie dette solamente con occhi socchiusi, con mani affondate in pellicce grigio perla e  l'amore che corre nei corridoi dell'anima.
Ci sarà tempo del vivere piano e basta.
Benvenuto oggi, benvenuto e basta...

...

BRINA DE LA SCIAMANA E I SUOI BRININI

Ogni mattina ormai da 5 mesi me li vedo arrivare lungo il percorso vita del parco.
Ogni mattina verso le 6,30 sbucano da una via che fa angolo e di colpo me li trovo quasi a fianco.
A volte li vedo di spalle, a volte di fianco a volte ci guardiamo negli occhi.
Fantastico su di loro, una coppia anziana che cammina con la velocità che permette le loro stanche gambe.
Una coppia che ormai spio, ora la luce del mattino è avara e loro, come me, si sono spostati seguendo la luce.
Anche stamattina li aspettavo, guardavo il viale e a ogni giro li cercavo.
Lui alto, ancora dritto come una vecchia quercia, un bastone nella mano libera mentre l'altra è sempre stretta sulla mano della sua compagna di viaggio.
Lei piccina, a malpena gli arriva al cuore, lui ancora possente, lei minuta e fragile con un incurvamento verso terra ma quella mano che la sorregge non le permette l'inchino verso la caduta.
Li ho guardati a lungo, ogni mese, ogni giorno, ho costruito la loro vita, il loro essere, fa nulla se lo faccio in base a quello che vivo, quello che provo, mi vedo in loro.
Lui un Comandante, sempre pronto a sostenere la sua compagna, lei sempre pronta ad assecondarlo,
in fondo anche il fingere del bisogno è amore, bisogno di carezze e di parole, il camminare assieme sempre anche quando il sole diventa opaco, anche quando la vita ti dimentica lungo il sentiero smarrito.
Nel parco siamo un gruppo strano, fatto di persone che a malapena si salutano, c'è il nonno che si sente super giovane con una tuta aderente e ascellare, imbarazzante da vedere, ci sono le signore che girando recitano il Rosario, c'è la ragazza che corre come se stesse scappando alla morte e ci sono io che cammino.
Cammino e respiro quello che sento, guardo e ascolto cose che vibrano.
Ho provato tante volte a incontrare lo sguardo di quella coppia di anziani ma il loro sguardo sfuggiva, veramente cercavo quello di lei.
Lei ha sempre lo sguardo perso a metà, lei che mi sembrava la più ricettiva, sbagliavo.
Stamattina ho saputo, stamattina ho capito che la mano di suo marito era l'ancora a cui lei si aggrappava ma senza neppure saperlo.
Stamattina il mio sguardo ha vagato su di loro e quando ci siamo incrociati ho ripetuto il mio saluto, lui mi ha risposto ma lei no.
Lei è persa in strade che neppure suo marito conosce ma per questo lui la tiene stretta, non gli permette di smarrirsi di più.
Ogni mattina tenta di farla ritornare sui suoi passi ben sapendo che sarà una sconfitta.
Ogni giorno la prende per mano e non la lascia neppure riposare, la fa camminare e le parla in continuazione, non risponde a nulla e a nessuno, quello che conta è solo lei.
L'amore è questo e basta.
L'amore non conosce pietà, ti tira dentro e non ti molla, non permette a nessuna malattia di rubarti il cuore.
Nessuna malattia potrà vincere l'amore che io vedo, giorno dopo giorno richiamare da un pozzo una fragile donnina, fortunata lei, anche se non lo sa, fortunata lei ad avere accanto a se un amore così.......
Lei, che ogni giorno va più lontano con la mente, ogni giorno si dimentica un pò di più chi è.
Ogni giorno scorda un ricordo, la paura che si scordi anche di lui lo fa tremare.
Camminano camminano e intanto lui le racconta di loro, della loro vita e ora capisco il perchè a volte sbatte il bastone con furore sulla gamba.
Ora capisco anche le lacrime che vedo scorrere sulle guance di lei e che mi imbarazzano, faccio finta di non vedere ma sento quel dolore e mi fa male.
Mi fa male e dentro urlo, basterebbe poco, lo so, basterebbe solo il sapere che basta un attimo a capovolgere la nostra vita.
Allora viviamocela questa vita, semplicemente dando peso solo all'amore che portiamo dentro perchè è l'unica cosa che conta, sempre e ovunque e io ci credo, lo so che è così, ci credo e basta!

 

 

 

 BRINA DE LA SCIAMANA  E I SUOI PICCOLI

 

Una piccola riflessione su quello che mi è successo in questi giorni.
Ci sono persone che credono sia facile "allevare gatti" !
Facile e produttivo, vedono tanti euro e non gatti loro.
I gatti sono solo gatti e basta, un mezzo per poter avere soldi facili e non lavorare.
Certo, ci sono persone così, li trovi su ebay, ti vendono un gatto a 300 euro magari malato e senza pedigree.
A volte ti prendono i soldi e poi spariscono, vero Sebastiano?
A volte ti trovi tuo malgrado a fare pubblicità con foto tue, foto fatte da me, in casa mia e spacciate come loro da persone senza scrupoli.
Sicuramente non hanno gatti perchè altrimenti metterebbero le loro di foto, sono le truffe del web.
Io lo dico sempre, non sono una allevatrice, si alleva galline se vogliamo, o pecore ma non si può allevare gatti.
I gatti si amano e basta, l'ingrediente principale è questo, non li devi vedere come un mezzo per fare soldi, devi amarli e sentirli famiglia poi il tutto viene da se.
Venerdì mattina Brina ha iniziato il travaglio, ero serena, era la sua seconda gravidanza  e perciò credevo che tutto filasse giusto ma così non è stato.
Erano già 3 giorni che non mi muovevo da casa, le mie Grigie partoriscono sempre con me accanto, sono io che taglio il cordone ombelicale e  le aiuto, loro lo sanno e si fidano.
Dopo 12 ore e più ho capito che c'era qualcosa che non andava, pochissime contrazioni e poi più nulla.
Il parto di una gatta può durare parecchio, ma io sentivo che c'era un disagio.
ho chiamato il mio veterinario ma era via, ho iniziato a chiamare le varie cliniche della zona con i reperibili ma nessuno mi ha risposto.
Oramai erano le 10 di sera di venerdì 1 agosto, tempo di ferie e di chiusure.
Su internet ho cercato una clinica aperta con presenza e finalmente ne ho trovata una.
Contattato telefonicamente il medico e spiegato il caso siamo partiti.
Abbiamo attraversato la città e arrivati in clinica per prima cosa il veterinario mi ha spiegato che la visita e tutto il resto sarebbe costato il doppio perchè c'era tariffa notturna, a quel punto non mi interessava, volevo solo che aiutasse Brina.
Visita sommaria con il dubbio che i piccoli fossero morti, io sapevo che erano vivi, li avevo sempre sentiti muoversi.
Fatta una puntura di ossitocina per  vedere se il parto continuava da solo ma dopo mezz'ora ho pregato il medico di intervenire.
Preparazione per il taglio cesareo, ho accarezzato Brina che era spaventatissima e l'ho lasciata sul tavolo operatorio.
Verso l'una ho sentito il primo miagolio, ho aspettato un pò, poi ho chiesto se i piccoli erano tutti vivi, non avendo risposta sono entrata in sala operatoria.
Il medico scocciato mi ha detto che a quel punto potevo dare una mano e stimolare i piccoli che non erano vitali.
Li aveva messi in una arcella sotto una lampada, era un groviglio di corpicini freddi e bagnati.
Ho chiesto un phon per scaldarli e ho iniziato a "strapazzarli", intanto parlavo e li chiamavo, piano piano hanno iniziato a reagire, dopo circa una mezz'ora erano tutti e cinque vitali e urlanti.
Il veterinario finito con Brina voleva ricoverarla ma io per nulla al mondo l'avrei lasciata la, ho firmato la liberatoria e dopo aver pagato quasi uno stipendio mensile siamo tornati a casa.
Non ho dormito per due notti e ancora mi alzo molto spesso anche adesso,  Brina ha preso l'abitudine di portare una piccola sola in un altro posto e naturalmente Aquila urla e mi sveglia e io corro.
Ho deciso di lasciarla fare, avrà le sue ragioni ma li sto allattando ogni 2 ore così Brina è sollevata, ha poco latte e i bricconcelli si aggrappano alla ferita oppure scambiano gli avvallamenti per capezzoli e  succhiano la ferita.
Tutto questo è naturale e non mi pesa perchè amo moltissimo Brina e amo già i piccoli.
Ora ci sarà tempo per trovare le famiglie a queste nuove pulci, ma naturalmente dovranno essere persone che non metteranno al primo posto l'integrità del divano, come dico sempre se uno ama il divano più del gatto non può avere un mio pelosetto.
Ma la cosa bella è che attraverso i Grigini incontro persone straordinarie, isole, come le chiamo io, isole che si sfiorano e che si scambiano rispetto e affetto.
Questo non è allevare, questo è vivere e basta.

 

 

La notte è lunga e fa veramente paura se tutte le ombre si sono fatte veli che ti avvolgono cercando di soffocarti.
Questo pensava Lena, seduta su una poltroncina nella stanzetta d'ospedale davanti alla grande finestra, mentre il temporale sfogava finalmente la sua ira su quella parte del mondo.
I lampi illuminavano a tratti la stanza rendendo il colore bianco delle lenzuola pozze di luce intermittenti nelle quali il viso di suo fratello risaltava come un Cristo in croce.
Un corpo quasi scheletrico, legato quasi fosse un leone, tubicini dal quale passano speranze di vita.
Una vita al margine, da sempre, questo dicono i tuoni, scelte di una vita randagia e senza regole, ora c'è la resa dei conti.
Lena si sente fatta a strati, ogni velo che si toglie sono ricordi.
Le lacrime scivolano con  facilità su quegli anni fatti  di dolore famigliare, la mamma e il papà, andati, quanto dolore per questo figlio, di sicuro il più amato perché  il più fragile.
Quante speranze quando è nato, Lena si chiude le mani sul collo quasi a trattenere un singhiozzo, ricorda ancora le lacrime di suo padre, un maschio, era nato IL MASCHIO!
Ma quante lacrime ha visto poi con gli anni sul viso di suo padre per quel figlio, mai di gioia, solo di dolore.
Quante giustificazioni, quante colpe date a se stesso per trovare un motivo per continuare a dare ancora e sempre.
Lena guarda quel viso così simile a suo padre e si sente mamma di quel fratello così sfortunato.
Sicuramente ognuno fa la scelta di vivere come vuole, ma forse c'è chi è nato già predestinato, lo guarda e pensa al medico della rianimazione, alle sue parole.
- Suo fratello ha la mia età, la mia generazione ha fatto la guerra, una sporca guerra chiamata eroina, un esercito di ragazzi ne è morto, un esercito continua a morirne e con loro le loro famiglie...-
Già, anche le famiglie ne escono distrutte, non basta l'amore, a volte ci vuole di più....
I veli cadono uno a uno, Lena si sente vecchia e sola, si avvicina al letto e tenta una timida carezza, sa che l'accompagnerà fino a dove potrà..
La mano indugia su quel viso coperto di cerotti e dal respiro pesante, le dita raccolgono una lacrima scesa lungo la barba ispida, una lacrima solitaria o forse no.
Le piace pensare che siano mille le lacrime che scorrono dentro al cuore di questo uomo, purificandolo e rendendolo degno del perdono per accedere a un Paradiso se veramente esiste.....

...

ALLEVAMENTO AMATORIALE CON AFFISSO

GATTI CERTOSINO DE LA SCIAMANA

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DI SEGUITO GLI UNICI CONTATTI VALIDI

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Tutte le mie grigie e gli stalloni sono stati testati tramite prelievo ematico per il rene policistico (PKD Genetic Test) al laboratorio Vetogene di Milano, ecograficamente per HCM, ovviamente testati anche per FIV, FELV. Sono anche membro del Club del Certosino

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Perchè la mia veterinaria è meglio! La mia " dottora" è fantastica, sa parlare agli animali e ha un un lagotto, Ciccio, che accoglie tutti con delle coccole sfrenate e non è geloso di nessuno. Fare un giro in clinica è come andare a trovare dei carissimi amici, consigliato a mille a tutti quelli che abitano a Brescia e che hanno i miei Sciamanini/e. Grazie Ilaria e company, siete super!!!!!!


In ricordo della mia sempre Tiffany


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❤

Non ditemi che è solo un gatto...
Tu Tiffany mia sei molto di più, sei mia figlia, sei la sorellina di Mara, fai parte di noi e basta.
Non ditemi che è solo un gatto perchè se tutto il dolore che ho dentro ora diventasse freccia sareste morti all'istante!
Tu Tiffany mi sei dentro da sempre, da quando sei nata in un giorno importante, un 8 marzo del 2002.
Sono state le mie mani che ti hanno accolto in questo mondo, è stato il mio odore che hai sentito prima di quello della tua mamma, io ero sempre accanto a te e ci sarò per sempre!
Ti ha scelto Mara, chissà come mai ha scelto te nel mucchio dei sei piccoli urlanti grigini, ma sei stata tu da subito.
Eri l'unica con il fiocchetto ingombrante, eri quella amata e coccolata di più...
Sei stata per Mara la sua prima amica, per lei sei diventata bambola e nonna di capuccetto rosso, sei diventata principessa e strega.
Tu, straordinaria in tutto, umana fino a dormire allungata come me e Dario tra i nostri due cuscini e anche brontola se mi alzavo la notte e ti svegliavo.
Tu che a tutti hai regalato una testatina come a dare loro il permesso di accarezzarti.
Tu che eri il biglietto da visita di casa nostra, invadente fino a salire sul tavolo se avevamo ospiti ben sapendo che non ti avrei mai sgridato perchè non volevo offenderti davanti a persone non di famiglia.
Tu che tutti ti portano dentro, tutti sanno chi sei e come sei, sei la gatta più dolce, più vera e più nostra del mondo e basta.
Chi ha un mio Grigione ha anche te nei suoi ricordi, per te c'è sempre un pensiero, un sorriso, un filo che diventa amicizia correlato delle tue immagini, dalle tue fusa esagerate e dalla tua insistenza che a volte diventava invadenza.
Non ditemi che è solo un gatto, lei è Tiffany, mia figlia.
Abbiamo vissuto quasi 16 anni assieme e come figlia ti ho sempre messo al primo posto assieme a Mara, io sono sempre venuta dopo, io sono solo la vostra mamma, voi siete le mie principesse.
Anche nelle tue pochissime gravidanze come una figlia mi hai dato l'onore di esserci sempre, sorrido se ci penso, Tiffany, tu iniziavi a urlare ancora prima che iniziasse il travaglio.
Come una regina mi scodellavi i piccoli guardandomi con occhi pieni di dolore facendomi sentire in colpa, poi me li davi e basta, l'unico tuo compito era allattarli ma la mia presenza ti era necessaria.
Anche le notti le passavi nel lettone con i tuoi bambini, non c'era verso che tu stessi nella cesta, tu dovevi dormire con noi, tra di noi e ci portavi un piccolo per volta visto che noi lo rimettevamo nella cesta vicino al letto, tu allora ne prendevi un'altro e andavamo avanti fino a che sfiniti io e Dario ti accettavamo in toto, bimbi compresi.
Ricordo quelle notti passate sul bordo del letto, il dormire con un occhio aperto per la paura di schiacciare un bimbino, certo, l'unica a dormire alla grossa eri tu fiduciosa in noi... Dio che nostalgia di quelle notti....
Anche ora che non riesco nemmeno a vedere quello che scrivo da queste stupide lacrime ho già nostalgia di te, ora che riposi avvolta nella copertina rosa che ti piaceva tanto chiamo già Tiffany tutte le altre Grigie, che farò senza di te?
Sei stata bravissima come al solito, ci hai permesso di salutarti uno a uno, Mara è tornata a casa per te, ti ha chiamato con il vostro linguaggio e tu le sei andata incontro, stanca ma felice, ti sei lasciata pettinare e coccolare, vi siete salutate , vi siete date un arrivederci, lo so con certezza.
Anche Fabio ti ha salutato, con discrezione e da solo ma quando è uscito i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
Il papà che non riesce a metabolizzare il dolore e che lascia questo compito a me,ti ha accarezzata e sicuramente ringraziato per tutto quello che ci hai dato.
Io che in questi 4 giorni li ho vissuti con te, attorno a te.
Alla fine eri anche stufa di avermi tra i piedi, si sa, ognuno muore da solo ma io questo non te l'ho permesso, te ne sei andata con me, io c'ero e ti ho accarezzato, ti accarezzerò per sempre!
Tu non devi andare in nessun posto, sei già a casa e lo sarai per sempre!
Tu sei nei nostri cuori, hai solo cambiato forma, ora sei l'energia dei ricordi belli, sarai per sempre un sorriso e sarai per sempre la nostra Tiffany.
Non ditemi che era solo un gatto, lei è mia figlia e basta!

Ti prego Signore

 TI PREGO SIGNORE

KORA   15/12/2008----02/10/2022

Signore lo so che stai aspettando Kora, ma che te fai di una pit bull in paradiso?
Signore, anche sul Ponte dell'Arcobaleno non te la consiglio sai?
Signore, so che tu sai, ma quando sei sicuro che tutto va bene molli un pochino...
Signore, tu sai ma lasciami spiegarti del perchè forse è meglio che rimanga con noi.
Kora è una pit bull che ha sempre vissuto con i gatti e ha volte si crede un gatto (quando vuole coccole esagerate) ma lei odia i gatti (quelli fuori di casa nostra) .
Kora ama giocare con altri cani ma vuole essere sempre lei a decidere il come e il quanto, per questo non me la vedo sul Ponte dell'Arcobaleno, sai che scompiglio?
Kora è una gelosona, difficile per lei condividerci, non me la vedo proprio in Paradiso a sorridere a tutti.
Kora è solo nostra, si, lo so che l'abbiamo viziata, che l'abbiamo umanizzata troppo ma amarla non è costato niente sai?
A nostra difesa e sua ti posso dire che ha sofferto tanto, quanto male ha dovuto subire, non serve raccontarti, vero? Sai già tutto, ecco, noi abbiamo solo trasformato il suo dolore in Amore e credo sia stato il minimo.
Signore, capisci il perchè deve stare con noi?
Ho vissuto giorni, ore minuti e anni con lei, fa parte di me, tu sai quanta fatica mi costa anche buttare un paio di scarpe perchè ci sono tutti i passi che ho fatto, i pensieri che ho avuto, i dolori e le gioie, insomma la mia vita.
Come posso dirti Signore, ora è tua?
Oggi è tornata a casa in un'urna, abbiamo pianto ancora e ancora, so Signore che sei stato paziente, ci hai lasciato il tempo di metabolizzare ma questo tempo non ci basta sai?
Signore, non ci basterà il tempo della nostra vita per lasciarla andare definitivamente lo sappiamo, però possiamo fare un patto se vuoi.
Signore, lasciala con noi, verremo noi a portarla quando il nostro tempo finirà, ognuno di noi avrà un pò di Kora tra le mani e tutta nel cuore, che ne dici Signore?
Lasciala con noi fino a che avremo respiro grazie Signore....