TAPIS ROULANT
Si respira senza pensare, si vive così.... giorno dopo giorno.
Anni cuciti l'uno con l'altro dal filo del fare, a volte sono sfilacciati, stanchi e dolorosi ma continuiamo.
A volte ci fermiamo a riflettere e anche il pensare che possiamo decidere noi il finale ci da i brividi, ma perchè no? Siamo noi che viviamo.
Noi sempre noi, protagonisti del nulla o del tutto, la scelta è nostra.
Ci illudiamo di essere liberi e capaci di scelte, illusi o sciocchi, questo siamo.
Camminiamo su tapis roulant, chiusi in stanze create apposta per darci la parvenza di libertà, non chiediamo mai il perchè.
Le domande esigono risposte, meglio non sapere e continuare in sicurezza una vita già tracciata.
Non si esce a camminare sulla strada, troppa la paura del diverso e dell'ignoto.
Vivere e mettersi in discussione ogni attimo fa male, meglio stare su un tapis roulant e andare senza vedere ne sentire, basta avere quello che desideriamo.
Ci hanno ingabbiato in sogni che volevamo ma alla fine diventano incubi e basta, solo che non ne abbiamo la consapevolezza, continuiamo a camminare, a correre ma non sappiamo dove stiamo andando.
Non sappiamo più cercare un prato con fiori spontanei, anche i papaveri hanno imprigionato sui cigli di strade sporche di rifiuti.
Già, i papaveri, quelle splendide macchie rosse tra spighe bionde di grano, non ci sono più, non servono, sono inutili.
Inutili anche i sentimenti, il ritrovarsi bimbi a giocare in strade e piazze, hanno creato mostri per farci stare soli, attaccati a succhiare dogmi da un monitor.
Anche l'amore ha scadenza, sul tapis roulant non si cammina in due, lo si fa per un pò poi arrivano le gomitate dell'egoismo e dell'indifferenza e ecco che uno resta indietro e si perde.
Amore chiama Amore ma se non c'è il riscoprirsi ogni giorno, se non c'è il guardarsi negli occhi e la voglia di parlarsi tutto finisce e basta.
Restiamo soli sul tapis roulant, camminiamo alla velocità del nostro fare, a volte ci creiamo un avatar e con quello entriamo nel mondo virtuale, il peggio è che tante volte non ne usciamo più.
Abbiamo paura a relazionarci con persone vere, anche "gli amici" li troviamo attraverso il monitor, più sicuro e niente dolore o amore.
Andiamo avanti sul nostro tapis roulant incuranti che la vera vita è fuori, è il ritrovarsi e il guardarsi negli occhi, l'abbraccio vero di un amico, la carezza del "ti voglio bene" non il tvb della rete.
L'assaporare del passare delle stagioni, il freddo, il caldo, il vento che ti porta via i pensieri come le foglie strappate dai rami, il sentirsi vivi e partecipi di quello che veramente si fa.
Burattini sul tapis roulant ecco quello che siamo, incapaci di stare senza guide, greggi incanalati nei supermercati a consumare e consumare.
Frenetici e pomposi omuncoli sempre a sgomitare per essere primi sul tapis roulant del nulla.
Non amo stare sul tapis roulant, a volte scendo e lascio andare avanti chi vuole, sono sempre quella in fondo, cerco di prendere meno gomitate possibili e mi faccio piccina piccina, purtroppo so che non posso scendere per sempre.
Sul tapis roulant ci siamo tutti, però basterebbe averne la consapevolezza e questo diminuirebbe il suo potere,
anche sognare servirebbe a creare uno spiraglio di luce, un inizio a volte basta....