• ...benvenuti a voi che passate per questa mia casa, entrate in silenzio e con calma, sedetevi e ascoltate ogni respiro perso in ogni stanza,troverete solo serenità e bellezza fatta di cose vere e semplici.Una casa abitata da felini dagli occhi d'oro e dal manto argento-blu, il colore della luna piena d'agosto. Accarezzare un gatto, affondare il viso e aspirare il loro essere ci fa sentire la libertà cos'è.Il certosino è la sentinella dei nostri sogni, nessun incubo potrà introfularsi nel nostro sonno, e il risveglio sarà dolce come i suoi occhi che ci guardano con amore...
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RICORDANDO SISSI

 

BODI DHARMA CON I SUOI CUCCIOLI

 

 

    ….. LA STORIA DI SISSI ….

Abbiamo lasciato Sissi sotto il divano, ricordate?

Incavolata e affamata ma decisa a resistere ad oltranza! Ricordo bene il periodo, era verso la fine di Dicembre del 1996.

Dal 1 di Gennaio 97 sarei rimasta a casa dal lavoro, finalmente avrei fatto solo la mamma a tempo pieno, casalinga felice con mille interessi messi da parte durante gli anni lavorativi.

Ora guardando Sissi, pensavo con fiducia alla lotta che mi aspettava, contenta del tempo che potevo dedicargli per farmi accettare ed amare da lei.

Ricordo con piacere quelle ore, io seduta vicino al divano che le parlavo dolcemente, cercando di avvicinarmi con la ciotola del cibo, per poi fermarmi davanti al suo furioso soffiare e l’annaspare dei suoi artigli pronti a lasciarmi addosso il suo rifiuto.

Il cibo lasciato a distanza di sicurezza, la cassetta per i suoi bisogni in caldaia.

Durante il giorno non mangiava, quasi a dimostrarmi che non la “comperavo”, non andava neppure “in bagno”. Ma la notte!

Di notte protetta dall’oscurità mangiava, mangiava dosi industriali di crocchette e umido, e usava il bagno.

Se mi alzavo, incuriosita per vedere la sua reazione all’ambiente, immancabilmente vedevo i suoi occhi d’oro che mi fissavano indifferenti da sotto il divano.

Poi ho iniziato a dargli la pappa solo in mia presenza, parlandogli dolcemente allungavo la ciotola, le prime volte rispondeva soffiando e guardandomi con astio, poi piano piano si avvicinava al cibo, mangiava con gli occhi fissi nei miei, pronta a balzare sotto il suo rifugio al primo movimento sospetto!

Così per 40 giorni!

Ma ogni giorno che passava Sissi si avvicinava di più alla ciotola che io tenevo sempre più vicino a me.

Mangiava vicino, certo, ma non l’avevo mai sfiorata, i suoi occhi dicevano che non era pronta.

Non era pronta a lasciarsi alle spalle il suo passato, non si fidava di nessuno, ma io non riuscivo a lasciarla stare, lei era la “mia gatta”, no, di più, lei era me.

In Sissi ho trovato tante cose di me, nel suo modo di chiedere senza dirlo, il suo rannicchiarsi per prendere le coccole ad occhi chiusi, facendo finta di dormire, il suo “sorriso” nei momenti di solitudine che ci trovava felici di essere assieme.

Ecco che sto divagando, ma torniamo alla mia principessa.

La prima timida carezza è stata una conquista da Everest, sole io e lei, con quegli occhi che mi parlavano, mi chiedevano di non farla soffrire.

Era disposta a ritentare, ma solo con poche persone, ed io ero una di quelle.

Dovevo accettarla così, con quel suo carattere spigoloso, ho allungato la mano toccando il suo mantello d’argento e ho sentito la paura attraverso il suo corpo irrigidito.

Avrei voluto stringerla tra le braccia, accarezzarla e baciarla, ma sapevo che non potevo, era lei che stabiliva le regole, lei che dava il tempo.

Una cosa strana, non ha mai fatto le fusa, se a volte succedeva, si fermava spaventata e si guardava attorno quasi a cercare il colpevole. Per oggi basta, ora Sissi è fuori dal suo volontario esilio.

LA STORIA CONTINUA...

 

 

 

SISSI E DARIO

 

SISSI ... LA STORIA CONTINUA....

 

Mi sono fermata alla morte di Scimmia con la promessa " mai più gatti!" Una  promessa fatta a me stessa, per non dover più affrontare un dolore,  usando come paravento  i figli.

Dunque,  detto e fatto, alla richiesta sempre più pressante di Mara ad avere un micino, le porto a casa un coniglietto.

Una bellissima coniglietta dal colore argento con gli occhi neri, una meraviglia, subito battezzata da Mara; Luna.

Luna è dolce, ma è dolce solo con me e Dario, con Mara , no!

Con mia figlia sono liti e morsi, Luna non vuole starle  in braccio, non vuole le coccole, il suo obiettivo è morderla. Mara non vuole Luna, vuole un gatto, un peloso miagolante gatto!

Mi arrendo, ma ad una condizione, in casa entrerà soltanto un gatto dalla razza certosino! Non chiedetemi il perchè di questa mia scelta, forse pensavo all'impossibilità di trovarlo?

Mettiamo un annuncio sul un giornale " scambio la mia tartarughina con gatto certosino". Sicura del risultato negativo scordo l'annuncio nella speranza di una tregua.

Con mia grande sorpresa,  dopo pochi giorni un signore telefona, disposto allo scambio, prendiamo accordi, e il sabato successivo andiamo a casa sua.

L'impatto con questo signore è strano, lui con i gatti ci faceva le mostre, poi una tragedia famigliare fa si che tutta la famiglia si sgretoli, basta mostre, basta famiglia, basta tutto.

Anche i gatti sono lasciati da soli, il maschio muore sotto una macchina, la femmina chissà dov'è, anche l'unica cucciola rimasta è stata abbandonata a se stessa.

Questa micina sui 4/5 mesi vive allo stato selvatico, non si lascia avvicinare, io sono molto dubbiosa, sia del personaggio umano che mi sta spiegando il tutto, sia della gatta, rinchiusa in una gabbia rudimentale che ci soffia addosso guardandoci con odio.

Fatto sta che ce la portiamo a casa, lei nell'angolo più lontano da noi, è affamata, ma con una dignità degna di una regina respinge il cibo,  con occhi che parlano, che urlano di violenza e stenti.

La sera, al sicuro tra le mura di casa apriamo la gabbia, Dario munito di guanti da sci cerca di farla uscire, non l'avesse mai fatto!

Nonostante i guanti la micia è riuscita a morsicarlo, e di brutto.

Dario incavolato urla di aprirle la porta, "che vada dove  vuole", che lui una gatta così "non la vuole".

Intanto la micina si è ficcata sotto al divano, si vedono soltanto due enormi occhioni color ambra che luccicano di una paura che mi commuove, occhi che mi fanno sentire che è lei la "mia gatta".

Lei è la mia Sissi..... é una storia lunga, una storia che fa ancora male... scusate se mi ci vorrà un po' di tempo, forse sarà l'occasione per dirle addio, rielaborare un lutto che ancora non mi sono sentita di fare....

STORIA DI SISSI

 

 

 SISSI....

    .... un'altra storia ...

Questa è una storia che mi fa male  La vita di una gatta unica, speciale , la storia della mia Sissi. La racconterò a puntate, inizierò da così lontano che quando arriverò a lei, vi sembrerà di vederla e conoscerla attraverso l’amore che ho per lei ….. Come una fiaba iniziò …. Tanti anni fa in una casa normale, abitata da una famiglia comune, vivevano in armonia gli umani, una gracula religiosa, chiamata Merlino e una gatta siamese dal buffo nome, Scimmia. Perché avesse quel nome bastava conoscerla, buffa era la prima parola che saltava in mente, buffa e strana.  Non pensate che lei fosse una gatta “normale” nemmeno per sogno! Era una gatta possessiva, amava me e mio marito, ma mio figlio, nato dopo di lei no, proprio non lo sopportava! La convivenza andava avanti tra graffi e pianti, con  gatta e  figlio separati a viva forza, il problema era che a vincere era sempre Scimmia! Poi la svolta, nel 1991 nasce Mara, già preparati al peggio, cerchiamo soluzioni ancora prima del fatidico “primo incontro”. Scimmia diventa una “sorvegliata speciale”, non può avvicinarsi a Mara, il lettone ormai è tabù, le coccole sono miste a urli terrorizzati al suo sempre cercare di “capire” chi è quell’esserino urlante che mi porta via tanto tempo! Una mattina la troviamo pacifica che dorme nella cesta con la bimba, eludendo i nostri sforzi ormai ridotti alla disperazione lei, la carognetta,  era riuscita nel suo intento! Amore a prima vista, mai visto una gatta così innamorata di un cucciolo d’uomo. La prima amica di mia figlia è stata una gatta, come pure il primo gioco, ho dei ricordi bellissimi riguardo a quelle due. Mara che “vestiva” Scimmia con i suoi indumenti, poi la metteva nella carrozzella delle bambole e la portava a spasso per tutta la via, uno spasso! Vivevano in simbiosi, Mara che cresceva e Scimmia che invecchiava.  Poi la natura fa il suo corso, a 15 anni un gatto è vecchio anche se per chi lo ama non vorrebbe mai perderlo.  Ricordo l’ultima sera, è venuta a “salutarmi” sul lettone, le ho fatto le coccole, ricordo stavo leggendo, dopo un po’ Dario mi chiama con una voce stupita, incredula,  dicendomi che Scimmia era morta. Era acciambellata nella sua cesta, una cesta rotonda, azzurra con dei disegni raffiguranti dei gatti, sembrava dormisse …. La mattina dopo, non c’è stato nemmeno bisogno di dirlo ai figli, lo “sapevano” già. Non mi sono mai chiesta il perché lo sapevano, forse il dolore è contagioso. Abbiamo pianto,  tutti, era venuta a mancare una di noi, anche la neve che quel giorno scendeva non portava gioia, era solo dolore e vuoto. Solo una decisione vedendo i figli soffrire così tanto e non poter fare nulla, anche noi eravamo un grumo di dolore, mai più, mai più gatti. Per oggi mi fermo qui, ricordando la mia Scimmia, vi confesso che ho le lacrime agli occhi …..

GRAFFI SUI RICORDI

 

CHAMUEL  E CAMELIA  DE  LA  SCIAMANA

 

 

Nadia si voltò di scatto alle urla che echeggiavano dietro di lei, ebbe solo la fugace visione di ragazzi che si rincorrevano lungo la pista ciclabile. Un ragazzino era rincorso da altri ragazzi urlanti e minacciosi, Nadia cercò un solo motivo per chiudere occhi e orecchie ma non ne trovò. Con passo veloce Nadia arrivò vicino al gruppo e si rese conto che stavano picchiando il ragazzino che era caduto a terra e si stava abbracciando per proteggersi da quei colpi che  arrivavano da tutte le parti. Ragazzi sui 12/13 anni, adolescenti, un branco di lupacchiotti in cerca di emozioni forti, bulli o biglie lanciati verso la vita, senza regole o paura, l'essere in tanti faceva la loro forza. Nadia ne prese uno per il braccio alzato per colpire e lo strattonò gridando un basta forte forte. Come per incanto ci fu silenzio, la sorpresa fu totale! Occhi cattivi e disincantati la fissarono e per un attimo lei ne ebbe paura, poi fu solo un fuggi fuggi, solo il ragazzino a terra continuava a singhiozzare. Nadia sentiva quel dolore e non vedeva più il ragazzo ma Danilo, un suo collega che un branco di lupi adulti aveva distrutto. Danilo che si lavava i piedi in continuazione, Danilo che alla fine era finito in psichiatria,  non era un ragazzino ma un uomo di 45 anni con una famiglia normale e con un lavoro quasi invidiabile. Un lavoro svolto in ospedale, posto pieno di sofferenze ma dove si nascondono tanti lupi in cerca di prede solo per soddisfare il bisogno di divertirsi, di emergere da giorni sempre uguali. Tutto iniziò in mensa con una frase banalissima, quando entrò Danilo quella sera (la sera pochi andavano in mensa) qualcuno disse : ma che puzza di piedi... Tutto qui, una frase buttata li e lasciata li come a riposarsi. Solo che quando Danilo entrava in una stanza era la solita frase che  sentiva dire, "ma che puzza di piedi", mai rivolta direttamente a lui ma il dubbio ormai si era fatto strada dentro lui. Danilo che iniziava a lavarsi i piedi in continuazione, che chiedeva a chi riteneva suo amico se i suoi piedi puzzassero. E nei reparti lo scherzo trovava sempre più seguaci, ormai non c'era posto dove Danilo poteva andare senza essere seguito da quella odiata domanda. A casa  era un inferno, anche la moglie che lavorava in ospedale era disperata e cercava aiuto,  Danilo accusava lei di non sapere fare il bucato, si lavava le calze lui stesso con i saponi più declamati dalla pubblicità, ma ormai  i suoi piedi ammorbavano il mondo. Lo "scherzo" andava avanti da mesi quando Danilo crollò, la disperazione non più arginata e sfociata in una sera di violenza verso se stesso e la sua famiglia. Un correre di autombulanze e di "amici", un TSO fatto per proteggerlo da se stesso. Quasi un mese passato in psichiatria e poi fiumi di  psicofarmaci e Danilo sempre a lavarsi i piedi fino ad avere piaghe da strofinamento. Tutto questo dolore perchè? A distanza di anni Nadia se lo chiede ancora mentre aiuta il ragazzino a togliersi la terra dai vestiti, lo guarda e istintivamente lo abbraccia. Lei sola sa che quell'abbraccio è per Danilo, è un condividere il dolore di tutti i Danilo che subiranno violenze psicologiche da lupi mascherati da uomini. Il ragazzino si lascia abbracciare e Nadia cerca di tamponare con la mano le lacrime che solcano il viso segnato da graffi ma che sotto le sue dita si apre al sorriso, ecco pensa, questo è un regalo splendido!

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Sono anche membro del Club del Certosino

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Perchè la mia veterinaria è meglio! La mia " dottora" è fantastica, sa parlare agli animali e ha un un lagotto, Ciccio, che accoglie tutti con delle coccole sfrenate e non è geloso di nessuno. Fare un giro in clinica è come andare a trovare dei carissimi amici, consigliato a mille a tutti quelli che abitano a Brescia e che hanno i miei Sciamanini/e. Grazie Ilaria e company, siete super!!!!!!


 TI PREGO SIGNORE

KORA   15/12/2008----02/10/2022

Signore lo so che stai aspettando Kora, ma che te fai di una pit bull in paradiso?
Signore, anche sul Ponte dell'Arcobaleno non te la consiglio sai?
Signore, so che tu sai, ma quando sei sicuro che tutto va bene molli un pochino...
Signore, tu sai ma lasciami spiegarti del perchè forse è meglio che rimanga con noi.
Kora è una pit bull che ha sempre vissuto con i gatti e ha volte si crede un gatto (quando vuole coccole esagerate) ma lei odia i gatti (quelli fuori di casa nostra) .
Kora ama giocare con altri cani ma vuole essere sempre lei a decidere il come e il quanto, per questo non me la vedo sul Ponte dell'Arcobaleno, sai che scompiglio?
Kora è una gelosona, difficile per lei condividerci, non me la vedo proprio in Paradiso a sorridere a tutti.
Kora è solo nostra, si, lo so che l'abbiamo viziata, che l'abbiamo umanizzata troppo ma amarla non è costato niente sai?
A nostra difesa e sua ti posso dire che ha sofferto tanto, quanto male ha dovuto subire, non serve raccontarti, vero? Sai già tutto, ecco, noi abbiamo solo trasformato il suo dolore in Amore e credo sia stato il minimo.
Signore, capisci il perchè deve stare con noi?
Ho vissuto giorni, ore minuti e anni con lei, fa parte di me, tu sai quanta fatica mi costa anche buttare un paio di scarpe perchè ci sono tutti i passi che ho fatto, i pensieri che ho avuto, i dolori e le gioie, insomma la mia vita.
Come posso dirti Signore, ora è tua?
Oggi è tornata a casa in un'urna, abbiamo pianto ancora e ancora, so Signore che sei stato paziente, ci hai lasciato il tempo di metabolizzare ma questo tempo non ci basta sai?
Signore, non ci basterà il tempo della nostra vita per lasciarla andare definitivamente lo sappiamo, però possiamo fare un patto se vuoi.
Signore, lasciala con noi, verremo noi a portarla quando il nostro tempo finirà, ognuno di noi avrà un pò di Kora tra le mani e tutta nel cuore, che ne dici Signore?
Lasciala con noi fino a che avremo respiro grazie Signore....

 

Foto

ELORA E BODI DHARMA DE LA SCIAMANA

 

Anche i "mister" amano i Sciamanini e sicuramente danno tanta energia in più! Giovannino Stroppa lo sa... meditate gente... meditate ...

 

TRE CUCCIOLI NATI DA BODI DHARMA E DA TANUS DI SANTA FIORA

 

BODI DHARMA

" Perle d'Ambra in uno scrigno di grigia bellezza "

 

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Chi conosce anche solo un pochino la razza certosina, una tra le razze feline naturali più antiche, sa che questi splendidi gatti fino al recentissimo passato – vi sono testimonianze ancora negli anni settanta e ottanta – sono stati incrociati con soggetti di altre razze come il British Shorthair, il Siamese e non ultimo il Persiano per svariati motivi come il rischio d’estinzione della razza (in tempo di guerra questi gatti venivano mangiati perché muscolosi e con il loro folto pelo doppio e lanoso s’imbottivano i cappotti), o la correzione ad un colore più intenso degli occhi, oppure ancora per evitare il rachitismo dovuto alla forte consanguineità dei soggetti. Proprio a causa dell’ibridazione con il Persiano non è raro trovare ancora oggi nelle cucciolate moderne un piccolo con pelo lungo invece che quello comune medio corto dato che ci sono ancora tanti riproduttori portatori del gene recessivo LH che non sono stati testati. Negli Stati Uniti, ad esempio, il gene recessivo portatore del pelo lungo è stato introdotto con Ixion de Guerveur nel 1973, un bel gatto portatore che veniva direttamente da Belle-Île-en-Mer, l’isola francese al largo della costa della Bretagna sulla quale le sorelle Léger negli anni ‘30 hanno incominciato a selezionare la razza Chartreux. Ixion era fratello di Ingrid de Guerveur, soggetto importante per il programma riproduttivo di Jean Simmonet, l’appassionato allevatore che col suo “Club du chat de Chartreux” ha salvato la razza certosina e ha fatto in modo che essa tornasse ad avere il suo standard riconosciuto e separato da quello del British Shorthair. Il gene recessivo del pelo lungo dunque non ha nulla a che vedere con malattie e nemmeno con riproduttori difettosi o che hanno problemi di salute, anzi, lo si può riscontrare con una certa frequenza anche nelle linee di sangue ritenute migliori per i motivi sopra descritti. Nulla è altresì ascrivibile all’allevatore a cui accade questa cosa non essendo ovviamente lui il responsabile per le scelte, spesso motivate, operate da altri cinquant’anni orsono. La moderna ricerca genetica ha evidenziato che il gene che determina il pelo lungo è di tipo recessivo e molto comune, quindi un gene debole, cioè che per avere un effetto visibile sull’aspetto del gatto (cucciolo a pelo lungo) deve essere portato e trasmesso da entrambe i genitori, ma proprio grazie alla sua debolezza può restare latente, dunque non visibile, per parecchie generazioni per poi palesarsi all’improvviso magari solo in un cucciolo di una cucciolata e non ogni volta che viene ripetuto lo stesso accoppiamento. Quindi, anche riproduttori con pelo in standard e di fenotipo corretto possono essere portatori del gene recessivo del pelo lungo (questo gene non è visibile, non si palesa, se presente da solo nel corredo cromosomico) e dato che esso non si manifesta con regolarità matematica ad ogni cucciolata anche dello stesso accoppiamento per scoprirlo è necessario fare analizzare un campione di sangue del gatto. Fortunatamente ad oggi – impensabile negli anni ‘70 – è possibile sottoporre i propri riproduttori ad un’analisi specifica e affidabile, seppure ancora costosa e non disponibile in tutti i laboratori, per verificare se e quali soggetti sono portatori del gene recessivo del pelo lungo; purtroppo però sembrano essere ancora pochi gli allevatori che ricorrono a questa buona pratica prima di vendere o di acquistare un cucciolo a scopi riproduttivi. Per quanto riguarda l’aspetto fisico, cioè il fenotipo, del cucciolo a pelo lungo, quindi il soggetto generato da due riproduttori portatori del gene recessivo del pelo lungo che fisicamente non si differenziano da quelli non portatori, è stato spesso notato che questi cuccioli fino dalla giovane età hanno sembianze un po’ differenti rispetto agli altri cuccioli Chartreux: spesso appaiono più sviluppati, più grandi e il loro pelo al tatto risulta un po’ più morbido e liscio del solito restando anche visibilmente più sollevato dal corpo. Talvolta anche il pelo attorno al muso è più lungo e sporgente verso le estremità delle guance; si nota anche una certa differenza del pelo delle orecchie e di quello sul ventre che risulta essere con “ciuffi” più lunghi del solito. Talvolta il pelo di questi cuccioli ricorda quello del Main Coon, in altri soggetti è soffice come quello del Persiano. Mentre è difficile riconoscere con solo l’aiuto dei nostri sensi un cucciolo solo portatore di questo gene recessivo per i motivi fino a qui ampiamente illustrati. Tutto ciò premesso è evidente che non sia cosa poi tanto rara trovare ai nostri giorni un cucciolo di certosino a pelo lungo, è palese altresì che non sia una malattia e nemmeno un evento ricercato dall’allevatore. Dunque, solo allevatori limitati o critici azzeccagarbugli potrebbero pensare di nascondere, vergognarsi, o peggio ancora biasimare, cucciolini nati accidentalmente col pelo lungo derivanti da scelte operate da altri in un passato non recente. E solo un allevatore miope deciderebbe di procedere con la sterilizzazione insensata di tutti i soggetti portatori del gene recessivo a pelo lungo contribuendo così a un’elevata perdita di diversità genetica che già ora purtroppo scarseggia. La strada più corretta da incoraggiare sembrerebbe essere proprio quella della Selezione mirata testando innanzitutto i riproduttori e poi la prole ed inserendo nel programma riproduttivo d’allevamento i cuccioli non portatori del gene contribuendo così responsabilmente al mantenimento e progresso della razza. P.S.: la diversità genetica è rappresentata dalle differenze nel DNA tra un soggetto e l’altro all’interno della specie. Esse sono ereditate e si accumulano con quelle prodotte nelle generazioni precedenti creando appunto la diversità genetica di una specie che è il punto cardine su cui si fonda il progredire e la non estinzione della specie stessa. Infatti, se il numero dei soggetti costituenti la specie diviene troppo basso si assiste al fenomeno di inbreeding, cioè l’accoppiamento che vede coinvolti soggetti strettamente imparentati, con conseguente perdita di variabilità genetica ed esposizione della specie a rischi di accumulo di malattie ereditarie e di estinzione. Scritto da Ingrid Dall’Ora Titolare dell’Allevamento per la selezione della razza Chartreux DalTista. Articolo pubblicato in data 07.10.2020 sulla pagina italiana di Wikipedia sotto la voce Certosino (gatto).

Di questi tempi...

Di questi tempi ho cercato di mettere in sicurezza più che potevo la mia casa, ovviamente sempre un'igiene costante e in più ho aggiunto un depuratore d'aria e un generatore di ozono. Il depuratore d'aria rimuove le particelle ultrasottili fino a 0.02 ( 125 volte più piccole di PM 2.5 ) il 99.9 x cento dei comuni allergeni e il 99.9 x cento dei batteri, fino a qui va benissimo avendo in casa un asmatico. Il generatore di ozono lo utilizzo stanza per stanza, sterilizza da batteri, spore, virus, muffe e odori. Va benissimo anche per gli animali perchè fa morire parassiti, acari, pulci, tarme e protozoi. Tutte le mie Grigie vivono con me nel mio appartamento, niente giardino, nessuna gabbia, per cui è facilissimo sterilizzare gli ambienti. Ho predisposto calzari e disinfettante per chi verrà a conoscere i miei Sciamanini... si, ce la possiamo fare, l'importante è si crederci ma attuare strategie che possono aiutare credo che sia meglio....

In ricordo della mia sempre Tiffany


♥️♥️♥️♥️♥️

❤

Non ditemi che è solo un gatto...
Tu Tiffany mia sei molto di più, sei mia figlia, sei la sorellina di Mara, fai parte di noi e basta.
Non ditemi che è solo un gatto perchè se tutto il dolore che ho dentro ora diventasse freccia sareste morti all'istante!
Tu Tiffany mi sei dentro da sempre, da quando sei nata in un giorno importante, un 8 marzo del 2002.
Sono state le mie mani che ti hanno accolto in questo mondo, è stato il mio odore che hai sentito prima di quello della tua mamma, io ero sempre accanto a te e ci sarò per sempre!
Ti ha scelto Mara, chissà come mai ha scelto te nel mucchio dei sei piccoli urlanti grigini, ma sei stata tu da subito.
Eri l'unica con il fiocchetto ingombrante, eri quella amata e coccolata di più...
Sei stata per Mara la sua prima amica, per lei sei diventata bambola e nonna di capuccetto rosso, sei diventata principessa e strega.
Tu, straordinaria in tutto, umana fino a dormire allungata come me e Dario tra i nostri due cuscini e anche brontola se mi alzavo la notte e ti svegliavo.
Tu che a tutti hai regalato una testatina come a dare loro il permesso di accarezzarti.
Tu che eri il biglietto da visita di casa nostra, invadente fino a salire sul tavolo se avevamo ospiti ben sapendo che non ti avrei mai sgridato perchè non volevo offenderti davanti a persone non di famiglia.
Tu che tutti ti portano dentro, tutti sanno chi sei e come sei, sei la gatta più dolce, più vera e più nostra del mondo e basta.
Chi ha un mio Grigione ha anche te nei suoi ricordi, per te c'è sempre un pensiero, un sorriso, un filo che diventa amicizia correlato delle tue immagini, dalle tue fusa esagerate e dalla tua insistenza che a volte diventava invadenza.
Non ditemi che è solo un gatto, lei è Tiffany, mia figlia.
Abbiamo vissuto quasi 16 anni assieme e come figlia ti ho sempre messo al primo posto assieme a Mara, io sono sempre venuta dopo, io sono solo la vostra mamma, voi siete le mie principesse.
Anche nelle tue pochissime gravidanze come una figlia mi hai dato l'onore di esserci sempre, sorrido se ci penso, Tiffany, tu iniziavi a urlare ancora prima che iniziasse il travaglio.
Come una regina mi scodellavi i piccoli guardandomi con occhi pieni di dolore facendomi sentire in colpa, poi me li davi e basta, l'unico tuo compito era allattarli ma la mia presenza ti era necessaria.
Anche le notti le passavi nel lettone con i tuoi bambini, non c'era verso che tu stessi nella cesta, tu dovevi dormire con noi, tra di noi e ci portavi un piccolo per volta visto che noi lo rimettevamo nella cesta vicino al letto, tu allora ne prendevi un'altro e andavamo avanti fino a che sfiniti io e Dario ti accettavamo in toto, bimbi compresi.
Ricordo quelle notti passate sul bordo del letto, il dormire con un occhio aperto per la paura di schiacciare un bimbino, certo, l'unica a dormire alla grossa eri tu fiduciosa in noi... Dio che nostalgia di quelle notti....
Anche ora che non riesco nemmeno a vedere quello che scrivo da queste stupide lacrime ho già nostalgia di te, ora che riposi avvolta nella copertina rosa che ti piaceva tanto chiamo già Tiffany tutte le altre Grigie, che farò senza di te?
Sei stata bravissima come al solito, ci hai permesso di salutarti uno a uno, Mara è tornata a casa per te, ti ha chiamato con il vostro linguaggio e tu le sei andata incontro, stanca ma felice, ti sei lasciata pettinare e coccolare, vi siete salutate , vi siete date un arrivederci, lo so con certezza.
Anche Fabio ti ha salutato, con discrezione e da solo ma quando è uscito i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
Il papà che non riesce a metabolizzare il dolore e che lascia questo compito a me,ti ha accarezzata e sicuramente ringraziato per tutto quello che ci hai dato.
Io che in questi 4 giorni li ho vissuti con te, attorno a te.
Alla fine eri anche stufa di avermi tra i piedi, si sa, ognuno muore da solo ma io questo non te l'ho permesso, te ne sei andata con me, io c'ero e ti ho accarezzato, ti accarezzerò per sempre!
Tu non devi andare in nessun posto, sei già a casa e lo sarai per sempre!
Tu sei nei nostri cuori, hai solo cambiato forma, ora sei l'energia dei ricordi belli, sarai per sempre un sorriso e sarai per sempre la nostra Tiffany.
Non ditemi che era solo un gatto, lei è mia figlia e basta!

Da sapere!

Quando si decide di acquistare un gattino da compagnia di razza è bene non farsi prendere dall’entusiasmo e dalla frenesia di avere subito un cucciolo da portare a casa ed effettuare invece una ricerca facendo particolarmente attenzione ad alcuni aspetti molto importanti onde EVITARE DI ESSERE TRUFFATI oltre che ASSICURARSI DI ACQUISTARE UN GATTINO SANO. Accertarsi sulla salute del cucciolo che si desidera acquistare vi eviterà dispendiose cure veterinarie in seguito.

DA CHI ACQUISTARE IL CUCCIOLO
Se volete comprare un cucciolo di razza è consigliabile cercare un allevamento “serio”. Non sostenete i negozi che vendono animali, perché i cuccioli che vedete dai negozianti sono cuccioli quasi certamente provenienti dal traffico d'animali oppure da pseudoallevamenti che producono cuccioli “in batteria” solo per essere venduti nei negozi ad un prezzo basso e siate cauti nei confronti di annunci su siti commerciali, in entrambi i casi potreste finire con un gattino malato e/o svezzato troppo presto. In ogni caso, contattate più di un allevatore prima di comprare un cucciolo e cercate un allevatore disponibile a fornirvi tutta la documentazione, le informazioni e le garanzie necessarie, parlate con lui anche di eventuali problemi di salute legati alla razza che vi interessa. Assicuratevi che siano stati effettuati tutti i test, genetici e non, sui genitori che il cucciolo sia stato sverminato e che abbia completato il ciclo delle prime vaccinazioni, che sia cresciuto con amore, in un luogo pulito e igienico e non in una gabbia. Se possibile, prima di acquistare un gattino, visitate l'allevamento e se intuite che qualcosa ''non va'' in un allevatore, cercatene altri.


QUANTO COSTA UN CUCCIOLO DI RAZZA?

Non è facile rispondere a questa domanda: dipende dalla razza (se è più o meno diffusa), dalla genealogia (il cucciolo potrebbe essere figlio di campioni e frutto di un lavoro di selezione in alta genealogia) e dall'allevatore. In genere in allevamento il prezzo di un cucciolo “da compagnia” può oscillare tra 600 e i 1.000 €.e. Acquistando il cucciolo da un privato la cifra può scendere, ma spesso i privati non presentano la stessa serietà degli allevatori ed è più facile trovare cuccioli che non abbiano tutte “le carte in regola”. Un acquisto dettato esclusivamente da una cifra allettante potrebbe non rivelarsi la scelta migliore, se tutto quello che avete risparmiato all'atto dell'acquisto lo dovete poi spendete in visite, esami ed interventi veterinari. Inoltre il costo di un gatto di razza non può essere determinato dalla presenza o meno del pedigree: il pedigree non ha un costo così elevato da giustificare dei prezzi bassi quando il gatto viene ceduto senza. Il costo reale del pedigree è di circa 15 -20 €.

CON PEDIGREE o SENZA?
Chi desidera un cucciolo da compagnia e non è interessato alla riproduzione o alle esposizioni feline, spesso ritiene che il pedigree sia inutile e in effetti, se il gatto verrà sterilizzato e passerà il resto della sua vita in casa, il pedigree “nella pratica” non servirà a niente. Va però ricordato che IL PEDIGREE È L'UNICO DOCUMENTO CHE ATTESTA CHE IL VOSTRO CUCCIOLO È DI RAZZA. Il pedigree è il certificato di iscrizione del gatto al Libro delle Origini (LO) di una determinata associazione felina. Questo significa che sul pedigree viene riportato l'albero genealogico del vostro gatto fino a molte generazioni indietro e viene così tenuta traccia della sua linea di sangue, pertanto solo il pedigree potrà garantirvi che il gattino appartenga realmente alla razza scelta. Se non avete alcuna preparazione specifica sulle razze feline potrebbero rifilarvi un meticcio spacciandolo per un gatto di razza. Acquistare un gatto con pedigree significa essere tutelati da eventuali truffe. E’ bene ricordare che per “gatto di razza” si intende un gatto in possesso di pedigree, pertanto chi promuove la vendita di cuccioli di razza senza pedigree infrange la legge italiana – Decreto Legge: DLG 529/1992 ART. 51 -

TEST DA RICHIEDERE
Per assicurarsi che il cucciolo che state acquistando sia sano, ci sono alcuni test che potete e dovete richiedere. Si tratta di test che vengono effettuati sui riproduttori, quindi validi per tutte le cucciolate: non vi è quindi la necessità di testare ciascun cucciolo se i genitori risultano negativi a tutti i test. Il test principale da richiedere è il FIV/FeLV. La FIV è in sostanza l'HIV dei gatti, mentre la FeLV è la leucemia felina. Sono patologie sostenute da virus trasmissibili da gatto a gatto, patologie incurabili e con prognosi infausta. Esistono poi delle patologie genetiche, come ad esempio la PKD nei Persiani e la HCM nei Maine Coon che colpiscono rispettivamente i reni e il cuore.