NEVE ASSASSINA
BRANDO DE LA SCIAMANA
La neve è bella, piace a tutti e ci fa tornare un pò bimbi, ma c'è neve e neve.
Ormai sappiamo in anticipo se pioverà, se ci sarà sole e anche se nevicherà, sono giorni che si aspettava la neve, ci hanno preparato bene i telegiornali e le notizie su internet.
Dunque quando ieri sono iniziate le notizie nessuno si è stupito, solo foto e anche delusione dove c'era solo pioggia.
Da me pioggia fitta fitta, una pausa verso mezzogiorno, 3/ 4 centimetri di neve e poi ancora acqua, la neve si era sciolta e sembrava che fosse fuggita altrove.
Verso le 11 di sera con l'abbassamento della temperatura ha iniziato a nevicare, falde larghe e pesanti, sono andata a letto con un pò di apprensione pensando a stamattina.
Questa mattina mi sono alzata come al solito per andare al parco a camminare, guardando dalla finestra lo spettacolo era magico.
Bianco e ancora bianco, neve a terra e neve che ancora scendeva copiosa, che bello!
Ho infilato gli scarponi da montagna e sono partita.
Appena mi sono incamminata sulla strada mi sono resa conto che era una neve cattiva.
Neve assassina!
C'è neve e neve, quella bella, leggera e farinosa e quella bagnata e pesante.
Questa è neve pericolosa, ci si affonda e è molto pesante, in montagna fa paura, è quella neve che ti butta giù i tetti.
Anche i bambini la conoscono, niente sagome di angeli con questa neve, niente battaglie di palle di neve, niente scivoloni con gli slittini niente di niente,
Sono arrivata al parco e ho avuto un tuffo al cuore, l'albero, il "mio" albero che a guardare da una certa prospettiva io ci vedevo il Cristo in croce era a terra, ho provato dolore, un amico era partito per il viaggio del nulla.
Anche gli alberi muoiono, ci sono tre tipi di morte per loro.
La morte più nobile anche per gli alberi è quella per vecchiaia, la più violenta è per mano di noi uomini e poi c'è una terza morte, quella del gelo e della neve.
Lo sanno bene chi vive in montagna, quando in primavera si entra nel bosco, giganti buttati in pose innaturali, a volte appoggiati ad alberi vicini, come se questi li avessero incoraggiati a non mollare.
Di solito sono i larici, alberi bellissimi che in autunno perdono gli aghi, lunghi rami che però fanno casa alla neve, gli abeti no, sugli abeti la neve scivola via, basta un tremito di vento e la neve fugge ma sui larici....
I larici, alberi lunghi, sempre alla ricerca del sole e flessibili ma in inverno è un'altra cosa.
Il gelo è padrone nel bosco d'inverno, gela il terreno, una crosta di ghiaccio, anche l'acqua scorre sotto caverne trasparenti e il larice è solo con i suoi lunghi rami pieni di neve.
Neve pesante, bagnata, che non cade e resta li, con il passare dei giorni ghiaccia e si fa ancora più pesante, alla fine tanti larici "scoppiano" , tronchi a metà che a guardare bene sembrano fratture esposte.
A questo pensavo stamattina mentre salutavo il "mio" albero Cristo, non era un larice ma è stata questa neve a ucciderlo, mi spiace tanto, oggi ho perso un amico e so che a ogni giro che farò in futuro lo cercherò con lo sguardo e per me lui ci sarà...
buon viaggio albero Cristo....