Era di Maggio, il mese più amato.
Maggio fatto di luce e di nuovi sogni.
Maggio pieno di aspettative odorose.
Maggio vissuto di sogno fatto di corsa lungo scale consumate da mille scarpe verso nuove vite.
Maggio mese delle spose bambine, di quelle che sognano principi azzurri...
Lei non era una di quelle, lo pensava mentre accarezzava camminando i ranuncoli, con un gesto rapido colse un nontiscordardime e sorrise.
Maggio per lei solo un mese come un altro e i suoi sogni non erano sui principi, non ci aveva mai creduto nelle favole.
Anche i libri che leggeva o che aveva letto parlavano di realtà e non di principesse e favole.
Certo, anche lei sapeva sognare ma non dimenticava mai che erano solo degli stupidi sogni e questo la teneva ben salda alla terra.
Così quando incontrò il ranocchio mai pensò che era un principe e lo ignorò.
Ignorò il suo gracchiare alla luna.
Ignorò la sua insistenza nel trovarsi sempre sulla sua via.
Ignorò ogni battuta delle sue amiche che decantavano la bellezza del ranocchio.
Ignorò ogni cosa del ragazzo che ogni giorno le mandava un nontiscordardime e alla fine restò sola non la sua realtà....