Ulisse de la Sciamana da piccino picciò...
Era sabato e era giusto alzarsi un pò più tardi del solito pensava Laura mentre apriva le finestre per dare aria alla casa, subito la calura dell'estate e un clamore di voci l'avvolse.
Erano giorni e giorni che si viveva con il clima acceso, un'estate rovente come quest'anno si sarebbe ricordata a lungo, respirare era sudare...
Tese l'orecchio alle urla e come al solito erano i suoi vicini indiani, sospirò e iniziò a fare le sue cose.
Le urla aumentavano e diminuivano a secondo le stanze percorse dalle persone che erano impegnate in quella discussione ma restavano sempre altissime anche se Laura non ne comprendeva il linguaggio.
Ormai erano 4 anni che vivevano li accanto, all'inizio erano 4 coppie e diversi bambini ma ora Laura non saprebbe dire quante persone ci fossero in quella casa..
Le donne le vedeva spesso, avvolte nei loro sari, splendide come farfalle dai colori bellissimi, gli uomini si vedevano un pò meno impegnati a lavorare e poi c'erano i bambini.
Bambini che le sorridevano e che le buttavano tanti " ciao" a ripetizione.
Imparare i loro nomi era arduo, una pronuncia impossibile e poi il loro scappare via sempre.
Anche a scuola dovevano avere problemi, integrarsi non è cosa facile se alla fine non si vuole.
All'improvviso un suono fermò Laura, un colpo di bastone, un sverzata data su un corpo e il grido di dolore che lo segui la fece rabbrividire.
Non era la prima volta che intuiva questo, ma ora ne era sicura, si affacciò sulle scale e sbirciò verso la grande casa, gli uomini erano fuori, seduti sui gradini e dentro le donne.
Cose tra donne dicevano i loro occhi e la postura dei corpi, anche i bambini stavano accanto a loro quasi indifferenti a quello che stava succedendo in casa.
Le bambine erano dentro, forse quello che vedevano era un insegnamento, chissà.....
Laura immaginò la vecchia madre, la suocera che brandiva il bastone che poi lasciva cadere sul corpo sottomesso di una delle sue nuore, sapeva che era lei quella che teneva il potere in quella casa.
Le urla diventavano più contenute e i singhiozzi lontani come se qualcuno li soffocasse sotto a una coperta.
Laura rabbrividì, sapeva che non poteva fare nulla e questo la fece arrabbiare ancora di più.
Chiuse forte le finestre lasciando fuori tutto, urla, botte, lacrime e anche la sua voglia di imprecare.....
Ulisse de la Sciamana ora ha un anno