Benvenuti a voi che passate per questa mia casa, l'allevamento de
I Certosini della Sciamana!

Lo so che questo sito è anomalo, lo so, abbinare al mio piccolissimo allevamento di gatti certosino i miei pensieri mi rende fragile...

Scrivere, buttare fuori le mie emozioni siano belle che brutte è uno scaricarsi che mi fa andare avanti anche se a volte è difficile come credo lo sia per tutti la vita. Scrivere, raccontare di me, dei miei Sciamanini mi rende serena, attraverso loro ho fatto amicizie che durano da anni, perchè si, sono ben 26 anni che convivo con questa splendida razza di Gatti Certosino e ogni cucciolata è rimasta nel mio cuore.

Chiedo venia a chi passerà a trovarmi, sicuramente troverà un sacco di errori ma anche tanta ma tanta bellezza nelle foto dei miei Sciamanini.
Le foto che sono su queste pagine di Certosino adulti sono tutte state mandate da chi li ha cresciuti e con i quali io resto sempre in contatto.

Per cui ricordatevi sempre che chi vuole un mio Sciamanino avrà anche me accanto. Grazie per avermi letto e ...... Gatti Certosino/ Sciamanini per sempre!!

 

"Guarda papà che belle mani bianche che hai..."
L'uomo si guardò le mani quasi con disgusto e con una voce appena percettibile rispose, "già,proprio belle".
In quelle parole c'era tutto il dispiacere del suo essere così, Anna lo capì e cercò di abbracciarlo ma il rifiuto che lesse negli occhi di suo padre la bloccò.
Anna guardò quel vecchio dalle rughe profonde e quasi non lo riconosceva tanto era cambiato.
Di suo padre lei aveva sempre ricordo di una persona attiva, sempre in movimento e sempre sporco.
Uno sporco antico che si insinuava nei solchi profondi del viso, in rughe che diventavano strade di sudore nero e non c'era nessuna acqua la sera a pulirle.
Rughe che aumentavano con il passare degli anni, mani sempre più callose e contorte, la barba spinosa era il terrore dei nipotini.
Anna sorrise al ricordo, forse l'unico gesto di un amore nascosto erano le "mignone", pochissimi ricordi di quando suo padre le faceva solletico, anzi, diciamo pure le scorticava le gote con la barba.
I nipoti rifuggivano il nonno per questa sua abitudine, scappavano dalle mani pesanti che non sapevano accarezzare e intanto in tempo volava...
Anna guardò la stanza d'ospedale pulita, tutta bianca e anonima e su quel letto suo padre, bianco anche lui.
Ci aveva pensato la malattia a farlo diventare bianco, le rughe erano sempre strade ma ora erano pulite, non c'era terra nascosta e le mani erano lisce.
Mani lisce e pallide, ora nessun filo si sarebbe strappato dall'abbraccio mai dato solo la stupida nostalgia di rivederlo ancora una volta sporco di terra e di sudore la fece sobbalzare.
 
 
Nostalgia che mi assale  questa mattina e che mi riporta a Te, oggi è il tuo compleanno, 92 anni, troppi vero? Fa nulla, ci sei, nei ricordi ci sei, Buon Compleanno, so che festeggerai con mamma, Antonietta e Livio. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
In questi giorni mi sento veramente discriminata.
Credo nella libertà di tutti, ognuno ha libero arbitrio e va rispettato.
Io non mi sono vaccinata ma non sono come si dice " una no vax" non ho fatto campagne pro e contro nessuno, ha fatto una scelta e per ben due anni e più mi sono isolata.
Non ho fatto nulla per fare o farmi del male, ho solo messo in atto tutti i comportamenti che ci volevano per salvaguardare la mia salute.
Tutto bene ma alla fine mi sono beccata il virus e anche in questo caso ho messo in atto tutto quello che mi poteva aiutare.
Non sono neppure corsa dal medico, è bastata una telefonata e i farmaci antinfiammatori me li sono pagati di tasca mia.
Certo, non è stata una passeggiata, il virus ha colpito duro nei miei punti deboli, le ossa e la pressione.
Ci ho messo quasi un mese prima di essere negativa ma alla fine ne sono uscita, stravolta ma ne sono uscita.
Veramente la stanchezza c'è ancora e fare i miei sei chilometri mattutini è quasi utopia ma non mollo, ogni mattina ci tento....
Alla fine ho ottenuto anch'io il tanto parlato Green Pass!
Veramente in 5 mesi non l'ho mai usato ma avendo ora in RSA una persona a me molto cara mi serviva.
Teniamo conto che questo documento si scarica dal fascicolo personale Sanitario, quindi è cosa ufficale, mooolto ufficiale.
Scaricato il famoso Gree Pass su cartaceo vado fiduciosa al cancello dell'RSA con maschera ffp2 come è giusto che ci voglia.
Ed ecco l'incongruenza, il pass è valido ma non posso entrare, ci vuole il tampone.
Ma come protesto, tutti le altre persone entrano solo con il pass, perchè io no?
La signora non riesce a darmi una spiegazione plausibile ma io non posso entrare, non ci sono Santi che tengono...
Alla fine il mistero è risolto, non sono vaccinata, chi ha "solo" il pass da guarigione non entra!
Incredibile, io che ho fatto la malattia senza essere vaccinata e che qualsiasi studio dice che sono più protetta da anticorpi che il mio corpo riconosce più a lungo sono discriminata da leggi fatte veramente alla carlona, non ho parole.
Mi spiace tantissimo non avere avuto la possibilità di abbracciare per l'ultima volta mia zia, mi spiace, lei avrebbe portato come una messaggera il mio abbraccio a chi mi manca sempre.
Che dire?
Nulla.....
 
 
Nulla.....
...

Giuggiola ora sta bene, si coccola i sui bimbi che a vederla mi fa una tenerezza infinita.
Giuggiola è primipera e devo dire che mi ha fatto sudare con questo suo essere sempre avanti.
Mai avuto una Grigina che andasse in calore presto ma Giuggi ha sei mesi ululava e si rotolava a terra come una pazza tanto che temendo una piometra le ho dato la melatonina.
Con la melatonina sono riuscita a gestirla e lei è cresciuta bene, una bellissima gattona pronta a diventare mamma al tempo giusto.
La sua gravidanza è stata tranquilla, estate torrida ma Giuggila non ne ha sofferto.
A fine gravidanza le ho fatto fare una lastra per vedere quanti erano e stare più tranquilla, a dire dalle mie dottoresse 5/6 , tanti ho sospirato pregando che andasse tutto bene.
Certo che i piccoli si sono fatti pregare, non nascevano più, ero preoccupata ma vedendo Giuggi tranquilla mi dicevo che senza dubbio sbagliavo io i conti....
Tutto era pronto, dai pannicelli al glucosio, forbicine sterilizzate e guanti in lattice, la cesta parto era allestita già da una settimana.
Poi nel pomeriggio Giuggi ha iniziato e la notte l'abbiamo passata tra femmine, Dario è andato a dormire giù e ci ha lascito nel lettone e al miracolo della nascita da sole.
Un parto lungo lungo ma sereno, al primo cucciolo che è nato sparato fuori con tutta la placenta ho dovuto fare tutto io, Giuggiola era troppo scioccata, cercava di scappare dal dolore e da qull'esserino tutto bagnato.
Per il secondo c'è voluto più di un'ora e così per gli altri ma a ogni piccolo che nasceva Giuggiola prendeva consapevolezza di quello che stava succedendo.
L'istinto e la natura ha fatto si che tutto andasse bene, che i bimbi trovassero un caldo nido contro la pancia della loro mamma e tanto colostro.
Altra cosa che non mi era mai successo è che quando Giuggiola spingeva per dare alla luce un piccolo dalle mammelle uscisse il colostro, sicuramente perchè ha partorito oltre il termine mi sono detta visto anche il peso dei piccoli.
Un parto con 5 piccoli vitali e già pronti a fare guerra per succhiare dalla mammella più gonfia, una soddisfazione immensa per me e Giuggiola.
Ogni parto va a se, l'importante è che vada tutto bene e che non ti trovi tra le mani un cucciolo poco vitale e che nonostante i tuoi sforzi ti muoia tra le mani, quante lacrime ricordo..
Ma questa nascita è stata benedetta e vederli crescere giorno per giorno è bellissimo.
Buona vita piccoli stupendi Sciamanini !!!!

 

Ciao Kora, stai peggiorando giorno per giorno.
Ormai le zampe dietro non ti reggono quasi più, i muscoli sono quasi spariti.
Il tuo mastocitoma si è infiltrato nella coscia e ti sta togliendo poco a poco la forza, che pena vederti così...
Ti ricordi bella di mamma quando sei arrivata a casa nostra?
Eri una cucciola adorabile ma io non volevo ammetterlo subito, dopo tutto io non ti volevo.
Io sono una gattara, che me ne facevo di una pit bull?
Già il nome mi faceva paura, che faceva una feroce pit bull in una casa di gatti?
Già da subito mi hai dimostrato che eri bravissima, andavi a far pipì in fondo alla terrazza, proprio dove c'era lo scarico, ricordo ancora il tuo sguardo birichino, insomma come potevo non amarti?
Abbiamo imparato a conoscerci, tu hai capito che le Grigione andavano amate e non rincorse, hai imparato in fretta, a volte avevi gli stessi loro atteggiamenti, come potevo non amarti?
Ora ti guardo spossata, ti muovi pianissimo cercando una posizione comoda, so quanto soffri, lo conosco bene il dolore delle ossa, ci ho sempre convissuto da quando a 24 anni ho subito l'intervento di un'ernia discale, mica vero che si guarisce...
Ora non basta più la glucosamina, ne la condroitina ne l'artiglio del diavolo, ora ti ci vuole una pastiglia al giorno di antinfiammatorio, 40 mg, mica bricioline.
Il dolore c'è sempre ma mi sembra che tu ti lamenti di meno.
Già, sentire i tuoi lamenti mi fa male, tanto male, vorrei aiutarti di più ma non c'è il di più.
La zia Roby mi ha detto che sono un'egoista, che ti faccio soffrire e basta ma io non sono ancora pronta a darti una mano su quella strada, per ora prendo tempo.
Ho detto a Dario di parlare con Mara, insomma, almeno parlarne dobbiamo, anche se so che è impensabile pensare che saremo capaci di aiutarti ad andartene ma dobbiamo.
Mi sono data tre mesi di tempo, a dicembre vedremo com'è la situazione, magari tu mi farai un bellissimo regalo e ti addormenterai da sola, a ogni modo stai serena, ti addormenterai qui con noi, a casa tua sia che te ne andrai da sola sia che ti aiuterò io, promesso e tu sai che mamma mantiene sempre le promesse.

Herr Otto de la Sciamana

 

Ciao Alessandro, lasciami scriverti ancora una volta come facevamo sempre su WZ.
Una volta sola, prometto, scrivendo io butto fuori tutto il dolore che mi rimane impigliato dentro e che non mi permette di muovermi, sono brava sai a comprimerlo in camere stagne, poi tutto diventa più facile.
Sai che ero preoccupata del tuo silenzio, mi sono inventata mille motivi, eri in ferie dove il cellulare non prendeva, (strano però che non mi avessi avvisato ) magari ieri al concerto di Springsteen, (so che avevi preso un biglietto), oppure ti avevano rubato l cellulare...
Poi quel messaggio che ha chiarito tutto e che mi ha tolto definitivamente un carissimo amico.
Tu conosciuto perchè volevi un mio Sciamanino e che hai aspettato per averlo, tu che lo volevi uguale al tuo Filippo detto Pippo.
Pippo, quante cose so del tuo primo Grigione, la sua testardaggine e il suo amore per te che lo lasciavi libero e così è anche finito nel cemento fresco.
Lo volevi uguale a Pippo e sorrido leggendo i tuoi messaggi.
" finalmente sorrido di nuovo avendo un Grigio in casa"
Mi dicevi che Otto era uguale a Pippo in tutto, anche nel mangiare, eri felice felice.
Beh, a volte, più volte disperato.
Come quella volta che il nostro Otto è salito su un cedro del Libano e ci ha fatto quasi tre giorni in pieno Luglio, su a 14 metri di altezza e hai dovuto chiamare i vigili del fuoco i quali non hanno potuto fare nulla e così hai chiamato un climber.
Già, un climber, ma hai dovuto chiamare i carabinieri perchè i proprietari ormai stufi di tutto quel trambusto non volevano far entrare nessuno.
Certo che quando il giorno dopo mi hai chiamato sconsolato dicendomi che Otto era di nuovo sul cedro quasi sbottavo a dirti che allora te le cercavi, che diamine!
Ma no, tu volevi per Otto la consapevolezza del pericolo, dopo tutto Pippo l'aveva imparata a sue spese, volevi Otto libero per scelta anche se lo sapevi che era difficile.
Avete avuto 4 mesi per innamorarvi uno dell'altro, un amore fatto di parmigiano, di fettine di prosciutto di suddivisioni di pranzetti e di coccole rubate, quanto rispetto hai avuto Ale per il nostro Otto, saresti stato un bravo padre e te l'ho anche detto.
Un padre giusto, la ciabatta volava se Otto cercava di farsi le unghie sul divano ma avevi sempre una mezza carezza pronta per lasciargli un'altra possibilità.
Ora capisco che avevi ragione Tu, si Otto è uguale a Pippo!
Pippo ha scelto Otto per starti vicino e per portarti da lui.
So con certezza che Otto dormiva nel letto con Te e so che teneva la zampina allungata su di Te, mi piace pensare che non te ne sei andato da solo.
Mi fa piacere pensare che sia Otto che Pippo ti hanno aiutato a non avere paura dell'ignoto che ti stava inghiottendo, avevi due Guardiani accanto a te che ti amavano e che Tu amavi e sicuramente c'era tanta, tantissima Luce a rischiarare il tuo andare via.
Ciao amico mio, ti lascio qui sicura di trovarci un giorno, dopo tutto ne abbiamo ancora di cose da dirci....
 
 
 
 
...

In questi primi giorni di Settembre si sente che l'estate se ne sta andando, l'aria si è fatta più fresca (finalmente) si dorme senza clima ma con le finestre aperte e c'è chi cerca riparo in una ..... scatola.

Oppure c'è a chi basta soltanto la " sua "  copetina di sempre.

C'è chi gli basta stare appiccicato al suo umano per non sentire freddo.

E poi c'è chi adora quest'arietta frizzante e se la prende tutta...

Benvenuto Autunno !

 

 

 

 

Succede che le cose non vanno sempre come dovrebbero, succede purtroppo.
Succede che ti senti tanto in colpa da aspettare anni per metabolizzare la cosa ma dentro hai tanta di quella rabbia che fa paura anche a te e tutti i dubbi, i se e i ma sono lì a tormentarti....
Potevo prevedere cosa sarebbe successo?
Onestamente no, in genere voglio conoscere sempre le persone che prendono un mio Grigino, certo, ora con il covid non sempre è possibile.
Ricordo quel signore che voleva un mio Grigino è venuto 3 volte a vedere la cucciolata, ovviamente mi ha dato tutte le rassicurazioni che volevo.
Ovviamente il Grigione sarebbe stato tenuto in sicurezza, non sarebbe mai uscito, ovviamente sarebbe stato sterilizzato, ovviamente.... ovviamente.....
Partito il Grigino da subito ho difficoltà di comunicazione, pochissime foto e nessuna informazione, ma quando i bimbi stanno bene è quasi normale la cosa.
Passa un anno e chiedo se il Grigio è stato sterilizzato, la risposta non arriva, telefono più volte e alla fine risponde con una voce sulla difensiva mi dice che no, il gatto non è stato sterilizzato e che fa la vita beata del gatto libero la notte.
Beh, quasi ci si litiga al telefono, io gli dico i rischi che corre il Grigione e lui serafico mi dice che l'ha vaccinato contro la FelV, gli spiego che il vaccino non sempre va bene, ma lui nulla, mi sbatte giù il telefono.
Mi blocca su tutto, FB, WhatsApp, cellulare, dentro di me piango, immagino già come andrà a finire....
Passa un altro anno e ricevo una telefonata, è lui, la voce è pacata e mi chiede se immagino perchè lo chiamo.
Certo, gli rispondo, è morto il Grigio.
Lui sembra stupito e mi chiede come faccio a saperlo.
Come faccio?
Dentro di me sale una rabbia che faccio fatica a controllare ma riesco a chiedere solo se è finito sotto a una macchina.
Si mi risponde e tutto serafico mi chiede se ho cuccioli.
Vuole un altro cucciolo, buono come il Grigio.
Per un attimo mi manca la voce, la voglia di urlare è fortissima, faccio fatica perfino a respirare.
Ho le orecchie piene di suoni, di tante di quelle imprecazioni che si accavallano una sull'altra per dire a questo tipo quello che gli vorrei dare.
Riesco a estraniarmi il tempo necessario per dirgli che si, appena avrò una cucciolata lo avviserò, riesco a chiudere la telefonata.
Chiudo e mi sento schiacciata da un peso enorme, ho sbagliato a scegliere per un mio Grigino la persona e per questo lui è morto.
Un anno è passato e dire che ho metabolizzato la cosa non sarebbe vero, Grigio sarà sempre un dolore che mi porterò dentro, una mia mancanza, spero che lui riesca a perdonarmi, noi umani sappiamo mentire bene...
 
 
 
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Monica nascosta nell'orto, tra i bastoni dove i fagioli si arrampicavano ormai maturi e esposti al sole senza quasi più le foglie a proteggerli ascoltava i due uomini parlare...
Seduti sulla panchina davanti a casa guardavano davanti a loro, le parole arrivavano distintamente al suo orecchio nel dialetto che lei ben conosceva.
Monica guardava suo padre e suo zio parlare dei loro mali, sembravano che facessero a gara per dire chi era più malato, chi aveva più dolore, per un attimo si permise di sorridere ma solo per un attimo.
Certo, la mattina quando aveva ricevuto la telefonata di suo padre ne era rimasta sconvolta, ecco, il segno era arrivato!
Suo padre che dopo la radio sembrava stare benino, suo padre che aveva sorpreso tutti e riusciva a gestire un'estate scappando in montagna e che anche ora era andato al suo paese, al suo lago, insomma forse le cose sarebbero andate bene dopotutto.
Invece no, la voce di suo padre al telefono, "mi spiace ma non riesco più a camminare, mi devi venire a prendere".
Nel pomeriggio si era fatta accompagnare su da un'amica, suo padre l'aspettava dolorante ma non vinto e con una voce che non ammetteva reppliche le aveva ordinato di raccogliere i fagioli.
Così si trovò nascosta a spiarli, due vecchi, no, non si è vecchi a 72 anni, non ancora, due uomini che avevano sempre lavorato duro, lavorato di braccia, dove l'odore del sudore era la cosa più famigliare che conoscevano.
Li guardò parlarsi con un pudore che non permetteva nemmeno di guardarsi negli occhi, sicuramente sapevano che era l'ultima volta che si vedevano, lo sapevano e si stavano dicendo addio.
Due vecchi, due fratelli, solo due anni li dividevano uno dall'altro ma avevano diviso tutto, ora parlavano dei loro tempi, ricordi e dolori, le loro parole erano fatte di sentimento, nessun rimpianto e anche le brevi risate sapevano di perdono.
Monica li ascolta e le lacrime scendono sull'anima, non ha fretta, raccoglie i fagioli uno a uno e lascia tutto il tempo ai due uomini di salutarsi.
Ora capisce l'estate di suo padre, il suo andare, è stato un addio a tutto quello che per lui era importante, era un addio a tutti senza dirlo a nessuno.
Quando suo padre è pronto partono, lui guarda la casa e saluta per l'ultima volta suo fratello il quale si asciuga piano il volto, forse è sudore o forse sono lacrime, ora non ha più importanza, si sono detti tutto.
Lungo la strada il silenzio li avvolge e poi quella voce dolce ....
" Vai piano per favore, fammi vedere ancora il lago".
 
 
 
 
 
 
 

sorriso.. Sciamanini

La Granda e l'Ocià sembravano sfidarsi in un duello fatto di sguardi e smorfie al capezzale dei bimbi malati.
A vederle dal di fuori della realtà del piccolo paesino di montagna la cosa era grottesca, due vecchie maestose nel loro essere così diverse da sembrare uscite da un libro di favole.
La Granda, appunto grande, lunga lunga e secca secca, le vesti le pendevano addosso e l'impressione era quella di vederla sbandare a ogni passo come se fosse la lunga gonna a dare la direzione del suo andare.
La Granda non era bella, era vecchia di viso ma i suoi capelli chiusi a crocchia erano neri come i licheni che si trovano sotto il ghiaccio ai margini gelati dei ruscelli di montagna.
Le sue mani lunghe e magre a volte quando stringeva il suo bastone sembravano artigli, le unghie sempre nere di terra ma le dita erano di un colore giallo dal suo raccogliere radici e dal suo " tabaccare".
Le gambe della Granda erano tabù, sempre coperte da spesse calze nere sia in estate che in inverno e ai piedi delle pianelle che spesso si scordava nei posti più impensati.
L'Ocià al contrario era piccola e larga, e cosa da mai dimenticare era anche zoppa e questo le dava un'autorità immensa nel paese.
L'Ocià poi aveva un occhio di vetro e tutto l'insieme dava alla sua figura una grandezza pari alla Granda.
Piccola e tonda, zoppicante e orba, appunto da qui il suo nome l'Ocià, i bambini appena la intravedevano scappavano perchè sapevano che li avrebbe fatto fare cose faticose.
L'Ocià aveva sempre cose da fare fare ai bambini, portagli la legna in casa, andare a prendere la panna su in malga, insomma era molto meglio evitarla.
Però se si stava male si chiama sempre la Granda e l'Ocià per non far torto a nessuna delle due e lì erano scintille...
Ormai si sapeva delle loro debolezze, dopo tutto erano anche umane, ognuna proponeva tutto e il contrario di tutto, ci voleva tempo perchè si mettessero d'accordo.
C'erano i loro rituali a cui nessuna delle due voleva rinunciare, dalle loro tasche immense uscivano sacchettini, odori e profumi, boccette piene di liquidi dai vari colori e durante tutto il tempo aspiravano furiosamente a turno il loro nauseabondo tabacco per poi starnutire come vulcani.
Quasi tutti i bambini le avevano avute almeno una volta al loro capezzale e sapevano come andavano le cose ma avevano anche la certezza del loro stare meglio nel giro di qualche ora.
A volte l'Ocià e la Granda sotterravano l'ascia di guerra e finivano nelle stalle d'inverno a lavorare la lana con il fuso e a raccontare storie di balli proibiti e la fine era sempre la solita.
Balli che facevano sognare con dame e cavalieri bellissimi peccato che alla fine si scopriva che avevano i piedi di capra....
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Nella foto si vede la mamma rondine che sta volando via dal nido dopo che aveva dato da mangiare ai suoi piccinini.

 

Ormai siamo alle porte dell'autunno.
Un autunno strano, anomalo come lo è tutto il resto che quasi quasi deventa normalità.
Un periodo caldo caldo che ha stravolto parecchie cose, certo, nell'aria si sente il cambiamento ma poi....
Nei campi i contadini stanno preparando per l'inverno e anche le foglie delle piante iniziano a colorarsi nonostante questo caldo afoso.
Quest'anno abbiamo deciso di dare una rinfrescata ai muri esterni della casa, dopo quarant'anni direi che è ora ma abbiamo aspettato.
Sotto il mio tetto ci sono da quarant'anni dei nidi di rondini, ben 7, sono aumentati negli anni e fanno parte della casa.
Le mie rondini arrivano ogni primavera e assisto alle loro lotte per i nidi, baruffe che durano dei giorni con le femmine dentro ai nidi e i maschi a brontolarsi fra loro, almeno io immagino così.
Alla fine il tutto si aggiusta e la natura fa il suo corso.
Ovviamente non si poteva programmane la tinteggiatura in estate, mai e poi mai voglio che i nidi siano distrutti così il tempo giusto sarebbe stato ora...
Tutto pronto, solo una cosa non va bene, un nido è ancora abitato...
Mai avuto a fine settembre rondinini con la testina fuori dal nido ad aspettare i genitori per il cibo, mai!
La cosa strana è che tutti gli altri nidi sono vuoti, solo uno è abitato e ovviamente i lavori non possono iniziare, non possono e basta!
Si rimanda di una settimana sperando che i piccolini volino via e ovviamente i nidi non verranno distrutti, dopo tutto ci sono da tanti anni come me....

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SCIAMANINI

A Luisa piaceva leggere, leggeva di tutto, non aveva importanza se la rivista fosse vecchia di giorni o anni, tutto era letto con attenzione.
Ora si poteva permettere di avere libri nuovi ma adorava andare nei mercatini dell'usato, tuffarsi nel reparto libri, sfogliare pagine e pagine solo per sentire il profumo della carta.
A volte trovava biglietti e anche foto, gli sembrava che il libro aspettasse solo lei per continuare a vivere, a dare emozioni e questo dava alla sua ricerca una magia unica.
Anche quel vecchio libro aveva un tesoro, un foglio con un disegno di bimbo, raffigurava degli alberi e dei bambini attorno, la scritta diceva,
" la festa degli alberi"
Luisa conosceva questa "festa" ne aveva un ricordo particolare chiuso dentro di lei...
Ripensò a quella mattina di primavera, ricordava ancora l'azzurro del giorno, l'aria frizzante e le prime rondini che sembravano seguire la fila dei bambini che accompagnati dalle maestre si snodavana su per la strada che portava al bosco.
Luisa stava in fondo alla fila, teneva d'occhio suo padre che con fatica li seguiva con un gerlo sulle spalle dove c'erano diverse piantine che poi gli alunni avrebbero piantato.
Suo padre che solo pochi mesi prima aveva avuto un incidente sul lavoro dove lavorava in nero.
Suo padre che facendo i conti ora aveva solo 38 anni ma lei lo vedeva già vecchio.
Suo padre di 38 anni già con 4 figli e il quinto in arrivo, faceva di tutto, lavoretti in paese e anche il boscaiolo e proprio mentre tagliava una pianta questa le era caduta addosso maciullandogli una gamba.
Luisa ricordava benissimo l'uscita dalla scuola quel giorno, la gente lungo la strada che gli diceva di suo padre, di come urlava come un matto mentre lo caricavano su un'auto per portarlo in ospedale.
Era passato l'autunno e l'inverno e ora suo padre camminava con un bastone ma eccolo lì, zoppicante e con un gerlo che seguiva piano il branco di alunni felici e urlanti.
Arrivarono a una raduna dove già il giorno prima, su ordine del Comune, suo padre aveva preparato le buche e iniziarono a piantare le giovani piantine con allegria e bravura.
Luisa ricordava anche la cassa contenente il pranzo al sacco che il Comune aveva regalato per l'occasione, due panini a testa con prosciutto e un succo di frutta.
Le maestre distribuirono i panini e ogni bimbo cercò un posto comodo e con chi stare per consumarli in tranquillità.
Luisa si avvicinò a suo padre che non aveva i panini e con fare naturale le diede un panino, lui non la guardò neppure, solo allungò la mano e lo prese poi lentamente se lo portò alla bocca girandosi come per nascondersi agli occhi delle due maestre che stavano guardano la scena impassibili ma con un sorrisetto idiota sul loro viso.
Luisa ancora non sapeva se la vergogna che aveva provato fosse per lei e suo padre o per quelle due insensibili maestre.
Ora a distanza di mezzo secolo e più capì con certezza che la vergogna era tutta per quelle due donne che avrebbero dovuto insegnare il rispetto, la generosità e si, anche l'umiltà a dei bambini, futuri uomini del nostro tempo.

 

Per quelli che mi telefonano e mi chiedono il costo di un Grigino senza nemmeno salutarmi o dirmi il loro nome.
Per quelli che mi scrivono con le domande puntate come se fosse una lista spesa e chiudono con un " aspetto al più presto le risposte".
Guardate questa foto e riflettete ..
Credete che sia facile per me separarmi da loro?
Credete che io potrei spedirli come fossero oggetti senza valore?
No, io non spedisco, mi spiace, non sono Amazon.
Non li porto da nessuno io, non li accompagno in nessuna nuova casa.
Se volete un mio Sciamanino/a dovete venire voi a conoscere noi.
Voglio conoscervi prima se possibile, guardarvi negli occhi e spiegarvi come sono le mie Grigie, voglio vedervi emozionarvi davanti ai Grigini e capire che siete le persone "giuste".
Lo so, sarà un percorso lungo, se avete fretta non ci sono problemi, andate pure altrove.
Magari vi porteranno a casa un Grigino proprio come fosse un pacco, beh, oggi è più facile così, vero?
No, da me è diverso, io voglio sapere molto, non sono invadente ma amo i miei piccolini, sapete ci vivo per tre mesi con loro, taglio io il cordone ombelicale quando nascono, il primo odore che memorizzano è il mio, alla fine dormono sul mio lettone, molte volte li allatto con il biberon e tutto ciò fa famiglia.
Famiglia vuole dire prendersi cura dei vari membri, vuole dire non mollare all'ultimo arrivato un Grigino/a .
Famiglia vuole dire avere un legame almeno per un pò di tempo e credo che leggendo questo mio Blog impastato di storie e di me ve ne sarete resi conto, tutte le foto che posto sono dei miei Sciamanini diventati adulti.
Foto che continuano a mandarmi chi li ha con loro, foto che mi arrivano giornalmente su whatsapp o messanger e che metto su istagram o facebook.
Tutto questo mi da l'opportunità di restare nelle loro vite e mi rende felice.
Se a voi tutto questo non importa, se volete solo un gatto e basta, si, allora si, cercate in rete e fatevelo portare a casa, magari costa anche meno, di sentimento sicuramente....

...

REBECCA DEL BORGO MATTO

 

Ci sono tante persone che non conosci, semplicemente amici su fb, Faccialibro ormai è di tutti ma poche sono le vere amicizie..
Ti ritrovi a scorrere nomi e ti fermi su avatar che ti sanno parlare.
Nomi che ti hanno dato un qualcosa di più del buongiorno o della buonasera.
Sono persone con cui hai "parlato" senza avere mai sentito la loro voce.
Persone che appunto dientro al nulla hanno condiviso con te tanto di loro.
Stamattina Faccialibro mi ha ricordato il tuo compleanno Roberta, è di più di un anno che scrivo solo io, tu non mi rispondi più....
Anche quest'anno ti ho mandato i miei auguri stupidi ma sapevo benissimo che non li avresti mai letti, però non avendo la certezza andava bene così.
Ma poi mi sono decisa e ho chiesto a una tua amica non sapendo chi era o se mi avrebbe letto.
La risposta è arrivata, Roberta, te ne sei andata già da più di un anno e leggendo i nostri scritti potrei dire anche quando.
Mi sento più sola e mi sembra stupido, sapevo la tua lotta e non sempre si vince ma tu sei la Guerriera che mai mollava.
Ciao Roberta e buon compleanno ovunque tu sia.

Eccoli qui, un mese oggi e già abituati alla lettiera e alla pappa, svezzamento iniziato presto perchè la loro mamma era in depressione post parto e con il veterinario c'e stata questa decisione.

Dolce li allatta sempre ma è meno stressata vedendo che i suoi bimbi non le si buttano addosso famelici.

 

 

Ecco la nostra Eloise de la Sciamana, unica femmina e unica con un nome.

Questo è il suo fratellino, ha il collarino azzurro e è particolarmente vivace.

Collarino giallo, molto coccolo, lo so, lo dico per tutti ma è solo la verità...

Collarino viola, patatino e basta!!!

ERYN DE LA SCIAMANA  con la sua amica del cuore TATA

Monica amava il silenzio, era un immergersi nel ventre materno.
Amava la sensazione dell'essere sola con se stessa senza spazio o tempo, sola e basta!
Ma non sempre il silenzio è muto, a volte è talmente assordante da farti urlare, pensava Monica mentre ondate di suoni entravano prepotenti dentro al suo piccolo mondo.
Infastidita cercò con lo sguardo tutto quel rumore/dolore che voleva entrare a violentarla e sapeva già che non aveva armi per proteggersi.
Questo era il suo dono/castigo, "sentire" il dolore altrui e nessuna barriera poteva aiutarla.
Monica con il tempo aveva imparato a proteggersi tra la folla, aveva imparato a canticchiare piano, pianissimo schermando così questo suo "dono/castigo" ma non sempre funzionava.
Bastava che una persona le passasse vicino e ondate del suo stare male le arrivavano come ondate, a volte erano singhiozzi urlati e basta.
Difficile andare oltre, con il tempo si era fatta più dura, si dava mille e mille ragioni ma il silenzio non l'aiutava più.
Il canticchiare a volte era un mantra, una preghiera che non sempre l'aiutava ma le dava una parvenza di serenità.

Ecco il nostro Don Diego de la Sciamana.

Questo Sciamanino farà 5 mesi al 9 settembre ma ha già tanto fascino.

Don Diego sta crescendo velocemente e bene e sicuramente diventerà una bellezza in tutti i sensi.

Orgogliosissima di te, bellissimo bimbo.

Grazie alla sua mamma umana per tutto l'amore con cui l'ha accolto.

Ecco la nostra Rea de la Sciamana, ora ha due anni e è uno splendore.

Rea è figlia di Elora de la Sciamana e di Yoko del Tango Blu, vive con noi e è una Grigia molto particolare.

Rea ama molto Kora, la nostra pit bull, si fa coccolare e non è raro trovarla tutta bagnata sotto le leccate possenti della cagnolona.

Lei come ti vede seduta ti si piazza davanti e si butta a pancia all'aria per farsi accarezzare.

 

 

 

 
 
 
Questo è Cheope, fratellino di Chester e di Calipso de la Sciamana.
Tutti e tre stanno crescendo bene.
Ricevo sempre molte foto e la loro bellezza mi commuove se penso a quanto erano piccoli.
Sono tante le tappe che si percorre prima di affidarli a mani sicure, tante le domande e le incertezze ma quando il risultato è questo....
Felice io e basta.
 
 

Ecco Chester, gatto amato e viziatissimo, la sua mamma umana lo adora e come ogni mamma previene anche i suoi desideri e questo lui l'ha capito e se ne approfitta.

Anche le coccole le elargisce con parsimonia, pensare che quando era da me era quello che ti chiamava in continuazione per essere accarezzato.

La sua mamma umana praticamente è alle sue dipendenze e lui sa come farle fare tutto quello che vuole.

Franca, secondo me dovresti fargli capire che se tu la regina e lui il suddito, però so che è difficile.... 

 

...
 
CALIPSO DE LA SCIAMANA
 
Mamma sei vecchia un pò....
Queste parole la ricorrevano da tutta una giornata pensò, mentre si specchiava.
L'immagine che vide le risultò estranea, come sempre.
Lo specchio le rimandò un viso che lei non conosceva, lei non era così e lo sapeva.
Lei era diversa, in che modo non lo avrebbe saputo dire.
Si avvicino di più allo specchio e sorrise trovando alla fine qualcosa che conosceva...
Le rughe, le sue rughe le appartenevano veramente.
Un viso estraneo percorso da piccole rughe, segni degli anni trascorsi della sua vita e che come graffi la segnavano.
C'erano le rughe dei giorni bui, quelli dove lei si era ranicchiata e fatta sasso per continuare a vivere.
Ma di più c'erano graffi che segnavano i giorni del sorriso e dell'abbraccio.
Linee e linee di sentieri percorsi da mille emozioni e di colori, sentimenti vissuti con la consapevolezza dell'oggi  incisi in piccoli segni che le davano quell'aria un pò infantile e saggia.
Si sorrise da sola, fa nulla se sono vecchia un pò, fa nulla se non mi riconosco nello specchio..
Io mi riconosco dentro e va bene così, anche tra mille e mille anni sarò ancora vento e pioggia, ancora neve e sole e ancora aquila e tutto quello che sono ora......
...

CHEOPE DE LA SCIAMANA,

5 mesi al 19 di settembre

 

Bjorn de la Sciamana e il suo fratellino diverso Castigo

 

Avere come amico/fratello un rettile può essere strano.
Sicuramente un micio e un Pogona non hanno nulla in comune e invece....
Invece Björn e Castigo convivono in una famiglia dove sono amati entrambi in eguale misura.
Certo i primi incontri sono stati di totale curiosità e poi indifferenza quasi a dire che proprio non ci stavano a vedersi.
Ma poi hanno realizzato che le cose non cambiavano, ogni giorno erano coccole per entrambi e hanno capito che l'amicizia era la solo cosa da costruire.
Ora si "guardano" si addomesticano a vicenda, c'è tempo per tutto tanto ognuno ha il suo spazio e non c'è mai invadenza.
Gli umani, quelli si che invadono in maniera sistematica con coccole e baci e a loro va bene così.
Buona vita Björn de la Sciamana e buona vita Castigo draghetto buonissimo.

Ricordo che Alessandra, la moglie di Giovannino Stroppa mi aveva confidato che suo marito aveva paura dei gatti e che sicuramente sarebbe stato difficile che tra i due ci fosse simpatia.

Mai previsione fu così sbagliata.

Duca e Giovanni si amano e basta.

 
 
BRYAN DE LA SCIAMANA
 
 
Piove e forte, il vento fa la sua parte creando un frastuono che fa quasi paura.
Guardo l'acqua che scorre come impazzita lungo la strada in piccoli vortici dove galleggia di tutto.
L'estate è finita veramente, finalmente.
Sorrido dentro di me quando realizzo l'assurdità che ho pensato.
Io che vorrei che questo mio tempo diventasse lento e un pò sciocco per darmi altre possibilità e di poterle vivere al meglio.
Non voglio avere fretta del passare del tempo, tanto quello va avanti sempre, con me o senza di me.
Però che bello l'Autunno, tempo più raccolto, tempo di famiglia e di notti avvolte in coperte che sanno di abbracci conosciuti e tranquilli.
L'Estate è una stagione sempre sopra le righe, sempre un pò umidiccia e pronta a esagerare in tutto.
Ora torneranno i colori colorati, le mille sfumature e così saranno i giorni, mille riflessi in mille bolle fatte solo per giocare all'oggi senza rimpianti per chi si è perso nel calore di un'Estate già dimenticata.
Mi accorgo che il vento è sparito, piove piano ... con dolcezza...
le nubi si aprono e il tenue colore di un arcolaleno rischiara un mondo diviso a metà..
Vero, dopo la pioggia prima o poi torna il sereno, bisogna solo credere in questo, avere la certezza e accettare il tutto.
L'unica cosa che si può fare è cercare di vivere con armonia ogni giorno perchè non saremo mai padroni del tempo, ne amici ne nemici.
Ben venuto Autunno.
 
 
 
 
 
 Cheope de la Sciamana
 
 
Finalmente l'estate stava lasciando il passo a giorni più brevi....
La sveglia segnava le sei e fuori era ancora buio, un buio tinto del bianco lattiginoso della luna piena.
Un chiarore magico, fatto di aloni chiari che a ogni minuto cambiava con la nascita del giorno.
Tutto il mondo era addormentato, anche gli uccellini sembravano spariti, solo qualche auto passava forte sulla strada come a dire che c'era ancora vita.
Michele non colse la bellezza del momento, lui era chiuso in una scatola di niente e non avrebbe più permesso a nessuno di fargli del male, non avrebbe più aperto a nessuno.
Prese la moto e si addentrò in sentieri che solo lui conosceva, fatti e rifatti tantissime volte da essere ormai cosa sua.
La moto sobbalzava e urlava in quella mattina quasi perfetta, chi lo vide si stupì del suo viso così vuoto...
In tanti lo videro, sentirono l'urlo della sua moto che chiedeva solo di essere fermata prima che fosse troppo tardi ma nessuno ne colse l'urgenza o se vogliamo la richiesta d'aiuto gettata verso un mondo indifferente.
Michele continuava a andare, chissà se cercava proprio quel posto dove si è fermato....
Chissà se conosceva quella pianta, proprio quella....
Michele, un ragazzo come tanti, deluso da una vita, la sua vita, nulla era mai abbastanza per essere quello che lui voleva e alla fine ha deciso di andarsene.
L'hanno trovato appeso a un ramo della enorme pianta che troneggiava sul monte, un braccio teso verso l'alto come a prendere il ramo che era sopra di lui, come se alla fine si fosse pentito del suo gesto e avesse deciso di darsi un'altra opportunità.
Peccato che la vita non gli abbia regalato un'altra opportunità, che dolore sapere questo...
Prendere una decisione così drastica per poi capire che la vita va vissuta sempre, chissà cosa avrà pensato mentre moriva....
Anche stamattina c'era la luna e c'era silenzio, solo il rumore di una moto sulla strada.. chissà perchè ho pensato a te Michele, sono anni che non ti pensavo, ecco, per un attimo ho rivisto il tuo viso e la tua risata è tornata dentro al mio cuore...
 
...

Questo in primo piano con il collarino arancio è Ulisse, poi c'è un suo fratellino e  la sua mamma Elora de la Sciamana

 

Ci sono immagini che restano impresse per sempre nel cuore, sicuramente l’emozione che ho provato e vissuto resterà con me per sempre.

Ulisse ha trovato Penelope, io lo sapevo da sempre, solo che non si poteva dire…

Penelope è da due anni con una coppia meravigliosa, Elena e Duccio.

Elena voleva un altro grigio ma Duccio temeva la reazione di Penelope, mai e poi mai vuole far soffrire la sua bimba.

A metà estate sono venuti a vedere Ulisse (già il nome si era trovato e non a caso….)

Ho scelto io Ulisse, un gattino super coccolone e che andava d’accordo con tutti.

Non è mai stato un capo, non è quello che vuole l’ultima parola (zampata) a lui va bene tutto, basta che lo si accarezzi.

Insomma un compagno perfetto per una principessa esigente quale è Penelope.

Ma Duccio non approvava .

Elena mi chiedeva di mandare le foto di Ulisse e si disperava…

Poi un giorno mi chiama Duccio e mi racconta che la scelta è fatta ma che Elena non lo deve saper e che io devo dargli una mano, è una sorpresa.

Al 29 settembre è il loro anniversario di nozze e ci si accorda come approntare al meglio la cosa.

Io e Duccio ci accordiamo e …… aspettiamo.

Ieri pomeriggio sono arrivati e Elena pensava di fare un’altra visita a Ulisse e niente di più.

Duccio le aveva detto che aveva tante domande da pormi e che .. insomma…. Ci si pensava ancora…

Abbiamo parlato del più e del meno e dopo un po’ Duccio mi chiede se può riscendere che si era dimenticato in macchina il cellulare.

Io e Elena parlavamo  quando è entrato Duccio con il trasportino…. Elena è ammutolita di colpo fissandolo.

Per un attimo i suoi occhi sono stati vuoti di tutto, poi il suo viso si è animato e ha chiesto a suo marito il perché indicando con le mani il trasportino….

Duccio l’ha abbracciata piano dicendo.

Auguri cara, buon anniversario…

Elena è scoppiata a piangere come una bambina e si…. Confesso, anche a me sono scese le lacrime.

È stata emozione pura e basta, è stato un momento bellissimo che resterà nei loro cuori per sempre ma anche nel mio e sono fortunata ad averlo vissuto con loro.

Grazie ragazzi, grazie di tutto, ora Ulisse sta conoscendo Penelope e sono sicura che andrà tutto bene. 

Ecco il nostro Ulisse ormai pronto a lasciare casa, chissà in quale casa andrà...

chissà se avrà una Penelope che lo sta aspettando o se resterà da solo...

... ma in ogni caso so che sarà amato e questo basta,

buona vita dolcissimo amore

Per i nostri bimbi pelosi prendiamo tiragraffi bellissimi ma a volte basta solo una radice di ulivo per farli felici....

Ecco, al nostro Ulisse de la Sciamana piace questo....

Dallo sguardo perso che ha gradisce molto, eccome se gradisce....

miaoooooooooooooooooooo

Ulisse bello come il sole.

Un Guerriero che aspetta solo di andare a casa sperando di trovare la sua Penelope.

Il suo sguardo guarda lontano......

... a volte i pensieri lo assalgono,

chissà se ci sarà una Penelope per lui?

 

Anche l'ultimo bimbo ha un suo nome e una sua famiglia che lo sta aspettando.

Non ho mai fretta di  " accasare" un mio peloso.

Un mio piccolo va amato e desiderato, lo sanno bene chi ha un mio Sciamanino.

é per sempre e per questo io voglio conoscere prima le persone con cui vivrà un mio bimbo.

Posso sembrare fuori di testa, magari lo sono, ma per me è importantissimo sapere che la famiglia che accoglierà un mio piccino sia quella giusta e che non ci siano ripensamenti.

Non faccio " contratti", assurdo se poi legalmente lascino il tempo che trovano, mi baso sull'onestà delle persone e studio le loro reazioni quando vengono da me, amo vedere l'alchimia che si crea tra un piccolo e la sua futura famiglia.

Amo vedere nascere l'amore, questo filo che si allunga a dismisura e che ingloba un mondo fatto solo di puro sentimento e io mi sento bene e basta.

Buona vita Macaron, certo il tuo nome è strano ma  è il nome di un dolce buonissimo e la tua sorellina di vita ne va pazza e tu ne sarai testimone per tutta la tua vita che auguro lunghissima e felice.

 

 

 

 

CHANEL  DE  LA SCIAMANA  E IL BACIO

 

 

DYLAN DE LA SCIAMANA

 

Stamattina è stato un risveglio strano.
Ricordi e sensazioni che di solito copro con la coerenza della ragione, ma perchè mi sono detta?
Se questi ricordi vivono ancora in me ci sarà pure un motivo, allora ho ripercorso quei giorni.
Giorni fatti di un dolore grande, immenso e che fa male ancora adesso.
Antonietta era partita lungo una strada che io non potevo percorrere,  nonostante tutte le mie preghiere, tutto il mio amore per lei, proprio mi era vietato accompagnarla.
Io che per dieci giorni avevo vissuto in una stanzetta d'ospedale aspettando solo un suo miglioramento, solo per poi alla fine pregare che lei si arrendesse.
Già, un controsenso, ma troppe le ferite che l'avrebbero lasciata a metà.
Come si fa a mettere in gabbia un uccello nato libero?
Come avrebbe vissuto se il tutto dipendeva da altri?
Perdono Signore, perdona me, ora so che era solo egoismo, io giudicavo e basta.
Magari Antonietta avrebbe vissuto bene anche a metà, magari avrebbe sorriso ancora... perdonami Signore, essere umile a volte costa tanto, sicuramente la scelta fu Tua, scusami se ancora oggi io mi sento in colpa per quelle preghiere...
Immersa in un dolore indescrivibile ho cercato nel sonno di quella notte l'oblio del nulla, ricordo  solo il letto su cui mi sdraiai senza aver toccato cibo.
Solo una grande stanchezza e mille immagini dentro di me, un caleidoscopio fatto di pezzi della nostra vita e l'enormità della mia perdita, l'egoismo del mio dolore era immenso.
Anche nel sonno ero disperata, non so se ho sognato, so solo che ho avuto un messaggio.
Per me non era un sogno, qualche Spirito buono ha avuto pietà del mio dolore e ha permesso questo.
Io sono nata a Saviore, piccolo paesino che si perde ai piedi dell'Adamello, però sono anni che vivo via, naturalmente ho amici e parenti ed Enrico era solo un compagno di scuola, due bimbi e basta.
Vite completamente diverse, mai più un incontro, mai più ci siamo parlati o avuto dei contatti.
Insomma anche la sua morte è stata solo un "piccolo" dolore legato solo al fatto che lo avevo conosciuto.
Enrico faceva il camionista ed era volato giù da un ponte per un colpo di sonno, succede e basta.
quello che non dovrebbe succede è che lui ti venga a "svegliare" in una notte in cui tu sei disperata per dirti in dialetto di Saviore che Antonietta è con lui e che sta bene.
Già, lui, povero ragazzo, oppure Angelo Accompagnatore è venuto nel mio dolore per darmi un messaggio, non ho mai dubitato che fosse frutto della mia mente, mai!
é venuto nel mio cuore a pezzi, mi ha preso la mano e mi ha detto:
- faà la braà, Antonietta l'è caloò con me, la stà beè"
ecco, al mio risveglio avevo questa verità addosso a me, ricordo che in obitorio ho abbracciato la mia mamma e gli ho detto con un sorriso grande.
- Antonietta sta bene, lo so, me l'hanno detto-
Ne ero sicura, ne sono sicura, noi abbiamo una vita oltre, certo a volte crederci ci fa sentire stupidi e paurosi, non so se è il paradiso o che cosa, però come stamattina ne ho la certezza.
Lasciamo una porta aperta, sempre, che ci costa?
Io penso che la parete che ci divide sia fatta di amore e di ricordi, sarà banale lo so, ma nessuna persona muore veramente se viene amata e ricordata, poi ci sarà sempre un Enrico che ci da la sicurezza dell'incontrarci un domani.
Grazie amico mio, grazie Spirito Accompagnatore

 

 

 

Lena guarda la pioggia, i vetri rigati sembrano piangere la fine dell'estate.
Una pioggia lenta e continua  lava la polvere di un'estate mai iniziata.
Lena va a ritroso, sono tanti i giorni vissuti con il batticuore, tante le corse e il non permettersi di ascoltarsi.
Solo ora può fermarsi, come foglie può raccogliere quello che ha sparso lungo il caldo dell'estate.
Oggi ha parlato con suo fratello, oggi l'ha visto piangere e la pena è stata grande.
Quel fratello che più i giorni passano più diventa piccolo, quel fratello che oggi le ha chiesto quello che non vuole sentire.
Il discorso è partito da lontano ma la realtà è una sola, puoi addolcirla, puoi stemprarla ma rimane sempre quella.
La solitudine fa riflettere e fa male, capisci ogni dolore e il sudore che ti bagna è la paura.
Si sente strana ma è serena, sa quello che deve fare, quello che farà, è riuscita ad abbracciare quel suo fratello così sfortunato, la malattia lo sta consumando e lei diventa più forte, per lui e per chi li sta a guardare dal cielo.
Ha affrontato con Luca il futuro, come se ce ne fosse uno, gli ha parlato di una casa albergo, guardandolo dritto negli occhi sostenendo quello sguardo spaventato, rispondendo che no, non sarà per sempre, ma quanto basterà a lui di stare meglio.
No, non si sente una bugiarda, Lena sa che ci sarà anche lei con lui, ripensa a tutti i giorni passati e si sente una trottola.
Ora è arrivato l'autunno, tempo di raccolto e di colori tenui, come le foglie sugli alberi pronte a cadere così vede suo fratello, la fine di una vita fatta solo di sbagli ma chi è lei per giudicare?
Ripensa a quelle lacrime, al suo abbraccio timido, al bacio lieve che le ha lasciato sulla fronte calda e sente  che anche lei è una foglia su un ramo....

...

ALLEVAMENTO AMATORIALE CON AFFISSO

GATTI CERTOSINO DE LA SCIAMANA

BRESCIA

DI SEGUITO GLI UNICI CONTATTI VALIDI

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 GATTINI DISPONIBILI

Tutte le mie grigie e gli stalloni sono stati testati tramite prelievo ematico per il rene policistico (PKD Genetic Test) al laboratorio Vetogene di Milano, ecograficamente per HCM, ovviamente testati anche per FIV, FELV. Sono anche membro del Club del Certosino

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Perchè la mia veterinaria è meglio! La mia " dottora" è fantastica, sa parlare agli animali e ha un un lagotto, Ciccio, che accoglie tutti con delle coccole sfrenate e non è geloso di nessuno. Fare un giro in clinica è come andare a trovare dei carissimi amici, consigliato a mille a tutti quelli che abitano a Brescia e che hanno i miei Sciamanini/e. Grazie Ilaria e company, siete super!!!!!!


In ricordo della mia sempre Tiffany


♥️♥️♥️♥️♥️

❤

Non ditemi che è solo un gatto...
Tu Tiffany mia sei molto di più, sei mia figlia, sei la sorellina di Mara, fai parte di noi e basta.
Non ditemi che è solo un gatto perchè se tutto il dolore che ho dentro ora diventasse freccia sareste morti all'istante!
Tu Tiffany mi sei dentro da sempre, da quando sei nata in un giorno importante, un 8 marzo del 2002.
Sono state le mie mani che ti hanno accolto in questo mondo, è stato il mio odore che hai sentito prima di quello della tua mamma, io ero sempre accanto a te e ci sarò per sempre!
Ti ha scelto Mara, chissà come mai ha scelto te nel mucchio dei sei piccoli urlanti grigini, ma sei stata tu da subito.
Eri l'unica con il fiocchetto ingombrante, eri quella amata e coccolata di più...
Sei stata per Mara la sua prima amica, per lei sei diventata bambola e nonna di capuccetto rosso, sei diventata principessa e strega.
Tu, straordinaria in tutto, umana fino a dormire allungata come me e Dario tra i nostri due cuscini e anche brontola se mi alzavo la notte e ti svegliavo.
Tu che a tutti hai regalato una testatina come a dare loro il permesso di accarezzarti.
Tu che eri il biglietto da visita di casa nostra, invadente fino a salire sul tavolo se avevamo ospiti ben sapendo che non ti avrei mai sgridato perchè non volevo offenderti davanti a persone non di famiglia.
Tu che tutti ti portano dentro, tutti sanno chi sei e come sei, sei la gatta più dolce, più vera e più nostra del mondo e basta.
Chi ha un mio Grigione ha anche te nei suoi ricordi, per te c'è sempre un pensiero, un sorriso, un filo che diventa amicizia correlato delle tue immagini, dalle tue fusa esagerate e dalla tua insistenza che a volte diventava invadenza.
Non ditemi che è solo un gatto, lei è Tiffany, mia figlia.
Abbiamo vissuto quasi 16 anni assieme e come figlia ti ho sempre messo al primo posto assieme a Mara, io sono sempre venuta dopo, io sono solo la vostra mamma, voi siete le mie principesse.
Anche nelle tue pochissime gravidanze come una figlia mi hai dato l'onore di esserci sempre, sorrido se ci penso, Tiffany, tu iniziavi a urlare ancora prima che iniziasse il travaglio.
Come una regina mi scodellavi i piccoli guardandomi con occhi pieni di dolore facendomi sentire in colpa, poi me li davi e basta, l'unico tuo compito era allattarli ma la mia presenza ti era necessaria.
Anche le notti le passavi nel lettone con i tuoi bambini, non c'era verso che tu stessi nella cesta, tu dovevi dormire con noi, tra di noi e ci portavi un piccolo per volta visto che noi lo rimettevamo nella cesta vicino al letto, tu allora ne prendevi un'altro e andavamo avanti fino a che sfiniti io e Dario ti accettavamo in toto, bimbi compresi.
Ricordo quelle notti passate sul bordo del letto, il dormire con un occhio aperto per la paura di schiacciare un bimbino, certo, l'unica a dormire alla grossa eri tu fiduciosa in noi... Dio che nostalgia di quelle notti....
Anche ora che non riesco nemmeno a vedere quello che scrivo da queste stupide lacrime ho già nostalgia di te, ora che riposi avvolta nella copertina rosa che ti piaceva tanto chiamo già Tiffany tutte le altre Grigie, che farò senza di te?
Sei stata bravissima come al solito, ci hai permesso di salutarti uno a uno, Mara è tornata a casa per te, ti ha chiamato con il vostro linguaggio e tu le sei andata incontro, stanca ma felice, ti sei lasciata pettinare e coccolare, vi siete salutate , vi siete date un arrivederci, lo so con certezza.
Anche Fabio ti ha salutato, con discrezione e da solo ma quando è uscito i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
Il papà che non riesce a metabolizzare il dolore e che lascia questo compito a me,ti ha accarezzata e sicuramente ringraziato per tutto quello che ci hai dato.
Io che in questi 4 giorni li ho vissuti con te, attorno a te.
Alla fine eri anche stufa di avermi tra i piedi, si sa, ognuno muore da solo ma io questo non te l'ho permesso, te ne sei andata con me, io c'ero e ti ho accarezzato, ti accarezzerò per sempre!
Tu non devi andare in nessun posto, sei già a casa e lo sarai per sempre!
Tu sei nei nostri cuori, hai solo cambiato forma, ora sei l'energia dei ricordi belli, sarai per sempre un sorriso e sarai per sempre la nostra Tiffany.
Non ditemi che era solo un gatto, lei è mia figlia e basta!

Ti prego Signore

 TI PREGO SIGNORE

KORA   15/12/2008----02/10/2022

Signore lo so che stai aspettando Kora, ma che te fai di una pit bull in paradiso?
Signore, anche sul Ponte dell'Arcobaleno non te la consiglio sai?
Signore, so che tu sai, ma quando sei sicuro che tutto va bene molli un pochino...
Signore, tu sai ma lasciami spiegarti del perchè forse è meglio che rimanga con noi.
Kora è una pit bull che ha sempre vissuto con i gatti e ha volte si crede un gatto (quando vuole coccole esagerate) ma lei odia i gatti (quelli fuori di casa nostra) .
Kora ama giocare con altri cani ma vuole essere sempre lei a decidere il come e il quanto, per questo non me la vedo sul Ponte dell'Arcobaleno, sai che scompiglio?
Kora è una gelosona, difficile per lei condividerci, non me la vedo proprio in Paradiso a sorridere a tutti.
Kora è solo nostra, si, lo so che l'abbiamo viziata, che l'abbiamo umanizzata troppo ma amarla non è costato niente sai?
A nostra difesa e sua ti posso dire che ha sofferto tanto, quanto male ha dovuto subire, non serve raccontarti, vero? Sai già tutto, ecco, noi abbiamo solo trasformato il suo dolore in Amore e credo sia stato il minimo.
Signore, capisci il perchè deve stare con noi?
Ho vissuto giorni, ore minuti e anni con lei, fa parte di me, tu sai quanta fatica mi costa anche buttare un paio di scarpe perchè ci sono tutti i passi che ho fatto, i pensieri che ho avuto, i dolori e le gioie, insomma la mia vita.
Come posso dirti Signore, ora è tua?
Oggi è tornata a casa in un'urna, abbiamo pianto ancora e ancora, so Signore che sei stato paziente, ci hai lasciato il tempo di metabolizzare ma questo tempo non ci basta sai?
Signore, non ci basterà il tempo della nostra vita per lasciarla andare definitivamente lo sappiamo, però possiamo fare un patto se vuoi.
Signore, lasciala con noi, verremo noi a portarla quando il nostro tempo finirà, ognuno di noi avrà un pò di Kora tra le mani e tutta nel cuore, che ne dici Signore?
Lasciala con noi fino a che avremo respiro grazie Signore....