Benvenuti a voi che passate per questa mia casa, l'allevamento de
I Certosini della Sciamana!

Lo so che questo sito è anomalo, lo so, abbinare al mio piccolissimo allevamento di gatti certosino i miei pensieri mi rende fragile...

Scrivere, buttare fuori le mie emozioni siano belle che brutte è uno scaricarsi che mi fa andare avanti anche se a volte è difficile come credo lo sia per tutti la vita. Scrivere, raccontare di me, dei miei Sciamanini mi rende serena, attraverso loro ho fatto amicizie che durano da anni, perchè si, sono ben 26 anni che convivo con questa splendida razza di Gatti Certosino e ogni cucciolata è rimasta nel mio cuore.

Chiedo venia a chi passerà a trovarmi, sicuramente troverà un sacco di errori ma anche tanta ma tanta bellezza nelle foto dei miei Sciamanini.
Le foto che sono su queste pagine di Certosino adulti sono tutte state mandate da chi li ha cresciuti e con i quali io resto sempre in contatto.

Per cui ricordatevi sempre che chi vuole un mio Sciamanino avrà anche me accanto. Grazie per avermi letto e ...... Gatti Certosino/ Sciamanini per sempre!!

Il chiaro scuro  può essere un ti vedo non ti vedo..

Sono soltanto tonalità diverse.. giochi di luci..

Basta un raggio di sole e le sfumature  giocano a nascondino.

Così anche l'umore può essere diverso a secondo dei pensieri, delle luci che ci avvolgono..

Basta mai scordare che poi arriva il sole e mette tutto a posto.... a volte...

...

Avere un amico a cui confidare le nostre  paure ridimensiona il tutto.

Condividere con un amico la serenità  fa aumentare lo stare bene.

Se Sciamanini poi......   

                                                                                    

...

Non bisognerebbe mai guardare le vecchie foto, mai.

Lasciarci  l'illusione  di  essere sempre quelli là....

Basta ignorare lo specchio e gli acciacchi (purtroppo difficile da fare) ascoltare solo quella voce dentro che canta le tue canzoni, ascoltare sempre Guccini e ignorare la sua vecchiaia perchè sai che è un pò la tua.

Credere che il tempo non esiste e invece quello va avanti sempre e non invecchia mai, tu si e non ci puoi far nulla.

Vecchie foto sbiadite di tempi remoti ma che tu hai presente e ti sembra proprio ieri, quel profumo di mare ce l'hai ancora dentro, i fuochi sulla spiaggia e quella luna che toccavi con un dito...

Dove siete ?

Dove siete anni a venire?

Ormai anche i progetti sono pochi, ora va  bene così.

Ora è sempre il presente, solo con un pochino di malinconia quando realizzo attraverso le foto che ho già tutta una vita da raccontare  ma sono serena, ho realizzato tutto quello a cui tenevo e so di essere fortunata.

La vita mi ha dato tanto, sia in dolore che in serenità, dal dolore ho saputo estrarre tanta forza dal non incattivirmi,  sono andata sempre avanti senza mai incolpare nessuno del mio dolore.

Dalla serenità ho estratto il sorriso e la speranza che il domani, ogni domani sia sempre migliore di oggi e l'ho sempre creduto e continuo a crederci.

Ogni stagione della vita è un miracolo e anche le vecchie foto  ci dicono che persone eravamo, i nostri sogni, le nostre aspettative...

Se guardando una  vecchia foto sentiamo il profumo del mare forse in fondo non siamo invecchiati... in fondo i sogni non muoiono mai e neppure invecchiano.

                                                                                                                                                                                                                                      

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

 

Si fermò voltandosi indietro a cercare la bimba che era stata, rimase sorpresa del suo essere sola.
La sua ombra non c'era più, era cresciuta e lei neppure se ne era accorta.
Un senso di solitudine la invase, rilesse ancora il necrologio e capì che nulla poteva essere cambiato.
Non c'era più tempo, non si poteva tornare indietro, non c'era più il domani, la in fondo, nebuloso e ancora pieno di promesse.
Un'altra piccola ombra del suo passato era corsa avanti senza averle dato il tempo di un saluto.
Ricordi di risate e corse, piccoli segreti condivisi nel mangiare acetosella condita con sale di nascosto.
More che lasciavano sulle dita il loro colore intenso a smascherarle del loro non far i compiti, quanti ricordi ora nella mente davanti a quella foto sconosciuta.
Una foto di donna diventata grande che per lei era sempre rimasta una ragazzina, cinquantadue anni sono tanti, una vita, un'altra vita. 
Cinquantadue anni senza mai vedersi ma le piccole ombre non crescono mai, rimangono bimbe e quando muoiono diventano farfalle o fate e restono a riempire quei vuoti lasciati dai sogni.

Prima ancora di aprire gli occhi la piccola sentì il ronzio di una mosca.
La bambina era adagiata in una culla troppo piccola per lei e sapeva di doversi muovere piano per non cadere, un raggio di sole attraversava la stanza carico di mille pulviscoli che ballavano nella sua luce.
Lo sguardo pensoso guardava attraverso il raggio di luce e seguiva il volo della mosca ben sapendo dovre si sarebbe posata....
La piccola sapeva di essere da sola nella casa, succedeva spesso, ormai non piangeva più, lo sapeva che era inutile, si aggrappò alla coperta del letto e cominciò la scalata.
Piano piano riuscì a sedersi e guardò il fondo al letto, eccolo, ci avrebbe scommesso se fosse stata grande, il cartoccio azzurro chiuso sulla sua colazione.
Gattonò verso il cibo scacciando la mosca che cercava di entrare nel cartoccio e con le piccole manine cercò di aprirlo.
Chissà che pensieri aveva la bimba, sicuramente aveva dei pensieri, di paura, di abbandono, di fame, chissà quali strascichi avrebbe avuto da adulta....
Alla fine riuscì a raggiungere la colazione, pane e zucchero!
Quel panino raffermo imbevuto d'acqua e pociato direttamente nello zucchero era pieno di grumi ma per la bimba era nettere e se lo leccava spalmando sul viso acqua zuccherata.
Anche le manine erano appiccicose e le davano fastidio ora che la fame era calmata si guardò attorno cercando il vaso da notte, ormai era "grande" e non voleva bagnarsi.
Scendere dal letto era un'impresa, per lei era un mostro altissimo, come al solitò ruzzolò sul pavimento di legno e con difficoltà si strappò di dosso le ghettine già bagnate nella notte passata.
Rimase solo con una camiciola, si sistemò sul vaso da notte felice di potersi liberare, poi si mise a giocare con il raggio di sole e la mosca cercando di far passare il tempo......
...

 

Ascolto il tuo respiro e mi rendo conto che ho paura.
Paura perchè so che è iniziato il tuo andare via e io non sono pronta.
Non sono pronta alla tua assenza, non sono pronta al silenzio e al vuoto che ci lascerai, non sono pronta per nulla...
Sono due anni che non vado via, no, aspetta, si, hai ragione, l'anno scorso siamo andate su a Ponte Caffaro ma per te è stato un disagio enorme, non avere  i tuoi spazi è stato un dramma.
Poi la tua incontinenza, il mio mettere teli cerati ovunque, no, meglio stare a casa con mamma... sempre.
Ieri abbiamo capito che hai fatto la tua ultima passeggiata fuori casa, la voglia c'è ma sono le tue gambe che ormai non ti reggono più.
Dario ti ha dovuto quasi portare di peso ( e noi sappiamo che non può fare sforzi ) hai salito le scale ansimando e facendo un gradino alla volta lentamente nonostante l'aiuto.
Ok, basta passeggiate, il tumore che hai ormai la fa da padrone, maledetto lui.
Si, lo sappiamo che hai 13 anni e mezzo e che sei vecchietta ma per noi tu sei solo la nostra Kora, nostra figlia e sorella.
Ho deciso che ti accompagnerò fino a dove potrò, magari scriverò ogni tanto per alleviare questo dolore che non trova strada per uscire
 
Sai, dico a tutti che il regalo più grande che tu potresti farmi è quello di addormentarti ma devo confessarti che dentro di me lo dico sempre ma quando ti guardo non riesco.
Non riesco a dirti di andare, non riesco a dirtelo a voce alta, tremo di paura e ti accarezzo, la mia mano ti dice tutto l'amore che ho e che avrò per sempre per te...
...

Stamattina ho alzato gli occhi a quel biglietto che mi chiamava.
L'ho preso in mano e sono rimasta stupita, oggi sono 25 anni esatti che ho partecipato a quel concerto dove c'era il Duca Bianco!
Un concerto fatto allo stadio di Brescia, non credo che ci siano stati tanti concerti al nostro Rigamonti ma quella volta c'ero e che emozione.
Allora non c'era internet, ascoltavo tantissimo la radio, regalavano biglietti per tutti i concerti bastava risolvere dei quiz.
 
Anche per David Bowie c'era ogni giorno un quiz, ricordo benissimo quei giorni, domande facili, tipo una domanda stupida, come si chiamava il cantante...
Robert, si chiamava Robert!
Il difficile era prendere la linea ma insomma alla fine vinsi non uno ma ben tre biglietti e tutti in tribuna.
L'emozione era tantissima quella sera quando in fila attendevamo di entrare, c'era caldo ma eravamo preparati con bottiglie e panini.
Ricordo la fila lunghissima e lentissima, c'erano poliziotti che a caso facevano uscire dalla fila per perquisire zaini e marsupi.
Noi 3 quarantenni forti della nostra età, sicuri di passare oltre non sentimmo nemmeno il " prego si fermi".
Solo quando il poliziotto allungò il braccio verso Dario ci fermammo stupitissimi.
Poi arrivò la mia risata, ma come, il più " normale", quello vestito per benino, quello quasi vecchio rispetto all'orda che premeva per entrare, proprio lui veniva fermato?
Va beh, passato il controllo nessuno più ci divideva dal concerto, e che concerto!
Vedere il nostro idolo vicinissimo, un'emozione che mi fa ricordare tutto nonostante siano passati 25 anni.
Grande, grande David Bowie.

 
Sempre uno dei migliori, sempre e per sempre!!!!

 

Sono arrivata a un punto della mia vita dove capisco è arrivato il momento di lasciare andare le cose.
Cos'ì ieri è toccato al mio eskimo essere buttato nel sacco!
L'ho guardato con tanta tenerezza, me lo sono provato, stretta stretta ci stavo, beh, la taglia quarantaquattro me la sono scordata e cosi i miei vent'anni, ma quanti ricordi....
Però pensando a questo periodo ho capito una cosa.
La mia generazione non molla ancora!
Noi siamo quelli che manchiamo, siamo quelli meno ricattabili.
La mia generazione è quella che ha combattuto per avere il divorzio, il diritto all'aborto, siamo quelli dei collettivi quelle della pillola, degli scioperi e siamo quelli che si commuovevano cantando "la tua prima luna" di Lolli.
Scusate se è poco, abbiamo imparato che i dubbi sono segno di confronto e di rispetto, i dibattiti erano il nostro pane.
Non sono una no vax, ho fatto pure il vaccino antinfluenzale a settembre.
Però ho un sacco di dubbi...
Come posso io mamma consigliare ai miei figli di fare questo " vaccino"?
Fabio a 35 anni ha avuto un arresto di 20 minuti per un coagulo, defibrillato più volte,  finito in coma in terapia cardiaca e se vogliamo dirla tutta oltre a essere stato miracolato salvato da una sanità funzionante.
Ora è in terapia ma chi mi da la sicurezza che non avrà altri trombi?
A mia figlia ho fatto fare tutti i vaccini, solo che con la seconda dose della pertossica ha avuto un attacco di pianto durato due ore che è finito con un collasso, non mi dimenticherò MAI quel corpicino morto fra le mie braccia.
Fortunatamente era una bambina sana ma la prima volta che la sua pediatra gli ha dato il Velamox per il mal di gola siamo finiti in autoambulanza in codice rosso, shock anafilattico!
Da allora ho viaggiato con una siringa di cortisone in borsa.
Ma ovviamente non bastava, ricordo mia figlia piena di bolle rosse e dopo varie visite la diagnosi, da ridere, lo smalto che stupidamente le avevo messo sulle unghiette.
Quando doveva fare il vaccino antirosolia ho spiegato al medico la situazione e lui si è rifiutato di procedere.
Come faccio a dirle di fare il "vaccino"?
Mio marito sono ben 27 anni che mangia farmaci come fossero caramelle e credetemi, ne farebbe volentieri a meno, ha un defibrillatore ma fa una vita piena, ogni anno fa il vaccino antinfluenzale e ha fatto anche il vaccino pneumococco, no, non siamo no-vax, siamo persone normali con tantissimi dubbi!
Ho lavorato anni in ospedale e mi ricordo per esempio che prima di rifare un vaccino c'era la ricerca degli anticorpi, ora si vaccina anche chi ha fatto il covid... mah... 
Ora ci sarà anche il Green Pass, a me sembra solo una grand cagata!
Avrei tante ma tante cose da dire su questo ma lasciamo stare....
A me sembra che ci stanno mettento uno contro l'altro e la cosa non mi sta bene.
Ovviamente sono la prima che sto attenta, niente assembramenti e mascherina sempre, ovviamente non al parco se sono da sola, mi fanno una pena quelli che arrancano in bici o magari in macchina con la mascherina... però lascio a tutti la libertà di fare come vogliono.
Come ho detto la mia generazione è quella meno ricattabile, ormai siamo in pensione e andare al ristorante non credo sia una nostra priorità....
Beh, al 7 agosto sarà il mio anniversario di nozze e come ogni anno festeggeremo, quest'anno causa Green Pass festeggeremo al 5 agosto, dov'è il problema?
Pace a tutti, a chi si è vaccinato e a chi non lo è...
Credo che la libertà di decisione sia sacra, ma una domanda mi sorge spontanea...
Io giro parecchio tra ospedali e dottori ma nessuno mi ha chiesto se ero vaccinata, me lo chiede il postino o la cassiera al supermercato.
Forse a loro nessuno ha spiegato che pure i vaccinati possono "infettare" (che brutta parola) o essere contagiati e non solo dai non vaccinati.....
 
 
 
 
 
 
 
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 Credo che ognuno di noi abbia la sua "caverna", un luogo dove si sta bene e si è al sicuro di tutto e di tutti.
Io sono una persona molto fortunata, la mia caverna è Dario.
Dario è il mio compagno, il mio amico, è quello che mi salva da me stessa
Quello che mi dice di lasciare andare, di non caricarmi dei problemi altrui, essendo Reiki Master mi aiuta tanto con la sua energia e con la sua calma di elaborare le cose.
Ma a volte non basta stare in disparte, non basta non dire nulla perchè ci si è tirati per i capelli in situazioni a noi estranee e ci fanno male, malissimo...
Sono quasi 25 anni che ho certosini, che li vivo, che li amo, tramite loro ho fatto amicizie bellissime che vanno avanti da anni e anni.
Non mi definisco "allevatrice" perchè farei ridere, non ho una mia " linea" come amano dire i grandi allevatori, non ho maschi per mia libera scelta.
Avere un maschio vuole dire tenerlo chiuso in un ambiente lontano dalla famiglia e a me non va, punto!
Però nonostante abbia chiuso porte e portoni, non segua più di tanto altri allevatori non va ancora bene........
Era stato formato un gruppo e sono stata invitata, non sapendo però che c'era un amministratore che non potevo vedere perchè questa persona mi aveva bloccato, quando ho realizzato ormai avevo invitato tanti amici, certo mi sono sentita a disagio ma ho pensato che forse era giusto così, dopotutto la cosa più importante erano i Grigioni.
Ho iniziato a mettere foto dei miei Sciamanini ma dopo un pò mi è stato detto che venivo troppo " sponsorizzata".
Ok, mi sono detta, basta foto, certo, sarei potuta uscire dal gruppo ma avevo delle responsabilità verso chi avevo invitato e non me la sentivo di dare spiegazione.
Ovviamente non andava bene neppure così...
Ho spiegato che non volevo casini e basta!
Non entravo più nemmeno a guardare, dopo tutto la mia vita non si svolge su Internet per fortuna.
L'unico mio sbaglio?
Circa una settimana fa il tam tam della chiusura del gruppo mi è arrivata, si ho sbagliato a mettere un commento sotto a un post, ma sicuramente non ho scritto nulla di offensivo, la perfezione non è di questo mondo, tutti ne siamo la prova!
Nel giro di poche ore mi è arrivato un messaggio cattivissimo e poi ovviamente bloccata, nessun diritto di replica come sempre.
Io non sono buooonaaaa... io sono cogliona!
Se ho pugnalato senza possibilità di replica (come affermato nel messaggio) ho chiesto scusa prima e dopo e ho spiegato il perchè, mi spiace perchè ho sofferto più io e credo di non dover spiegazioni a nessuno.
Io credo che le situazioni vanno spiegate guardandosi negli occhi, cosa che ho fatto, credevo che le cose fossero appiante ma dal messaggio vedo che non è così, ma la verità è una sola.
la verità è sempre quella che ho detto, possono passare altri sei, quattro anni ma sarà sempre una sola perchè la verità anche se la giri in su o in giù sarà solo una e sempre quella.
Ricordo l'ultima frase che mi hai detto.
" certo se ero io al tuo posto non sarei venuta a cercarti"
ricordi la mia risposta?
" perchè non sarei dovuta venire? Io a te non ho mai fatto nulla di male"
la verità è sempre e solo questa e credimi, NON CAMBIERà MAI!!!!!!!!!!!!!!!
Altra cosa, no, non ho fatto il copiaincolla del tuo brutto messaggio, non ho spedito nulla a nessuno, credo che il solo leggere tanta cattiveria mi sminuisca e non va bene.
Sono fermamente convinta che quello che si semina si raccoglie e permettimi anche un altra cosa.
Chi va con i lupi impara a ululare....
Non seguo ne lupi ne pecore e credimi neppure... galline.
Non mi è mai piaciuto stare su un palco, lascio tutto a chi ama starci, ma vi prego, lasciatemi fuori da ogni vostro pensiero, non valgo la pena di farvi il sangue amaro, credetemi, io continuerò per la mia strada da sola come ho sempre fatto.
Magari mi pentirò di questo mio post ma insomma, anche il silenzio a volte può essere assordante e credetemi, sono veramente stanca di essere accusata di cose non mie.
Oggi va così, però ringrazio l'universo di essere quella che sono, anche di essere talmente cogliona da piangere a 65 anni per queste cose.
Ringrazio di avere Dario che mi dice di lasciare andare, che non sono problemi miei e intanto mi innonda la casa del profumo di Palo Santo.
Che voglio di più?
Dimenticatemi e basta....
 
 
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DEXTER DE LA SCIAMANA

Il temporale era arrivato all'improvviso nel bel mezzo della notte.
Era una estate strana, tanto caldo e tanta pioggia, si sa, in montagna è diverso sempre..
La pioggia scendeva a scrosci da un cielo nero come la pece che non permetteva di vedere nulla, solo si sentiva l'ululare del vento e il lamento del bosco.
Poi il frastuono divenne insopportabile, sembrava che palle di mille cannoni colpissero i muri e qualunque cosa ci fosse al mondo...
Una grandine grossa come palline da tennis stava massacrando il mondo intero!
Nella grande casa tutti erano svegli e non sapevano cosa fare, le finestre erano vele impazzite che con i vetri rotti sbattevano come a seguire una musica tutto loro.
Le tegole del tetto volavano via assieme a mille altre cose e il biancore della tempesta formava un enorme lago che cresceva assieme alla paura.
La paura più grande era la stalla, gli uomini si guardavano sgomenti, se cadeva il tetto della stalla sarebbe stata la fine.
I bambini terrorizzati in un angolo neppure riuscivano a piangere, bastavano le lacrime degli adulti per capire quanto il tutto fosse brutto!
All'improvviso su tutto quel frastuono si udì distintamento un belato davanti alla porta chiusa...
Un belato alto e acuto, pressante e esigente di chi sa che ha il diritto di essere lì e di chiedere di entrare.
Gli uomini si guardarono sorpresi l'un con l'altro, ma chi poteva aver sfidato quell'inferno per venire a bussare alla porta?
Con difficoltà aprirono uno spiraglio combattendo contro un vento che feroce voleva entrare e con loro grande sorpresa si trovarono sul pavimento la Bianchina!
Bianchina, la capra preferita dai bambini, Bianchina che era gravida e che sentendo che era il momento aveva deciso di partorire con le persone che più amava.
Bianchina decisa si avvicinò ai bambini e come se fosse la cosa più naturale del mondo iniziò il suo travaglio.
La risata iniziò piano, quasi timorosa di uscire in tutta quella tragedia ma come la grandine diminuiva aumentava l'ilarità trascinata dai bambini e dal piccolo nuovo nato.
Ogni tempesta della vita ci insegna che poi arriva il sereno, magari basta aspettarlo e aiutarsi un pochino.....
...

 

Le notizie orano arrivano su FB.
Le condoglianze, gli abbracci, tu che realizzi chi sono e un pugno allo stomaco ti toglie il respiro.
Quel dolore che non si è mai assopito esplode e ti fa pensare...
Ogni dolore ha una data e un volto, ricordi, sorrisi e tante, tante lacrime.
Conosco l'impotenza del non potere fare nulla, solo l'andare avanti a tentoni con in tasca i santini di Padre Pio.
Conosco la confusione del non capire quando esci dal pronto soccorso con un sacchetto contenente i vestiti di tuo marito e in testa le parole del medico che ti rimbalzano per tutto il corpo...
- è sotto infarto e tu che lavori qui non te ne eri accorta? ora va su in terapia cardiologica e speriamo...-
Conosco il gelo che hai nel corpo e che cerchi di scaldare alle cinque di mattina pulendo il bagno con l'acqua bollente pregando il cellulare di non suonare perchè vuole dire che tuo figlio è morto.
Conosco l'ansia che ormai è diventata la mia migliore amica e la paura che mi tiene sveglia ad ascoltare il respiro di Dario.
Conosco quel ribollire di sentimenti che tengo a bada a fatica, ogni mese perchè a casa nostra ci sono tante date per controlli e esami e io non mi posso dimenticare nemmeno per un attimo di mollare.
Non mollo, riempio di pastiglie scatole settimanali, Dario da una parte Fabio dall'altra e io in mezzo, come faccio a mollare?
Io sono stata fortunata, vero che ho una caterva di dolore addosso, ma ho imparato a usarlo bene, l'ho fatto diventare costruttivo anche se a volte mi sbrana ancora, però ormai mi è amico.
Penso a quella mamma che ieri ha perso il suo unico figlio, ecco, per lei ci sarà solo dolore e non avrà altre possibilità e questo mi fa capire quanto io sia stata fortunata.
Certo, ognuno di noi ha tanti dolori, c'è chi si ferma e non va più avanti e c'è chi nonostante sia dura cambia e si, diventa un pò più buono?
Non so se buono è la parola giusta ma si diventa più empatici e si cerca di vivere il più serenamente possibile senza fare male sapendolo di fare.
La vita è fatta di tutto un pò e anche se a volte è ingiusta non ci possiamo fare nulla, credo che l'accettare anche il dolore sia parte del vivere anche se toglie il respiro...
...

 

Ciao Bos, sto piangendo da mezz'ora.
Mezz'ora e sono più sola e disperata.
Tu eri e lo sarai per sempre il mio "Bos", quello di Splinder.
Quello che mi teneva in una mano incollata al tuo scrivere, al tuo essere tu.
La notizia me l'ha data Dario, sai che ero gelosa del vostro volervi bene?
Del vostro trovarvi una volta la settimana per un pranzo e con le vostre discussioni e musica?
Dopo tutto ero io la tua amica, io ti aveva scoperto, Dio quanto dolore ho dentro....
Mi manchi già, ti avrò nel cuore per sempre sempre!
Avrò nel cuore l'ultima pizzata fatta meno di 15 giorni fa, la tua risata e il tuo abbraccio forte forte quasi a rimediare a tutti gli abbracci non dati in questi mesi e si, ora lo so, anche a quelli che sarebbero dovuti essere,li avrò per sempre dentro fino a che non potrò dirtelo con tutta l'energia buona dell'amore che ho per te.
Non posso augurarti buon viaggio, non ora, prima devo vederti, scoprire dal tuo viso se hai sofferto o se te ne sei andato serenamente senza opporre resistenza, perchè tu sei un Combattente da sempre.
Gigi, quanto male mi sta facendo....
Tu me lo dicevi sempre che il mio scrivere mi salvava...
Che riuscivo a buttare fuori tutto, hai ragione sai?
Anche adesso scrivo e piango, non urlo perchè spaventerei di più Dario il quale è impietrito.
Ma ora non posso proteggerlo, ora penso solo al mio dolore e non posso fare altro.
Ora sono un grumo di dolore non voglio altro che ricordarti con tutto l'affetto e stima che ho avuto e che avrò per te.
Ci sarà il tempo del poi ma per ora mi basta, a dopo mio sempre amico... tu sei sarai per sempre una stella ferma della mia vita...
Ti voglio bene per SEMPRE!!!

 

FIORE DE LA SCIAMANA

 

Chissà di che colore era l'amore si chiedeva da sempre Guido.
Chissà di che sfumatura era ogni colore della terra, continuava a chiedersi da sempre lui cieco dalla nascita.
Guido arrancava nella vita con un sorriso che dava a tutti la certezza della sua serenità..
Guido era centralinista, un lavoro che svolgeva con amore e una serietà che lo faceva prezioso agli occhi di tutti.
Nel suo piccolo antro era il re e le sue mani si muovevano con una eleganza quasi fosse un pianista con gli occhi persi in un mondo che solo lui poteva vedere.
Sapeva riconoscere ogni voce dopo averla sentita due volte, era bello sentirsi chiamare per nome quando si telefonava per avere accesso a un numero interno o altro.
La scoperta dell'amore arrivò da Guido sotto forma di una voce e poi di un nome, Eva, sicuramente lui si innamorò prima della voce e iniziò a sognare arcobaleni, albe e tramonti senza mai averli visti.
I suoi amici lo ascoltavano perplessi e preoccupati, più che cercare di capirlo non potevano fare....
Eva, chi era questa Eva?
Più il tempo passava più Guido conosceva il colore e il sapore dell'Amore e si era fatto solitario e guardingo.
Piano piano gli amici accettarono questo suo nuovo modo di vivere, rispettando la sua nuova riservatezza anche se a malincuore.
Poi come una bomba la notizia esplose in mensa.
Guido si sposava e se ne andava, l'argomento era discusso in ogni reparto, dopo tutto lui era l'amico di tutti e tutti avevano avuto modo di dargli un passaggio in un modo o nell'altro.
Eva esisteva e aveva fatto scoprire i colori della felicità a Guido e ora se lo portava pure via ........
Anni dopo ma tanti anni dopo Marisa aveva chiamato il Civile per prenotare una visita e con grande sorpresa dopo poche battute si era sentita salutare da una voce chiara e quasi dimenticata.
" Ciao Marisa, come stai? Bello risentirti, ti ricordi quando ti chiedevo com'erano le foglie della betulla davanti alla mia finestra? Ti posso dire che ora le vedo con gli occhi di Eva"

Ecco Elmer de la Sciamana in braccio a Sergio Fumagalli, posso dire senza ombra di dubbio che lui è un grande esperto di Chartreux e che li ama in un modo viscerale.

Sergio nel mondo Certosino Italiano è molto conosciuto e ha aiutato tanti allevatori, (me compresa) sa valutare con obbiettività ogni Grigione e sa dare consigli preziosi per una buona selezione.

Io come mi dice sempre sono "di pancia" , non so valutare i miei Sciamanini, io li amo e basta e li vedo sempre bellissimi, avere una persona come lui al mio fianco fa la differenza.

 

 

 

ELVIS DE LA SCIAMANA

 

Mamma mia quante risate in casa mia....
Elfa è..... un Elfo.....
Quando è nato pesava 160 grammi, una pallina tonda tonda e anche lì sembrava femmina, essendo uno solo non c'è più stato il dubbio quando si prendeva in mano e poi, diciamocelo, mi piaceva che fosse Elfa.
Ma pochi giorni fa il dubbio è sorto spontaneo, ora non è più una palla di pelo, ora si è alzato e allungato e ama venire nel lettone.
Tutte le sere vado a farlo giocare perchè essendo da solo ha bisogno di stimoli e così il lettone diventa il nostro campo di battaglia.
Quando è stanco mi si piazza sul petto e guarda anche lui la tv.
Appunto avendo quasi in faccia il suo didietro che ho notato una cosa che nelle femmine non c'è...
Panico per un attimo, ho respirato piano e si, guardando meglio ho capito che era un Elfo, non contenta ho chiamato Dario e anche lui ridendo mi ha confermato, Elfo e basta!!!!
I miei figli poi, risate a non finire e le prese in giro ci sono anche ora, va beh, ci si può sbagliare come mi hanno confermato in associazione, fino sui due mesi e più la certezza non c'è.
La famiglia che lo sta aspettando ha deciso che va bene lo stesso, il piccolo si chiama Elvis de la Sciamana ma per me sarà sempre Elfa/Elvis e basta!!!

DELILAH DE LA SCIAMANA

 

Era una corsa contro le nuvole cariche di pioggia, il fieno era secco e si doveva portarlo al riparo nella baita.
Il prato era una distesa ormai spoglia, l'ultimo sforzo e poi avrebbero finito, le grida delle donne si perdevano in fretta in quel caos fatto di tutto...
La bambina si caricò sulle spalle la gerla grande, colma di fieno e ancora di più..
Per un attimo il peso la fece barcollare, sarebbe caduta se due mani non l'avessero aiutata.
Piano piano iniziò a salire,vedeva la baita in alto e sapeva che non doveva fermarsi, il vento forte la spingeva e la paura di non riuscire la faceva tremare.
Mille fuscelli scappavano dalla corda messa a mò di fermo e le si infilavano nella canottiera, si incollavano alla pelle umida di sudore e il prurito era insopportabile e basta!
Sentiva il vento che faceva cantare adagio gli abeti e i larici al confine del bosco, il sole ormai giocava a nascondino con nuvole buie e la distanza dalla baita sembrava non diminuire mai.
Poi si trovò come lo svegliarsi di un sogno sulla soglia e ben sapendo che non sarebbe riuscita a togliersi la gerla dalle spalle letteralmente si buttò a schiena nel mucchio enorme del fieno raccolto in quella giornata.
Aspettò che il respiro tornasse normale, sgusciò fuori dalla gerla, si girò e resto immobile... finalmente... finalmente....
Dal portone entravano dei raggi storti di sole e su questi ballavano mille e mille particelle di tutto, si allungò nel fieno e il profumo la fece starnutire, fece un quasi letto e si beò di esistere e basta.
Le prime gocce di pioggia sul tetto, metà zingato e metà scandole, due suoni diversi, quasi un concerto e il vento non era più gentile ma forte, esigente, tutto il bosco era scosso e urlava violentamente accompagnando i tuoni e i bagliori spegnevano i raggi del sole.
La bambina si mise a cantare felice ma nessuno la sentiva troppo il fragore della vita in quel momento, lei lo sapeva e per questo cantava.......

...

Delilah, porta un  nome noto a chi ha la mia età.

Sicuramente tutti abbiamo sentito il grande Freddie Mercury e alcuni avranno anche cantato la canzone che lui dedicò alla sua gatta chiamata Delilah.

Ho sempre amato i Queen e le loro canzoni fanno parte della mia gioventù.

 

 

Mel de la Sciamana

 

Carmen si svegliò serena, il sogno era talmente vivo che per un attimo fece fatica a focalizzare le cose attorno a lei.
Il sogno era ancora attorno a lei, dentro di lei... sentiva tutta l'energia sprigionata dalle emozioni vissute e neppure per un attimo dubitò che fosse solo sogno....
Rivide la bambina, rinchiusa come un bozzolo nel ventre materno, vide la sue mani a farle scudo contro il rifiuto del suo nascere, i pugni destinati a quel piccolo embrione le fecero male, certo, ma molto meno male che a quella piccola vita già abituata a fare piano per non disturbare.
Il tempo viaggia veloce nei sogni ma non lasciò mai sola la bimba, l'aiutò nei lunghi anni del silenzio, accarezzò le sue lacrime e la incoraggiò a credere in se stessa.
Le regalò il mondo attraverso i libri, gli insegnò a volare lontano su ali fantastiche, non c'erano barriere che potevano fermarle perchè loro erano domande e risposte lanciate nell'infinito.
L'abbracciò e la scosse fino a farle male, gli fece scudo e la sferzò con parole dure fino a che fece breccia dentro di lei.
Gli fece da madre e da padre, da figlia e da sorella e amica fino a che fu sicura che fosse salva.
Salva da se stessa e pronta a vivere la sua vita finalmente!
Nel sogno l'accarezzò piano e per l'ultima volta sciugò le sue lacrime, ora si che poteva svegliarsi, ne era sicura...
finalmente....

...

Cheope da piccinino ma sempre splendido...

 

Cheope ha un anno

Questo ragazzo sta crescendo molto bene e se pensiamo che il gatto certosino finisce la sua crescita verso i due anni Cheope può solo che migliorare.

 

Dustin Grey de la Sciamana

Don Diego de la Sciamana

Delilah de la Sciamana

Daphne de la Sciamana

Dominic de la Sciamana

Caspian de la Sciamana 

Cagliostro de la Sciamana

Chopin de la Sciamana

Clayton de la Sciamana

Charlot de la Sciamana

 

 

 

Certo che era uno spettacolo per chi la vedeva, Eva si immaginò di essere un automobilista e di vedere quella signora un pò avanti con gli anni che camminava zoppicando con una scarpa in mano.

Come tutte le mattine Eva si era incamminata verso il parco ignorando il fastidio della caviglia, già il giorno prima c'era del bruciore, aveva cambiato le scarpe e pensava che sarebbe bastato solo un pò di usura a far si che le scarpe capissero chi comandava!

Arrivata al parco si era resa conto che non avrebbe potuto continuare, il dolore era fortissimo e le si era aperta una vescica per cui la decisione di rientrare era la più ovvia e per di più a ogni passo che faceva era un tormento.

Rientrare si, ma non peggiorando le cose e Eva non ci pensò due volte, si tolse la scarpa provando un immediato sollievo.

Già, a volte bisogna prendere delle decisioni che possono essere difficili o apparire strane e incomprensibili ma c'è sempre un perchè in quel che facciamo rimuginò dentro di se, pensando al suo zoppicare...

Certo chi non la conosceva poteva pensare di tutto, ma chi sapeva com'era difficilmente l'avrebbe presa in giro.

Ecco, Eva non capiva questo, ultimamente c'erano delle latitanze attorno a lei forse dovute a pettegolezzi o altre cose, ovviamente per fare pettegolezzi ci si doveva trovare minimo in due o tre .

Non esiste che uno/a faccia mercato da solo/a , ci vuole terreno buono, comparso di umus di quello maturo, quello che ha dentro parecchie merde diverse per rendere bene pensò sempre sorridendo Eva.

Certo la cosa non la lasciava indifferente, c'era del dispiacere e molto, moltissimo, non immaginava neppure per un attimo che ci fossero delle persone che potevano "sparire" solo per il sentito dire da altre persone, dopotutto la conoscevano pensava,   almeno una telefonata gli la dovevano.

Erano tutte persone pensanti e non voleva assolutamente credere che era bastato un sentito dire per farli sparire ma poi perchè?

Però ripensò al giorno prima....

Doveva mettersi in allarme subito, quando qualcosa fa male mai aspettare il giorno dopo, le cose possono solo peggiorare.

Come le scarpe le persone vanno provate, se c'è qualcosa che non va, se sono troppo strette o hanno la bocca troppo larga bisogna toglierle in fretta, ti fanno male e basta.

Sono decisioni drastiche e non tutti capiranno certe scelte concluse Eva mentre alzava il braccio in segno di saluto al suono del classon e alla faccia che la guardava con scherno....

 

...

Eccoli qui i magnifici 5....

Ormai hanno 50 giorni e si intravede il loro carattere, anche Scontroso e Tempesta si stanno ridimensionando, forse era solo una loro difesa dalle lotte impari con i loro zii pià grandi,

stanno crescendo benissimo e anche Bodi Dharma ha molto più latte.

 

CHESTER, CHEOPE e CALIPSO de la SCIAMANA

Ciao piccolini, ora volerete via lontano da me ma avrò sempre vostre notizie e questa mia pagina ospiterà ancora le vostre foto.

Saranno foto dove io potrò vedere la vostra crescita ma sopratutto la gioia che voi darete alle vostre famiglie e di quanto amore voi ne sarete ripagati.

Vi seguirò a distanza e sarò sempre orgogliosa di voi, ci siamo dati tanto in questi mesi, noi ci conosciamo e saremo sempre un pezzettino di noi uno nel cuore dell'altro.

Vi voglio bene e basta !

Stamattina mi è suonato il telefono e aprendo ho visto che era Sara.

Non metto mai cognomi di chi ha un mio grigione, c'è il nome e abbinato al nome del gatto/a.

Dunque visualizzo Sara/Amelie.

Rispondo con gioia ma subito sentendo la voce intrisa di lacrime di Sara mi raggelo.

Dentro di me penso già a una fuga, conoscendo  Amelie è possibile, tutto è possibile con lei.

Ricordo benissimo quella cucciolata, 2 maschi e 2 femmine e come sempre in ogni cucciolata c'è sempre uno che "buca" il cuore.

Ecco,  Amelie era quella che non passava inosservata, sempre in lotta con il mondo, sempre in barricate e più erano alte più lei ci godeva!

Amelie amava e ama stare in alto, osservare gli altri da una posizione di dominanza e da sempre comanda lei.

Ricordo l'incredulità di Sara mentre gli spiegavo com'era  Amelie, forse era dubbiosa però ha preparato per lei una casetta speciale, passaggi in alto e tanti posticini fantastici dove Amelie poteva sentirsi a suo agio.

Poi sono stati anni di conoscenza e di amore incondizionato, certo, alla fine Sara ha capito quello che tentavo di dirgli, Amelie era una Comandante e basta.

 

Anche la mattina al bar a fare colazione assieme è diventata una bellissima abitudine, certo, Amelie pretendeva una corte adorante di persone e il tutto lei lo prendeva come cosa naturale... hahahhahahah certosa incredibile lei!!!

Chi forse la cosa non andava sempre bene era la mia Sara ma tanto è l'amore di questa streghetta che tutto le è perdonato...

Ma torniamo a stamattina.... Sara con voce stranita mi dice che Amelie non mangia.....

Immediatamente la mia mente va avanti.... malattie..... tumori...... oddio, ho già male.... tengo il respiro e mi sforzo di ascoltare Sara che sta parlando.....

... hanno cambiato qualcosa nell'umido... prima era appena rosato, ora è rosso e Amelie si rifiuta di mangiare... è dimagrita, sono disperata..

faccio timidamente delle domande e quando capisco il problema scoppio in una risata liberatoria.

Amelie è solo una superviziata e basta, hanno integrato un alimento nuovo nel suo umido e lei si rifiuta di mangiarlo ben sapendo che la sua mamma umana risolverà il problema!

Infatti la mia Sara è una settimana che sta diventando matta a comperare ogni ben di Dio ma Amelie schifata annusa da una disatnza di un metro e sdegnosamnete si gira dall'altra parte.

Chi è felice della cosa sono i gatti che stazionano in strada, ormai c'è una colonia sotto le finestre di Sara!

Rido e rido, Sara è perplessa ma è tanto il sollievo che non riesco a smettere e le dico che nessun gatto si è lasciato morire di fame con tutto quello che lei gli sta proponendo, ci vuole pazienza e fermezza, magari mescolare le crocchie con il nuovo umido, magari la situazione si sblocca.

Almeno lo spero, sono felice che siano solo dei capricci di una gatta particolare che è amata e rispettata per quello che lei è .

Sara e la sua famiglia l'amano e Amelie fa parte di loro, infatti mi dice sempre...

" mi fa morire ma non la cambierei per nessuno al mondo"

grazie Sara, tu sei speciale e Amelie è una Grigiona unica e superspeciale !

 

 

CHESTER, CALIPSO E CHEOPE DE LA SCIAMANA.

Questa è la loro ultima settimana con me, ogni volta devo prepararmi a lasciarli andare.

Ogni volta è un pensare forte alla loro futura vita, l'unica mia certezza è che dove andranno saranno amati e questo mi basta e so che il filo che abbiamo tessuto in questi 3 mesi e mezzo ci legherà per sempre e che avrò sempre loro notizie,

Ma l'ultima settimana è quella in cui preparo tutto, idealmente ognuno di loro ha una valigia fatta di tanti giorni solo di noi, colma di amore e di piccole cose solo nostre, ora devo salutarli ma so che sono pronti.

Sono pronti per altre "mamme" , per altre famiglie dove avranno fratelli e altri orizzonti da scoprire e amare per cui devo essere felice per loro e basta.

Ciao piccoli bimbi, diventerete dei Grigioni fantastici, io lo so già, nel mio cuore lo siete sempre stati.

CHESTER DE LA SCIAMANA 

CHEOPE DE LA SCIAMANA

CALIPSO DE LA SCIAMANA

Ora è tempo di giochi, ogni cosa è una scoperta favolosa.

Il topolone Ikea ne ha di anni ma è da sempre una scoperta per ogni piccolo certosino, basta capovolgerlo e è un gioco perfetto, per dormirci, per dondolarsi e per lotte giocose tra fratelli.

27 GIORNI,

ORA SI CHE INIZIA LA GRANDE AVVENTURA DEL VIVERE,

OCCHI SPALANCATI E ZAMPETTE ANCORA INSICURE MA DETERMINATI A IMPARARE TUTTO,

QUESTO è UN MASCHIETTO DI ELORA.

 

ZOE DE LA SCIAMANA,

la piccina cresce bene, ora ha 4 mesi e mezzo, ha un carattere dolcissimo, cerca affetto e carezze anche dalle altre Grigie,

Tiffany le fa da nonna e è bellissimo vederle assieme.

BODI DHARMA E SUA FIGLIA ELORA DE LA SCIAMANA 

in un momento di relax 

 

Ci si usciva di senno con quel caldo, il corpo zuppo, i rivoli di sudore che scendevano lungo il corpo, Zita implorava al vento di arrivare.

Zita, piccola anima in balia dei sogni o se vogliamo della vita.

Zita  che nessuno vedeva o che voleva vedere.

Zita la ragazza che parlava al nulla, agli spiriti.

Tutti pensavano che le mancava qualche venerdì, Zita era la favola del paese ma era anche la ragazza che tutti volevano assaggiare.

Zita sapeva di more e mirtilli, adorava andare nel bosco e truccarsi con quelle bacche così prepotenti, il suo sorriso era esagerato, la sua bocca era un invito continuo ad assaporare il miele che solo lei trovava nei piccoli favi nei prati.

Tutti la disprezzavano ma tutti la cercavano tra gli anfratti di un portone o ai piedi del larice rosso.

Anche il quel 25 luglio Zita si avviò lungo il sentiero che portava alla sua baita, c’erano le capre da mungere e da governare.

Il caldo saliva dall’erba e i grilli facevano un baccano folle, Zita si asciugò in malo modo il sudore che le colava sugli occhi, neppure il fazzolettone messo a banderuola fermava quel rivolo molesto che attirava i moschini.

Con rabbia si sventolò il davanti del viso e una coccinella le si intrappolò fra le dita.

Perse il ritmo del passo, si fermò, Zita amava gli animali, tutti, indistintamente, se trovava un ragno o una mosca in casa sua si sentiva in diritto di ammazzarli ma se erano fuori dalle sue mura sentiva che non ne aveva il diritto.

Fuori dalla sua casa era anche lei come loro una profuga e per questo come loro uguale.

Con delicatezza posò la coccinella su un ranuncolo e salutandola si avviò cercando di recuperare il ritmo del passo.

Arrivò alla baita, le capre le corsero incontro,  Zita le chiamo per nome, una a una e come amiche di lunga data quelle le risposero.

Forse fu per il gran caldo o per la fretta che non colse il movimento lungo il muro che sconfinava nel bosco, forse pensava che gli spiriti la proteggevano sempre, chissà

Ma anche gli spiriti a volte si dimenticano delle anime più pure, forse pensano che sia proprio la purezza a salvarle e sbagliano alla grande….

Alla sera Zita non era ancora tornata a casa e sua madre iniziò a preoccuparsi, certo, sua figlia era strana, strana forte ma mai si era dimenticata del suo terrore nel non vederla arrivare, era bastata una volta, una volta sola.

L’unica volta che lei povera mamma aveva dovuto alzare le mani su Zita, da allora c’era una tacita promessa tra di loro.

Con il primo buio Zita doveva essere a casa, non importa se pioveva o se c’era il sole, se fosse inverno o primavera, al calar del buio Zita DOVEVA ESSERE A CASA.

Per cui il terrore si insinuò nel cuore di quella madre e nonostante le sue gambe malandate andò su verso il bosco sperando di incontrare quella figlia così strana.

Magari si era persa a parlare con gli alberi, pensava la madre, magari aveva trovato un cerchio di fate fatto con i funghi rossi e lei con la sua tenera mente non ne poteva uscire, magari.. e ancora magari e tanti se….

Arrivò ansimante alla baita e la paura prese posto al rado respiro che le usciva dalla bocca.

Le capre belando disperate, con le mammelle gonfie del latte non munto le corsero incontro, egoisticamente pensando solo a loro stesse, di Zita nessuna traccia.

Scansando il gregge la madre si fece coraggio e spinse la porta del fienile, l’oscurità era densa e mille ombre le vennero incontro.

Avanzò piano, sussurrando il nome della figlia, quasi con dolcezza… Zita…. Zita….. dove sei?.... Zita.-….

All’improvviso la vide, buttata come una cosa vecchia, una cosa che non serve più…

Distesa nel fieno in una posa sconcia, tutta aperta… gambe aperte, braccia spalancate e si, anche la bocca era aperta in un ultimo urlo di protesta.

Era chiaro che Zita non voleva, era chiaro che Zita si era difesa, le sue magre gambe erano segnate di percosse e anche le braccia erano macchiate di blu.

Un rivolo di sangue era sceso lungo il collo, sangue ora rappreso in una macchia scura che si perdeva nel fieno profumato.

La madre sapeva che Zita era morta, lo sapeva e basta, si raccolse il ventre in un abbraccio e iniziò una nenia fatta solo di suoni muti.

Le ritrovarono la sera dopo, Zita sempre più sprofondata ne fieno che ormai non odorava più e la madre impazzita dal troppo dolore.

Nessuno  cercò l’assassino, poteva essere stato chiunque nel paese, Zita venne sepolta in fretta e la misera croce porta solo la data della sua morte e basta

25/7/1946 

 

 

 

 

 

 

Non sono mai stata (o almeno mi sembra) gelosa o cattiva sapendolo di essere, se ho fatto male l’ho fatto senza averne la consapevolezza e chiedere scusa per me non è mai stato un problema.

Ma ultimamente, sarà l’età che mi da il diritto di essere anche egoista, qualche sassolino dalle scarpe me lo tolgo e ho scoperto che la cosa mi piace.

A volte mi stupisco delle cattiverie che incontro, mi fanno male, mi colpiscono come pugni e mi ritrovo smarrita e senza difese e poi per che cosa?

Ci stupiamo delle guerre, ormai siamo talmente assuefatti alla violenza che non ci facciamo più caso, ormai la morte, la morte quella del web non ci colpisce più, forse si pensa che sia irreale, che siano numeri per fare più “mi piace”, non so ma sembra tutto un gran gioco.

Anche il vivere sul web ormai è normale, pure io ci sono, si esce e si va a mangiare una pizza ma tutti abbiamo sempre il telefonino in mano e tutti lì a guardare e a scrivere non guardiamo neppure chi sta seduto con noi.

Ma è così quasi per tutti e ci facciamo amici virtuali, ci scambiamo consigli, ci diciamo TVB e altre cose simili, ci litighiamo perfino, assurdo, non ci siamo mai incontrati ma riusciamo a litigare!

Ci sentiamo più vicini a persone lontanissime che con i nostri famigliari, non so se questo sia un bene, forse abbiamo perso e basta.

Abbiamo perso la voglia dell’abbraccio vero, del guardarsi negli occhi e del parlare con il cuore, preferiamo trincerarci dietro a uno schermo e a volte inventarci la vita che avremmo voluto.

Ho molti amici conosciuti realmente e con cui condivido il mio mondo virtuale, amici a cui voglio bene e che stimo ma ho anche la mia vita fatta di famiglia e di altre mille cose e riesco a far incontrare questi due mondi e la cosa mi fa stare bene.

Mi piace riuscire a dare un seguito al web, incontrarci anche solo per un gelato o una pizzata rende tutto vero e si diventa veramente amici, certo, i Grigioni fanno da collante e la cosa è bellissima.

Isole che si conoscono e che si, a volte potranno avere qualche scossone ma so che per amore dei Grigioni supereranno ogni malinteso….

Almeno spero, i sassolini nelle scarpe fanno male, camminare diventa difficile, a volte è solo l’orgoglio che ci impedisce di ammettere le nostre mancanze e credetemi, non ne vale la pena.

 

Eccoli qui, tutti assieme, come sapevo e volevo Bodi Dharma e sua figlia Elora hanno messo i loro bambini tutti nella cesta grande e li allattano senza nessuna distinzione.

Per distinguerli ho messo loro dei collarini elasticizzati, gialli per quelli di Dharma e arancio per quelli di Elora.

Per mia sicurezza ho anche messo suoi gommini dei piccoli di Bodi Dharma un tocco di colore rosso così sono più sicura di sapere sempre e con certezza di chi sono.

Crescono bene e sembrano che siano nati lo stesso giorno sebbene abbiamo una settimana di differenza.

Anche con il sesso siamo pari, 5 femmine e 5 maschietti, ora devono solo crescere in armonia e in completa serenità.

Quattro mesi di Zoe la dolce,

lei è tenerissima, ama il contatto umano e è la mia ombra.

Guardiana di ogni mio fare, a volte rasenta l'invadenza e è gelosa di ogni mia carezza fatta alle altre Grigie.

Che dire?

Una vera Certosino e basta

Eccoli qui, belli come il sole, Elora è brava, una super mamma, unico neo è che non sopporta le altre gatte, cerca di attaccarle e sono dolori.

Rebecca la evita alla grande, Tiffany è sulle sue e Zoe la tengo fuori dalla sua portata,

l'unica che può entrare in nursery è la sua mamma Bodi Dharma, confido molto sul fatto che Bodi Dharma avrà i cuccioli e così spero che aiuti la figlia a essere un pò più rilassata.

ELORA CON LA SUA PRIMA CUCCIOLATA

 

Dopo una settimana e più del vivere una vita sospesa, il ritorno alla normalità mi ha dato un bello scossone.

Sono stati giorni impregnati di una paura folle e  senza nome.

Tutto è stato imperniato su Dario, anche le Grigie sono passate in secondo piano e non mi sono accorta che Elora stava male.

Elora la strana e la più reticente delle mie bambine vomitava.

Nulla di strano, Elora ha uno stomaco delicato e spesso vomita anche perchè è una grande cacciatrice e non si lascia scappare nulla.

Ma martedì mi sono resa conto che era troppo il tempo che vomitava e che ovviamente non mangiava.

L’ho messa in nursery e l’ho monitorata tra una corsa in ospedale e l’altra.

Mercoledì l’ho portata in clinica, radiografia e poi ecografia per vedere se i piccoli erano ancora vitali.

Si, c’erano tutti e cinque e il pulsare dei loro cuoricini mi ha allargato il cuore.

Però niente farmaci, solo idratazione sotto pelle con siringone di acqua fisiologica, non teneva giù nulla, nemmeno i fermenti.

Altri due giorni e altra corsa in clinica, rifatto l’eco e ancora i cuoricini mi salutavano dal monitor, Elora era ben idratata e il veterinario da ancora un giorno, se non mangia entro 24 ore si ricovera e basta.

Torno a casa e piano piano inizio a dargli una siringa di omogeneizzato, dopo due ore non ha ancora rimesso, sono felice e continuo ad alimentarla piano piano e a darle fermenti e vitamine.

Due giorni intensi, la nursery sembra una piccola farmacia, ho di tutto per farla stare meglio, aghi a farfalla per l’idratazione sotto pelle, fermenti da bere, fermenti da spalmare, carnitina a infusione, carnitina in gocce, insomma ogni cosa che si può fare l’ho fatta, ora bisogna solo aspettare.

Già, aspettare che nascono i bambini, Elora è quasi a termine e è la sua prima gravidanza per cui le incognite sono tantissime.

Stanotte l’ho lasciata verso le 12,30 e non c’era nessun segno di un inizio travaglio, ormai dopo 20  anni di certosi un pò ne so e me ne sono andata a dormire tranquillamente.

Stamattina alle sei sono entrata in nursery e con mia grande sorpresa non vedevo Elora.

L’ho chiamata e cercata, la stanza è piccola ma ci sono tanti posti in cui nascondersi, seguendo il suo ron ron l’ho trovata.

Allungando la mano verso di lei ho sentito il pelo bagnato, mi sono allarmata e ho cercato di estrarla dalla tana ma la mia mano ha incontrato una testolina piccina piccina, erano nati!

Con molta cautela ho iniziato a estrarre i piccoli e li ho contati uno a uno con la paura di trovarmi in mano un piccolo morto.

Sono 5 bellissimi certosino, due sono piccini ma vitali e cercano il seno della loro mamma alla pari dei fratelli più grandi.

In 20 anni di certosino è la prima volta che una mia bambina fa tutto da sola, la cosa mi fa tenerezza e si, mi sento un pò defraudata dall’emozione di vedere nascere la vita ma va bene così.

L’importante è che sia andato tutto bene.

Benvenuti nati ILQUATTROLUGLIO,

Buona vita a voi bellissmi Guerrieri.

 

BRINA DE LA SCIAMANA CON I SUOI CUCCIOLI

MORGAN, MARVIN, CASPER E MERIDA

 

Ho lavorato per anni in dialisi e so cos'è il rene policistico, una malattia genetica che si trasmette da padre/madre ai figli, fortunatamente

non è sempre così, ma le probabilità sono alte, ci si nasce con i reni così e nulla li può far guarire, c'è solo da sperare che le cisti restino piccole e che i reni facciano sempre il loro lavoro.
Troppe volte ho visto arrivare da me persone con storie di Grigi morti per insufficenza renale, certo, anche i gatti si ammalano e muoiono di questa malattia, normale, meno normale è esserne la causa di questo dolore.
Ultimamente stanno girando voci, anzi, mormorii.. qualche parolina buttata lì come per caso... punti di domande e tanti sospiri e silenzi.
Bisogna sapere che quasi tutti gli allevamenti amatoriali e no hanno per gioco forza pedigree con Grigi in comune, ovviamente si cercavano riproduttori belli e superpremiati per dar lustro alla propria casa.
Gatti bellissimi, campioni di tutto ma a volte sono bombe ad orologeria e noi a volte facciamo finta di nulla.
Appena il venticello del dire e del non dire mi è arrivato mi sono resa conto che potenzialmente avevo due bombe ad orologeria, il che non è poco, credetemi.
Mi sono documentata e ho optato per i test più sicuri, quelli sui prelievi ematici, test genetici.
Sicuramente potevo risparmiare un bel pò di soldini rifacendo solo ecografia renale, ma a me non basta un referto di cui è altissima la percentuale di sbaglio, io volevo la certezza e basta!
Ora dopo un mese di tensione posso gridare a tutti che le mie Grigie, compresa Rebecca del Borgo Matto, Ramesse del Borgo Matto e Tanus di Santa Fiora sono esenti di patologie genetiche del rene policistico.
PKD TEST RESULT  N/N
Anche per il cuore siamo a posto, fatto ecocardio e naturalmente anche i vari test minori.
Trovo sciocco cercar di fare sparire dalla propria casa Grigi che fino a ieri abbiamo sbattuto in faccia a tutti come i migliori e poi cercare di coprire le cose con test fatti su altri Grigi sperando che la gente si dimentichi di chi nascondiamo.
Sarebbe più semplice ammettere che a volte ci si può sbagliare, ma non si può continuare quando le cose si sanno, allora è fare il male, io non voglio essere responsabile di aver creato il dolore di una perdita, conosco questo tipo di dolore, so il vuoto che lascia e so che non mi passerà mai.
So che tanti non capiranno l'importanza di quello che ho scritto, tanti andranno a cercare cuccioli su internet e lo avranno a 300 euro e penseranno di aver fatto un affare, solo più tardi capiranno, quando lo vedranno soffrire e morire tra le loro braccia, allora capiranno che l'amore non ha prezzo e farebbero di tutto per fermare il male che gli porterà via il loro caro.
Perchè ricordiamocelo sempre, sono famiglia, i nostri Grigi entrano nel nostro cuore e diventano noi, nulla fa più soffrire che vederli andarsene e poi nel modo più sbagliato, per avidità e per incuria.
Certo, non vi posso assicurare che i vostri Grigi non si ammaleranno, non cedo elettrodomestici, purtroppo non posso darvi la garanzia, i Grigi sono essere viventi e come tali non ho il potere  di nulla, però vi posso assicurare che ho fatto tutto quello che mi era possibile fare perchè abbiamo una buona genetica, tutto il resto è tra le mani del domani e basta.

Ho lavorato per anni in dialisi e so cos'è il rene policistico, una malattia genetica che si trasmette da padre/madre ai figli, fortunatamente non è sempre così, ma le probabilità sono alte, ci si nasce con i reni così e nulla li può far guarire, c'è solo da sperare che le cisti restino piccole e che i reni facciano sempre il loro lavoro.
Troppe volte ho visto arrivare da me persone con storie di Grigi morti per insufficenza renale, certo, anche i gatti si ammalano e muoiono di questa malattia, normale, meno normale è esserne la causa di questo dolore.
Ultimamente stanno girando voci, anzi, mormorii.. qualche parolina buttata lì come per caso... punti di domande e tanti sospiri e silenzi.
Bisogna sapere che quasi tutti gli allevamenti amatoriali e no hanno per gioco forza pedigree con Grigi in comune, ovviamente si cercavano riproduttori belli e superpremiati per dar lustro alla propria casa.
Gatti bellissimi, campioni di tutto ma a volte sono bombe ad orologeria e noi a volte facciamo finta di nulla.
Appena il venticello del dire e del non dire mi è arrivato mi sono resa conto che potenzialmente avevo due bombe ad orologeria, il che non è poco, credetemi.
Mi sono documentata e ho optato per i test più sicuri, quelli sui prelievi ematici, test genetici.
Sicuramente potevo risparmiare un bel pò di soldini rifacendo solo ecografia renale, ma a me non basta un referto di cui è altissima la percentuale di sbaglio, io volevo la certezza e basta!
Ora dopo un mese di tensione posso gridare a tutti che le mie Grigie, compresa Rebecca del Borgo Matto, Ramesse del Borgo Matto e Tanus di Santa Fiora sono esenti di patologie genetiche del rene policistico.
PKD TEST RESULT  N/N
Anche per il cuore siamo a posto, fatto ecocardio e naturalmente anche i vari test minori.
Trovo sciocco cercar di fare sparire dalla propria casa Grigi che fino a ieri abbiamo sbattuto in faccia a tutti come i migliori e poi cercare di coprire le cose con test fatti su altri Grigi sperando che la gente si dimentichi di chi nascondiamo.
Sarebbe più semplice ammettere che a volte ci si può sbagliare, ma non si può continuare quando le cose si sanno, allora è fare il male, io non voglio essere responsabile di aver creato il dolore di una perdita, conosco questo tipo di dolore, so il vuoto che lascia e so che non mi passerà mai.
So che tanti non capiranno l'importanza di quello che ho scritto, tanti andranno a cercare cuccioli su internet e lo avranno a 300 euro e penseranno di aver fatto un affare, solo più tardi capiranno, quando lo vedranno soffrire e morire tra le loro braccia, allora capiranno che l'amore non ha prezzo e farebbero di tutto per fermare il male che gli porterà via il loro caro.
Perchè ricordiamocelo sempre, sono famiglia, i nostri Grigi entrano nel nostro cuore e diventano noi, nulla fa più soffrire che vederli andarsene e poi nel modo più sbagliato, per avidità e per incuria.
Certo, non vi posso assicurare che i vostri Grigi non si ammaleranno, non cedo elettrodomestici, purtroppo non posso darvi la garanzia, i Grigi sono essere viventi e come tali non ho il potere  di nulla, però vi posso assicurare che ho fatto tutto quello che mi era possibile fare perchè abbiamo una buona genetica, tutto il resto è tra le mani del domani e basta.

BRINA DE LA SCIAMANA CON I SUOI CUCCIOLI,

MORGAN, MARVIN, CASPER E MèRIDA

 

 

BRININI, nati al 9 Luglio

 

 

 

DEXTER, DYLAN E DAISY  DE  LA  SCIAMANA


Grande Facebook, questo pensava Sandra mentre scriveva un nome.
Grande e anonimo, ma non tutti sapevano chiudere le porte e proprio su questo sperava lei.
Sandra che "viaggiava" come clandestina nelle vite altrui, spiava e leggeva tutto quello che le permettevano di fare e di rubare.
Un ricordo gironzolava dentro di lei, un amore?
No, magari un rimpianto di quello che poteva diventare.
Un ragazzo con il quale condivideva sogni e tanti discorsi, il primo capace di stupirla, l'unico, allora, a farla uscire dal suo buco di timidezza e libri.
Uno scambio continuo di lettere, mai d'amore ma di domande, le risposte poi non contavano.
Le risposte erano dentro di loro, l'unica certezza era solo scoprirle, come tutti i ragazzi credendo che fossero alla prima svolta, alla portata di mano, bisognava solo aspettare il treno giusto.
Quante ore passate a parlare guardandosi negli occhi, si dimenticavano di baciarsi ma grande era l'unione di cuore e mente, tanta era la voglia di dire che pensavano di vivere già nel un futuro, illusi!
Come bambini credevano alle favole, magie del se e del poi, ricordi in riva al lago, zanzare assassine che lasciavano sui loro corpi una strada di bozzi urticanti.
Bozzi che diventavano niente se paragonati alla libertà del domani, dolore da domare  da ingabbiare e da nascondere, oppure da esibire con la richiesta di un tenero bacio.
Sandra clicca sul nome,  una miriade di nomi tutti uguali e foto tutte estranee.
Guarda Sandra, pensa a quel viso, bello e pieno di vita, di promesse e cerca lo stesso sguardo pieno di sogni, ricorda l'ultimo incontro, le lacrime sue chiuse su un libro che parlava di gabbiani infelici.
L'ultimo suo regalo, come dire che non si può tenere prigioniero un gabbiano, ricorda la dedica, struggente come ancora è lui nei suoi ricordi.
Ecco, trovato, bene la bacheca è aperta....
Entra piano, non vuole disturbare nessuno.....
Solo vuole sapere dov'è, cosa ha fatto, che sogni ha realizzato...
La foto la colpisce come un pugno!
Quasi un vecchio, una posa rigida, quasi tenesse dentro la pancia, i capelli sono spariti e quelle rughe parlano da sole.
La bacheca poi pullula di fattorie e giochi scemi, la corsa alla banalità ha colpito ancora, va avanti sperando di trovare almeno una parola di quei sogni fatti assieme.
Pagine su pagine di un grande niente!
Rabbiosamente esce da Facebook e scaccia con rabbia le lacrime che segnano il suo viso, corre allo specchio e cerca.
Cerca quella ragazzina di 17 anni, risente la sua risata, e cerca di riascoltare tutti quei desideri.
Si guarda allo specchio e rimane colpita, i suoi occhi stanno guardando sempre quella ragazza.
Vede ancora quella ragazza e di una cosa è sicura, non ha mai smesso di credere ai suoi sogni, mai!
Fa niente se è  invecchiata, se ci sono stati giorni brutti e dolori grandi, lei sa che quella ragazza vive e tanto le basta.
Ritorna al computer e lo chiude quasi con dolcezza, capisce che i sogni sono belli proprio perchè il finale siamo noi a farlo, ma la realtà a volte può essere migliore.
Grazie VITA, grazie

CHANEL  DE  LA  SCIAMANA


Se dovessi dire a quale animale assomiglio direi senza esitare a un'ape.
Sono un'ape, mi sento un'ape.
Sono quella che guarda e annusa, mi avvicino piano e ascolto le vibrazioni che emanano le persone.
Chiudo gli occhi e lascio che la mia aura spazi in cerchi senza freni, cerco il nettare più buono, quello che mi fa vivere.
Come una ladra succhio il miele della vita in ogni suo essere.
Sono quella che vaga alla ricerca del sapere e del vivere piano.
Volo da persona a persona e prendo quello che mi offrono, la loro allegria diventa la mia, il loro dolore lo metto sulle spalle e li aiuto nel difficile cammino.
Li aiuto sapendo che il torna conto sarà alto, una consapevolezza del vivere giorno per giorno come meta da raggiungere assieme alla gioia di avere vissuto.
Come un'ape cerco il sole ma amo la notte più buia e fredda, perchè nel gelo vivono i ricordi più lunghi e antichi.
Come un'ape mi ubriaco di serenità e di certezze, salvo poi buttarle al primo dubbio che mi strazia il cuore.
Come un'ape cerco rifugio in arnie non mie, credi fatti su misura e per i quali non ho mai pregato.
Da sempre inginocchiata all'altare del chiedere, del dubbio e del sapere, snobbata da sempre dalla verità, come un'ape cerco furibonda di fare male.
Restia a pungere sapendo che ne morirei, ma sempre pronta a partire in guerra.
Come un'ape succhio il disagio di essere così, sbagliata e ingombrante nella mia sola e sempre mille vite.....

 

...

 

REBECCA DEL BORGO MATTO

 

 

Io immagino sempre il vivere come un fiume, siamo in tanti, ci guardiamo, ci sfioriamo e tutti andiamo verso il mare.
Tutti abbiamo lo stesso orizzonte fatto di luce o di nubi minacciose, sta a noi fare la differenza.
Si fatica a stare a galla, c'è chi  va da solo, piano, piano, con la dignità dell'onestà e chi cerca di andare avanti aggrappandosi ad altri, incuranti del male che provoca.
C'è chi pensa solo a se stesso e chi lascia sempre il suo cuore aperto per assaporare lo scorrere del tempo con la serenità della consapevolezza.
Succede spesso di incontrare anime simili, basta una voce, un sorriso "visto" con il cuore e ti senti ricca di un'energia che ti fa stare a galla a guardare il sole.
Piano piano si forma una rete fatta di amicizia, di solidarietà e di condivisione, un'isola dove fermarsi nei giorni fatti solo di tempeste e di dolore.
Un'isola dove riposare e riprendere le forze per nuotare ancora, per dare ancora.....
La mia isola è grande, fatta di anime belle e buone, in questi giorni ho avuto anche un premio inaspettato, ho conosciuto un Angelo.
L'arcangelo Chamuel.
Un Angelo che apre le braccia a tutti, che da amore e che ci aiuta a cercare quello che vogliamo trovare.
Chamuel, occhi di Dio, e chi se non questa energia fatta solo d'amore può far stare a galla tutti?
Questa energia che ci fa simili, come radici sotterranee siamo legati con fili di luce, basta chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
Dimenticare l'egoismo e sentire solo la gioia di vivere.
Permettere a noi stessi di tornare a essere anime e di accogliere l'energia dell'amore.
Grazie Gabriella, anche il tuo nome porta a un Arcangelo, grazie per esserti unita alla mia isola......
 

...

 

 

L'amore non è dipendenza ne ricatti, l'amore va al di là di questo.
Parliamo tanto di amore, consapevolezza e abbracci, ci riempiamo la bocca del nostro dare, l'ego diventa gigante.
L'acqua scorre sul tempo e piano piano fa strade diverse, lisce in alcuni casi e tortuose in altre ma tutte portano a valle, tutte parlano di un passato che ha visto le stesse albe e gli stessi tramonti.
Così anche i sentimenti, si nasce nella stessa famiglia, si cresce, chi più bene chi meno, scelte proprie, c'è chi fa più comodo vivere nel nido altrui e a furia di spallate butta fuori chi l'impiccia.
C'è la disperazione dei genitori che corrono disperati a cercare di arginare una fame senza fine, l'egoismo  e l'indifferenza regna sovrano.
Sicuramente i genitori non vedranno il cuculo ma vedranno sempre e solo un figlio  fragile, continueranno a dare tutto per lui, anche la vita.
Solo il tempo vedrà l'epilogo, però non chiamiamo amore quello che non può essere, oppurtunismo e ancora lo sbattere d'ali se arriva un rifiuto, pronto a buttare fuori non solo i corpi ma anche i ricordi.
Mi spiace, lo so che sono dura, ma lo sono sempre stata in primis con me stessa e scusa se non mi sento in colpa.
Ritorno a ritroso nel tempo e ti vedo, bambino amato e venerato, come un cuculo ti sei allargato e hai preso tutto, troppo.
Ancora adesso pensi di poter dettare legge in nome di un amore che non c'è.
Non c'è mai stato, io amo quel bimbo ma non sei tu, mi spiace ma io odio i ricatti.
Se per te è un potere questo, per me è nulla, io sono cresciuta e non ho mai usato ali o ricatti per farmi ascoltare, a volte basta il silenzio.
Il silenzio di uno sguardo, quello che si fa tra fratelli, uno sguardo fatto di tenerezza e di ricordi, cosa che non trovo in te.
Sicuramente mi troverai al tuo fianco quando mi chiamerai come lo sono sempre stata, ti aiuterò in questo tuo cammino ma sappi che l'amore è un'altra cosa...
Mi spiace fratello, mi spiace, hai sprecato una vita credendo che bastava alzare la voce e buttarci fuori dal nido per vivere meglio  e ora....?

 

 

 

Ho aspettato, ho accampato scuse ma alla fine ho dovuto ammettere che non volevo venire a vederti.
Vederti lì, immobile, fermo per sempre era uscire dal sogno e entrare nella realtà...
Una realtà fatta di dolore, quel dolore che ti prende dentro... si fa fatica a respirare... a parlare, le parole si accavallano e escono suoni che sono solo singhiozzi.
Stanotte non ho dormito, la notizia arrivata a bomba sotto forma di messaggio, una parola sola, unica, devastante e così incancellabile.
Queste notizie dovrebbero essere date con delicatezza, con il pudore dell'amore e della condivisione, non così, buttate come dardi negli occhi mentre le leggi!
Stanotte ho fatto la conta, il bilancio fa male, sono di più le persone che ho visto nell'ombra che quelle al sole.
Siamo tutti sul carrozzone, tutti destinati a lei, nostra signora Morte!
Inutile cercare di dimenticarcene, tutti abbiamo una sola e medesima destinazione.
Ti ho visto e ho capito che tu sapevi, la paura era ancora sul tuo viso, il morire da soli fa male.
Ti ho accarezzato le mani, mani di padre, di zio, di uomo.
Ho guardato il tuo corpo fermo, sembrava un insulto a Te, ho guardato le foto che erano attorno a Te, che parlavano di Te, del tuo vivere, dell'amore che avevi creato e che ti stavano attorno.
I tuoi figli disperati e impotenti, è la loro prima volta che la signora morte bussa alla loro casa, un uragano di dolore e di perchè senza riesposta.
Sei grande zio, lo sei sempre stato, sei stato uno zio caro e mi mancherai tanto, difficile lasciarti andare, ma io so che non sarà necessario.
Tu sarai sempre nel mio cuore, ciao grande zio.....

...

 

 

 

Sono sola.....
Praticamente sono 37 anni che non sono MAI STATA SOLA!
Sola con me stessa, tantissime volte, ma quello non conta, si può essere soli in mezzo a tanta gente.
Ma non sei mai sola se accanto a te c'è qualcuno che ti ama.
Sono sola nella mia casa, no, non sola, ci sono le mie gatte e Kora.
Kora che richiede continue attenzioni e spiegare il perchè mi rende triste....
Ma sentire questo silenzio e assaporarne la consapevolezza dell'esserci è bello.
Mi rilasso a fare il meno possibile, anche il leggere mi da noia, sono persa in un mare di suoni.
Sono suoni che escono da mille pensieri, colorati come sogni e che mi danno la capacità dell'ascolto.
Ascolto ogni vibrazione e la rendo mia, tutto è spalancato, porte e finestre e così il mio essere, tutta!
Faccio parte di un qualcosa che non so capire, ma che istintivamente riconosco e mi so adeguare.
Anche la sera che sta salendo porta tanti colori e tante domande, mi rannicchio in una virgola e guardo, tutto è bello e terribile se il pensiero della morte si insinua....
Tutto è così fugace.... così..... futile..
L'amore, quello del sempre e del mai sembra lontano, nel cuore c'è solo la certezza della mancanza di una mano che cerco sempre quando vacillo..... e che trovo sempre....

...

ALLEVAMENTO AMATORIALE CON AFFISSO

GATTI CERTOSINO DE LA SCIAMANA

BRESCIA

DI SEGUITO GLI UNICI CONTATTI VALIDI

+39 339.1394123

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 GATTINI DISPONIBILI

Tutte le mie grigie e gli stalloni sono stati testati tramite prelievo ematico per il rene policistico (PKD Genetic Test) al laboratorio Vetogene di Milano, ecograficamente per HCM, ovviamente testati anche per FIV, FELV. Sono anche membro del Club del Certosino

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Perchè la mia veterinaria è meglio! La mia " dottora" è fantastica, sa parlare agli animali e ha un un lagotto, Ciccio, che accoglie tutti con delle coccole sfrenate e non è geloso di nessuno. Fare un giro in clinica è come andare a trovare dei carissimi amici, consigliato a mille a tutti quelli che abitano a Brescia e che hanno i miei Sciamanini/e. Grazie Ilaria e company, siete super!!!!!!


In ricordo della mia sempre Tiffany


♥️♥️♥️♥️♥️

❤

Non ditemi che è solo un gatto...
Tu Tiffany mia sei molto di più, sei mia figlia, sei la sorellina di Mara, fai parte di noi e basta.
Non ditemi che è solo un gatto perchè se tutto il dolore che ho dentro ora diventasse freccia sareste morti all'istante!
Tu Tiffany mi sei dentro da sempre, da quando sei nata in un giorno importante, un 8 marzo del 2002.
Sono state le mie mani che ti hanno accolto in questo mondo, è stato il mio odore che hai sentito prima di quello della tua mamma, io ero sempre accanto a te e ci sarò per sempre!
Ti ha scelto Mara, chissà come mai ha scelto te nel mucchio dei sei piccoli urlanti grigini, ma sei stata tu da subito.
Eri l'unica con il fiocchetto ingombrante, eri quella amata e coccolata di più...
Sei stata per Mara la sua prima amica, per lei sei diventata bambola e nonna di capuccetto rosso, sei diventata principessa e strega.
Tu, straordinaria in tutto, umana fino a dormire allungata come me e Dario tra i nostri due cuscini e anche brontola se mi alzavo la notte e ti svegliavo.
Tu che a tutti hai regalato una testatina come a dare loro il permesso di accarezzarti.
Tu che eri il biglietto da visita di casa nostra, invadente fino a salire sul tavolo se avevamo ospiti ben sapendo che non ti avrei mai sgridato perchè non volevo offenderti davanti a persone non di famiglia.
Tu che tutti ti portano dentro, tutti sanno chi sei e come sei, sei la gatta più dolce, più vera e più nostra del mondo e basta.
Chi ha un mio Grigione ha anche te nei suoi ricordi, per te c'è sempre un pensiero, un sorriso, un filo che diventa amicizia correlato delle tue immagini, dalle tue fusa esagerate e dalla tua insistenza che a volte diventava invadenza.
Non ditemi che è solo un gatto, lei è Tiffany, mia figlia.
Abbiamo vissuto quasi 16 anni assieme e come figlia ti ho sempre messo al primo posto assieme a Mara, io sono sempre venuta dopo, io sono solo la vostra mamma, voi siete le mie principesse.
Anche nelle tue pochissime gravidanze come una figlia mi hai dato l'onore di esserci sempre, sorrido se ci penso, Tiffany, tu iniziavi a urlare ancora prima che iniziasse il travaglio.
Come una regina mi scodellavi i piccoli guardandomi con occhi pieni di dolore facendomi sentire in colpa, poi me li davi e basta, l'unico tuo compito era allattarli ma la mia presenza ti era necessaria.
Anche le notti le passavi nel lettone con i tuoi bambini, non c'era verso che tu stessi nella cesta, tu dovevi dormire con noi, tra di noi e ci portavi un piccolo per volta visto che noi lo rimettevamo nella cesta vicino al letto, tu allora ne prendevi un'altro e andavamo avanti fino a che sfiniti io e Dario ti accettavamo in toto, bimbi compresi.
Ricordo quelle notti passate sul bordo del letto, il dormire con un occhio aperto per la paura di schiacciare un bimbino, certo, l'unica a dormire alla grossa eri tu fiduciosa in noi... Dio che nostalgia di quelle notti....
Anche ora che non riesco nemmeno a vedere quello che scrivo da queste stupide lacrime ho già nostalgia di te, ora che riposi avvolta nella copertina rosa che ti piaceva tanto chiamo già Tiffany tutte le altre Grigie, che farò senza di te?
Sei stata bravissima come al solito, ci hai permesso di salutarti uno a uno, Mara è tornata a casa per te, ti ha chiamato con il vostro linguaggio e tu le sei andata incontro, stanca ma felice, ti sei lasciata pettinare e coccolare, vi siete salutate , vi siete date un arrivederci, lo so con certezza.
Anche Fabio ti ha salutato, con discrezione e da solo ma quando è uscito i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
Il papà che non riesce a metabolizzare il dolore e che lascia questo compito a me,ti ha accarezzata e sicuramente ringraziato per tutto quello che ci hai dato.
Io che in questi 4 giorni li ho vissuti con te, attorno a te.
Alla fine eri anche stufa di avermi tra i piedi, si sa, ognuno muore da solo ma io questo non te l'ho permesso, te ne sei andata con me, io c'ero e ti ho accarezzato, ti accarezzerò per sempre!
Tu non devi andare in nessun posto, sei già a casa e lo sarai per sempre!
Tu sei nei nostri cuori, hai solo cambiato forma, ora sei l'energia dei ricordi belli, sarai per sempre un sorriso e sarai per sempre la nostra Tiffany.
Non ditemi che era solo un gatto, lei è mia figlia e basta!

Ti prego Signore

 TI PREGO SIGNORE

KORA   15/12/2008----02/10/2022

Signore lo so che stai aspettando Kora, ma che te fai di una pit bull in paradiso?
Signore, anche sul Ponte dell'Arcobaleno non te la consiglio sai?
Signore, so che tu sai, ma quando sei sicuro che tutto va bene molli un pochino...
Signore, tu sai ma lasciami spiegarti del perchè forse è meglio che rimanga con noi.
Kora è una pit bull che ha sempre vissuto con i gatti e ha volte si crede un gatto (quando vuole coccole esagerate) ma lei odia i gatti (quelli fuori di casa nostra) .
Kora ama giocare con altri cani ma vuole essere sempre lei a decidere il come e il quanto, per questo non me la vedo sul Ponte dell'Arcobaleno, sai che scompiglio?
Kora è una gelosona, difficile per lei condividerci, non me la vedo proprio in Paradiso a sorridere a tutti.
Kora è solo nostra, si, lo so che l'abbiamo viziata, che l'abbiamo umanizzata troppo ma amarla non è costato niente sai?
A nostra difesa e sua ti posso dire che ha sofferto tanto, quanto male ha dovuto subire, non serve raccontarti, vero? Sai già tutto, ecco, noi abbiamo solo trasformato il suo dolore in Amore e credo sia stato il minimo.
Signore, capisci il perchè deve stare con noi?
Ho vissuto giorni, ore minuti e anni con lei, fa parte di me, tu sai quanta fatica mi costa anche buttare un paio di scarpe perchè ci sono tutti i passi che ho fatto, i pensieri che ho avuto, i dolori e le gioie, insomma la mia vita.
Come posso dirti Signore, ora è tua?
Oggi è tornata a casa in un'urna, abbiamo pianto ancora e ancora, so Signore che sei stato paziente, ci hai lasciato il tempo di metabolizzare ma questo tempo non ci basta sai?
Signore, non ci basterà il tempo della nostra vita per lasciarla andare definitivamente lo sappiamo, però possiamo fare un patto se vuoi.
Signore, lasciala con noi, verremo noi a portarla quando il nostro tempo finirà, ognuno di noi avrà un pò di Kora tra le mani e tutta nel cuore, che ne dici Signore?
Lasciala con noi fino a che avremo respiro grazie Signore....