Benvenuti a voi che passate per questa mia casa, l'allevamento de
I Certosini della Sciamana!

Lo so che questo sito è anomalo, lo so, abbinare al mio piccolissimo allevamento di gatti certosino i miei pensieri mi rende fragile...

Scrivere, buttare fuori le mie emozioni siano belle che brutte è uno scaricarsi che mi fa andare avanti anche se a volte è difficile come credo lo sia per tutti la vita. Scrivere, raccontare di me, dei miei Sciamanini mi rende serena, attraverso loro ho fatto amicizie che durano da anni, perchè si, sono ben 26 anni che convivo con questa splendida razza di Gatti Certosino e ogni cucciolata è rimasta nel mio cuore.

Chiedo venia a chi passerà a trovarmi, sicuramente troverà un sacco di errori ma anche tanta ma tanta bellezza nelle foto dei miei Sciamanini.
Le foto che sono su queste pagine di Certosino adulti sono tutte state mandate da chi li ha cresciuti e con i quali io resto sempre in contatto.

Per cui ricordatevi sempre che chi vuole un mio Sciamanino avrà anche me accanto. Grazie per avermi letto e ...... Gatti Certosino/ Sciamanini per sempre!!

SCIAMANINA

Le foglie quest'anno non vogliono morire, cambiano colore lentamente ma restano attaccate ai rami con una determinazione che sa di lotta.
Il sole sembra sapere delle difficoltà che ci saranno per noi umani e clemente ci regala ancora il suo calore anche se è già autunno inoltrato.
Già, davanti a noi non si vede un bel futuro, come si fa a essere positivi con tutto quello che sta succedendo?
Ascoltare tutte le informazioni che ci fanno pervenire fa solo paura.
Una paura che ci congela nel nostro stare fermi a guardare cosa succederà, come quando c'è una bufera e ci chiudiamo in un posto sicuro e aspettiamo.
Ma non sempre il posto è sicuro, se va tutto all'aria quello che abbiamo costruito e allora?
Allora restano solo le nostre paure, controllarle è una guerra quotidiana con noi stessi.
Perchè la vita è sempre una guerra, dal primo respiro all'ultimo.
Dal primo respiro tirato fuori con la violenza di uno schiaffo, all'ultimo come un pugno al cuore.
Non illudiamoci, siamo in guerra come quelle foglie che non vogliono morire, siamo in guerra ogni istante con i nostri pensieri per la ricerca dello stare meglio. 
Non siamo egoisti se pensiamo solo a noi, alle  nostre famiglie, non voglio sentirmi in colpa se vedo realtà diverse, non ne sono responsabile.
Il sole di stuferà di dare il suo calore, il freddo arriverà, quest'anno sarà dura per tutti ma di più per tanti e mi spiace, non tutti sono cicale.
Anche se siamo tutti formiche andare avanti sarà dura per tutti, diventeremo tutti più egoisti, chiuderemo le porte più presto lasciando fuori al freddo il mondo.

 

 

AMELIE DE LA SCIAMANA

Oggi riparliamo di Amelie, la nostra regina di ormai 8 anni.
Amelie è strana, è nata strana, vero Sara?
Già da piccola era diversa dai suoi fratelli, era quella sempre in alto e da sola.
Amelie ama stare da sola, vuole essere sempre lei al centro dell'attenzione e delle coccole per cui...
Amelie è una gattina diciamocelo..... viziata?
Di più, Amelie quando hanno cambiato la sua pappa preferita ha rifiutato qualsiasi cibo, costringendo Sara a telefonare perfino dove veniva confezionata.
Amelie ama andare a spasso con Sara, ha una sua borsa speciale e va al bar a fare compagnia alla sua mamma e alle sue amiche e anche lei si fa l'aperitivo a base di latte.
Amelie ama stare in alto, infatti l'hanno trovata appesa al lampadario come nelle comiche sopra il tavolo della sala.
Ma questa è tutta roba vecchia, ci vuole un aggiornamento.
Passano gli anni ma Amelie rimane una discola, la famiglia di Sara si è allargata, da questa primavera è arrivato un uccellino (ovviamente salvato) il quale vive in una gabbia in alto, mooolto in alto.
Amelie per quella gabbia sospesa così in alto ha un'attrattiva da far paura.
Paura, appunto per questo è così in alto, mi viene in mente Titti e Silvestro, povero uccellino, chissà la paura vedendo questa panterona grigia sempre a fissarlo!
Domenica mi ha telefonato Sara aggiornandomi sulla nostra Grigiona, era un pò preoccupata perchè la panterona si era rotta un dente.
In queste belle giornate Amelie si mette vicino a una porta finestra e osserva, vuoi che abbia visto una foglia volare?
Vuoi che abbia visto un uccellino fermo fuori?
Insomma, probabilmente è partita a razzo e si è schiantata contro la vetrata.
Sara non se ne è accorta ma l'ha sentita miagolare dal dolore e è
corsa impaurita alla vista del sangue che le usciva dalla bocca.
L'ha presa in braccio e l'ha coccolata e intanto la puliva piano e così ha visto un dentino penzolare tra il sangue che continuava a uscire.
C'è voluto un bel pò a calmare la piccolina mentre miagolando spiegava il tutto, poi sopra a un miagolio più forte Sara ha preso il dentino e ha tirato.
A questo punto con il dentino in mano Sara non sapeva che fare, andare dal veterinario o dal dentista?
Amelie sta bene, ha solo un dentino in meno ma questo non le impedirà di fare le sue marachelle e di essere la regina di casa.

 
 
 

HAIDI DE LA SCIAMANA

Ogni Grigino ha i suoi tempi e rispettarli è obbligo.
Ogni Grigino ha un suo carattere e imparare a conoscerlo per poi assegnarlo alla famiglia più idonea è normale.
Mai mi era capitato una streghetta come Heidi.
Boh, magari è il nome che le ho dato che sa di libertà e caprette.
Forse perchè figlia unica e quindi più stimolata da tutta la famiglia, ma questa è veramente una sagoma!
Heidi non ha ancora tre mesi ma è già un mese e mezzo che gira per tutta la casa, anche quando c'era Kora per lei non era un problema, anzi, andava a giocare con la sua coda.
Un esempio banale, sulla porta che da all'esterno c'è la gattaiola, comodissima per quando vogliono uscire in terrazza o rintrare, bene, Giuggiola che ha un anno e più non è ancora capace di usarla, Heidi si.
Heidi ha imparato in fretta, troppo in fretta e la mia paura era che imparasse anche ad andare sulla copertura della terrazza.
L'altro giorno l'osservavo, mi sembrava di leggere nella sua testa, sulla copertura della terrazza c'era Fiore che correva e Heidi osservava la sua sagoma scattante di qui e di là, ho tremato ma ho pensato che era talmete piccina...
Bene, ieri non riuscivamo a trovarla e poi l'abbiamo sentita più che vista, sfrecciava come una matta sopra la terrazza la satanella!!
Per andare sul tetto c'è una scaletta di legno e lei ha capito subito come funzionava, che dire? Sorella di Fiore, due climber, due amanti di sport estremi, due pazze dico io.
Stanotte ho chiuso la porticina per non fare uscire nessuna, un disastro, a turno grattavano la porticina, alla fine ho chiuso in camera con noi Heidi e liberato la porticina.
Per qualche ora tutto bene poi la peste ha iniziato a mangiarmi i capelli e visto che non otteneva nulla si è messa a correre sul letto, beh, fortuna che vediamo sempre in lato comico delle cose.
Quando sono uscita per la mia solita camminata l'ho liberata e come un fulmine è corsa sul tetto, così mentre camminavo mi è venuto il terrore pensandola, e se fosse caduta?
Tornata a casa me la sono trovata in terrazza che mi stava aspettando, me la sono stretta e gli ho ridetto di stare attenta, che è troppo piccola per fare certe cose, ma tanto so che non mi ascolterà e io continuerò a preoccuparmi.
Altro che Heidi, Tempesta dovevo chiamarla....

 
 
...

Ciao Kora, ora stai sicuramente correndo felice nei prati del cielo.
Grazie per il grande regalo che mi hai fatto addormentandoti a casa nostra, so che non hai avuto paura.
Io si che avevo paura.
Paura di non farcela a vederti morire, papà è scappato via ma noi sappiamo il perchè, vero?
Gli uomini delegano sempre a noi femmine la gestione del dolore, noi siamo campionesse in questo.
Abbiamo passato una lunga notte io e te, quante carezze ti ho fatto?
Tante, tantissime e tu gioia mia alle 4 avevi ancora la forza di leccarmi le mani, hai anche bevuto tre volte nel corso della notte, riuscivi a tirarti su, che brava che sei stata.
A mezzanotte ti ho tolto il pannolone sporco e ti ho lavato con acqua tiedida e profumata, certo, devo ammetterlo che non è stato facile, nonostante tu sia dimagrita sei ancora un bel peso.
Poi ho avuto un'idea che sicuramente hai gradito, ti ho messo i boxer di papà così sentivi anche il suo odore e ti ho messo un panno assorbente, così eri più gestibile.
Quanti baci ti ho dato?
Non so, ma so con certezza che li hai graditi tutti, amavi i baci e le coccole, ne hai sempre avute.
Una notte tutta per noi, ma io credevo che avresti aspettato ancora un pò prima di andare via, mi sbagliavo.
Ogni mezzo'ora o meno venivo a controllare come stavi ma tu eri serena, composta e coperta come sempre, dormivi.
Il tuo respiro era lieve ma nulla diceva che te stavi andando, dormivi serenamente.
A un quarto alle sette mi sono alzata e c'eri ancora, mi sono rimessa a letto aspettando che il sole sorgesse e dopo poco ho avuto sul letto in contemporanea le Grigione.
Non so cosa ho pensato, forse nulla, mi sono alzata, l'alba illuminava la stanza e tu non c'eri più....
Non ho pianto sai?
Ti ho ringraziato e ti ho accarezzato a lungo, ecco, quello è stato il nostro momento, solo nostro, perchè tu c'eri ancora nell'aria e mi guardavi ridendo.
Grazie per il dolore che mi hai risparmiato e grazie per tutto l'amore che ci siamo donate.
Ti ho lavato e di ho avvolta nella coperta e ho avvisato con una tua foto chi ti ha sempre amato.
Papà è tornato giù subito, abbiamo pianto tutti e quattro e abbiamo anche riso perche abbiamo guardato i tuoi video, Dio che sagoma sei....
Poi quando siamo stati pronti ho chiamato chi ti ha portato via, ma solo per pochi giorni, poi ci ritorni a casa e ci starai per sempre ma tu non avere paura, tu sei nei cuori di ognuno di noi.
Manchi e mancherai per sempre, il tempo non ha senso se si perde chi si ama e tu Corinna mia sei la mia bambina. e i figli non si dimenticano MAI !!

 

 

Che brutto Kora sforzarsi a fare l'allegra.
Ho il cuore a pezzi ma so che ti devo sorridere.
Oggi ti ho preso dei pannoloni che usano le vecchiette incontinenti, ho aspettato tanto, so che se ne va della tua dignità, ma ormai...
Sono due giorni che sei peggiorata, non mangi più e darti l'antidolorifico è un'impresa.
Te ne stai andando lo so, ora ti abbiamo dato tutti il permesso, vederti così è straziante.
Però non soffri e questo mi rasserena, certo chiedere alla veterinaria il numero che dovrò chiamare per farti portare via è stato terribile, sono scoppiata in lacrime , no, non sarò mai pronta, mai!
Ma non avere paura, non ti lascerò mai, tu sai vero che sei e rimarrai la mia sola cagnolona?
Tornerai a casa sotto altra forma anche se a casa ci sarai per sempre, quanti ricordi di te che ho.
Ricordi quando da cucciola ti sei rosicchiata le gambe del mio "Botti"?
Il mio tavolino porta conchiglie costato una fortuna , una pazzia dico ora, le gambe rimarranno smangiate e sarà per sempre un tuo ricordo.
Poi, basta che mi guardi la mano per ricordami di quando su a Saviore mentre ti tenevo al guinzaglio hai visto un gatto e sei partita e io dietro, ma per terra, risultato? Un dito aperto quasi fino all'osso, ho una cicatrice che come la tocco grida Kora.
Sai, oggi davanti allo scaffale dei pannoloni per adulti mi veniva da ridere e piangere assieme, non sapevo cosa prendere, ho scartato subito quelli per bambini, ma non riuscivo a immaginarti, poi tu con il pannolone che mi guardavi incazzata...
Eravamo in tre a mettertelo, io Mara e papà, tu non hai neppure reagito, ma almento sei asciutta.
Stasera niente amici, nente pizza, stasera solo noi.
Noi ti amiamo e siamo con te, attorno a te e stai sicura che scacceremo qualsiasi ombra verrà a disturbare il tuo cammino, stai serena.
Io sono qui che scrivo e le lacrime mi bagnano gli occhiali e devo correggere in continuazione quello che scrivo.
Ma io DEVO SCRIVERE, mi aiuta moltissimo a metabolizzare quello che sta succedendo, scrivere per me è come prendere del lexotan, mi tranquillizza.
Anche il dolore riesce a fluire con le parole le scrivo e mi ricarico per anndare avanti, quindi Kora tu hai una mamma forte, non ti preoccupare, ce la posso fare, prenditi tutto il tempo che vuoi, io non ti lascio sola!!!!!

 

 

Era solo ieri e invece sono passati sei anni !
Già, il tempo vola, mai come ora ho la consapevolezza dei giorni rubati alla nostra vita.
La metafora delle foglie sui rami rende bene l'idea, già, siamo foglie appese ad aspettare il vento del nulla...
Una marea di foglie ma non tutte cadono vecchie e stanche, alcune sono foglie ribelli, molto ribelli.
Sono quelle foglie che vivono vorticosamente e non fa niente se si sono "buttate" da sole nel nulla.
Foglie di cui tutti hanno paura, Foglie non omologate a niente e a nessuno, difficile anche volere bene a queste Foglie, troppo il rischio di esserne contagiati.
La sicurezza del nostro vivere "bene" porta ad allontanare chi è diverso da noi, in tutti i sensi, tu fratello mio eri proprio diverso.
Tu fratello mio eri quello da tenere lontano, va beh, ogni tanto ti allungavano qualche soldini, era più facile, si mettevano a posto la coscienza, si sentivano bravi ma intanto sprangavano la porta.
Tu eri da tenere il più lontano possibile, troppo esigente e pressante però eri mio fratello e sul ramo eravamo due foglie che si conoscevano e con tanti ricordi in comune.
Sai, ho scoperto che certi ricordi muoiono con le persone.
Ricordi troppo personali per dirli ad altri, ricordi che ti restano dentro come sputi di cui ti vergogni a farli vedere a chi non ha schifezze nascoste sotto a tappeti falsamente puliti.
Quanti ricordi se ne sono andati con te e quanti moriranno con me, ma una sola certezza ho in questo momento, sai?
Sono sul ramo e aspetto (senza fretta, devo essere sincera) che il vento mi stacchi.
Sono sul ramo e accanto a me c'è la tua mancanza perchè tu sei e sarai sempre mio fratello e ti voglio e ti vorrò sempre bene.
A volte mi manchi fratello sbagliato, non sempre, ma quei ricordi che ci avvolgono e che ci fanno da coperta mi fanno piangere.
Quanto vorrei che fossimo ancora tenere foglioline a cui la vita non ha ancora rubato nulla, come vorrei poterti proteggere come non sono mai riuscita a fare, perdonami Livio, non ho scuse, solo un grande rimpianto e quel bene nascosto che sono riuscita a darti a spizzichi, spero che ti sia bastato a farti sentire una Foglia invincibile.
Ciao Roccia!!

 

 

Tanti anni fa quando ancora non c'era Faccialibro avevo un Blog.
Un Blog che mi ero creata su una piattaforma che ti permetteva di costruirlo come volevi, un casino studiare i vari "linguaggi" però ero riuscita a costruire una casa dove mi trovavo a meraviglia.
Il template è ancora quello che uso su questo dominio, in primo piano la mia Tiffany con tra le zampe la sua Fragola, quanti ricordi...
Un periodo veramente bello, tante persone virtuali che poi  alcune diventavano realtà.
Quando Splinder ha chiuso il dominio mio figlio è riuscito a salvare tutto quello che avevo scritto e i relativi commenti delle persone che venivano a "parlare" con me.
Il mio vecchio Blog è ancora in rete e si chiama ancora Lunamara e ogni tanto vado a trovarlo solo per sentire quelle voci perse nei vari buchi neri.
Devo ammettere che è una sofferenza perchè capisco quello che ho perso, tante persone nascoste dietro ad un avatar e a un nickname.
Leggo i vari commenti e sorrido nel leggere le firme, Stazione Termini, Stokeaka, Barone Rosso, Gigi Paso....
Già, Gigi Paso, il mio Boss, Dio quanto mi manchi!
Mi mancano i tuoi abbracci stritolanti, mi mancano le tue telefonate chilometriche, mi mancano i tuoi occhi di un azzurro così profondo nei quali io vedevo l'infinito.
Tu eri diventato una splendida realtà tra tanti pianeti fatti di persone che volevono comunicare tra di loro noi ci siamo incontrati e conosciuti come fratelli.
Che anni meravigliosi, li conservo tutti dentro, che miracolo la vita!
Anni in cui sei diventato veramente fratello di Dario e io vi guardavo ascoltandovi felice nella mia crescita, perchè ogni volta imparavo qualcosa da voi due, che meraviglia la vita!
Ma che bastardata la vita se di colpo ti toglie il tuo sorriso, il tuo abbraccio e ti lascia con l'incredulità di un fine luglio torrido....
Un anno è passato, dirti che ti avrò pensato mille e mille volte fa ridere, Boss, mi mancherai sempre, dirti che ti vado a cercare nei vecchi commenti di Splinder ti da la misura della nostalgia che ho di Te?
Una cosa mi fa bene, avrei potuto non conoscerti mai come Stazione Termini, sarebbe stato un rimpianto grandissimo, ecco, mi sono trovata un motivo per sorridere.
Tu sei diventato reale, Tu sei reale anche se ora sei di nuovo su un pianeta e stai cercando un altro approdo, ok, ti lascio ma attento ai buchi neri...
Ciao Gigi Paso, ciao Boss, ti voglio bene....
...

 

 

Era davvero un periodo strano, un tempo senza nulla di costruire o da progettare..
Mesi e mesi chiusi in una bolla fatta di attesa del nulla perchè non c'era nessun segno che indicasse un cambiamento.
Ormai si viveva attaccati al televisore che dava la misura della pandemia e manovrava la paura come voleva.
Paura che ci faceva diventare persone pessime e si.. cattive!
Ognuno pensava a se, ormai l'abbraccio era sparito e non solo questo.
Erano spariti le condivisioni, l'empatia dell'aiuto e si era diventati aridi e il giudicare era diventato imperante.
Certo che erano riusciti bene a dividerci, prima un anno e più chiusi e poi giù in fondo al tunnel una piccola speranza.
Speranza su cui ci hanno buttato senza nessuna rassicurazione, forse all'inizio ci bastava ma con l'andare del tempo no.
Allora hanno inventato altre speranze e altre ancora.
Alla fine visto che non tutti accettavano queste " speranze" hanno inventato un "obbligo".
Sono riusciti a creare divisioni enormi senza dare risposte, anzi, l'essere critici e il pensare è diventato un difetto, anzi, è da condannare senza se e senza ma.
La tv e i giornali indicano tutti la stessa via, non ci sono diramazioni, un'autostrada fatta solo delle loro certezze e se tu insisti nel volere sapere di più sei " asfaltato" .
Le speranze sono solo speranze, le certezze poche, pochissime per cui...
...
 
 
 
Chissa perchè ricordo te 'sta sera
non vale più la scusa dell'amore
eppure mi succede che la mano
sta volta non la trova la parola.....
 
 
Già, chissà perchè ti ho in mente ora, con tutte le tue fragilità che ora non esistono più perchè le ho perdonate tutte!
Tutto il dolore che hai procurato, tutto quello che è stato ora non c'è più, rimane un doloroso passato da sgranellare quando il tempo si fa più doloroso.
Tutto il tuo percorso fatto assieme anche se lontani, solo la morte ci ha voluto assieme, la tua morte.
Fratello mio, sbagliato fratello per gli altri ma solo fratello mio e basta!
Oggi ti penso e so che ci siamo voluti bene, ho tanta nostalgia di quello che avrebbe potuto essere e che non è stato.
Oggi ti penso e ti tengo nel cuore come cinque anni fa, ci sono e ci sarò per sempre.
Non temere mai di essere da solo, non sei mai stato da solo e lo sai, la promessa fatta a papà io l'ho mantenuta e questo mi basta poi il resto non ha importanza.
Sono cinque anni che sei andato in un posto (credo migliore) dove nessuno ti può e ti puoi far male, solo che mi manca un pezzetto di me e mi sento sciocca.....
Mi sento la sorellona che doveva proteggerti, chissà se ci sono riuscita almeno un pò....
Ti lascio qui e tu sai che ogni giorno sei con me e vivi con me, ciao Livio ti voglio bene per sempre.

KYKY DA PICCOLA

Kyky stanotte ha deciso che era giunta l'ora di smettere di combattere e di riposarsi per sempre.
Kyky sapeva di lasciare dietro di lei un dolore grande ma aveva lasciato il tempo alla sua famiglia di salutarla anche se nessuno è mai pronto a lasciare andare chi ama.
Kyky ha combattuto la sua battaglia con accanto la sua famiglia che mai l'ha lascita da sola e che ora sta soffrendo tantissimo per lei.
Tante volte dimentichiamo che anche i nostri amati Grigioni si ammalano delle stesse nostre malattie e quando succede ne siamo sorpresi e devastati quando scopriamo che non c'è modo di guarirli.
Patologie tumorali, renali, cardiache e tante altre sono all'ordine del giorno anche per i nostri amati compagni a quattro zampe.
Io sto accompagnando la mia Kora, la mia ferocissima pit bull e non passo giorno che non dica una preghiera...
Kora ha quasi 12 anni e si, è una vecchietta ma per noi è la nostra bambina, così come lo era Kyky per la sua famiglia.
Kora ha un tumore inoperabile, si, come Kyky, abbiamo tentato la kemio ma dopo tre giorni abbiamo sospeso il tutto vedendo gli effetti collaterali.
Con Kyky la kemio sarebbe stata inutile vista la gravità del tumore, l'hanno accompagnata con la terapia antidolore e lei ha vissuto serenemante gli ultimi mesi.
Ora il dolore è grande e è giusto così, 10 anni sono pochi ma restano tantissimi ricordi belli da sgranare uno a uno pensando a lei.
Buon viaggio bellissima bimba, sarai sempre nel cuore di chi ti ha conosciuto e amata,
ciao piccola Sciamanina

KYKY già malata...

 
...
 
 
 
SCIAMANINI
 
Il rumore della pioggia si insinuò nel sogno facendolo diventare più debole e piano piano la realtà di un nuovo giorno la svegliò..
Rita cercò di ricordare, si concentrò sull'odore che ancora percepiva e che piano piano stava svanendo.....
Di colpo ricordò dov'era, l'odore della formalina era fortissimo davanti agli scaffali pieni di vasi e vasetti a secondo delle dimensioni dei " pezzi" contenuti.
L'anatomia patologica, un reparto dove nessuno ambiva ad andare e che restava chiuso come una piccola isola nel grande ospedale.
Rita si trovava bene anche se a volte avrebbe voluto chiudere gli occhi per non vedere certi " pezzi".
Le mattine, specialmente in inverno, quando era ancora buio pesto entrare in anatomia, accendere le luci, trovarsi attorniata da quei vasi dove c'erano cervelli umani era veramente difficile.
Difficile era anche accettare le arcelle contenenti materiale ovulare e vedere in mezzo a quella poltiglia dei piccolissimi arti il che voleva dire che la gravidanza era più avanti.
Rita rabbrividì, era solo un sogno, però lei sapeva che tutta quella realtà era ancora dentro di lei.
Ricordava ancora tutto il dolore che provava mentre la sua amica era in sala operatoria e lei andava a prendere dei frammenti della sua mammella per fare l'estemporanea.
Alla fine c'era l'intera mammella nell'arcella, quanto dolore e rabbia!
Quanto dolore anche ora ricordando, la sua amica non c'era più da anni e il sogno era stato come un'onda che tornava a farle capire quanto ancora le mancava.
La sensazione di perdita era forte come l'odore della formalina e altrettanto penetrante.
Per un attimo si concesse il lusso di piangere un passato che avrebbe voluto far vivere per sempre e si senti più leggera, più libera, forse i sogni servono a questo....
...

 

SCIAMANINO

 

La tempesta Vaia l'avevano chiamata, un disastro che a ben due anni di distanza se ne vedono ancora le ferite sanguinanti.
Migliaia e migliaia di alberi crollati come fuscelli su se stessi, mai a ricordo d'uomo era successo, mai!
Il bosco non esiste più, restano le nude rocce, nude di ogni cosa, neppure i muschi le coprono, indecenti nel loro brillare al sole senza vergogna.
Rocce su cui poggiavano e le tenevano con le loro radici abeti e larici, ora solo enormi buchi e radici divelte volte al cielo come in una preghiera.
Buche piene d'acqua putrida e odore di morte.
Un bosco in agonia, spettrale nel suo silenzio,nessuna pianta, nessun nido...
L'aquila vola in alto e sembra con i suoi cerchi perfetti cercare una via nota per tornare a casa ma non c'è più casa.
Povero bosco, che dolore vederti così, quante volte mi hai visto camminare in cerca di funghi.. quante volte mi hai visto bimba portare il pranzo a mio padre boscaiolo.
Ci vorranno anni e anni perchè nasca di nuovo un bosco ma avverrà, di questo sono sicura.
Cresci bosco, cresci nel tuo silenzio ti seguirò con il cuore fino a che mi sarà permesso...
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EDHIT DE LA SCIAMANA

 

Mi stupivo del tuo morire, ormai non ci si credeva più....
Tre anni a dirci che morivi, morivi e basta e tu ogni volta ci facevi ricredere.
Ricordo certi sguardi che ci sbirciavano da dietro facce di circostanza, del loro giudicare e del loro passare oltre in fretta quasi a dimostarci che tu non avevi diritto alla loro compassione.
Le notti passate su una sdraio a fissarti e a cercare di capire se sentivi la mia presenza....
Poi come un Cristo resuscitavi fino alla prossima volta.
Quante corse e quanti pigiami ti abbiamo preso, ogni volta sparivano, chissà se li buttavi come garanzia che non ti sarebbero più serviti.
Ma alla fine il conto arriva, dopo tutto noi lo sappiamo vero?
Si raccoglie quello che si semina e basta.
Chissà se il dolore si trasforma in serenità, ne avrei a vagonate allora di serenità...
Però tu mi morivi davvero nonostante io non lo volessi, nonostante io non fossi pronta.
Roccia ti chiamavano e una roccia non si sgretola in due ore.....
Eppure... eppure ho dovuto dare ragione a quella dottora, a quel suo sommesso " ha gli esami incompatibili con la vita".
Ho aspettato ancora un pò, dopotutto tu mi parlavi e mi sorridevi, come mi potevi morire?
Abbiamo parlato un pò di tutto, mi dicevi che sudavi freddo, ti ho coperto e ti ho detto di dormire, io mi sarei fermata anche la notte.
Piano piano mi sei come scivolato via, ti chiamavo ma non sentivi più la mia voce.
Ho dovuto arrendermi e chiamare le nostre due sorelle, non volevo che tu morissi solo con me.
Non è vero che si muore da soli, non è vero e basta!
Se l'ultima voce che si sente, se l'ultima persona che vedremo, se l'ultimo abbraccio sarà di chi ci ha voluto bene non moriremo da soli e basta!
Te ne sei andato con noi accanto, l'ultimo bacio è stato il mio.
L'ultimo abbraccio è stato il mio mentre portavo il braccio l'urna con le tue ceneri.
Ora riposi accanto a Antonietta, so che state bene, resta solo tanto rimpianto per quello che non è stato.
Ti ricordo fratello mio, morivi 4 anni fa ma lo sgomento e il dolore è pari a quel giorno.

 

 

Le giornate si sono accorciate tantissimo ma sembra che l'estate si sia dimenticata di andarsene, almeno di giorno.
Le mattine sono buie e ho iniziato a uscire a cammianre al pomeriggio.
Mi fa paura il buio del mattino al parco, troppo silenzio e troppi lampioni spenti.
Uscire nel pomeriggio è diverso, un altro mondo, ho dovuto cambiare l'abbigliamento da quasi inverno, dopo tutto anche oggi c'erano 26 gradi!
Il parco nel pomeriggio è un tripudio di colori e le foglie sono un tappeto colorato che mi fanno diventare quasi bimba e mi diverto a camminarci dentro facendo un grand rumore.
Mi piace e basta, certo, non sono sola, ci sono tanti bimbi che giocano e le mamme sulle panchine, quasi tutti stranieri, a vedere le donne sembrano farfalle colorate.
Una cosa mi ha colpito, non parlano tra di loro, urlano tutte nel telefono...
Ormai non esistiamo se non siamo connessi, meno male che i bimbi giocano fra di loro.
L'autunno sta entrando piano e sembra quasi dire all'estate che non ha fretta, lui si prende la notte e a lei lascia il giorno.
Ogni notte le foglie ingialliscono un pò di più.... ogni sera si allunga un pò di più.
La settimana prossima sarà quella dei defunti e poi sarà veramente autunno caldo o non caldo.....

...

 

ELIA DE LA SCIAMANA 

 

Guardo con tenerezza e divertimento i miei Sciamanini che sul davanzale della finestra seguono incuriositi una pulce che sale sul vetro esterno.
Le loro vibrisse tremono e fanno dei suoni sordi, dei ringhi modulati.
Cacciatori in erba, guardarli è allegria pura, tutte e quattro immobili a seguire il percorso della pulce, scoperte nuove.....
A fine mese se ne andranno e io ho già tristezza dentro anche se so di avere scelto per loro delle famiglie fantastiche.
So che riceverò tante foto e che li seguirò da lontano, saranno per sempre i miei Sciamanini e basta!!!

DELILAH DE LA SCIAMANA

 

Capisci dal silenzio dell'aria che l'autunno è iniziato.
Non ci sono più le albe tinte dai canti degli uccelli in richiami d'amore.
Il silenzio avvolge le prime foschie e le foglie iniziano a cadere.
C'è un'aspettativa.. un so ch'è d'attesa che fa alzare gli occhi al cielo quasi a porsi domande ....
Ecco, piano piano arriverà l'inverno e sarà un rintanarsi, un andare a ritrovarsi nelle giornate corte e fatte più intime, su misura, diciamo.
Ci saranno giorni e giorni dove il calore delle luci illuminerà la nostra vita e dove ogni cosa risplenderà diversamente.
Avremo più tempo per essere semplicemente come siamo e impareremo ad amare anche la noia.
Un'altra fase dell'anno è entrata con passo lieve, è ora di riporrere nell'armadio tutto il caldo dell'estate, tutti i suoi sgargianti colori e il suo chiasso esagerato.
é tempo di silenzio e di meditazione, è il tempo per noi...
Grazie Vita!

 

DOMINIC DE LA SCIAMANA

 

Nel piccolo paese la domenica Sara non andava a messa, aveva una dispensa speciale.

Ogni domenica mattina il vicario in persona passava distrattamente vicino a lei, quasi volando nella tunica nera senza scarpe, sulle assi vecchie e brune del pavimento e con un gesto la sfiorava accompagnandolo con parole indecifrabili.

Ecco, quella era l'assoluzione per le mancata messa e Sara si sentita quasi una santa.

Ogni domenica e con qualsiasi tempo lei e una compagna o un compagno girava tutto il paese a chiedere l'elemosina per la chiesa.

Erano in due perchè uno teneva in mano un grosso salvadanaio e l'altro un cestino per le uova.

La frase era sempre quella dopo il toc toc di rito...... avete qualcosa per la chiesa?

Così giravano ogni domenica e ci volevano ben 4 ore o cinque a secondo delle presenze e dell'umore dei cristiani.

Sara conosceva a menadito tutte le case del piccolo paese di montagna, sapeva chi dava le uova e chi le monetine, chi le rimbrottavano e chi li ignoravano ma a lei la cosa che più premeva era il finire e bene.

Entrare nelle case la domenica era trovare  un'intimità che non c'era negli altri giorni...

Le persone erano diverse, diciamo, quasi nude del loro vestire quotidiano, non c'era la fretta del lavoro, anche i panni erano nuovi.. diversi anche dal profumo....

Sara entrò  nella casa delle " pute", sette sorelle, una dietro l'altra come età e nessuna sposata, sette ragazze che come un quadro ogni domenica mattina erano sempre le stesse e pur sempre diverse.

Come ogni domenica mattina Sara ne restò affascinata, in mezzo alla stanza una grande tinozza colma di acqua che a seconda dell'orario fumava di più o di meno e poi loro, le sette ragazze che come delle scimmiette si occupavano una dell'altra.

C'era chi lavava la schiena di una, chi assciugava, chi pettinava, chi tagliava le unghie dei piedi ecc.. ecc

Ma sopra a tutto c'era un odore indecifrabile... dolce, quasi stantio di un qualcosa che Sara non sapeva dire la provenienza.

Un odore fatto di sospiri e di promesse, quasi fosse fatto di date, di desideri e di sogni...

Entrare in casa delle " pute" era strano, quando ne uscivi avevi voglia di correre e di allontanarsi per non sentire tutta quella aspettativa verso un bisogno sconosciuto.

Anni dopo Sara trovò ancora quell'odore così.

Veramente non uguale uguale, si può dire che in parte era odore di femmine ma quell'odore, quel bisogno di agghindarsi, di profumarsi, di farsi belle solo per andare a messa per avere solo un sogno che durava due ore, quello si, Sara lo riconobbe ogni domenica quando lavorava in ospizio...

Oddio, chiamarlo ospizio ora è inopportuno, chiamiamole case albergo, dove vengono confinati i nostri anziani, Sara l'odore lo riconobbe ogni domenica.

Ogni domenica, quando già alle sei la mattina ogni anziana voleva essere messa sulla comoda e portata in sala ad aspettare i figli, i nipoti o solo gli amici.

Ogni domenica mattina ogni anziana voleva la sua collana e non importava se era di plastica perchè quella d'oro se l'era presa la figlia o nuora, voleva essere pettinata e non importava se tutte fossero quasi rapate perchè così era più facile tenerle in ordine.

Ogni domenica Sara le vedeva quasi spegnersi man mano che le ore passavano e le loro schiene si abbassavano piano piano verso terra.....

Anche il profumo messo la mattina presto diventava racido e si mischiava al sudore e all'odore dell'urina e alla delusione dell'assenza dei propri cari.

Ecco, l'odore era fatto di tutto questo... era semplicemente l'odore dell'attesa, un'attesa mai finita dell'aspettare un qualcosa che non arriva ma si continua a sperare e basta....

 

...

 

 

Ecco Gandalf, stupendo gattone Certosino ma questo gatto ha una storia tutta particolare e la voglio raccontare.

Due anni fa, esattamente il 4/7/2016 nasceva una cucciolata di 5 Grigini e era la prima volta in ben20 anni che una mia Grigia partoriva da sola.

La mamma era Elora de la Sciamana, era la sua prima gravidanza e la monitoravo spesso, ricordo che alle 24,30 non c'era segno di un travaglio e me ne sono andata a dormire tranquilla.

La mattina sucessiva ero già in nursery alle 5 ma non vedevo Elora....

L'ho cercata già allertata da questo suo nascondersi e ho visto sbucare da un tiragraffi rotondo una sua zampa.

Ricordo che con il respiro corto ho allungato la mano verso la sua pancia che non vedevo e ho sentito del bagnato... panico e basta!

Piano piano ho trascinato il tiragraffi accanto a una sedia e con dolcezza ho cercato nel buio di quel nido caldo e umido con la paura di trovarmi in mano dei morticini.

Sapevo che c'erano 5 cuccioli avendo fatto una lastra di controllo, ho iniziato a togliere un cucciolo, era vitale e il sollievo è stato tanto, a ogni piccolo che trovano vivo la mia gioia aumentava, alla fine c'erano tutti e cinque, urlanti e bellissimi!

Erano 3 maschi e due femmine.

Il percorso di crescita è stato normale, Elora come mamma è fantastica e tutto procedeva bene, ricordo che i piccoli erano già assegnati, una femmina andava come diritto di monta al papà, una femmina restava con me e i maschietti avevano già casa.

Sui due mesi l'urlo di mia figlia mi gelò.

Mammammmmmaaaaaaaaaa una piccola ha qualcosa che gli esce dalla pisellina corri mamma corri.

Era vero, dalla vulva usciva come un cono.

Corsa dal veterinario terrorizzata che ci fosse un prolasso di chi e che cosa....

Ricordo la risata del veterinario...... 

Cesy, è semplicemente un pene, questo gattino è un ermafrodita, succede anche nel mondo degli animali, raramente ma succede.

Sconcertata è dir poco, allibita e basta!

Ovviamente ho dovuto cambiare e di parecchio le cose che erano in programma ma ero talmente felice che non ci fosse nulla di grave per la/il gattino/a che poco importava il resto.

Gandalf è andato a vivere con una mia carissima amica che aveva già due Grigioni, è stato operato e le hanno asportato una piccola vulva, ora come si vede è un bellissimo maschio e vive serenamente la sua vita.

A volte cerchiamo dei colpevoli se succede un qualcosa a chi amiamo, sia animali che umani, vorremmo trovare un bersaglio dove scaricare le nostre paure e sofferenze ma bisogna anche accettare che siamo tutti essere viventi e che apparteniamo tutti al mondo animale e che le malattie ci accomunano, anche questo che è successo a Gandalf è normale, stranissimo ma normale.

Grazie Gianna per amarlo così tanto.

 

 

 

 

TOKYO DE LA SCIAMANA 

La gioia era tanta e la buttava tutta in una corsa sfrenata verso la casa che vedeva in lontananza.
Anche la salita era comparsa della sua risata e per un attimo non vide che se stesso come pura luce.
Finalmente era a casa, finalmente .. finalmente....
Finalmente avrebbe riabbracciato sua madre e anche Agnese e pure il suo cane.
Erano stati mesi e mesi bui, pieni di una tristezza che mai aveva conosciuto, anche con il pianto aveva fatto amicizia.
Luigi non si era mai allontanato molto dal paese, non aveva grandi aspettative, a lui bastava poco per vivere.
Ma quasi tutti se ne andavano, si parlava di lavoro facile, di mani bianche e non nere che nemmeno con il cloro si sbiancavano.
E nessun callo che tirava i fili del collat di Agnese... sorrise al paragone e risentì il fremito della coscia di Agnese ancora tra le mani.
Agnese, quanto l'aveva supplicato, quanti pianti e discorsi strambi che le aveva propinato per farlo desistere dall'andare, anche ricatti aumentando ancor di più la sua voglia di provare che era lui l'uomo, che lei doveva solo stare zitta e aspettare.
Il buio scendeva in fretta come la sua voglia di arrivare.
Arrivò alla curva e si fermò di botto, la cascina era grande e divisa a metà da colori diversi, già, anche sul colore del muro ci si litigava le due famiglie.
La loro metà era gialla con le finestre illuminate come un benvenuto, l'altra metà, rossa, ma nessuna finestra era illuminata, solo un gran buio che faceva nascere mille domande.
Scheggia gli si buttò tra le gambe e quasi cadde, per un attimo la gioia di ritrovare il suo amico lo travolse, si buttò carponi e si lasciò baciare dal cane, lingua umida e rasposa che lo riportò al bambino che era stato.
Tutto quel baccano attirò sua madre sull'uscio che se ne stette lì, sorridendo e aspettando come faceva sempre.
Povera donna, suo padre era morto giovane e tutto era ricaduto su di lei, mandare avanti la cascina e tutto il resto non era stato facile e poi con un figlio....
Non si era più sposata, gli bastava Luigi, lei lo vedeva come se fosse un principe e ogni cosa che faceva o diceva era oro colato, anche l'andarsene via nonostante tutto il dolore che era nato lo aveva accettato come se fosse normale.
Certo ora, ritta contro la porta avrebbe voluto che il tempo si fermasse, come dirgli di Agnese?
Sicuramente Luigi non avrebbe capito il suo silenzio, il suo non scrivergli nulla di quello che era accaduto, si strinse più forti le mani nel grembiule e iniziò a pregare .
Alla fine Luigi entrò in casa e prese le cose alla lunga, anche la madre finse una serenità che non aveva e aspettò.
Domenica guardò suo figlio e come se avesse un rosario in mano iniziò a sgranare tutte le risposte alle sue domande.
Agnese non aveva voluto aspettare, era scappata via quando era morto suo padre, aveva colto l'occasione per trovarsi anche lei una vita nuova, non avrebbe passato una vita uguale a quella delle donne sempre ferme su se stesse.
Luigi si morse il labbro e ricordò le minacce e le suppliche di Agnese, chinò il capo sconfitto, l'aveva persa, anche il cercarla non avrebbe avuto senso, tutta la magia era ormai svanita.
Non era rimasto più nulla del delicato intreccio di sogni fatti sotto al chiarore della luna con carezze ruvide che strappavano i fili dei collant, ora ne era certo, più nulla sarebbe tornato indietro, più nulla....

...

CHEOPE DE LA SCIAMANA 

 

SPIKE DE LA SCIAMANA

Ieri è stato un anniversario, uno di quelli che ogni anno ritorna e non sai neppure il perchè lo senti così tuo...
Io di anni ne avevo 7 e la memoria è forte di quei giorni così particolari.
La tragedia del 9 Ottobre del Vajont è stata anche nostra, del piccolo paesino abbarricato alle montagne.
Le notizie arrivavano sempre in ritardo su da noi ma quella notizia arrivò in fretta, si propagò lungo le vie del paese,  mi ricordo che il parroco venne a scuola e invitò tutti gli alunni di pregare per la suor Lia.
Suor Lia, la mia dolce suor Lia, quella che io conoscevo bene abitando di fronte alla casa " delle suore".
Quella che mi insegnava a leggere e che mi aiutava a fare i compiti, ricordo noi bimbi seduti come birilli sulla scala che portava al piano notte delle suore.
Ricordo tante cose, anche buffe, le loro cuffiette bianche e i loro capelli tagliati cortissimi, io ero la loro piccola e quando si ammalavano ero quella che andava avanti e indietro a portare tisane e pitali.
Ora i loro nomi mi sfuggono ma c'era la suora che aveva sempre in tasca le " biline" castagne secche che lei regalava come se fossero caramelle, Dio, quanto erano dure, duravano un'eternità!
C'era la madre, ecco, quella era la più antipatica, faceva valere il suo potere su ogni cosa e comandava a bacchetta le altre 3.
Suor Lia era friulana e credo che alla fine l'abbiano accontentata e mandata vicino a casa, a Longarone.
Non ricordo le tematiche ma so che un bel giorno l'ho accompagnata alla corriera piangendo e sapevo che era un distacco per sempre.
Però quel filo di affetto non si è mai interrotto, alla mia prima comunione mi ha fatto recapitare l'abito bianco, fa nulla se era quello di una sposa, la sarta del paese l'ha accorciato e stretto e anch'io quel giorno ero una bimba felice e il grazie è volato a suor Lia..
Sono stati giorni di ansia e di rosari, molti rosari per la nostra suor Lia ma alla fine la notizia è arrivata, suor Lia era morta come l'infinità di vite strappate dalla diga del Vajont.
Dopo poco è arrivato in paese il "santino" con la foto della nostra suor Lia, sorridente con i suoi occhiali neri, ricordo con affetto il suo tic, quello di tirarseli su, in alto sul naso.
Ricordi che mi sono dentro e che mi fanno piangere ogni volta che guardo il bellissimo monologo dell'attore/cantastorie Paolini.
Una frase mi fa sempre piangere, una frase dove tutta la tragedia appare nella sua realtà..
Sul Piave si vendemiavano i morti...

...

 

 
 
Kora con Tiffany , questa foto ha 8 anni e era l'ultima cucciolata della mia Tiffany che è la gatta riprodotta sulla foto principale del mio Blog.
 

In casa mia non abbiamo solo gatte ma c'è anche una cagnolona sui 38 kg, Kora.
Kora è una pitbull american amstaff, bellissima e viziatissima come tutte le mie ragazze.
Kora fa parte della famiglia da sempre, ricordo che a 3 mesi quando è arrivata era molto timida e impaurita.
Erano rimaste in due mi ha raccontato Mara, e una delle due le si era buttata tra le gambe a chiedere coccole, l'altra a quella scena si era ritirata nel suo box e la guardava come per dire " tanto non mi scegli".
E Mara ha scelto quella che la guardava sicura della sua sconfitta.
L'allevatore la chiamava "zerbino" forse perchè veniva picchiata?
Non so, so solo che ci sono allevatori che fanno cose che non dovrebbero fare, tipo far accoppiare soggetti non idonei alla riproduzione.
Kora è nata con la displasia a entrambe le ginocchia, già sull'anno zoppicava.
Abbiamo tentato di tutto, ma alla fine l'unica cosa è stata l'operazione.
Prima operazione a Bergamo, a parte la barca di soldi il doverla lasciare una notte lontano da casa è stata una sofferenza per lei e per noi.
Abbiamo, anzi, ho passato due mesi a dormire a tratti perchè per due mesi Kora ha dovuto stare in una gabbia chiusa e con il collare perchè non poteva caricare il peso sulla gamba e ogni ora mi chiedeva di uscire.
Uscire in terrazza a fare i suoi bisogni, a volte era per finta, si sedeva per terra e mi fissava con occhi umani, che pena doverla rinchiudere poi....
Dopo un anno seconda operazione ma stavolta a Salò e non me ne sono andata, ho aspettato che finisse l'operazione e poi me l'hanno caricata in macchina e siamo tornate a casa.
Stavolta non ha voluto la gabbia, ha opposto una resistenza pazzesca e alla fine ha vinto lei!
Già ha vinto Kora e la soluzione è stato il lettone di notte e il divano di giorno, praticamente le abbiamo tenuto compagnia giorna e notte senza mai lasciarla un attimo da sola per la paura che si alzasse.
Poi c'è stato anche un tumore e la sterilizzazione, insomma non si è fatta mancare nulla.
Però tutte queste cose l'hanno fatta diventare molto gelosa e territoriale, insomma se arrivano persone nuove Kora deve essere rinchiusa via.
Lei con noi è dolcissima e a volte sicuramente si sente un gatto visto che cerca di venirmi in grembo come fanno le Grigie, è buffissima a mi lascia senza fiato, 38 kg, ricordiamocelo!
Ma le persone che proprio odia sono i veterinari, riconosce il loro odore e nonostante la chiuda via lei sa che sono venuti e ringhia con il pelo sollevato a cresta.
Per Kora noi siamo il suo branco, il capo indiscusso è Mara, poi c'è Dario che la porta fuori e poi ci sono io, quella che gli da la pappa e che la cura ma che non ha nessuna autorità .
Kora riesce a farmi fessa sempre, bastano due moine e mi scrocca il biscottino, anche a pranzo è sempre accanto a me con il muso a premermi la coscia come a dire " mamma, sono qui", sa che Mara non vuole che le dia nulla ma lei aggira l'ostacolo.
Mara è via da qualche giorno e Kora è in depressione, mangia meno e ci guarda con occhi tristissimi, nemmeno a imboccarla mangia...
Stavo già preoccupandomi ma ieri mi è sorto un dubbio....
Ieri mattina Dario mi fa, " guarda che le gatte hanno la ciotola vuota", strano ho pensato l'ho riempita da pochissimo tempo.
Ho riempito la ciotola, ok che ho cambiato crocche e magari queste piaciono di più però mi è sorto un dubbio.
Stamattina la ciotola era vuota, anzi, come se fosse stata lappata per bene, Kora ho urlato e poi sono scoppiata a ridere.
La mia fintona, prima si mangia un kg di crocche per i gatti e poi fa quella che si lascia morire di fame per farci intenerire.
Che dire?
Meglio così, ora la ciotola per i gatti si trova in alto e lei è sul divano che mostra tutta l'indifferenza che può.

Kora come è stamattina... mogia mogia.... basta crocche dei gatti 1 1

 

CHEOPE DE LA SCIAMANA,

 

Ecco Elora de la Sciamana, 2 anni e mezzo, la sua mamma è Bodi Dharma e il suo papà Otello duca delle Due Torri.

Calipso de la Sciamana, figlia di Elora de la Sciamana e di Angel de il Lionello, nata in aprile,

lei ha preso il meglio da tutti e due i suoi genitori e si vede già da ora.

 

 

Ormai è iniziato il tempo del riposo, basta guardare fuori verso l'esterno e ci si rende conto del tempo che scorre.

Gli alberi si stanno chiudendo su se stessi lasciando le foglie in  preda al vento e alla pioggia.

Non fa ancora freddo ma la malinconia della settimana dei morti dilaga e io sento tutto il peso della mancanza di chi non c'è più...

Ogni anno conto una partenza e mi rendo conto che anche il mio tempo vola.

Non c'è paura ma solo la consapevolezza che non ci sono molti orizzonti da raggiungere, se tempo fa mi dicevo " lo farò più avanti" ora cerco di fare e non mi faccio promesse per il futuro.

Mi rannicchio nelle mie certezze e non cerco altre battaglie, ora mi posso bastare.

Ultimamente non è stato un periodo roseo e ancora non ne sono fuori ma quasi.

Dario dal primo di Novembre è in pensione e so che sarà un nuovo inizio per noi.

Lo sento preoccupato, ma è normale, dopo 42 anni di lavoro e di responsabilità trovarsi di colpo a casa e padrone del suo tempo può fare quasi paura.

So che non sarà facile per lui reinventarsi una vita ma ha tantissimi interessi, è un reiki master, fa meditazione e yoga, insomma si vedrà.

Poi ci sono io che ho sempre messo noi al centro di tutto e non penso di cambiare, sempre più convinta che Amore chiama Amore.

Ma in questa settimana come ogni anno sento tanta la nostalgia di chi non c'è più.

Vorrei come ogni anno, e si, solo in questa settimana mi permetto di sentirne la mancanza, quell'abbraccio che mi è mancato da persone forse disattente al mio bisogno di figlia.

Solo per una settimana, per pochi giorni o se vogliamo per un giorno vorrei essere abbracciata e lasciarmi andare come mai ho fatto.

Mi piacerebbe poter sentirmi al sicuro e non essere sempre quella bambina che doveva proteggersi da sola.

Certo, ormai sono madre di quella bimba,  ne sono uscita vincitrice ma in questi giorni la malinconia è tantissima e anche la voglia di piangere per quello che non è stato.

Mi manchi, mi manchi per tutto quello che non mi hai dato, mi manchi per quello che doveva essere mi manchi e basta, mamma .

 

 

 

 

 

PACO E L'ULIVO...

è il migliore tiragraffi del mondo....

radice di ulivo di terra del lago di Garda.

Io ne ho ben tre e le mie Grigie non si stancano mai di "sniffare" l'odore dell'ulivo misto all'odore del lago.

Quando nascono i piccoli sono su queste radici che imparano a scalare e a camminare e ne restano per sempre dipendenti.

Oddio, detto così mi sento quasi una spacciatrice.....

...

 

Tutto il mio essere donna si ribella a questo fare della natura.
Quando un figlio è cercato, sognato e vissuto tutto dovrebbe essere colorato d'oro.
Tutto dovrebbe essere un canto di gioia e basta, solo certezze di doni meravigliosi e nessuna puntura di fuso dovrebbe congelare la vita sui perchè e sui se e i ma....
Già, i ma....
Non è una storia lunga, solo quasi 9 mesi.....
La storia di una piccola vita con il proprio nome perchè lui era già nel cuore di tutti.
Già si pensava a questo Natale con Lui, piccolo e già amato, lui che avrebbe avuto una sorellina che lo aspettava con gioia, pronta a dividere i suoi giocattoli e l'amore dei loro genitori.
Lui, diamogli un nome, non quello vero, quello rimane nascosto nel cuore di chi sa, chiamiamolo solo AMORE, mai nome fu più giusto.
Solo 3 giorni prima c'era, i controlli preparto erano perfetti.
C'era anche giovedì e venerdì, la sua mamma lo sentiva scalciare, sembrava che ballasse dalla voglia di nascere, di conoscere la sua sorellina, la sua mamma, il suo papà... i nonni gli zii...
Cosa è successo poi?
Quale strega cattiva ha elargito il suo dono malefico?
All'improvviso hai smesso di tirare calci, hai smesso di comunicare con la tua mamma.
La tua mamma è corsa sperando con tutta se stessa che tu ti fossi solo addormentato per il troppo giocare.
La tua mamma sperava e così tutti quelli vicino a lei...
Certo, tu dormivi, ma era un sonno dal quale non ti saresti più svegliato, mai più, te ne sei andato ancora prima di nascere.
Te ne sei andato via lasciando solo il tuo corpicino perfetto dentro la tua mamma, l'hai lasciata a da sola dopo tutti i vostri sogni.
Da sola ad aspettare che i medici ti tirassero fuori da lei.
Sai? Ha fatto una notte con te dentro di lei, consapevole che non c'eri più, sai che dolore è questo?
Per fortuna hanno fatto il taglio cesareo per strapparti a lei, ai miei tempi si doveva anche partorire il proprio figlio morto come se fosse una colpa.
Povere donne, incolpate anche di questo, per fortuna alla tua mamma questo le è stato risparmiato.
Ma il dolore quello no, quello sarà reale per sempre.
Lei avrà sempre un noncompleanno da festeggiare, il tuo, lei avrà sempre un posto nel suo cuore dove tu crescerai e diventerai l'adulto che lei sa.
Avrai per sempre una sorellina che dirà a tutti il tuo nome perchè tu ci sei stato e ci sarai per sempre in lei.
Avrai un papà che ti piangerà all'infinito e magari un pò nascosto per non far apparire il suo dolore più grande di quello della tua mamma.
Avrai nonni e ziii che ti verranno a trovare, non so se ci sono ancora qui posti speciali nel cimitero dove ti hanno messo, sai, quei pezzetti di terra dove si vedono solo angioletti tutti tesi verso il cielo.
Tante piccole lapidi con angioletti pronti a spiccare il volo, minuscoli ali come se bastassero quelle a portarvi via dall'amore che avete dato e da tutti i sogni ancora da realizzare che c'erano attorno a voi.
Tutto è finito in un niente che sa di tutto.
Anch'io che sono ai margini di questa crudele storia sono sommersa da sentimenti che mi straziano.
Scusa le mie lacrime piccolo Amore, anch'io riesco a vedere il tuo visino mentre con la tua sorellina cerchi di afferrare un gattino ma che come la vita scappa da te.
Non è colpa di nessuno, è successo e basta.
La vita è anche questo ma tu resterai per sempre nei cuori di chi ti ha amato e che continuerà ad amarti.
Ciao Amore

 

Stavolta non hai vinto ma hai perso con onore, la battaglia è stata dura ma il risultato si sapeva da tanto.
Anche stanotte chiusi in macchina in mezzo a quel diluvio, le parole quasi urlate per farmi sentire da te avevo la sensazione di una catastrofe.
Eppure mi illudevo, se non ti avevano ricoverato era segno che non eri così grave, ma lo sapevo che mi mentivo da sola.
Oggi poi, quando sono entrata in quella stanza di ospedale dove esseri più "umani" avevano creduto al tuo dolore e trovato un reparto adatto a te in un altro ospedale, l'ho vista.
L'ho vista abbracciata a te, spalmata come un'amante su di te, ti corteggiava e ti baciava piano, ti accarezzava lasciandoti sudato e agitato.
Ti ho toccato, eri gelato, ti ho coperto ma tu mi hai detto che stavi sudando freddo, che avevi caldo, dannata amante, ingorda amante, volevi di più e tutto in mia presenza!
Ma che ti credi?
Credi che io non ti veda?
Che non ti conosca?
Sei tu quella con la memoria labile.
Sei tu quella che spezza troppi cuori.
Solo tu puoi permetterti di dimenticare chi ami e prendi.
Io no!
Troppe volte ti ho vista prendere chi amavo.
Troppe volte ti ho pregata, blandita, troppo volte ho cercato di barare con te.
Hai sempre vinto tu.
Mi hai sempre lasciata in un angolo stremata e con tanti se e troppi ma....
Ma potevo fare di più?
Ma se solo avessi fatto così?
Ma..... Ma..... e ancora Ma....
Abbiamo parlato, abbiamo riso, i tuoi occhi si sono illuminati quando mi hai vista, non mi aspettavi ma lo sai che non ti ho mai mollato.
Ti ho insegnato a camminare io, ti rivedo bimbo biodissimo corrermi in contro, sento la tua voce birichina chedermi una storia, ricordi quante storie inventavo per te?
Poi cosa è successo poi?
Siamo cresciuti e basta.
La vita, la nostra vita ha continuato, a volte vicini a volte no.
Scelte sbagliate, anni e anni fatti di tanto dolore e basta.
Alla fine ci siamo trovati a guardarci in questa stanza, tu mi hai guardata con affetto, ecco, io c'ero, ora sarebbe tutto andato bene.
Ma io lo sapevo che non sarebbe andata così.
Lei, l'amante ingorda, lei, sorella Morte era seduta accanto a te, poi piano piano si è stesa sopra di te.
L'ho vista entrare in te, chiedere il tuo respiro, prima a livello della pancia e poi su... sempre più su fino al cuore.
Ti ho visto accettare il suo bacio e eri sereno, eri pronto a volare via fa niente se non lo ero io.
Buon viaggio fratello, porta il mio bacio a chi sai, loro erano accanto a noi e lo so che ti hanno aiutato nel volo.
Che sia un volo fatto solo di felicità, tutta quella che mai hai avuto su questa terra.
E lo so che l'ultima cosa che hai sentito è stato il mio bacio sulla fronte..... ti voglio bene e basta

 

 

 Chi mi conosce sa che non mi piace pontificare.
Il mettermi in mostra fa disagio...
non mi riconosco...
Sono solo una donna che sa i propri limiti... ma che sa anche riconoscere certe tematiche umane.
Oggi mi va di pontificare... se vogliamo.
Hahhaahhaha, forse perchè so che quello che sto scrivendo lo leggerà pochissime persone... ma non importa.
Vorrei... tanto, ma tanto....
Vorrei un riscontro su sentimenti e basta...
il dirsi... l'aprirsi con il cuore verso i sentimenti più ovvi dovrebbe essere la priorità...
il capire un sentimento comporta delle responsabilità che non sempre siamo pronti a esaudire..
l'amore cerca amore e basta...
se ci si avvia su questo sentiero va da se che l'orgoglio non deve esistere...
 va da se che dobbiamo essere come dei bimbi dove il futuro va scritto e basta...
ma siamo pronti a questo?
io si... da sempre e basta......

 

 

 

 

...

DYLAN DE LA SCIAMANA

 

Non chiediamo troppo a noi stessi, a volte sono solo ricordi e basta.
Ricordi che chiudiamo in casse e che poi cerchiamo di affondare dentro in mari fatti di dolori.
Dolori che ci fanno male.
Dolori che non vogliamo riconoscere, il perchè lo sappiamo solo noi e basta.
Dolori che ci riportano a quando eravamo vulnerabili, quando anche un gesto fatto con stizza ci pietrificava.
Non voglio essere "quella Là" non voglio più essere quella, sempre in barricata.
Vorrei essere solo io, problematica, sbagliata ma io e basta.
Quante volte dovrò giustificarmi a me stessa?
Quante volte dovrò "capire" chi mi ha fatto sentire sbagliata?
Passano gli anni ma basta un niente a farmi rivivere il tutto, uno sbaglio e basta.
No, non ci voglio più stare a questo, io sono di più e lo so.
Amo quello che sono , amo questa donna che ha lottato non solo con i denti, ma di più.
Capisco la mia lotta contro me stessa e mi inchino, ne sono uscita vittoriosa dall'ipocrisia del perdono e quant'altro.
Sono finalmente libera da schemi che mi volevano legata a dogmi che mai ho riconosciuto.
Ringrazio solo il mio essere libera di qualsiasi pensiero, magari peccherò di superbia ma per ora va bene così................

 

...

 

 

 

DULCINEA/MIA DE LA SCIAMANA


Ogni volta è come se fosse la prima volta.
Ogni volta è un distacco che fa male.
Ogni volta è un pezzettino di me che va via.
Ogni volta....
Ma questa volta è peggio.
Questa volta c'è di più...
Vuoi che questa cucciolata l'ho vissuta in simbiosi con Brina.
Vuoi il taglio cesareo, l'angoscia e l'urgenza dell'evolversi dei fatti.
Fatti che si sono accavallati in giorni e giorni di coccole e di allattamento, di paure e speranze vedendo l'ago della bilancia spostarsi anche di pochissimi grammi verso la vita.
Ogni due ore, notte e giorno ero con loro e loro mi aspettavano, mi riconoscevano anche con gli occhietti ancora chiusi.
Piano piano si avvicinavano a me sapendo che avrebbero trovato cibo e tenerezza.
Brina ha vissuto questa mia intrusione con gioia, anzi, se tardavo era lei che mi cercava, troppo provata  per questa anomala nascita e poi anche il riaprirsi della ferita.
Giorni strani con i Brinini divisi per aiutare la ferita a richiudersi, terapia laser e Brina che accettava tutto sapendo che mai l'avrei abbandonata.

 

DUCA DE LA SCIAMANA


All'improvviso me li sono trovati "grandi" ecco, tutto era passato, iniziavano i giorni delle scoperte, dei giochi e finalmente ho potuto mettere via il biberon.
Lo svezzamento è stato facile, già conoscevano  odori e sapori diversi, svegli e attivi dal rasentare l'iperattività, ognuno di loro era bellissimo eppure diverso.
C'era Aquila che all'inizio credevo femmina dalla voce prepotente e dalla frenesia con cui cercava il bibo, carattere curioso e dolcissimo, con il tempo si è calmato ma il suo nome lo seguirà sempre, vero Dante Aquila?
Penelope la dolce principessa che non mollava il biberon nemmeno quando aveva la pancina piena come una palla e che dovevo usare quasi la forza per staccarla.

 

DAFNE/PENELOPE DE LA SCIAMANA


Dulcinea/Mia, carattere gioioso ma che non perdeva una guerra con i fratelli, sempre la prima a partire e l'ultima a fermarsi.
Duca, guerriero pacifico, impastato di sonno e di risate fatte sul suo pancino.
Contessa Fendy la bimba sempre di corsa, quasi avesse l'urgenza dell'arrivare ovunque.
I Brinini, chiamati cos'ì da Stefania, cara e dolce amica, tu sai tutto, sai con quanto amore abbiamo vissuto questi Brinini.
Trovare le persone che poi diventeranno le "mie" isole non è facile, stavolta il mio cuore voleva di più per i Brinini.
Io so che ogni mamma e papà umani che si portano a casa un mio bimbo sa che con loro portano un pezzettino di me, lo sento.
Il nostro rapporto inizia di solito presto, è un conoscersi e uno scoprirsi, si diventa amici in nome di un certoso e il cerchio si allarga, isole e basta.

DANTE/AQUILA DE LA SCIAMANA


Difficilmente ci si perde, c'è un filo d'argento che ci unisce fatto di foto e di pensieri, telefonate anche solo per dire che il bimbo si è abbuffato di gamberetti, insomma gioia, semplice gioia e serenità.
La tristezza poi passa e si gioisce del loro vivere, anche il dolore si condivide.
A volte succede un raffreddore o un piccolo incidente e allora chiamare la nonna è obbligo, anche la carezza virtuale fa bene, il messaggio all'una di notte aiuta a dormire e rende più lieve la preoccupazione.
Grazie Isole, siete voi che mi date tanto, tantissimo, io so che li amate e questo basta, Brinini e tutti gli altri, so che siete meravigliosi e che per voi sono come figli.
Vi abbraccio tutti con il cuore, voi e i vostri splendidi certosini argento blu, GRAZIE

DUCHESSA FENDY DE LA SCIAMANA

 

 

 

Il reparto si trovava al terzo piano, nelle mattinate di sole guardando fuori dalle alte finestre il riverbero del lago feriva gli occhi. Già, il lago, bellissimo sempre, un clima ideale in ogni stagione  faceva si che la lista d'attesa per i ricoveri non avesse mai fine. La lungodegenza era sempre strapiena, nonni immobili nei letti oppure messi su "comode" e portati nel salone per fare attività sociali e che tanti di loro ne avrebbero fatto volentieri a meno. Persone stanche e apatiche, niente riusciva a risvegliarli, persi nei loro ricordi si faticava persino ad alimentarli. Mara studiò a lungo le reazioni dei suoi "nonnini" poi una domenica si portò sul lavoro la sua sorellina, Roberta, un folletto sempre con la bocca sorridente e le gambe saltellanti dall'impazienza di fare  corse contro i mille giochi che riusciva a inventare. Entrò timidamente nel salone e sembrò  un profumo. Un  profumo mai dimenticato, quello della giovinezza. Come d'incanto le teste si sollevarono, le spalle si radrizzavano e sui visi il sorriso era diventato contagioso fino a tramutarsi in risate. Roberta che per istinto intuiva quello che stava succedendo iniziò a fare le sue capriole tra mani allungate con timore o bramosia, per un pomeriggio fu figlia, nipote e amica, per un pugno d'ore si sentì parte di un mondo mai conosciuto ma piacevole. La sera calò sul reparto, i nonni a letto aspettavano l'ultimo saluto di una bimba che per una sera si era divertita a imboccarli come se fossero dei passerotti, raccontando una storia e ridendo del loro stupore. Aspettavano con  ansia una sua risposta alla loro domanda che era la domanda di tutti. Quando torni?

 

 

 

 

 

 

 Se dovessi dire a quale animale assomiglio direi senza esitare a un'ape.
Sono un'ape, mi sento un'ape.
Sono quella che guarda e annusa, mi avvicino piano e ascolto le vibrazioni che emanano le persone.
Chiudo gli occhi e lascio che la mia aura spazi in cerchi senza freni, cerco il nettare più buono, quello che mi fa vivere.
Come una ladra succhio il miele della vita in ogni suo essere.
Sono quella che vaga alla ricerca del sapere e del vivere piano.
Volo da persona a persona e prendo quello che mi offrono, la loro allegria diventa la mia, il loro dolore lo metto sulle spalle e li aiuto nel difficile cammino.
Li aiuto sapendo che il torna conto sarà alto, una consapevolezza del vivere giorno per giorno come meta da raggiungere assieme alla gioia di avere vissuto.
Come un'ape cerco il sole ma amo la notte più buia e fredda, perchè nel gelo vivono i ricordi più lunghi e antichi.
Come un'ape mi ubriaco di serenità e di certezze, salvo poi buttarle al primo dubbio che mi strazia il cuore.
Come un'ape cerco rifugio in arnie non mie, credi fatti su misura e per i quali non ho mai pregato.
Da sempre inginocchiata all'altare del chiedere, del dubbio e del sapere, snobbata da sempre dalla verità, come un'ape cerco cibo e non solo per la pancia...
Restia a pungere sapendo che ne morirei, ma sempre pronta a partire in guerra.
Come un'ape succhio il disagio di essere così, sbagliata e ingombrante nella mia sola e sempre mille vite.....

...

ALLEVAMENTO AMATORIALE CON AFFISSO

GATTI CERTOSINO DE LA SCIAMANA

BRESCIA

DI SEGUITO GLI UNICI CONTATTI VALIDI

+39 339.1394123

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 GATTINI DISPONIBILI

Tutte le mie grigie e gli stalloni sono stati testati tramite prelievo ematico per il rene policistico (PKD Genetic Test) al laboratorio Vetogene di Milano, ecograficamente per HCM, ovviamente testati anche per FIV, FELV. Sono anche membro del Club del Certosino

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Perchè la mia veterinaria è meglio! La mia " dottora" è fantastica, sa parlare agli animali e ha un un lagotto, Ciccio, che accoglie tutti con delle coccole sfrenate e non è geloso di nessuno. Fare un giro in clinica è come andare a trovare dei carissimi amici, consigliato a mille a tutti quelli che abitano a Brescia e che hanno i miei Sciamanini/e. Grazie Ilaria e company, siete super!!!!!!


In ricordo della mia sempre Tiffany


♥️♥️♥️♥️♥️

❤

Non ditemi che è solo un gatto...
Tu Tiffany mia sei molto di più, sei mia figlia, sei la sorellina di Mara, fai parte di noi e basta.
Non ditemi che è solo un gatto perchè se tutto il dolore che ho dentro ora diventasse freccia sareste morti all'istante!
Tu Tiffany mi sei dentro da sempre, da quando sei nata in un giorno importante, un 8 marzo del 2002.
Sono state le mie mani che ti hanno accolto in questo mondo, è stato il mio odore che hai sentito prima di quello della tua mamma, io ero sempre accanto a te e ci sarò per sempre!
Ti ha scelto Mara, chissà come mai ha scelto te nel mucchio dei sei piccoli urlanti grigini, ma sei stata tu da subito.
Eri l'unica con il fiocchetto ingombrante, eri quella amata e coccolata di più...
Sei stata per Mara la sua prima amica, per lei sei diventata bambola e nonna di capuccetto rosso, sei diventata principessa e strega.
Tu, straordinaria in tutto, umana fino a dormire allungata come me e Dario tra i nostri due cuscini e anche brontola se mi alzavo la notte e ti svegliavo.
Tu che a tutti hai regalato una testatina come a dare loro il permesso di accarezzarti.
Tu che eri il biglietto da visita di casa nostra, invadente fino a salire sul tavolo se avevamo ospiti ben sapendo che non ti avrei mai sgridato perchè non volevo offenderti davanti a persone non di famiglia.
Tu che tutti ti portano dentro, tutti sanno chi sei e come sei, sei la gatta più dolce, più vera e più nostra del mondo e basta.
Chi ha un mio Grigione ha anche te nei suoi ricordi, per te c'è sempre un pensiero, un sorriso, un filo che diventa amicizia correlato delle tue immagini, dalle tue fusa esagerate e dalla tua insistenza che a volte diventava invadenza.
Non ditemi che è solo un gatto, lei è Tiffany, mia figlia.
Abbiamo vissuto quasi 16 anni assieme e come figlia ti ho sempre messo al primo posto assieme a Mara, io sono sempre venuta dopo, io sono solo la vostra mamma, voi siete le mie principesse.
Anche nelle tue pochissime gravidanze come una figlia mi hai dato l'onore di esserci sempre, sorrido se ci penso, Tiffany, tu iniziavi a urlare ancora prima che iniziasse il travaglio.
Come una regina mi scodellavi i piccoli guardandomi con occhi pieni di dolore facendomi sentire in colpa, poi me li davi e basta, l'unico tuo compito era allattarli ma la mia presenza ti era necessaria.
Anche le notti le passavi nel lettone con i tuoi bambini, non c'era verso che tu stessi nella cesta, tu dovevi dormire con noi, tra di noi e ci portavi un piccolo per volta visto che noi lo rimettevamo nella cesta vicino al letto, tu allora ne prendevi un'altro e andavamo avanti fino a che sfiniti io e Dario ti accettavamo in toto, bimbi compresi.
Ricordo quelle notti passate sul bordo del letto, il dormire con un occhio aperto per la paura di schiacciare un bimbino, certo, l'unica a dormire alla grossa eri tu fiduciosa in noi... Dio che nostalgia di quelle notti....
Anche ora che non riesco nemmeno a vedere quello che scrivo da queste stupide lacrime ho già nostalgia di te, ora che riposi avvolta nella copertina rosa che ti piaceva tanto chiamo già Tiffany tutte le altre Grigie, che farò senza di te?
Sei stata bravissima come al solito, ci hai permesso di salutarti uno a uno, Mara è tornata a casa per te, ti ha chiamato con il vostro linguaggio e tu le sei andata incontro, stanca ma felice, ti sei lasciata pettinare e coccolare, vi siete salutate , vi siete date un arrivederci, lo so con certezza.
Anche Fabio ti ha salutato, con discrezione e da solo ma quando è uscito i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
Il papà che non riesce a metabolizzare il dolore e che lascia questo compito a me,ti ha accarezzata e sicuramente ringraziato per tutto quello che ci hai dato.
Io che in questi 4 giorni li ho vissuti con te, attorno a te.
Alla fine eri anche stufa di avermi tra i piedi, si sa, ognuno muore da solo ma io questo non te l'ho permesso, te ne sei andata con me, io c'ero e ti ho accarezzato, ti accarezzerò per sempre!
Tu non devi andare in nessun posto, sei già a casa e lo sarai per sempre!
Tu sei nei nostri cuori, hai solo cambiato forma, ora sei l'energia dei ricordi belli, sarai per sempre un sorriso e sarai per sempre la nostra Tiffany.
Non ditemi che era solo un gatto, lei è mia figlia e basta!

Ti prego Signore

 TI PREGO SIGNORE

KORA   15/12/2008----02/10/2022

Signore lo so che stai aspettando Kora, ma che te fai di una pit bull in paradiso?
Signore, anche sul Ponte dell'Arcobaleno non te la consiglio sai?
Signore, so che tu sai, ma quando sei sicuro che tutto va bene molli un pochino...
Signore, tu sai ma lasciami spiegarti del perchè forse è meglio che rimanga con noi.
Kora è una pit bull che ha sempre vissuto con i gatti e ha volte si crede un gatto (quando vuole coccole esagerate) ma lei odia i gatti (quelli fuori di casa nostra) .
Kora ama giocare con altri cani ma vuole essere sempre lei a decidere il come e il quanto, per questo non me la vedo sul Ponte dell'Arcobaleno, sai che scompiglio?
Kora è una gelosona, difficile per lei condividerci, non me la vedo proprio in Paradiso a sorridere a tutti.
Kora è solo nostra, si, lo so che l'abbiamo viziata, che l'abbiamo umanizzata troppo ma amarla non è costato niente sai?
A nostra difesa e sua ti posso dire che ha sofferto tanto, quanto male ha dovuto subire, non serve raccontarti, vero? Sai già tutto, ecco, noi abbiamo solo trasformato il suo dolore in Amore e credo sia stato il minimo.
Signore, capisci il perchè deve stare con noi?
Ho vissuto giorni, ore minuti e anni con lei, fa parte di me, tu sai quanta fatica mi costa anche buttare un paio di scarpe perchè ci sono tutti i passi che ho fatto, i pensieri che ho avuto, i dolori e le gioie, insomma la mia vita.
Come posso dirti Signore, ora è tua?
Oggi è tornata a casa in un'urna, abbiamo pianto ancora e ancora, so Signore che sei stato paziente, ci hai lasciato il tempo di metabolizzare ma questo tempo non ci basta sai?
Signore, non ci basterà il tempo della nostra vita per lasciarla andare definitivamente lo sappiamo, però possiamo fare un patto se vuoi.
Signore, lasciala con noi, verremo noi a portarla quando il nostro tempo finirà, ognuno di noi avrà un pò di Kora tra le mani e tutta nel cuore, che ne dici Signore?
Lasciala con noi fino a che avremo respiro grazie Signore....