BRINA DE LA SCIAMANA E I SUOI PICCOLI
Una piccola riflessione su quello che mi è successo in questi giorni.
Ci sono persone che credono sia facile "allevare gatti" !
Facile e produttivo, vedono tanti euro e non gatti loro.
I gatti sono solo gatti e basta, un mezzo per poter avere soldi facili e non lavorare.
Certo, ci sono persone così, li trovi su ebay, ti vendono un gatto a 300 euro magari malato e senza pedigree.
A volte ti prendono i soldi e poi spariscono, vero Sebastiano?
A volte ti trovi tuo malgrado a fare pubblicità con foto tue, foto fatte da me, in casa mia e spacciate come loro da persone senza scrupoli.
Sicuramente non hanno gatti perchè altrimenti metterebbero le loro di foto, sono le truffe del web.
Io lo dico sempre, non sono una allevatrice, si alleva galline se vogliamo, o pecore ma non si può allevare gatti.
I gatti si amano e basta, l'ingrediente principale è questo, non li devi vedere come un mezzo per fare soldi, devi amarli e sentirli famiglia poi il tutto viene da se.
Venerdì mattina Brina ha iniziato il travaglio, ero serena, era la sua seconda gravidanza e perciò credevo che tutto filasse giusto ma così non è stato.
Erano già 3 giorni che non mi muovevo da casa, le mie Grigie partoriscono sempre con me accanto, sono io che taglio il cordone ombelicale e le aiuto, loro lo sanno e si fidano.
Dopo 12 ore e più ho capito che c'era qualcosa che non andava, pochissime contrazioni e poi più nulla.
Il parto di una gatta può durare parecchio, ma io sentivo che c'era un disagio.
ho chiamato il mio veterinario ma era via, ho iniziato a chiamare le varie cliniche della zona con i reperibili ma nessuno mi ha risposto.
Oramai erano le 10 di sera di venerdì 1 agosto, tempo di ferie e di chiusure.
Su internet ho cercato una clinica aperta con presenza e finalmente ne ho trovata una.
Contattato telefonicamente il medico e spiegato il caso siamo partiti.
Abbiamo attraversato la città e arrivati in clinica per prima cosa il veterinario mi ha spiegato che la visita e tutto il resto sarebbe costato il doppio perchè c'era tariffa notturna, a quel punto non mi interessava, volevo solo che aiutasse Brina.
Visita sommaria con il dubbio che i piccoli fossero morti, io sapevo che erano vivi, li avevo sempre sentiti muoversi.
Fatta una puntura di ossitocina per vedere se il parto continuava da solo ma dopo mezz'ora ho pregato il medico di intervenire.
Preparazione per il taglio cesareo, ho accarezzato Brina che era spaventatissima e l'ho lasciata sul tavolo operatorio.
Verso l'una ho sentito il primo miagolio, ho aspettato un pò, poi ho chiesto se i piccoli erano tutti vivi, non avendo risposta sono entrata in sala operatoria.
Il medico scocciato mi ha detto che a quel punto potevo dare una mano e stimolare i piccoli che non erano vitali.
Li aveva messi in una arcella sotto una lampada, era un groviglio di corpicini freddi e bagnati.
Ho chiesto un phon per scaldarli e ho iniziato a "strapazzarli", intanto parlavo e li chiamavo, piano piano hanno iniziato a reagire, dopo circa una mezz'ora erano tutti e cinque vitali e urlanti.
Il veterinario finito con Brina voleva ricoverarla ma io per nulla al mondo l'avrei lasciata la, ho firmato la liberatoria e dopo aver pagato quasi uno stipendio mensile siamo tornati a casa.
Non ho dormito per due notti e ancora mi alzo molto spesso anche adesso, Brina ha preso l'abitudine di portare una piccola sola in un altro posto e naturalmente Aquila urla e mi sveglia e io corro.
Ho deciso di lasciarla fare, avrà le sue ragioni ma li sto allattando ogni 2 ore così Brina è sollevata, ha poco latte e i bricconcelli si aggrappano alla ferita oppure scambiano gli avvallamenti per capezzoli e succhiano la ferita.
Tutto questo è naturale e non mi pesa perchè amo moltissimo Brina e amo già i piccoli.
Ora ci sarà tempo per trovare le famiglie a queste nuove pulci, ma naturalmente dovranno essere persone che non metteranno al primo posto l'integrità del divano, come dico sempre se uno ama il divano più del gatto non può avere un mio pelosetto.
Ma la cosa bella è che attraverso i Grigini incontro persone straordinarie, isole, come le chiamo io, isole che si sfiorano e che si scambiano rispetto e affetto.
Questo non è allevare, questo è vivere e basta.