REBECCA DEL BORGO MATTO CON I SUOI PICCOLI, DEXTER, DYLAN GREY, D'ARTAGNAN E DANKA DE LA SCIAMANA
BUONA VITA CUCCIOLI
Sandra guardò Tiffany addormentata su di lei, sorrise e le passò la mano sul folto pelo argento blu.
La sua gatta, la sua migliore amica, l'aveva scelta lei, era stata giorni a studiare i sei piccoli fratellini, voleva la più dolce, la più bella.
Non si era mai pentita del risultato, era la sua amica del cuore.
Spesso dimenticava che era un animale e si ritrovava a parlarle come a un essere umano, Tiffany a modo suo rispondeva.
Erano inseparabili, era a Tiffany che raccontava le sue prime pene d'amore, era Tiffany che le leccava le lacrime e le faceva la danza del latte per farla sorridere.
Non c'era mattina o sera che non iniziasse e finisse con le coccole di Tiffany, era una certezza, come il sole o la notte.
Sandra la amava moltissimo e non riusciva a immaginare la sua vita senza questa splendida gatta di razza certosina.
Tiffany usciva poco, stare in casa le piaceva, pisolava aspettando che la sua padroncina arrivasse da scuola, tutta la sua vita girava attorno a Sandra.
Ma come nelle fiabe c'è sempre una nube nera, un lupo o un orco.
Una mattina Tiffany uscì a fare la sua passeggiata, era maggio, un miscuglio di colori e di odori nuovi, un rinascere dopo un inverno freddo e piovoso.
Sicuramente il suo gioco preferito era a portata di zampa, rincorrere le lucertole e questo la portò via.
Al suo ritorno Sandra si stupì dell'assenza dell'amica lungo le scale, dove l'aspettava sempre, corse a cercarla in camera sua e per tutta la casa.
Anche la mamma era in ansia, ben presto i richiami si rincorrevano per la via, i vicini conoscevano bene Tiffany, era come se fosse la loro mascotte, poi era inconfondibile con quel mantello di velluto blu e il collarino rosa.
Niente, svanita nell'aria, Sandra non si dava pace, pianse ore e ore e la notte la passò alla finestra nella speranza di un ritorno.
Il mattino ritornò in strada e girò tutte le vie del paese chiedendo e lasciando foto di Tiffany appese a pali della luce.
Un dolore forte, così grande da non poter respirare, dov'era la sua amica?
Perché non tornava?
La paura che le fosse successo qualcosa di brutto era orribile, non riusciva più a dominare il panico.
Anche la seconda notte passò, così la terza e la quarta, Sandra non parlava più, le notti erano un incubo, i giorni passavano senza portare nessun cambiamento.
Tiffany era sparita, dissolta senza lasciare traccia.
Maggio lasciò il posto a un Giugno caldo e afoso, la scuola finì e Sandra si trovò tra le braccia di un'estate vuota e troppo lunga.
La sua tristezza non finiva mai, vederla sorridere era raro, solo quando metteva un video sul quale c'era Tiffany sembrava tornare la ragazzina serena che era stata.
Come ogni anno agosto la trovò al mare, seduta sulla sabbia a guardare dove l'acqua si fonde con il cielo, inconsolabile in un modo imbarazzante.
I suoi genitori erano arrivati alla conclusione che magari un'altra gattina poteva aiutarla e cercarono di farle cambiare idea sul suo no urlato.
No, lei aspettava Tiffany, lei voleva Tiffany, sapeva che sarebbe tornata, lo sapeva!
Iniziò la scuola e il freddo, le prime nebbie offuscarono ogni cosa, Sandra non usciva più a cercare Tiffany, solo metteva tutte le sere una candela sulla porta di casa.
Arrivò Natale e passò senza lasciarle quella serenità che la pubblicità le prometteva, un Natale senza gioia, da dimenticare subito.
Gennaio portò la neve, Sandra amava la neve, ma ora no, se pensava a Tiffany imprigionata nel ghiaccio, l'angoscia ritornava.
A febbraio la speranza non abitava più nel suo cuore, si era arresa, cercava di non pensare più a Tiffany, a volte ci riusciva a volte no, ma l'importante era iniziare.
Ecco aprile, ecco di nuovo una primavera, la bellezza delle sere colme di vita, la voglia di farne parte è fortissima per fortuna.
Quella sera la luna era meravigliosa, Sandra sentiva l'emozione del mondo, l'aria era colma di attese e quando una palla di pelo le si gettò addosso, non ne fu sorpresa, iniziò a piangere piano e a ogni lacrima che scivolava sulla guancia per finire nel mantello di Tiffany era un giorno di sofferenza che svaniva.
Cercò di portarla in casa ma Tiffany scappò dalle sue braccia e sparì miagolando, Sandra la cercò di nuovo spaventata ma si fermò subito.
Il chiarore della luna illuminava Tiffany e sei piccoli dando loro un colore argento blu, il colore magico dei gatti della luna.
CON QUESTO RACCONTO HO VINTO IL TERZO PREMIO DI BRESCIA MOBILITà,
6 MESI GRATIS SU TUTTI GLI AUTOBUS DELLA PROVINCIA,
EMOZIONEEEEEEE