DEXTER, DYLAN E DAISY DE LA SCIAMANA
Grande Facebook, questo pensava Sandra mentre scriveva un nome.
Grande e anonimo, ma non tutti sapevano chiudere le porte e proprio su questo sperava lei.
Sandra che "viaggiava" come clandestina nelle vite altrui, spiava e leggeva tutto quello che le permettevano di fare e di rubare.
Un ricordo gironzolava dentro di lei, un amore?
No, magari un rimpianto di quello che poteva diventare.
Un ragazzo con il quale condivideva sogni e tanti discorsi, il primo capace di stupirla, l'unico, allora, a farla uscire dal suo buco di timidezza e libri.
Uno scambio continuo di lettere, mai d'amore ma di domande, le risposte poi non contavano.
Le risposte erano dentro di loro, l'unica certezza era solo scoprirle, come tutti i ragazzi credendo che fossero alla prima svolta, alla portata di mano, bisognava solo aspettare il treno giusto.
Quante ore passate a parlare guardandosi negli occhi, si dimenticavano di baciarsi ma grande era l'unione di cuore e mente, tanta era la voglia di dire che pensavano di vivere già nel un futuro, illusi!
Come bambini credevano alle favole, magie del se e del poi, ricordi in riva al lago, zanzare assassine che lasciavano sui loro corpi una strada di bozzi urticanti.
Bozzi che diventavano niente se paragonati alla libertà del domani, dolore da domare da ingabbiare e da nascondere, oppure da esibire con la richiesta di un tenero bacio.
Sandra clicca sul nome, una miriade di nomi tutti uguali e foto tutte estranee.
Guarda Sandra, pensa a quel viso, bello e pieno di vita, di promesse e cerca lo stesso sguardo pieno di sogni, ricorda l'ultimo incontro, le lacrime sue chiuse su un libro che parlava di gabbiani infelici.
L'ultimo suo regalo, come dire che non si può tenere prigioniero un gabbiano, ricorda la dedica, struggente come ancora è lui nei suoi ricordi.
Ecco, trovato, bene la bacheca è aperta....
Entra piano, non vuole disturbare nessuno.....
Solo vuole sapere dov'è, cosa ha fatto, che sogni ha realizzato...
La foto la colpisce come un pugno!
Quasi un vecchio, una posa rigida, quasi tenesse dentro la pancia, i capelli sono spariti e quelle rughe parlano da sole.
La bacheca poi pullula di fattorie e giochi scemi, la corsa alla banalità ha colpito ancora, va avanti sperando di trovare almeno una parola di quei sogni fatti assieme.
Pagine su pagine di un grande niente!
Rabbiosamente esce da Facebook e scaccia con rabbia le lacrime che segnano il suo viso, corre allo specchio e cerca.
Cerca quella ragazzina di 17 anni, risente la sua risata, e cerca di riascoltare tutti quei desideri.
Si guarda allo specchio e rimane colpita, i suoi occhi stanno guardando sempre quella ragazza.
Vede ancora quella ragazza e di una cosa è sicura, non ha mai smesso di credere ai suoi sogni, mai!
Fa niente se è invecchiata, se ci sono stati giorni brutti e dolori grandi, lei sa che quella ragazza vive e tanto le basta.
Ritorna al computer e lo chiude quasi con dolcezza, capisce che i sogni sono belli proprio perchè il finale siamo noi a farlo, ma la realtà a volte può essere migliore.
Grazie VITA, grazie