ULISSE DE LA SCIAMANA
La ragazza guardava fuori dal finestrino e si accorse che il paesaggio era cambiato.
La corriera stava arraccando su una strada in salita e guardando dal finestrino vide il lago giù in basso, di colpo capì che era sbagliato.
Lei doveva andare dove iniziava il lago, non su, in montagna.
Si alzò e con una certa apprensione lo fece presente all’autista del pulman.
L’uomo fu gentile e dopo una breve spiegazione fermò la corriera all’inizio di un viottolo che l’avrebbe portata alla frazione dove iniziava il lago.
Tina si avviò imprecando per il disguido e già pensando allo sguardo di disapprovazione della suocera.
Già, sua suocera, sentiva i suoi occhi che come spilli la trapassavano, sentiva il suo rifiuto per tutto ciò che la circondava e la frase “ non starei nemmeno dipinta qui” non lasciava nulla all’immaginazione.
L’aveva vista una volta sola, al suo matrimonio ma era bastato.
Matrimonio fatto in fretta e in furia, matrimonio riparatore si diceva allora.
Già, Tina era in dolce attesa anche se di dolce non c’era proprio nulla.
Ci aveva provato a darsi pugni sulla pancia, aveva saltato e risaltato ma l’alieno dentro di lei non era scappato.
A dire il vero, sembrava che facesse di tutto per non disturbare, niente nausee o voglie o stanchezza, anche la pancia non era aumentata, era come se si facesse piccolo piccolo e non volesse disturbare, chiedeva solo di nascere.
Tina incolpava l’alieno di tutto ciò e non le dava nessun permesso di essere felice dentro di lei, se lei doveva soffrire che lo facesse pure lui e basta.
Andare dalla suocera non era una bella idea e lo sapeva ma suo marito aveva tanto insistito, lui era all’estero a lavorare e lei doveva farsi conoscere dai suoi parenti, magari ne sarebbe scaturito un qualcosa di buono.
Tina rimuginava su queste cose e ancora una volta si dette un colpo sulla pancia quasi a chiamare in causa l’alieno, “ecco cosa mi fai fare, ecco cosa devo subire per causa tua”.
L’alieno non le rispose, cercava di stare fermo il più possibile e già grosse lacrime si mescolavano al liquido amniotico, già sapeva ancora prima di nascere che nulla sarebbe stato facile e quasi quasi si pentì della sua voglia di nascere.
Sarebbe stato facile morire, mollare tutto e tornare a essere solo energia e poi perché aveva scelto quella donna?
Cosa c’entrava lei con questa donna?
Si rannicchiò cercando di non sentire il tum tum del cuore della donna e si immerse in pensieri colorati e si avvolse dell’amore che aveva per se stessa e restò lì a cullarsi da sola……