Benvenuti a voi che passate per questa mia casa, l'allevamento de
I Certosini della Sciamana!

Lo so che questo sito è anomalo, lo so, abbinare al mio piccolissimo allevamento di gatti certosino i miei pensieri mi rende fragile...

Scrivere, buttare fuori le mie emozioni siano belle che brutte è uno scaricarsi che mi fa andare avanti anche se a volte è difficile come credo lo sia per tutti la vita. Scrivere, raccontare di me, dei miei Sciamanini mi rende serena, attraverso loro ho fatto amicizie che durano da anni, perchè si, sono ben 26 anni che convivo con questa splendida razza di Gatti Certosino e ogni cucciolata è rimasta nel mio cuore.

Chiedo venia a chi passerà a trovarmi, sicuramente troverà un sacco di errori ma anche tanta ma tanta bellezza nelle foto dei miei Sciamanini.
Le foto che sono su queste pagine di Certosino adulti sono tutte state mandate da chi li ha cresciuti e con i quali io resto sempre in contatto.

Per cui ricordatevi sempre che chi vuole un mio Sciamanino avrà anche me accanto. Grazie per avermi letto e ...... Gatti Certosino/ Sciamanini per sempre!!

 

Ci si usciva di senno con quel caldo, il corpo zuppo, i rivoli di sudore che scendevano lungo il corpo, Zita implorava al vento di arrivare.

Zita, piccola anima in balia dei sogni o se vogliamo della vita.

Zita  che nessuno vedeva o che voleva vedere.

Zita la ragazza che parlava al nulla, agli spiriti.

Tutti pensavano che le mancava qualche venerdì, Zita era la favola del paese ma era anche la ragazza che tutti volevano assaggiare.

Zita sapeva di more e mirtilli, adorava andare nel bosco e truccarsi con quelle bacche così prepotenti, il suo sorriso era esagerato, la sua bocca era un invito continuo ad assaporare il miele che solo lei trovava nei piccoli favi nei prati.

Tutti la disprezzavano ma tutti la cercavano tra gli anfratti di un portone o ai piedi del larice rosso.

Anche il quel 25 luglio Zita si avviò lungo il sentiero che portava alla sua baita, c’erano le capre da mungere e da governare.

Il caldo saliva dall’erba e i grilli facevano un baccano folle, Zita si asciugò in malo modo il sudore che le colava sugli occhi, neppure il fazzolettone messo a banderuola fermava quel rivolo molesto che attirava i moschini.

Con rabbia si sventolò il davanti del viso e una coccinella le si intrappolò fra le dita.

Perse il ritmo del passo, si fermò, Zita amava gli animali, tutti, indistintamente, se trovava un ragno o una mosca in casa sua si sentiva in diritto di ammazzarli ma se erano fuori dalle sue mura sentiva che non ne aveva il diritto.

Fuori dalla sua casa era anche lei come loro una profuga e per questo come loro uguale.

Con delicatezza posò la coccinella su un ranuncolo e salutandola si avviò cercando di recuperare il ritmo del passo.

Arrivò alla baita, le capre le corsero incontro,  Zita le chiamo per nome, una a una e come amiche di lunga data quelle le risposero.

Forse fu per il gran caldo o per la fretta che non colse il movimento lungo il muro che sconfinava nel bosco, forse pensava che gli spiriti la proteggevano sempre, chissà

Ma anche gli spiriti a volte si dimenticano delle anime più pure, forse pensano che sia proprio la purezza a salvarle e sbagliano alla grande….

Alla sera Zita non era ancora tornata a casa e sua madre iniziò a preoccuparsi, certo, sua figlia era strana, strana forte ma mai si era dimenticata del suo terrore nel non vederla arrivare, era bastata una volta, una volta sola.

L’unica volta che lei povera mamma aveva dovuto alzare le mani su Zita, da allora c’era una tacita promessa tra di loro.

Con il primo buio Zita doveva essere a casa, non importa se pioveva o se c’era il sole, se fosse inverno o primavera, al calar del buio Zita DOVEVA ESSERE A CASA.

Per cui il terrore si insinuò nel cuore di quella madre e nonostante le sue gambe malandate andò su verso il bosco sperando di incontrare quella figlia così strana.

Magari si era persa a parlare con gli alberi, pensava la madre, magari aveva trovato un cerchio di fate fatto con i funghi rossi e lei con la sua tenera mente non ne poteva uscire, magari.. e ancora magari e tanti se….

Arrivò ansimante alla baita e la paura prese posto al rado respiro che le usciva dalla bocca.

Le capre belando disperate, con le mammelle gonfie del latte non munto le corsero incontro, egoisticamente pensando solo a loro stesse, di Zita nessuna traccia.

Scansando il gregge la madre si fece coraggio e spinse la porta del fienile, l’oscurità era densa e mille ombre le vennero incontro.

Avanzò piano, sussurrando il nome della figlia, quasi con dolcezza… Zita…. Zita….. dove sei?.... Zita.-….

All’improvviso la vide, buttata come una cosa vecchia, una cosa che non serve più…

Distesa nel fieno in una posa sconcia, tutta aperta… gambe aperte, braccia spalancate e si, anche la bocca era aperta in un ultimo urlo di protesta.

Era chiaro che Zita non voleva, era chiaro che Zita si era difesa, le sue magre gambe erano segnate di percosse e anche le braccia erano macchiate di blu.

Un rivolo di sangue era sceso lungo il collo, sangue ora rappreso in una macchia scura che si perdeva nel fieno profumato.

La madre sapeva che Zita era morta, lo sapeva e basta, si raccolse il ventre in un abbraccio e iniziò una nenia fatta solo di suoni muti.

Le ritrovarono la sera dopo, Zita sempre più sprofondata ne fieno che ormai non odorava più e la madre impazzita dal troppo dolore.

Nessuno  cercò l’assassino, poteva essere stato chiunque nel paese, Zita venne sepolta in fretta e la misera croce porta solo la data della sua morte e basta

25/7/1946 

 

 

 

 

 

 

ALLEVAMENTO AMATORIALE CON AFFISSO

GATTI CERTOSINO DE LA SCIAMANA

BRESCIA

DI SEGUITO GLI UNICI CONTATTI VALIDI

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 GATTINI DISPONIBILI

Tutte le mie grigie e gli stalloni sono stati testati tramite prelievo ematico per il rene policistico (PKD Genetic Test) al laboratorio Vetogene di Milano, ecograficamente per HCM, ovviamente testati anche per FIV, FELV. Sono anche membro del Club del Certosino

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Perchè la mia veterinaria è meglio! La mia " dottora" è fantastica, sa parlare agli animali e ha un un lagotto, Ciccio, che accoglie tutti con delle coccole sfrenate e non è geloso di nessuno. Fare un giro in clinica è come andare a trovare dei carissimi amici, consigliato a mille a tutti quelli che abitano a Brescia e che hanno i miei Sciamanini/e. Grazie Ilaria e company, siete super!!!!!!


In ricordo della mia sempre Tiffany


♥️♥️♥️♥️♥️

❤

Non ditemi che è solo un gatto...
Tu Tiffany mia sei molto di più, sei mia figlia, sei la sorellina di Mara, fai parte di noi e basta.
Non ditemi che è solo un gatto perchè se tutto il dolore che ho dentro ora diventasse freccia sareste morti all'istante!
Tu Tiffany mi sei dentro da sempre, da quando sei nata in un giorno importante, un 8 marzo del 2002.
Sono state le mie mani che ti hanno accolto in questo mondo, è stato il mio odore che hai sentito prima di quello della tua mamma, io ero sempre accanto a te e ci sarò per sempre!
Ti ha scelto Mara, chissà come mai ha scelto te nel mucchio dei sei piccoli urlanti grigini, ma sei stata tu da subito.
Eri l'unica con il fiocchetto ingombrante, eri quella amata e coccolata di più...
Sei stata per Mara la sua prima amica, per lei sei diventata bambola e nonna di capuccetto rosso, sei diventata principessa e strega.
Tu, straordinaria in tutto, umana fino a dormire allungata come me e Dario tra i nostri due cuscini e anche brontola se mi alzavo la notte e ti svegliavo.
Tu che a tutti hai regalato una testatina come a dare loro il permesso di accarezzarti.
Tu che eri il biglietto da visita di casa nostra, invadente fino a salire sul tavolo se avevamo ospiti ben sapendo che non ti avrei mai sgridato perchè non volevo offenderti davanti a persone non di famiglia.
Tu che tutti ti portano dentro, tutti sanno chi sei e come sei, sei la gatta più dolce, più vera e più nostra del mondo e basta.
Chi ha un mio Grigione ha anche te nei suoi ricordi, per te c'è sempre un pensiero, un sorriso, un filo che diventa amicizia correlato delle tue immagini, dalle tue fusa esagerate e dalla tua insistenza che a volte diventava invadenza.
Non ditemi che è solo un gatto, lei è Tiffany, mia figlia.
Abbiamo vissuto quasi 16 anni assieme e come figlia ti ho sempre messo al primo posto assieme a Mara, io sono sempre venuta dopo, io sono solo la vostra mamma, voi siete le mie principesse.
Anche nelle tue pochissime gravidanze come una figlia mi hai dato l'onore di esserci sempre, sorrido se ci penso, Tiffany, tu iniziavi a urlare ancora prima che iniziasse il travaglio.
Come una regina mi scodellavi i piccoli guardandomi con occhi pieni di dolore facendomi sentire in colpa, poi me li davi e basta, l'unico tuo compito era allattarli ma la mia presenza ti era necessaria.
Anche le notti le passavi nel lettone con i tuoi bambini, non c'era verso che tu stessi nella cesta, tu dovevi dormire con noi, tra di noi e ci portavi un piccolo per volta visto che noi lo rimettevamo nella cesta vicino al letto, tu allora ne prendevi un'altro e andavamo avanti fino a che sfiniti io e Dario ti accettavamo in toto, bimbi compresi.
Ricordo quelle notti passate sul bordo del letto, il dormire con un occhio aperto per la paura di schiacciare un bimbino, certo, l'unica a dormire alla grossa eri tu fiduciosa in noi... Dio che nostalgia di quelle notti....
Anche ora che non riesco nemmeno a vedere quello che scrivo da queste stupide lacrime ho già nostalgia di te, ora che riposi avvolta nella copertina rosa che ti piaceva tanto chiamo già Tiffany tutte le altre Grigie, che farò senza di te?
Sei stata bravissima come al solito, ci hai permesso di salutarti uno a uno, Mara è tornata a casa per te, ti ha chiamato con il vostro linguaggio e tu le sei andata incontro, stanca ma felice, ti sei lasciata pettinare e coccolare, vi siete salutate , vi siete date un arrivederci, lo so con certezza.
Anche Fabio ti ha salutato, con discrezione e da solo ma quando è uscito i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
Il papà che non riesce a metabolizzare il dolore e che lascia questo compito a me,ti ha accarezzata e sicuramente ringraziato per tutto quello che ci hai dato.
Io che in questi 4 giorni li ho vissuti con te, attorno a te.
Alla fine eri anche stufa di avermi tra i piedi, si sa, ognuno muore da solo ma io questo non te l'ho permesso, te ne sei andata con me, io c'ero e ti ho accarezzato, ti accarezzerò per sempre!
Tu non devi andare in nessun posto, sei già a casa e lo sarai per sempre!
Tu sei nei nostri cuori, hai solo cambiato forma, ora sei l'energia dei ricordi belli, sarai per sempre un sorriso e sarai per sempre la nostra Tiffany.
Non ditemi che era solo un gatto, lei è mia figlia e basta!

Ti prego Signore

 TI PREGO SIGNORE

KORA   15/12/2008----02/10/2022

Signore lo so che stai aspettando Kora, ma che te fai di una pit bull in paradiso?
Signore, anche sul Ponte dell'Arcobaleno non te la consiglio sai?
Signore, so che tu sai, ma quando sei sicuro che tutto va bene molli un pochino...
Signore, tu sai ma lasciami spiegarti del perchè forse è meglio che rimanga con noi.
Kora è una pit bull che ha sempre vissuto con i gatti e ha volte si crede un gatto (quando vuole coccole esagerate) ma lei odia i gatti (quelli fuori di casa nostra) .
Kora ama giocare con altri cani ma vuole essere sempre lei a decidere il come e il quanto, per questo non me la vedo sul Ponte dell'Arcobaleno, sai che scompiglio?
Kora è una gelosona, difficile per lei condividerci, non me la vedo proprio in Paradiso a sorridere a tutti.
Kora è solo nostra, si, lo so che l'abbiamo viziata, che l'abbiamo umanizzata troppo ma amarla non è costato niente sai?
A nostra difesa e sua ti posso dire che ha sofferto tanto, quanto male ha dovuto subire, non serve raccontarti, vero? Sai già tutto, ecco, noi abbiamo solo trasformato il suo dolore in Amore e credo sia stato il minimo.
Signore, capisci il perchè deve stare con noi?
Ho vissuto giorni, ore minuti e anni con lei, fa parte di me, tu sai quanta fatica mi costa anche buttare un paio di scarpe perchè ci sono tutti i passi che ho fatto, i pensieri che ho avuto, i dolori e le gioie, insomma la mia vita.
Come posso dirti Signore, ora è tua?
Oggi è tornata a casa in un'urna, abbiamo pianto ancora e ancora, so Signore che sei stato paziente, ci hai lasciato il tempo di metabolizzare ma questo tempo non ci basta sai?
Signore, non ci basterà il tempo della nostra vita per lasciarla andare definitivamente lo sappiamo, però possiamo fare un patto se vuoi.
Signore, lasciala con noi, verremo noi a portarla quando il nostro tempo finirà, ognuno di noi avrà un pò di Kora tra le mani e tutta nel cuore, che ne dici Signore?
Lasciala con noi fino a che avremo respiro grazie Signore....